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San Marino Bene Comune ha 35 seggi. 12 Upr-Ps, 9 per Su-C10

da Redazione

San Marino Bene Comune è la coalizione chiamata a governare il Paese per i prossimi 5 anni. Ha vinto le elezioni ed evitato di un soffio il rischio-ballottaggio portando a casa 10.031 voti validi, il 50,71% dei voti. Restano fuori Per San Marino, San Marino 3.0 e i Moderati, che hanno preso meno voti di tutti.

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SAN MARINO – San Marino Bene Comune è la coalizione chiamata a governare il Paese per i prossimi 5 anni. Ha vinto le elezioni ed evitato di un soffio il rischio-ballottaggio portando a casa 10.031 voti validi, il 50,71% dei voti. Gliene bastava il 50% più uno, siamo poco sopra questa soglia. Ma tanto basta: obiettivo centrato. Avrà il premio di maggioranza, dunque 5 seggi in più, che permetteranno di governare. A fare la voce grossa è il Pdcs, che si conferma prima forza popolare del Paese, con quasi il 30% dei consensi (29,47%), il Psd resta l’alter ego (14,32%), mentre Alleanza Popolare conferma la propria solidità pur non avendo la possibilità di risultare determinante negli equilibri: i 4 seggi conquistati, infatti, non bastano (con il premio di maggioranza che ha portato la coalizione a quota 35 ne servivano almeno 6).

Dal Consiglio Grande e Generale spariscono i Moderati Sammarinesi (erano coalizzati con Upr e Ps): il partito di Morri e Angela Venturini, dopo aver aperto la crisi di governo, ha preso appena 340 voti, abbondantemente sotto il quorum (1,72% del totale). I Moderati hanno preso meno voti addirittura di San Marino 3.0 (1,84%), fuori dal Consiglio così come la lista civica Per San Marino (2,81%). E a proposito di liste civiche, boom di Rete, che porta a casa la bellezza di 4 consiglieri (6,28%) e di Civico 10 che – assieme a Sinistra Unita nella coalizione Cittadinanza Attiva – ha ottenuto un buon risultato complessivo ma non sufficiente a “scavalcare” la seconda coalizione, che è e resta Intesa per il Paese. Il patto d’acciaio tra Partito Socialista e Upr vale 12 seggi: 5 vanno alla lista ex-democristiana dell’Unione per la Repubblica che dunque non “sfonda”, 7 al rinato partito socialista che fonde insieme i reduci dall’esperienza di governo del Nuovo Partito Socialista e i reduci dell’esperienza di opposizione del Partito Socialista Riformista.

 

RIASSUMENDO…

Riassumendo, il quadro complessivo è il seguente. San Marino Bene Comune ha guadagnato il diritto a governare e porta a casa 35 seggi, così suddivisi: 21 alla lista Pdcs-Ns (ancora non si conosce l’equilibrio tra le due forze all’interno della stessa lista: le preferenze dei singoli consiglieri verranno conteggiate in giornata e saranno rese pubbliche soltanto nella serata di oggi, lunedì 12 novembre 2012. E ancora 10 al Partito dei Socialisti e dei Democratici e 4 ad Alleanza Popolare.

Al secondo posto si è piazzata la coalizione Intesa per il Paese, con 12 seggi complessivi: 7 per il Partito Socialista, 5 per l’Unione per la Repubblica e 0 per i Moderati Sammarinesi, che restano esclusi.

Terzo posto negli equilibri del nuovo Consiglio Grande e Generale per Cittadinanza Attiva, con 9 seggi: Sinistra Unita se n’è aggiudicati 5, 4 invece quelli destinati a Civico 10.

Tra le liste civiche non coalizzate porta a casa un risultato positivo soltanto Rete, con 4 seggi: restano esclusi San Marino 3.0 e Per San Marino, rimasti a quota 0 quozienti elettorali.

 

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