Home NotizieAttualità Caso Parmalat, assolte dall’accusa di aggiotaggio le banche straniere

Caso Parmalat, assolte dall’accusa di aggiotaggio le banche straniere

da Redazione

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Beffati circa 30 mila risparmiatori Parmalat: il Tribunale di Milano ha assolto in primo grado le banche (Morgan Stanley, Bank of America, CitiGroup e Deutsche Bank) accusate di aver fatto “aggiotaggio informativo”, cioè di aver dato al mercato false informazioni sulla Parmalat per poter speculare gonfiando il valore del titolo in Borsa. Insomma, secondo i giudici le banche non hanno aiutato Calisto Tanzi ad organizzare la truffa da 20 miliardi di euro per cui è sotto processo.
Assoluzione anche per i cinque dirigenti delle suddette banche che era stati accusati di aver materialmente concordato con i dirigenti Parmalat le varie fasi dell’operazione.
Adesso ai Pm non resta che restituire alle banche i 120 milioni di euro sequestrati a titolo cautelativo. Ed è inutile anche pensare ad un ricorso in Appello: tra pochi giorni scatta la prescrizione e quindi il processo di secondo grado è morto ancora prima di cominciare, dato che i giudici avranno bisogno di diverso tempo per scrivere e poi depositare questa sentenza di primo grado. E senza il deposito delle motivazioni, non si può neanche fare il ricorso in appello. Bank of America “esprime la propria soddisfazione per l’ulteriore assoluzione emessa dal Tribunale di Milano per il reato di aggiotaggio”. Come è emerso nel dibattimento – si legge in una nota dell’istituto emessa al termine della sentenza – non solo il reato non sussisteva ma Bank of America disponeva di modelli organizzativi idonei, come richiesto dal D.L.vo n. 231/01″.  “Ancora una volta, pertanto – conclude Bofa – è stato confermato che nessuno dei dipendenti di Bank of America fosse a conoscenza della frode di Parmalat e che la stessa è stata perpetrata solo da alcuni suoi esponenti con l’assistenza di alcuni revisori contabili”.

 

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