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San Marino, in Congresso di Stato preoccupazione per la black list

da Redazione

In Congresso di Stato oggi il riferimento del Segretario Arzilli sull’adozione delle procedure di classificazione delle maggiori agenzie internazionali in merito alla trasparenza, all’affidabilità e all’attrattività dell’economia di un paese.

Con l’obiettivo di aumentare l’attrazione del Paese agli occhi di operatori economici esterni, il Segretario di Stato all’Industria, Marco Arzilli, ha presentato oggi ai colleghi di Governo un riferimento sull’adozione delle procedure di classificazione delle maggiori agenzie internazionali in merito alla trasparenza, all’affidabilità e all’attrattività dell’economia di un paese. “San Marino” – ha riferito Arzilli – “molto spesso non viene nemmeno preso in considerazione da queste agenzie, in quanto il settore economico è strettamente legato a quello italiano. L’intento” – ha proseguito il Segretario di Stato all’Industria – “è quello di attrarre sempre maggiori investimenti esteri in territorio, puntando sulla capacità del Paese di essere facilmente “accessibile” e “sburocratizzato”.
Si tratta di un ulteriore passo in avanti dopo la recente approvazione del cosiddetto “pacchetto trasparenza”, che vede la Segreteria all’Industria in aperto confronto con le categorie economiche e gli ordini professionali. Già nell’incontro fissato per il prossimo 28 ottobre si farà il punto della situazione, valutando i punti di criticità del Paese che possono costituire un ostacolo verso una maggiore “snellezza” del sistema.
Arzilli non ha nascosto la preoccupazione del Governo per l’inclusione di San Marino nella black list italiana e per le risposte urgenti che il sistema economico sammarinese attende, considerando che il mercato italiano rimane il suo principale referente.

Il Segretario di Stato agli Affari Esteri, Antonella Mularoni, ha informato sull’esito degli incontri avuti nei giorni scorsi a Bruxelles. “Le istituzioni europee” – ha riferito la Mularoni – “hanno piena consapevolezza della direzione intrapresa da San Marino verso la legalità e la trasparenza e dei notevoli progressi compiuti. Negli interlocutori ho riscontrato la volontà di sostenerci nel nostro cammino verso una maggiore integrazione con l’UE e di aiutarci a individuare la collocazione migliore in tale contesto”. Il Segretario di Stato Mularoni ha auspicato di ricevere una visita di funzionari UE entro il mese di novembre.
Prosegue intanto il lavoro del Gruppo tecnico per la valutazione delle modalità di maggiore integrazione con l’UE, che a breve terminerà i suoi lavori e presenterà un documento sulla base del quale sarà possibile iniziare una trattativa con la controparte. Alla politica – ha proseguito il Segretario Mularoni – spetta il compito di essere lungimirante ma allo stesso tempo realista, di individuare e proporre percorsi possibili e di informare in maniera corretta ed esaustiva sulle scelte plausibili, tenendo conto dei tempi, delle conseguenze e del punto di vista della controparte. Al momento attuale occorre compiere una valutazione obiettiva su quale possa essere la strada più rapida verso una maggiore integrazione a livello europeo, che certamente contribuirebbe anche a risolvere molti dei problemi che affliggono la Repubblica. In una prospettiva di lungo termine, un’eventuale adesione allo Spazio Economico Europeo non precluderebbe per il futuro scelte diverse, così come già accaduto per altri Paesi.
Riferendosi al rapporto in stallo con l’Italia, la Mularoni ha definito ormai incomprensibile l’atteggiamento italiano nei confronti del nostro Paese, per l’incomunicabilità e per la mancanza di chiarezza che prevalgono nel rapporto fra due Stati sovrani. Da parte italiana è in atto una sorta di embargo anche sul piano mediatico, che quotidianamente genera nuovi ostacoli e problemi. Il Segretario di Stato agli Esteri ha assicurato che “il Governo continuerà a fare quanto possibile per rimuovere gli impedimenti, anche intensificando l’opera di sensibilizzazione negli Organismi internazionali e utilizzando tutti i canali a sua disposizione. Lo dobbiamo ai cittadini e agli operatori economici seri, che sono stanchi di essere additati come truffaldini”.

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