Il professore soddisfatto: “Prima di avere il nucleare come soggetto di energia ci vorranno quattro anni per la primissima attività. I nuovi reattori sono i più potenti e i più sicuri, non c’è più dubbio su questo".
Umberto Veronesi sarà a capo dell’Agenzia per la sicurezza del nucleare in Italia. La scorsa settimana è giunto il placet istituzionale: nel corso di una riunione al ministero dell’Ambiente tra i ministri Stefania Prestigiacomo e Paolo Romani, è stata espressa ”grande condivisione” sulla figura prescelta. La sua nomina diventerà ufficiale dopo il decreto della Presidenza del Consiglio. Veronesi ha affermato a proposito: “Prima di avere il nucleare come soggetto di energia ci vorranno quattro anni per la primissima attività. I nuovi reattori sono i più potenti e i più sicuri, non c’è più dubbio su questo”. Contestualmente alla sua nomina, Umberto Veronesi dovrà dare le dimissioni da senatore. Già lo scorso luglio il professore si era detto pronto a lasciare lo scranno di Palazzo Madama per impegnarsi nel progetto nucleare. L’auspicio è che una personalità del mondo accademico di chiara fama, prestatasi alla politica, scelta nel campo dell’opposizione, faccia maturare attorno al progetto di ritorno all’atomo la fiducia della società civile e delle forze politiche che si candidano all’alternanza. Una fiducia necessaria per dare solidità e continuità alla politica nucleare, ma anche una sfida al centrosinistra, chiamata ad affrontare la questione nucleare cercando di mettere da parte l’opposizione pregiudiziale e ideologica della fazione massimalista. Il PD resta critico affermando che “non basta Veronesi a rendere accettabile una scelta anti-economica – afferma Stella Bianchi, responsabile economia ambiente del Pd – tanto più che l’Agenzia è chiamata anche ‘alla localizzazione dei siti”.