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Elezioni 2010, gli ultimi verdetti Il centrodestra cresce ancora

da Redazione

Dopo i ballottaggi alle Comunali (che hanno visto una nuova flessione nell’affluenza), è possibile avere un bilancio definitivo della tornata elettorale 2010. E il centrodestra migliora ancora: non solo recupera Regioni su Regioni, ma anche si aggiudica tutte e 4 le Province in ballo e sfiora il pareggio nei comuni capoluogo, vincendo anche in roccaforti rosse.

Le elezioni 2010 vedono il centrodestra migliorare le proprie posizioni per quanto riguarda le giunte di regioni, province e comuni.
La sfida fra centrosinistra e centrodestra finisce 7-6 per le regioni (11-2 nel 2005); 0-4 per le province (3-1 i precedenti); 5-4 per i comuni capoluogo (7-2 i precedenti).
Il centrodestra strappa Piemonte, Lazio, Campania e Calabria, le province di Viterbo, L’Aquila, Caserta ed i comuni capoluogo di Mantova, Chieti, Andria, Vibo Valentia. Confermati Lombardia, Veneto e la provincia di Imperia.
Il centrosinistra strappa i comuni capoluogo di Lecco e Matera. Confermati Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Puglia, Basilicata ed i comuni capoluogo di Venezia, Lodi e Macerata.

COMUNALI: PDL-LEGA CANTANO VITTORIA
Pdl e Lega dopo aver strappato Mantova e Vibo Valentia al centrosinistra, cantano vittoria, mentre il Pd si consola conquistando Matera e confermando Macerata.
Tra le caselle emblematiche spicca, infatti, quella di Vigevano (Pavia), dove il candidato del Carroccio, Andrea Sala, che sfidava quello del Popolo della libertà, ha vinto con il 72,8% dei voti. Cologno Monzese, invece, sede di Mediaset, avrà un sindaco del Partito democratico. Nicola Sodano, dunque, vince una delle sfide più importanti dei ballottaggi: con il 52,2% batte la sfidante, Fiorenza Brioni (47,8%) conquistando dopo 65 anni la roccaforte della Lombardia. A sottolineare l’importanza della posta in palio, la presenza in città negli ultimi giorni di tutti i leader democratici: da Pierluigi Bersani, a Piero Fassino e Massimo D’Alema.
Ribaltone anche a Vibo Valentia, dove Nicola D’Agostino trionfa contro Michele Soriano (esponente del Pd, il più votato al primo turno) ottenendo il 59,2% mentre il suo avversario si attesta al 40,7%. A Macerata la sinistra la spunta in zona Cesarini con Romano Carancini che si aggiudica il ballottaggio contro Fabio Pistarelli, con la percentuale del 50,29%. Battaglia all’ultimo voto anche a Matera: ce l’ha fatta con il 50,3% il democratico Salvatore Adduce, sostenuto da Pd, Idv (Angelo Tosto, appoggiato da diverse liste civiche e dal Mpa, si ferma al 49,7%).
Anche in questa tornata si conferma un forte astensionismo con un crollo dei votanti di 15 punti e mezzo rispetto al 28 e 29 marzo scorso. Il dato finale dell’affluenza nei 41 comuni interessati parla chiaro: solo il 58,7% degli aventi diritto e’ andato a votare. Nel primo turno, due settimane fa, la percentuale era stata del 74,3%.

Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa, esulta per l’affermazione del suo partito: ”Questo turno di ballottaggi conferma un clamoroso risultato per la maggioranza e un altrettanto clamoroso risultato per la Lega Nord, che conquista anche il comune di Vigevano da sola, contro tutto e tutti”. Jole Santelli, deputato del Pdl, assicura: ”Con San Giovanni in Fiore strappata al centrosinistra cade la Stalingrado calabrese. Per la prima volta la sinistra viene sconfitta alle amministrative in un comune che ha espresso politici provinciali e nazionali di un certo rango, che pure non ha risolto, in tanti anni, il problema di una disoccupazione mostruosa”. ”Anche questi ballottaggi – garantisce il coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini – si sono conclusi con un successo straordinario per il Popolo della libertà, che ha conquistato ulteriori 2 comuni capoluogo e 15 comuni superiori ai 15mila abitanti. E sarebbero stati molti di più, se non avessimo dovuto combattere con il grave problema dell’astensionismo”.
Soddisfatto anche l’Udc con Lorenzo Cesa: ”Il nostro apporto risulta determinante in molti comuni al voto, ma il dato più significativo e’che eleggiamo ben sei sindaci di centro, dando vita ad altrettante esperienze amministrative senza l’appoggio di Pd e Pdl”. Per il ministro Mara Carfagna ”c’e’ stato un cappotto per la sinistra, è stato premiato il nostro buon governo”. Dice Ignazio Abrignani, responsabile elettorale del Pdl: ”E’ stata premiata la fiducia in Berlusconi”, ma gli ”elettori non amano il doppio turno”. Secondo Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del partito: ”Quando la parola è agli elettori, le chiacchiere stanno a zero”.
Per il Pd parla Ignazio Marino: ”Queste elezioni dimostrano quanto ci sia bisogno di ricambio, di giovani impegnati nel territorio, di un dinamismo che parte dal basso e che deve interagire il più possibile con i dirigenti nazionali. Mandiamo in pensione la politica fatta nei palazzi del potere dalle correnti e dai capi bastoni e diamo spazio a candidati giovani che hanno idee chiare e programmi riconoscibili”. Dice Davide Gioggia, responsabile enti locali democratici: ”Il Pd esprime soddisfazione per la vittoria di sindaci espressi dal centrosinistra e dal Partito democratico a Macerata e Matera, che è stata strappata al centrodestra. Questo turno amministrativo -sottolinea l’esponente del Pd – ha segnato una sostanziale parità tra i due schieramenti sia nelle città capoluogo che nei comuni sopra i 15.000 abitanti”.

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