Home Uncategorized Si continua a puntare il dito su chi racconta i misfatti e non su chi li commette…

Si continua a puntare il dito su chi racconta i misfatti e non su chi li commette…

da Daniele Bartolucci

L’attacco alla stampa sammarinese di questi giorni non è il primo né sarà l’ultimo. Anzi, più saremo bravi e professionali, più la politica avrà motivo di attaccarci.

Nel merito dei procedimenti giudiziari oggetto dell’attacco, abbiamo avuto politici e perfino magistrati condannati, senza considerare avvocati che hanno perso cause e un bel po’ di reputazione, ma nessuno si è mai permesso di dire che politici, avvocati e magistrati – tutti – non siano degni di un Paese democratico.

Al contrario non ne sarebbero degni i giornalisti, secondo alcuni rappresentanti della stessa classe politica e delle stesse Istituzioni di cui alcuni colleghi sono finiti nei casellari giudiziari. A memoria, però, non ricordo giornalisti condannati in quelle vicende, mentre abbiamo notizia recente di giornalisti assolti. E questo dovrebbe essere il tema su cui la politica apra una riflessione seria, perché al di là delle felicitazioni per i colleghi, questa non è affatto una bella notizia per San Marino: sapere che degli operatori dell’informazione siano stati mandati ingiustamente a processo per aver svolto diligentemente il loro lavoro, è un brutto segnale per la tenuta della democrazia stessa.

Sull’appello, maldestramente fatto emergere, a raccontare in altro modo le vicende giudiziarie, non esiste – e sarebbe assurdo che esistesse – alcun obbligo professionale, deontologico e morale a raccontare le notizie che qualcuno vuole che vengano raccontate. Ogni giornale e ogni giornalista sceglie ciò che ritiene essere una notizia e la racconta, questo sì, seguendo le regole deontologiche e nel rispetto delle leggi dello Stato, che ci sono. Tale scelta è l’essenza stessa della libertà, che non è appannaggio di questa professione, ma dei cittadini ai quali la stampa deve dare conto del suo operato. Cittadini che sono quindi altrettanto liberi di scegliere, tra chi magari preferisce approfondire fatti di cronaca e chi fatti di politica, o chi l’economia e il mondo del lavoro. Alla politica l’onere e l’onore, altissimo, di garantire questa pluralità di informazione, non certo di indicare ciò che bisogna raccontare.
E a noi? A noi il sempre più difficile, ma fondamentale compito di fare da cani da guardia alla democrazia: un insieme di valori e di libertà di cui possono godere tutti, siano essi cittadini, politici e, in ultimo, perfino giornalisti.

Il Direttore Responsabile

Daniele Bartolucci

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