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Consiglio Grande e Generale: variazione di bilancio per l’anno finanziario 2020

da Redazione

Iniziato in Aula il dibattito sull’articolato e gli emendamenti. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – In Consiglio Grande e Generale inizia il dibattito sull’articolato e gli emendamenti della variazione di bilancio per l’anno finanziario 2020.

L’articolo 1 riguarda Cassa di Risparmio e il superamento del Cinque Ter. Via libera all’emendamento modificativo del Governo e ad un emendamento aggiuntivo di un comma 2 proposto da Libera, in base al quale il piano di ristrutturazione – ovvero le proposte formulate dal Cda di Cassa di Risparmio per la valorizzazione patrimoniale degli attivi iscritti nel bilancio – dovrà essere preventivamente sottoposto all’attenzione della Commissione Finanze. Respinte le proposte di Rf su piano industriale e crediti fiscali.

L’articolo 2 si focalizza sull’acquisizione da parte dello Stato del pacchetto azionario di Banca Nazionale sammarinese. Semaforo verde agli emendamenti aggiuntivi del Governo e della maggioranza. Con l’emendamento proposto dalla maggioranza in particolar modo si autorizza il Congresso di Stato ad acquisire le azioni ex Bns non più “al valore nominale” bensì al valore corrispondente “al patrimonio netto di cui al bilancio del 31 dicembre 2019, che dovrà essere depositato presso il competente ufficio entro il 10 luglio”. In questo, dice Stefano Giulianelli (Pdcs), “andiamo a correggere la stortura del valore nominale, in quanto sappiamo bene che non esprime l’effettivo valore delle azioni della Banca Nazionale Sammarinese”. Rf aveva proposto invece una acquisizione “a titolo gratuito”. “Di quanto stiamo indebitando il Paese con questa modalità di azione? – domanda Nicola Renzi (Rf) -. Bisognerebbe essere a conoscenza almeno dei dati”. Mentre per Giuseppe Maria Morganti (Libera) “bisogna ragionare sul bilancio di chiusura che verrà necessariamente prodotto nel momento in cui ci sarà il passaggio di proprietà”. Toni accesi anche sull’emendamento aggiuntivo dell’articolo 2 bis proposto dal Governo, che introduce una “interpretazione autentica delle disposizioni in materia di segreto di ufficio e funzioni di Banca Centrale”. “Questo articolo – osserva il Segretario di Stato Marco Gatti – non vuole far altro che affermare in maniera chiara che tutte le attività che Banca Centrale svolge su richiesta del Congresso di Stato non vanno in violazione del segreto di ufficio”. Nicola Renzi (Rf) rimprovera all’esecutivo l’uso dell’interpretazione autentica “in maniera deliberata e anche dichiarata per dare retroattività alle norme che state facendo”. Terreno di scontro diventa poi l’emendamento aggiuntivo di Rf Art.2 quinquies con cui si chiede al Congresso di Stato di procedere alla risoluzione già dal’esercizio in essere della convenzione con la società Sinpar Spa per quanto riguarda i parcheggi. “C’è già un ragionamento in corso da parte della Segreteria di Stato per il Turismo – spiega il Segretario di Stato Marco Gatti -. La società interessata si è detta disponibile a mettersi a un tavolo per la trattativa”. “Noi abbiamo proposto di usare un articolo di legge che avete introdotto voi e che grida vendetta” attacca Andrea Zafferani (Rf). Rincara la dose Matteo Ciacci (Libera). “Vorremmo capire con che modalità il Governo ha deciso di interrompere San marino Bio e non lo fa nel caso della convenzione ‘capestro’ Sinpar – Stato”. Occorre trovare una soluzione che sia garantista nei confronti dello Stato e non lo metta nelle condizioni di dove riconoscere delle somme a seguito di un ricorso” osserva il Segretario di Stato Elena Tonnini.

I lavori del Consiglio proseguono oltre le ore 15.

Comma 6

Art1

Emendamento modificativo articolo 1 (Rf)

Nicola Renzi (Rf): Noi vorremmo vedere quali sono le proposte che il Cda ha formulato per Cassa di Risparmio e non crediamo sia necessario un mandato del Consiglio Grande e Generale. Quello che deve essere fondamentale è la scelta su quella realizzazione. Due temi chiave in questo emendamento. Abbiamo sentito dichiarazioni di ogni sorta sul Cda, quindi vorremmo semplicemente conoscere piano industriale o linee di indirizzo. Il Congresso di Stato deve dare la linea di indirizzo: chiedere al Cda di preparare un piano industriale che al suo interno può avere varie voci. Dopo di che è il socio – Congresso di Stato in rappresentanza dell’Eccellentissima Camera – che deve esprimere il suo parere. Credo che questo emendamento costi molto poco. Si chiede un coinvolgimento anche parlamentare nella risoluzione delle problematiche.

Emendamento aggiuntivo di un comma 2 all’articolo 1 (Libera)

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Analizzando i bilanci di Cassa di Risparmio ci si rende come sul fronte dei costi gli interventi sono stati anche efficaci. Sul fronte degli attivi c’è molto da fare. Qui si tratta di affrontare un tema che riguarda anche la sicurezza nazionale. La nostra proposta è che il progetto venga preventivamente presentato in Commissione Finanze.

Emendamento di Repubblica Futura in subordine modificativo del comma 1 e aggiuntivo del comma 2 all’articolo 1

Andrea Zafferani (Rf): Abbiamo inteso presentare un emendamento per dare un’indicazione politica sui crediti fiscali. Si chiede al Congresso di Stato di attivarsi per addivenire ad un accordo circa il riconoscimento e conseguente rimborso almeno parziale dei crediti che la banca possiede verso il gruppo Delta.

Emendamento del Governo modificativo dell’articolo 1

Segretario di Stato Marco Gatti: Nella riformulazione del Governo il compito viene assegnato al Cda che deve presentare al Congresso di Stato una proposta di soluzione degli attivi legati alla problematica del Cinque Ter. Non può essere il Congresso di Stato a dare un input in questa direzione come indicato nella prima formulazione.

Emanuele Santi (Rete): Questa partita del Cinque Ter va assolutamente gestita. Abbiamo fatto delle simulazioni. Si dovrà sostituire la partita infruttifera con una partita fruttifera. Noi crediamo che così il conto economico possa tornare in equilibrio.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Non vorrei che questo fosse poco. Sotto il profilo strettamente programmatico la cosa funzione nella dimensione di chiedere al Cda di formulare una proposta in relazione a questo.

Dibattito

Segretario di Stato Marco Gatti: In apertura di dibattito ho ammesso che su questo assestamento il Governo era in ritardo e ha avuto difficoltà a fare un confronto con tutti. Alla luce di questo però io credo che sia importante anche per la commissione fiananze prendere atto di quello che è un progetto che viene da Cassa di Risparmio. Un passaggio preliminare in Commissione Finanze alla luce di queste proposte non lo vedo negativo, tutt’altro. Contrario al soppressivo dell’articolo 1. Non possiamo parlare di piano industriale perché non è stato presentato. Sarà il nuovo Cda che dovrà presentare al Congresso e anche alla Commissione Finanze una proposta risolutiva di Cassa di Risparmio. Convinto della necessità di adoperarsi fino in fondo per addivenire al recupero dei Delta. Sicuramente l’attività del Congresso di Stato deve essere quella di esercitare tutta la pressione necessaria affinché sia fatto di tutto per recuperare il più possibile da questi crediti. Sull’emendamento proposto da Libera chiederei una riformulazione.

Sara Conti (Rf): Sarebbe stato opportuno fare una calendarizzazione e contattare tutte le forze politiche, sia Libera sia Rf. Evidentemente la volontà non era questa. Se il problema è quello del termine ‘piano industriale’ siamo disponibili a cambiare con ‘piano di ristrutturazione’.

Pasquale Valentini (Pdcs): Tutti noi condividiamo l’esigenza che Cassa di Risparmio individui le operazioni necessarie per fare in modo che la situazione che si è creata col precedente Cinque Ter possa essere resa fruttifera. Quella modifica all’articolo 1 proposta dal Governo è necessaria. Credo che sia altrettanto necessaria che il Cda formuli quello che è il piano di ristrutturazione.

Maria Katia Savoretti (Rf): Benissimo la ristrutturazione, però deve essere compreso anche un piano industriale perché si deve prevedere che cosa effettivamente il Cda vuole portare avanti per salvare l’istituto bancario. Questo emendamento da noi presentato non è così negativo anzi sarà di ausilio all’attività di una banca.

Andrea Zafferani (Rf): Vorrei approfittare per chiedere un chiarimento al Governo. Non credo ci siano mille possibilità per valorizzare quei crediti. Il Governo pensa che quei crediti possano essere ceduti e il concessionario possa ottenere un credito verso lo Stato?

Nicola Renzi (Rf): Noi chiediamo che di fronte a scelte tanto importanti come la risoluzione del Cinque Ter, che anche questo possa essere fatto affrontandolo in Commissione Finanze. Non è un commissariamento del Governo ma un modo per dare forza al Governo stesso. Il modificato potrebbe essere una grande opportunità per il Governo di poter contare su un mandato forte su questa tematica tanto importante anche nel confronto con la controparte italiana.

Emanuele Santi (Rete): Necessaria una valorizzazione di questi attivi in modo che possano essere resi fruttiferi. Credo che il portare il progetto in Commissione Finanze è un progetto che può essere inserito magari riformulando l’emendamento. Delta perde 4 milioni di euro all’anno: il nuovo Cda avrà un mandato fortissimo rispetto alla valorizzazione di queste partite. A livello di maggioranza o Governo daremo un’indicazione forte rispetto alla valorizzazione di questi attivi.

Segretario di Stato Marco Gatti: Il 30 giugno nascerà un nuovo Consiglio di Amministrazione. Condivido quello che è stato detto: una banca di importanti dimensioni ha necessità di un piano industriale. Cassa di Risparmio non lo ha da tempo, ad oggi è stato presentato solo un piano di ristrutturazione. Il Governo intende sistemare il Cinque Ter. Se vi è la disponibilità, condivido che vi possa essere una Commissione Finanze dove viene esaminata la proposta, ma aggiungerei con l’audizione degli organi di Cassa di Risparmio, che potranno chiarire al meglio come la proposta possa portare Cassa di Risparmio in un programma che la vedrà uscire dalle situazioni di criticità di oggi e avere una prospettiva di lunghissimo periodo.

Nicola Renzi (Rf): Rimaniamo convinti che non possa essere esclusivamente un passaggio illustrativo, ma riteniamo utile che ci sia anche un’espressione della volontà della Commissione Finanze.

Andrea Zafferani (Rf): Vogliamo che Cassa di Risparmio possa tornare a generare utili. La banca ha dei problemi strutturali che bisognerà cercare di risolvere nei prossimi anni. Non ci sono soluzioni magiche, ma è richiesto molto lavoro e molta concretezza. Credo e spero ci sia almeno la possibilità di fare passaggi in Commissione Finanze.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Mi sembra che la proposta fatta possa andare bene. Vogliamo sottolineare come lo spirito di quell’Odg deve essere la linea guida per questo tipo di dibattiti.

Art.2

Emendamento di Repubblica Futura modificativo dell’articolo 2

Nicola Renzi (Rf): Non riesco a capire perché la Banca Nazionale Sammarinese non è stata data in capo allo Stato piuttosto che a Banca Centrale. Questo costringe lo Stato a comprare la Banca Nazionale ad un prezzo di 19 milioni. Noi introduciamo il concetto ‘a titolo gratuito’.

Emendamento di Libera modificativo dell’articolo 2, comma1

Vladimiro Selva (Libera): In sostanza vorremmo riconoscere non il valore nominale – nemmeno quello che propone Rf, quindi 0 – ma un valore vicino a quello reale, tenuto conto delle perdite che la banca ha avuto.

Emendamento dei Gruppi di Maggioranza modificativo dell’articolo 2

Stefano Giualinelli (Pdcs): Andiamo a correggere la stortura del valore nominale, in quanto sappiamo bene che non esprime l’effettivo valore delle azioni della Banca Nazionale Sammarinese, quindi abbiamo corretto questa criticità andando ad esprimere anziché il valore nominale quello del patrimonio netto che dovrà essere depositato presso il competente ufficio.

Dibattito:

Segretario di Stato Marco Gatti: Mi esprimo come Governo. L’art 2 nasce dalla necessità di dare copertura finanziaria a un decreto che dovrà essere emesso dal Governo sulla mission di BNS. Sul subentro a titolo gratuito: in Banca Centrale l’unico socio non è lo stato. Nessun Cda può accettare una cosa di questo tipo in danno dei soci di minoranza. L’emendamento di maggioranza traccia punti fermi che potrebbero essere utili in questo frangente in cui c’è necessità di avere una certa celerità.

Emanuele Santi (Rete): Una considerazione su come è nato il provvedimento. Quando la legge delle risoluzioni è stata attuata, Banca Centrale aveva fatto iniezione di liquidità per 19 milioni. Si è scelto di trasformare quel deposito nel nuovo capitale sociale. Provvedimento assolutamente migliorativo perché si allunga la linea temproale del rimborso. La soluzione intermedia di addebitare eventuali perdite alla Banca Centrale – cioè che lo Stato si accolli solo la differenza – è quella a mio avviso migliore. Impegno entro il 10 luglio di fare un bilancio. Lo Stato avrà un impegno non a 10 ma a 20 anni.

Andrea Zafferani (Rf): Una domanda alla maggioranza per capire le tempistiche. C’è il tempo di fare un’assemblea dei soci per far sì che il bilancio possa essere approvato? Voi parlate solo di deposito.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Noi proponiamo di contabilizzare le perdite nel momento del closing. Va benissimo il discorso di dilazionare il pagamento delle azioni, ma bisogna ragionare sul bilancio di chiusura che verrà necessariamente prodotto nel momento in cui ci sarà il passaggio di proprietà.

Stefano Giualinelli (Pdcs): Ci aspettiamo che il bilancio venga approvato attraverso il normale iter. E’ stato dato come termine il 10 luglio. Ci sono i tempi tecnici. BNS non ha continuità aziendale, quindi per il principio della prudenza tutte le perdite che il redattore del bilancio conosce al momento della chiusura dello stesso vanno considerate. Il principio della continuità aziendale su BNS non può dirsi essere soddisfatto. Ci aspettiamo che le perdite siano prudenzialmente considerate nel bilancio 2019.

Vladimiro Selva (Libera): Ci sembrava prudente per lo Stato precisare nella legge che il bilancio fosse quello contabilizzato al momento del passaggio della proprietà e quindi quello reale e più vicino alla realtà.

Nicola Renzi (Rf): Andando ad adottare questi provvedimenti che cosa succederà? Quanto impatterà sulle casse dello Stato? Anche questo rischia di diventare un articolo alla 500 milioni. Di quanto stiamo indebitando il Paese con questa modalità di azione? Bisognerebbe essere a conoscenza almeno dei dati. C’è questa incognita.

Emanuele Santi (Rete): Si va a comprare questa banca con la decurtazione delle perdite registrate nel 2019. Se ci sono perdite anche nel 2020, chi andrà a redarre il bilancio ne dovrà tenere conto. Il bilancio che verrà apportato farà emergere eventuali perdite fino ad oggi.

Stefano Giualinelli (Pdcs): Abbiamo un vuoto informativo quasi di tre anni. L’emendamento che propone la maggioranza impone una chiusura del bilancio al 31 dicembre 2019 entro il 10 luglio 2020. Avremo quelle informazioni finanziarie che andranno a sopperire il vuoto e la carenza informativa. Sarà importante per noi consiglieri comprendere effettivamente che cosa è stato fatto.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): BNS ha ancora il valore che aveva nel momento in cui c’è stato il passaggio? Sicuramente no. Non ci pare giusto che sia lo Stato a dover pagare eventuali altre perdite. L’idea del closing è il modo di ragionare in tutti i passaggi che ci sono tra società di gestione. Di solito si ragiona su quel dato lì. Chi vende deve svalutare delle proprie partite?

Segretario di Stato Marco Gatti: Dobbiamo iniziare a mettere dei punti fermi. Dobbiamo concentrare i tempi. Mettersi in una trattativa per determinare un prezzo vuol dire allungare quei tempi e avere dei costi maggiori di gestione di quella banca.

Nicola Renzi (Rf): Non è possibile assumere una decisione come questa. Io credo che almeno sarebbe doveroso sapere quanto quota questa operazione, altrimenti saremo di fronte all’ennesima voragione.

Emendamento Governo aggiuntivo dell’articolo 2 bis

Segretario di Stato Marco Gatti: Si tratta di una interpretazione autentica in materia di segreto di ufficio. Nel momento in cui uno Stato richiede un rating, le società richiedono dei dati. Siccome stiamo passando un momento molto straordinario, questo articolo non vuole far altro che affermare in maniera chiara che tutte le attività che Banca Centrale svolge su richiesta del Congresso di Stato, per rispondere agli impegni presi dal Congresso di Stato, non vanno in violazione del segreto di ufficio. E’ un articolo che riafferma quello che dal mio punto di vista il combinato disposto prevede.

Nicola Renzi (Rf): A mio avviso è una cosa molto pericolosa. Non voglio drammatizzare la questione, ma purtroppo ho assistito troppe volte a una grande commistione dei compiti anche all’interno della stessa Banca Centrale. L’interpretazione autentica è lo strumento che voi continuate ad usare in maniera deliberata e anche dichiarata per dare retroattività alle norme che state facendo. Basta portare queste norme ad personam in questa Aula consigliare perché non se ne può più. Sono tutele ex post.

Guerrino Zanotti (Libera): Chi detiene queste informazioni deve essere messo in grado di poterle fornire. Anteporre il segreto d’ufficio rispetto a situazioni così importanti, che determinano le scelte politiche, io credo che non sia possibile. Le scelte che vengono prese evidentemente saranno viziate. Su questo siamo d”accordissimo, però d’altra parte sono d’accordo con il collega Renzi nel dire che si vuole dare questo supporto a chi detiene informazioni lo si possa fare con un emendamento per il futuro.

Sara Conti (Rf): Vorrei unirmi e supportare i commenti dei colleghi intervenuti precedentemente sostenendo che chiaramente il contenuto è condivisibile, ma siamo contrari all’interpretazione autentica.

Andrea Zafferani (Rf): Valutate questo tipo di scelta. Credo sia giusto in questo caso parlare di delibera.

Segretario di Stato Marco Gatti: Chiariamo che queste attività che Banca Centrale ha sempre fatto sono lecite.

Emendamento di Repubblica Futura aggiuntivo dell’articolo 2 bis

Andrea Zafferani (Rf): Abbiamo suggerito un emendamento legato all’accesso al part-time. Abbiamo suggerito di rendere possibile l’accesso al part-time a tutti i dipendenti della Pa per un numero di ore non inferiore alle 18 settimanali. Abbiamo proposto che il diniego del dirigente possa avvenire solo in caso che il dipendente venga dichiarato essenziale per lo svolgimento del servizio dall’ufficio stesso. Che l’orario e le giornate di lavoro per i dipendenti pubblici debbano essere concordate con il dirigente. Consentire anche ai dipendenti pubblici l’accesso al part time imprenditoriale.

Segretario di Stato Marco Gatti: La Pa, per migliorare e abbattere costi importanti, può assolutamente prendere in considerazione la possibilità di lavorare a part time e anche forme ibride. Il tutto però non può essere demandato a un semplice decreto delegato, questa è una vera e propria riforma.

Nicola Renzi (Rf): Una proposta di cui la nostra forza politica è sempre stata convinta. Vorrei sottolineare una cosa. Su un provvedimento che colpisce direttamente la Pa ci sarebbe piaciuto poter interloquire. Ci sono alcune professionalità che non diventano più utili, altrimenti bisogna pensare delle modalità affinché la Pa possa essere sempre al passo con i tempi, andando verso un percorso di formazione dei dipendenti.

Francesco Mussoni (Pdcs): Molti emendamenti sono sicuramente interessanti, ma dal mio punto di vista sono da cassare perché non è che con l’assestamento dobbiamo mettere tutte le cose dentro. Non possiamo fare azioni a spot senza un quadro generale di ragionamento da parte del Governo che si innesta in un programma di riorganizzazione.

Guerrino Zanotti (Libera): Qualche considerazione sull’emendamento di Rf. Riteniamo che qui ci possa essere una duplice valenza di contenimento dei costi e nel dare risposte ad esigenze familiari e personali che nelle regole di lavoro della Pa non ci sono. E’ importante però che si tenga in considerazione anche l’eventualità di introdurre nuove forme di lavoro.

Sara Conti (Rf): Accolgo con favore il fatto che il Segretario di Stato abbia condiviso i valori di questo emendamento. Vorrei introdurre un nuovo punto di vista sul part time orizzontale e verticale. Il punto di vista è quello di poter conciliare la carriera lavorativa con la gestione familiare.

Pasquale Valentini (Pdcs): La Pa non può essere vista come un costo ma come una risorsa. Serve una Pa all’altezza della situazione perché troppe questioni devono essere supportate dalla pubblica amministrazione. E’ stato detto di mettere mano ad una riorganizzazione della Pa, ma non in funzione dei dipendenti, ma del ruolo che abbiamo detto la Pa debba esercitare e dei servizi da erogare. Il tema di fondo vero è riorganizzare la pubblica amministrazione in funzione dei servizi e delle funzioni che deve avere.

Gian Matteo Zeppa (Rete): In un’ottica di riorganizzazione di sistema le Segreterie stanno già ragionando sul tema. In passato cosa succedeva? In passato alcuni provvedimenti anche riguardanti la Pa o altri settori venivano dati non contestualizzandoli ed è stato questo l’errore commesso.

Andrea Zafferani (Rf): Pensiamo che una proposta che consente di ridurre le uscite può stare in un assestamento di bilancio.

Emendamento Governo aggiuntivo dell’articolo 2 ter

Segretario di Stato Marco Gatti: Nell’ambito delle attività di collaborazione l’articolo è stato esteso non solo alle attività di vigilanza ma a tutte le attività che le Banche Centrali fanno.

Pasquale Valentini (Pdcs): Mi domando: qui sembra che l’autorità di vigilanza della nostra banca possa parlare con l’autorità di vigilanza di un’altra banca senza l’accordo tra le banche centrali.

Nicola Renzi (Rf): Sono sempre stato convinto che San Marino non debba porsi limiti nella possibilità di stipulare accordi di collaborazione tra Banche Centrali. Noi possiamo dispiegare la nostra attività anche con Banche Centrali di altri Paesi. Poi c’è il tema della vigilanza. Va bene l’autonomia della Banca Centrale, ma la decisione di scambiare dati riservatissimi deve essere anche una valutazione politica.

Matteo Ciacci (Libera): In linea di massima sono d’accordo con gli interventi che mi hanno preceduto. Prima degli aspetti tecnici sono gli aspetti politici che devono essere valutati. Visto che dite di avere grandi rapporti con l’Italia, vorremmo vedere a che punto state rispetto ai rapporti con Banca d’Italia.

Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Nessuno è contrario al tema della collaborazione e dello scambio di informazioni. Questo è importante per il nostro Paese perché significa abbiamo cambiato mentalità. Anche in campo finanziario oggi uno dei primi requisiti è la chiarezza se si vogliono intercettare progetti validi e non progetti oscuri. Ho apprezzato che anche il dibattito si sia focalizzato su alcune sfumature.

Iro Belluzzi (Npr): Io prendo molto positivamente la presa di coscienza che la vigilanza possa agire in maniera condivisa con le altre banche centrali anche andando a fare quei passaggi che permettono di costruire le basi normative per poi politicamente arrivare a quel punto che continuiamo a guardare come strategico per il settore bancario intero: memorandum con l’Italia, e cominciare a conformare le nostre norme affinché quei risultati non rimangano solamente un accordo politico.

Andrea Zafferani (Rf): Al netto del fatto che è sempre stato scritto così, e al netto del fatto che in base allo statuto Banca Centrale è autorità di vigilanza, forse potrebbe essere sensato il suggerimento di Valentini. Anche io chiederei è di capire bene, Segretario, quali sono le novità.

Segretario di Stato Marco Gatti: Questa norma non fa altro che adattare l’evoluzione degli accordi in un momento in cui c’è un’esigenza di iniziare in maniera determinata ad addivenire ad accordi per l’apertura di linee di credito. Stiamo predisponendo tutti gli strumenti per poter fare le cose che ci siamo prefissi come Governo.

Emendamento di Repubblica Futura aggiuntivo dell’articolo 2 ter

Andrea Zafferani (Rf): La proposta riguarda il prepensionamento all’interno della pubblica amministrazione.

Segretario di Stato Marco Gatti: Come Governo riteniamo non opportuno in questo momento accogliere l’emendamento ma c’è l’impegno ad avviare un percorso sulla riforma pensionistica. Sarà uno dei temi principali anche in ambito di riforme.

Nicola Renzi (Rf): Anche senza una visione sistemica alla fonte si possono creare strumenti di esodo dalla pubblica amministrazione che riteniamo essere assolutamente utili anche per l’immissione di forze fresche nella Pubblica amministrazione.

Emanuele Santi (Rete): Si va a toccare un ambito delicato come quello delle pensioni ma credo lo bisognerà fare nell’ottica di un ragionamento complessivo. Non è questo provvedimento la sede giusta, anche se è un ragionamento da fare.

Maria Katia Savoretti (Rf): Con questo emendamento si ipotizza l’ingresso di forze fresce all’interno della Pa per un miglioramento ulteriore della qualità dei servizi.

Emendamento Governo aggiuntivo dell’articolo 2 quater

Emendamento di Repubblica Futura aggiuntivo dell’articolo 2 quater

Andrea Zafferani (Rf): L’emendamento in questo caso riguarda i trasporti pubblici. Il primo è quello legato al dare la possibilità di forme di collaborazione pubblico-privato. Sappiamo quanto il servizio perda e quanto abbia le caratteristiche dello spreco perché i mezzi girano in buona parte vuoti. Sono mezzi grandi che non servono bene il territorio. Riteniamo che questo settore non possa proseguire nella configurazione attuale. Non fornisce un servizio efficace alle persone che necessitano del servizio di trasporto pubblico.

Segretario di Stato Marco Gatti: E’ un tema di competenza congiunta con il Segretario Lonfernini. Non di facile soluzione. E’ un servizio fortemente in perdita e non facile da organizzare.

Sara Conti (Rf): Il tema tocca da vicino la problematica ambientale e quello della sostenibilità. Mi auguro che queste indicazioni vengano prese in considerazione anche per una valutazione futura.

Matteo Ciacci (Libera): Il trasporto urbano non funziona, è un aggravio di costi ed è decisamente improduttivo. Necessario metterci mano.

Giovanni Maria Zonzini (Rete): Il trasporto pubblico a San Marino deve essere rimodulato. Il servizio a chiamata non mi trova contrario. Bisognerebbe cercare di potenziare e incentivare il trasporto notturno in un piano organico di rilancio del turismo.

Oscar Mina (Pdcs): L’emendamento proposto da Rf ha dei contenuti interessanti da cui trarre vari spunti. Ma non è una decisione da adottare con una temporaneità così breve al 31 agosto.

Gian Matteo Zeppa (Rete): Rendo merito ad Rf. Mi sono recato nel Nord Europea e lì c’è una cultura diversa nel rispetto dell’ambiente. E’ una questione che non appartiene alla nostra cultura ed è necessario partire dagli spunti che ha fornito Rf nelle sue serate pubbliche per capire fin dove ci si può spingere. Non può essere fatto per decreto, però è anche ora di partire per fare qualcosa.

Andrea Zafferani (Rf): La logica è sempre la medesima sottolineata in tutti gli emendamenti.

Emendamento di Repubblica Futura aggiuntivo dell’articolo 2 quinquies

Nicola Renzi (Rf): Riguarda la convenzione dei parcheggi. Abbiamo fatto una proposta di massima che è quella di agire sull’intera convenzione. Siamo disposti a valutare proposte più ridotte per la sospensione del contributo per l’anno in corso. Parliamo di un milione e 600mila euro. Pensate a quante risorse potrebbero essere destinate ad esempio allo sviluppo del settore turistico.

Segretario di Stato Marco Gatti: C’è già un ragionamento in corso da parte della Segreteria di Stato per il Turismo. La società interessata si è detta disponibile a mettersi a un tavolo per la trattativa.

Andrea Zafferani (Rf): Noi abbiamo proposto di usare un articolo di legge che avete introdotto voi e che grida vendetta. Non è una motivazione, non è una risposta dire che si sta rinegoziando la convenzione. Questo è un altro tema.

Matteo Ciacci (Libera): La proposta di Rf è condivisibile. Vorremmo capire con che modalità il Governo ha deciso di interrompere San marino Bio e non lo fa nel caso della convenzione ‘capestro’ Sinpar – Stato. Merita approfondimento e risoluzione. Noi avevamo avviato un percorso.

Adele Tonnini (Rete): Sulla convenzione parcheggi posso essere anche d’accordo: il collega Ciacci ne ha fatta una battaglia politica e non è mai riuscito ad incidere in questo modo. E’ uno sprone al Governo affinché si metta mano al decreto sui convenzionamenti.

Nicola Renzi (Rf): Il discorso è molto semplice. O questo vale per San Marino Bio, la rotonda di Murata e gli appalti in corso oppure si ragiona in maniera difforme a seconda che sia uno o l’altro e si capisce bene quale sia l’arbitrarietà nella scelta del Congresso di Stato.

Luca Boschi (Libera): Noi abbiamo iniziato a rivedere dopo 30 anni quella stipula vergognosa. Voi avete i numeri per portarla avanti: fatelo e noi vi daremo il nostro consenso. Basta con la politica dello specchietto retrovisore.

Gian Matteo Zeppa (Rete): Il Segretario Gatti ha detto che ci sono degli incontri con la proprietà. Non si inventa nulla di nuovo. Questo emendamento è uno specchietto per le allodole. Ce ne sono tante di convenzioni che potevate citare, cari amici di Repubblica Futura. Proprio quella su Sinpar? Avete provato a mettere in castagna qualcuno.

Segretario di Stato Elena Tonnini: Giusto per specificare: credo che sia opportuno cercare di andare a rivedere quella convenzione ma non è questo lo strumento. Occorre trovare una soluzione che sia garantista nei confronti dello Stato e non lo metta nelle condizioni di dove riconoscere delle somme a seguito di un ricorso. Lavoreremo su questo. L’impegno c’è. Il nostro obiettivo è quello di mettere lo Stato nelle condizioni di avere un vantaggio.

Fernando Bindi (Rf): Molti hanno provato a cambiare quella convenzione ma ci sono state resistenze politiche in un paio di partiti che hanno sempre tenuto duro su questo. Non voglio togliere meriti a nessuno, dico solo che una riflessione sulla politica dei micidiali anni Novanta che non è mai iniziata, cominci almeno dalla Sinpar.

Alberto Giordano Spagni Reffi (Rete): Si sta lavorando per risolvere la convenzione in maniera congiunta. Se dovessero reagire, potrebbe costare allo Stato sui 30 milioni di euro.

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