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Commissione esteri, servizio diplomatico e consolare: il Regolamento

da Redazione

Il progetto viene approvato con 9 voti favorevoli, 0 contrari e un astenuto. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – I lavori si concentrano sull’esame del progetto di legge “Regolamentazione del servizio diplomatico e consolare della Repubblica di San Marino”, previsto al Comma 8. Dopo i 18 articoli esaminati nella seduta dell’altro ieri, la Commissione riprende dall’articolo 19. Respinti i cinque emendamenti dell’opposizione all’articolo 27, “Criteri per la nomina di agenti diplomatici e consolari non appartenenti alla carriera diplomatica”, rispetto ai quali dalla maggioranza Maria Luisa Berti, Noi Sammarinesi, dichiara la condivisione di alcuni punti. Approvato l’emendamento dell’Upr all’articolo 29 per incrementare, rispetto al testo presentato, l’età oltre la quale non è possibile rinnovare le convezioni con agenti diplomatici e consolari, che viene stabilita in 80 anni. Alle ore 10 e 40 la seduta si interrompe e riprende alle 10 e 50 con un nuovo appello dei presenti. All’articolo 33 viene recepito parzialmente un emendamento, presentato da Maria Luisa Berti di Noi Sammarinesi, per far sì che “coloro che all’entrata in vigore della legge stanno svolgendo l’incarico di capomissione in missioni all’estero considerate strategiche possano accedere alla carriera diplomatica con il grado di ministro plenipotenziario presentando richiesta entro 90 giorni dall’entrata in vigore della presente legge”. Approvato l’emendamento presentato da Upr all’articolo 1 dell’allegato A, così come l’emendamento di Rete, al comma 2 dell’articolo 5 dell’allegato B, in subordine. Il progetto viene approvato con 9 voti favorevoli, 0 contrari e un astenuto. Relatore di maggioranza sarà Franco Ugolini. Il relatore di minoranza non viene indicato.

Di seguito una sintesi degli interventi.

Comma 8 – Esame, in sede referente, del progetto di legge “Regolamentazione del servizio diplomatico e consolare della Repubblica di San Marino”

Articolo 27 – Criteri per la nomina di agenti diplomatici e consolari non appartenenti alla carriera diplomatica

Luca Santolini, Civico 10

I nostri due emendamenti vogliono andare a identificare, dove si parla di ottima o buona conoscenza della lingua italiana e della lingua dello Stato di accredito, un livello secondo il quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue. Ho capito che il segretario ha un altro tipo di impostazione. Non credo che l’emendamento possa passare, ma lo lascio in votazione. Anticipo già il mio voto favorevole agli emendamenti di Rete e Upr.

Marco Podeschi, Upr

Parliamo di agenti diplomatici non di carriera. Il primo emendamento, comma 1 lettera C, sposta da 70 a 80 anni l’età da non superare. C’è sulla lettera L il discorso dei conflitti di interessi. In alcuni casi delle attività professionali possono confliggere con l’incarico ricoperto. Alla lettera M, quando si parla di preparazione culturale, direi che preferibilmente deve essere una laurea. La ritengo quasi un’ovvietà. In base a questa legge potrebbe essere invece una persona che non ha studiato. Abbiamo inserito, al punto N, “non ricoprire incarichi di rappresentanza legale in soggetti vigilati da Banca Centrale o in omologhi soggetti esteri”.

Matteo Zeppa, Rete

Il primo emendamento è soppressivo della lettera M, sull’adeguata preparazione culturale. L’altro si rifà anche alla questione presentata in un emendamento precedente. Si dovrà esplicitare la non appartenenza alle associazioni segrete. Ieri il segretario ha detto che gli elementi sulla capacità linguistica saranno nei bandi di concorso.

Maria Luisa Berti, Noi Sammarinesi

Alcuni emendamenti li condivido. Mi riferisco a quello di Upr per aumentare il limite di età. Potrebbe essere un’opportunità per il Paese nominare chi ha più di 70 anni. Ricordo un rappresentante, in passato, di altissimo valore che aveva superato il limite dei 70 anni. Condivido questo emendamento. Mi sento di condividere anche la proposta di emendamento di Rete in merito alla lettera N. Voterò favorevolmente a questo emendamento. Le questioni rilevate da Zeppa sul punto M sono fondate. C’è la discrezionalità di un soggetto, non c’è analisi obiettiva di dati che derivano da certificazioni. Lasciarlo o non lasciarlo può essere indifferente.

Andrea Belluzzi, Psd

Sulla classificazione della lingua inglese, nessuno ha detto che la loro idea era peregrina. Si è solo detto che si era scelta un’altra strada. Sull’emendamento dell’Upr sui soggetti vigilati, lo condivido a metà. Lo voterei con una modifica parziale.

Marco Podeschi, Upr

Chiederei che fosse messo a verbale che nella nomina si dovrebbe tenere conto del principio della parità di genere. Come emendamento non c’è. Potremmo però farlo entrare da qualche parte. Dico a Berti e Belluzzi che parlavo solo di chi ha rappresentanza legale, che ha una responsabilità diretta in un’attività finanziaria. Non si parla di un Cda. Ipotesi: un banchiere cinese con un nostro incarico diplomatico. E’ chiaro che la persona potrebbe esercitare pressioni in situazioni che potrebbero metterci in difficoltà. Se non fosse successo in passato non l’avrei chiesto. Non va nominato chi è rappresentante legale. Ho inserito “all’estero” perché mi sembrava non appropriato mettere solo le aziende sammarinesi. Non è una limitazione, è buon senso.

Pasquale Valentini, segretario di Stato agli Affari Esteri

Si parla di persone che reclutiamo dalla vita normale, gente che ha una professione, oppure è in pensione. Emendamenti Upr: sull’età credo che per la nomina il criterio dei 70 anni sia importante. Poi si può arrivare fino ai 76. Possono esserci persone prestigiose ma qui si parla di compiti precisi che vanno svolti. Il limite è importante.

L’esperienza dimostra che spesso succede che possono subentrare problemi di interesse privato, il problema è delicato. Ammettiamo con più tolleranza che un console abbia un’attività. Il problema comunque è delicato. Sul punto N si deve esprimere la commissione. Sulla preparazione culturale quella proposta è una forma per dire a soggetti non sammarinesi che guardiamo il loro curriculum e che tipo di persone sono. La laurea è una cosa importante, però non volevamo essere così rigorosi. Sulla lingua vale il discorso che abbiamo già fatto. Non c’è un problema di esame. Poniamo una clausola, se la persona non parla correttamente l’italiano deve dare un riferimento, per esempio un segretario che parla italiano. Ciò per non privarsi di collaborazioni con soggetti che hanno un’importanza in determinati luoghi.

Tutti gli incarichi che diamo devono sottostare a una dichiarazione di non appartenenza a società segrete. Per legge. A mio avviso questo c’è.

Gli emendamenti di Upr, Rete e Cittadinanza Attiva all’articolo 27 vengono respinti.

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