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San Marino, Commissione esteri: nomine e revoche degli incarichi diplomatici

da Redazione

La commissione prende atto delle dimissioni dell’ambasciatore nella Santa sede Sante Canducci e della sua sostituzione con Clelio Galassi. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – In apertura dei lavori della commissione Affari esteri, stimolato dalle richieste di alcuni consiglieri, il segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, tiene un breve riferimento sull’iter delle leggi sulla carriera diplomatica e sul riordino dei corpi di polizia, e sul processo di integrazione europea. Il presidente Marino Riccardi rende noto la presentazione di un ricorso contro la delibera di revoca della residenza a Luigi La Barbera. Ma non è competenza della commissione decidere in merito.

Si passa così alle nomine e revoche degli incarichi diplomatici. La commissione prende atto delle dimissioni dell’ambasciatore nella Santa sede Sante Canducci e della sua sostituzione con Clelio Galassi; della nomina di Elena Mularoni a rappresentante nell’Agenzia internazionale sull’energia atomica; della cessazione dell’incarico di console a disposizione di Carlo Augusto Dall’Olmo; delle dimissioni di console a Caracas di Giuseppe Attardi Greco, sostituito da Amelia Patricia Accardi.

Passo successivo la presa d’atto di tre convenzioni internazionali. La prima relativa al protocollo aeronautico, “una convenzione- spiega il segretario di Stato Valentini- cui aderiamo perché San Marino si metta a posto dal punto di vista degli standard internazionali. Sul registro aeronautico stiamo intensificando l’attività e vogliamo essere a posto dal punto di vista giurisdizionale. La richiesta viene dall’Autorità del settore e non ci sono oneri particolari”. La seconda è l’accordo con l’Italia sulla strada di Fondovalle. “La settimana scorsa- ricorda Valentini- c’è stata l’apertura e si è reso necessario uno scambio di note perché è viabilità di confine”. Il consigliere del Ps, Alessandro Mancini, si informa sulla gestione dei posti di controllo e Valentini garantisce che le forze dell’ordine italiane non potranno situarli in territorio sammarinese. Il terzo accordo è lo scambio di informazioni con la Svizzera del 16 maggio, secondo i modelli internazionali.

Si arriva così alla concessione e richiesta di residenze anagrafiche. Quattro quelle concesse a persone con permesso di soggiorno da oltre cinque anni. Mentre una viene respinta, nonostante l’opposizione fosse d’accordo a concederla, in quanto la richiesta non ha seguito la prassi. Per quanto riguarda le richieste per imprenditori e dirigenti ne vengono accolte sei su sei. Durante la discussione Alessandro Mancini del Ps fa presente la necessità di preparare “una bozza delle regole su controlli e sanzioni”. Dello stesso avviso Marco Podeschi dell’Upr, “la legge sulle residenze va rivista, serve un software gestionale da 8-10 mila euro per condividere le varie informazioni tra i vari uffici”, e Gian Matteo Zeppa di Rete, “gli uffici devono lavorare per togliere ogni dubbio a noi commissari sulle richieste”. Vengono inoltre accolte due richieste di residenza da parte di cittadini italiani coniugi di sammarinesi, per i quali sono emerse sentenze penali con condanna sopra l’anno. Così come quella avanzata da un italiano, sposo di una sammarinese e ora vedovo, che chiede la residenza per i due figli minori senza il passaggio preliminare del permesso di soggiorno previsto dalla legge. E infine quella di un cittadino italiano sposato nel 2007 con una sammarinese, separato e per il quale il tribunale ha respinto il ricorso contro la cancellazione della residenza. Attualmente convive, ha una bimba e un’attività imprenditoriale a San Marino. La commissione opta per mantenergli la residenza.

L’Aula passa all’esame delle mozioni all’ordine del giorno. La prima è quella conseguente alla trasformazione dell’interpellanza presentata da Rete sulla necessità di ridurre le spese per la diplomazia sammarinese. Nel corso del dibattito, Gian Matteo Zeppa presenta un odg per pubblicare on line tutti i compensi delle convenzioni degli agenti diplomatici. Il segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, esprime parere non favorevole e l’ordine del giorno viene respinto a maggioranza. La seconda, sempre a opera di Rete, riguarda il contributo al Meeting di Rimini. Anche in questo caso il consigliere Zeppa presenta un odg collegato per sospenderlo e convertirlo in una partecipazione agli eventi organizzati da Rimini Fiera. Al termine del dibattito l’odg viene respinto con 7 voti contrari, 4 favorevoli e un astenuto.

Respinto a maggioranza anche il terzo ordine del giorno presentato da Rete, nella terza mozione relativa alla trasformazione dell’interpellanza sui contributi all’associazione Paneuropea. L’Odg richiedeva al congresso di compiere accertamenti sulla correttezza del bilancio dell’associazione e di sospendere i pagamenti in caso di irregolarità.

Terminate le tre mozioni il segretario di Stato Valentini riferisce sui provvedimenti adottati in seguito all’approvazione dell’istanza d’Arengo in materia di solidarietà internazionale. E, da ultimo, si affronta l’odg del consigliere di Rete, Zeppa, per un dibattito consiliare sulle raccomandazioni dell’Ecri. Il testo viene ritirato e sostituito da uno condiviso e approvato all’unanimità, che prevede una discussione sulle raccomandazioni prioritarie in commissione Affari esteri entro la fine di settembre.

 

Di seguito un riassunto degli interventi

 

Comunicazioni

 

Marco Podeschi, Upr: “Quando sarà calanderizzata la discussione sulla legge dell’editoria? Inizia la stagione estiva. E la legge di riforma del corpo diplomatico? Come lavoreremo tra luglio e agosto?”.

 

Alessandro Mancini, Ps: “Sul riordino dei corpi di polizia, è passato oltre un mese dall’udienza col comandante Gentili. Come sono messe le cose, il segretario di Stato può informare la commissione?”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Mi aspettavo un riferimento di Valentini sull’adesione allo Spazio economico europeo e le varie convenzioni, per avere un’idea globale. Pensavo che il segretario di Stato potesse fare una sorta di planning. Le somme sono molto importanti. Volevo sapere anche le tempistiche, qual è lo stato dell’arte e i passi ulteriori che il governo intraprende, oltre alle collaborazioni con persone”.

 

Marino Riccardi, presidente: “Ci saranno due riunioni a luglio, una nella prima settimana, una nell’ultima. La legge sul’editoria verrà portata a fine luglio. Ci sono problemi di disponibilità dei consiglieri. Molti vanno in vacanza in questo periodo”.

 

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “La riforma del corpo diplomatico, la revisione dei corpi e l’ipotesi di negoziato per un accordo di associazione, non l’adesione allo Spazio economico che è tramontato, dipendono dalle sedute che faremo. La legge sulla carriera diplomatica va analizzata dalla commissione, sono necessari degli approfondimenti, sono cambiati alcuni scenari nella Pa e nel dipartimento Affari esteri. L’articolato per la revisione dei corpi è pronto si tratta di avviare l’iter in commissione. Si tratta di due leggi molto importanti. Sull’integrazione europea è in corso il lavoro preparatorio. E’ utile dare comunicazione di quanto avviene, si lavora sulle quattro libertà e per settori so sta cercando di capire come il Pese è posizionato. Voglio fare un incontro per trovare la modalità più utile per un maggiore coinvolgimento. Tra fine giugno e inizio luglio ci saranno alcuni momenti informativi e formativi. Non ho previsto oggi il riferimento perché i tempi di lavoro sono limitati e prima volevo un confronto con le forze politiche. Prima della pausa estiva dobbiamo definire il quadro di approfondimento sulle richieste da porre e le linee rosse da non superare”.

 

Marino Riccardi, presidente: “Ieri è arrivato il ricorso sulla delibera della commissione del 18 aprile di revoca della residenza anagrafica a Luigi La Barbera. Dobbiamo decidere insieme cosa fare. Non ha rispettato gli impegni per la residenza”.

 

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “C’è un problema di iter. Il soggetto può impugnare un atto amministrativo dello Stato civile. Può ricorrere al tribunale amministrativo, non è la commissione che esamina i ricorsi”.

 

Maria Luisa Berti, Ns: “Condivido dal punto di vista giuridico il rilievo del segretario di Stato. Non è nostra competenza esaminare questo ricorso. Non possiamo fare una presa d’atto. E’ stata sbagliata la destinazione del ricorso”.

 

Mozione conseguente alla trasformazione dell’interpellanza presentata dal consigliere di Rete Gloria Arcangeloni in merito alla necessità di ridurre le spese per la diplomazia sammarinese. Odg di Rete respinto a maggioranza.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “L’interpellanza che fece Arcangeloni era in merito a una delibera del congresso dove si andava a dare una somma 3,676 euro mensile per l’affitto dell’appartamento del consigliere di ambasciata Mularoni. Risale all’agosto scorso, nel frattempo ci sono stati diversi dibattiti da cui risulta che lo scure dello spending team si sia scagliata anche sulle spese diplomatiche, ma allora non era possibile avere un’idea chiara sulle spese diplomatiche. Con l’interpellanza inoltre si chiedevano anche i dettagli delle convenzioni in essere con gli agenti diplomatici, ma la risposta data non allegava quanto richiesto. Quindi abbiamo pensato di presentare il seguente ordine del giorno: “La Commissione(…) impegna il congresso di Stato a rendere pubbliche le convenzioni stipulate con gli agenti diplomatici e consolari pubblicandole sul sito della segreteria di Stato Affari esteri, riportando compensi e spese da liquidare in favore dei rappresentanti diplomatici e consolari”. E’ l’odg quale normale conclusione della mozione dell’interpellanza stessa, guardando con favore l’attuazione dei dettami dello spending team, sarebbe un ulteriore segno di trasparenza mettere gli allegati mancanti alla risposta del segretario Valentini”.

 

Luca Santolini, C10: “Per ribadire che è abbastanza assurdo dover analizzare a giugno 2014 una mozione di un’interpellanza presentata ad agosto 2013. Chiederei se fosse possibile cercare di accelerare questo tipo di analisi perché non ha molto senso farle in questo modo”.

 

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Credo non ci sia nessun problema a discutere di spese. Quando vengono in Commissione, le convenzioni sono visionabili e devono inoltre essere approvate dalla Commissione di controllo della finanza pubblica. Ho invece qualche dubbio che tutti i rapporti debbano essere messi in rete per farne oggetto di assoluta mancanza di riservatezza. I dubbi sono non sul fatto che debbano essere noti agli organismi competenti, ma sull’assoluta violazione degli spazi di riservatezza. E’ una cosa su cui dovremmo interrogarci. Le persone non hanno intenzione di diventare ‘famose’ e andare sui giornali, oggi tutto viene mercificato. Da più di un anno stiamo lavorando alla riduzione delle spese anche delle sedi istituzionali. In apertura vi ho letto quanto è importante la sede di Vienna e dobbiamo prevedere una circolarità dei nostri agenti diplomatici e ciò comporta che queste persone si muovano anche con gruppi familiari e nei costi rientrano anche questi aspetti. E se ne dovrebbe tenere conto. E’ una materia su cui dovremo riflettere, perché gli impegni internazionali che stiamo prendendo comporteranno un maggiore impegno anche sotto questo punto di vista. Malta è passato, quando è mutato il suo rapporto con l’Ue, da 7 a 70 funzionari a Bruxelles. Determinati impegni devono vedere valorizzate le competenze interne, ma perché queste competenze si formino, è necessario considerare i possibili costi. Se il problema è vedere le convenzioni, non c’è problema, esprimo però la mia riserva sul fatto che le convenzioni siano tutti i giorni pubblicate sui giornali”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete, replica: “Vorrei sgombrare il campo dai dubbi del segretario. Non recepisco se mi si dice che si è d’accordo nel rendere pubbliche le convenzioni, ma non nel pubblicare le spese. Lei ha parlato di Malta, io le cito Rimini, dove domenica scorsa tre assessori hanno presentato l’agenda digitale, un piccolo ma macroscopico esempio in cui la trasparenza è vista come normalità dovuta da chi fa politica. L’agenda digitale è mettere on line tutto ciò che che riguarda la politica e chi la fa. Gli assessori si sono stupiti sul fatto che a San Marino non ci sia una legge sulla trasparenza della politica. A Rimini si rendono trasparenti tutti gli introiti di assessori e giunte. Chi ha la responsabilità di governare, ha infatti il diritto di essere trasparente. Con l’odg si chiede solo di rendere pubblici i soldi che lo Stato dà ai diplomatici, fossi io diplomatico non avrei problemi a far sapere quanto lo Stato mi concede per rappresentare il Paese all’estero. Si chiede solo di andare verso la trasparenza tanto vituperata dentro ques’Aula, mentre a 15 km di distanza è già tutto on line”.

 

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Faccio solo una precisazione, la convenzione è un atto allegato alla delibera, è pubblica. Voi chiedete sia messo sul sito il compenso dei rappresentanti diplomatici, ma il fatto che sia pubblico non significa che sia on line, è una decisione dell’amministrazione. Se tutti i compensi della Pa fossero pubblici non ci sarebbero problemi, come nel caso dell’agenda digitale. Ma è una decisione che non dovrebbe discriminare gli agenti diplomatici e che è dell’amministrazione”.

 

Mozione conseguente alla trasformazione dell’interpellanza presentata dal consigliere di Rete, Gian Matteo Zeppa, sul contributo al Meeting per l’Amicizia fra i popoli e sulla gestione dell’Osservatorio sul Turismo.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Non è una guerra contro qualcosa di facilmente identificabile. Si tratta di valutare l’opportunità di erogare una sovvenzione dello Stato verso una fondazione che è attualmente inquisita dalla procura di Rimini. Il processo si celebrerà a novembre. Si deve cambiare ottica. Possiamo sfruttare ciò che Rimini ci offre, come l’ente Fiera. Non c’è collegialità sulla convenienza di dare 80mila euro in questo momento a una fondazione inquisita. Sarebbe il caso di investire quei soldi, in caso, in maniera differente. Dobbiamo spaziare nelle opportunità che ci offre il circondario per fare conoscere il nostro Paese, per fare sviluppare il marchio San Marino. Basta studiare gli eventi della fiera. Leggo un odg in cui la commissione (…) preso atto del recente dibattito in Aula (…) sulla sovvenzione annuale (…) al Meeting di Rimini (…); tenuto conto che i vertici della fondazione sono stati rinviati a giudizio (…) valutato che secondo le accuse (….) ci sarebbero perdite fittizie nei bilanci per ottenere contributi pubblici (…), ricordando le due votazioni di parità sostanziale (…) evidenziando una non condivisione palese dell’Aula per la continuazione del’autorizzazione di spesa, impegna il governo a sospendere l’erogazione (…) riconvertendo la somma in una collaborazione fattiva con la Rimini Fiera spa (…). La cifra non può essere elargita. Se il capitolato di spesa potesse essere sfruttato in altra maniera sarebbe un bel passo in avanti e avrebbe pochissime ricadute e a livello di movimentazione di stand. Partecipare agli eventi della Fiera è una grande opportunità, con poca spesa ci sarebbe alta resa per tutto ciò che è San Marino”.

 

Luca Santolini, C10: “Ribadisco la posizione di C10 già assunta nel dibattito consiliare. La fondazione che organizza il Meeting ha i vertici indagati per finanziamenti illeciti. Ha già restituito a Provincia e Regione 200 mila euro. Non coi sono le condizioni per utilizzare soldi pubblici per l’acquisto di spazi all’interno del Meeting”.

 

Marco Gatti, Pdcs: “Non credo che San Marino dia finanziamenti, ma acquista spazi espositivi. Dobbiamo porci la domanda se sia un evento importante. In Italia ha grande richiamo di attenzione. E’ opportuno esserci o no? Questa è la domanda. Per me è opportuno esserci. Occorre poi distinguere l’evento da fatti su cui indagano le procure. Facciamo anche fatica a dichiararci parte civile. L’odg va respinto”.

 

Maria Luisa Berti, Ns: “Anche io sono contraria all’odg. Non dobbiamo dimenticare il valore e l’importanza di certe iniziative per promuovere il Paese e le imprese. Non facciamo mai abbastanza in questo campo. E’ un’opportunità da sfruttare e l’occasione per un altissimo scambio culturale. Certo dobbiamo misurare gli investimenti rispetto all’economia che abbiamo. Ma non abbiamo mai fatto il passo più lungo della gamba”.

 

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “E’ vero che dobbiamo rapportarci con gli eventi della Fiera come dice Zeppa. E il Meeting accade in Fiera. Anche se si parla di contributo, in realtà è la quantificazione forfettaria degli spazi e servizi acquistati. L’evento ha una rilevanza culturale significativa. San Marino è presente dalla prima edizione sia per il numero di visitatori che per la qualità degli incontri. Il Meeting è stata un’occasione per fare conoscere alcune realtà nostrane. Inoltre non è indagata la fondazione. C’è una contestazione della Gdf su 310mila euro, una piccola parte del bilancio della manifestazione. La fondazione non ha accettato il patteggiamento perché crede di potere dimostrare che il sospetto non è fondato. Nel nostro spazio abbiamo inoltre creato eventi paralleli. Se il criterio è quello di partecipare a eventi che diano spazio a San Marino, questo è uno di quelli. La spesa va fatta in base ai nostri interessi e possibilità”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete, replica: “Capisco che si faccia quadrato intorno alla sovvenzione a un ente. Ci sono altri eventi in contemporanea a Rimini. Trovo sconsiderate le considerazioni di chi non ritiene responsabili le persone in capo a una fondazione indagata. Non è una questione di merito sulla fondazione. L’odg va nell’ottica di prendere accordi con la Fiera e nulla esclude di dare parte dei soldi alla fondazione per il Meeting. Ogni spesa deve dare molta resa. Nessuno ha parlato di costituirsi parte civile, l’odg non è una rivalsa. Sono state fatte delle strumentalizzazioni dai consiglieri di maggioranza intervenuti”.

 

Odg respinto con 7 voti contrari, 4 favorevoli, un astenuto

 

Mozione conseguente alla trasformazione dell’interpellanza presentata dal Consigliere Roberto Ciavatta in merito ai contributi all’associazione Paneuropea e potenziali conflitti di interessi.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Era un’interpellanza con cui noi, ricevuto una segnalazione, avevamo richiesto come mai negli anni fossero stati riconosciuti circa 150 mila euro a fronte anche di un mancato deposito, previsto dalla legge antiriciclaggio, dei propri iscritti. L’errore in cui è incappato il segretario, ma anche lo stesso Adolfo Morganti presidente dell’associazione, è legato al fatto che non era stato ottemperato il deposito non nel 2011, ma nel 2012. Il 17 gennaio 2014, dopo una serie di attacchi di Adolfo Morganti ai consiglieri di Rete, lo stesso ha dichiarato che il tribunale ha annullato ogni sanzione per mancanza di documenti. Abbiamo invece la sentenza con cui si condanna l’associazione Paneuropa al pagamento delle fatture di affitti mai pagati. Lo Stato continua a dare soldi all’associazione nonostante la condanna. Quello che scrive Morganti è falso. Inoltre il commissario della legge Pasini il 10 settembre 2013 invia all’associazione Paneuropa la richiesta di depositare la relazione con gli adempimenti previsti per legge entro il 10 ottobre, l’associazione risponde il 24 ottobre, non avendo capito che questi dati le associazioni le devono depositare ogni anno, rimanda di nuovo la documentazione del 2011. Fino a che in data 21 dicembre Paneuropa richiede quanto richiesto, i soci depositati risultano di meno del 2011 rimangono l’elenco degli onorari. Resta poi la copia del bilancio, nella stessa sede di Paneuropa ora c’è la fondazione Paneuropa, la sede ambasciata rumena a l’abitazione di Morganti, dal momento che le bollette sono tutte a bilancio dell’associazione, mi pongo delle domande sugli 8 mila euro di spese condominiali, 3 mila euro di bollette. Viene fatto un controllo su questi bilanci? L’associazione ha ricevuto 150 mila euro in questi anni, al suo interno ha molti politici sammarinesi, è stata condannata per non aver pagato affitti ad affittacamere sammarinesi, presenta un bilancio dove non si sa dove sono finiti i soldi dello stato, è adempiente con forte ritardo al deposito annuale dell’elenco dei soci e mentre le altre associazioni sono multate dopo un mese di ritardo, a questa continuiamo a dare soldi. Do lettura dell’Odg: “La Commissione consiliare affari esteri, (…) impegna il congresso a verificare la veridicità dei bilanci di Paneuropa e della Fondazine Paneuropa, a verificare se i ritardi nella presentazione documenti richiesti per legge siano passibili a sanzioni, a bloccare ogni finanziamento finché non è chiarita la posizione dell’associazione e del suo presidente, a verificare come 147 mila euro ricevuti siano stati utilizzati per interesse del Paese o per affitti e bollette del signor Morganti”. Aggiungo poi che stiamo parlando di una persona che pubblicamente quando parla pubblicamente delle istituzioni sammarinesi le giudica di basso livello rispetto il suo, da intellettuale, dichiara poi appartenenza filo nazista. Non credo faccia una bella pubblicità a San Marino”.

 

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Mi sembra ci siano molte sovrapposizioni di cose, su tutti gli aspetti sulla tenuta della società, liquidata, chiederò siano fatte le dovute verifiche. Ma a me sembra grave che si passi da rilievi di questo tipo sulla società a rilievi che vanno nel merito di altre cose, e il problema nell’interpellanza diventa che viene messo come elemento grave il fatto che Paneuropa si ispiri a determinate idee sulla cristianità. Dico benissimo, andiamo a vedere gli elementi che fate bene a denunciare, tutto il problema nasceva perché da diversi anni io e il collega Morganti abbiamo dato il contributo di sei mila euro a una manifestazione ‘L’Università d’estate’, promossa dall’associazione, che si tiene tutti gli anni. Sappiamo a cosa è destinato quel contributo, tutto il resto non lo metto in discussione, ma ritengo debba riguardare un altro tipo di dibattito. Il resto va verificato nelle sedi dovute”.

 

Luca Santolini, C10: “Si chiede solo di compiere delle verifiche su quanto contenuto nell’odg, visto i documenti che ho potuto visionare, mi sembra sia accettabile perché chiede solo di fare delle verifiche e di bloccare il finanziamento finché non saranno chiarite le posizioni”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Sottolineo quanto ci sia di poco trasparente in tutta la faccenda. L’Odg impegna il congresso a verificare, bloccare e censurare. I soldi erogati devono avere tutta la trasparenza necessaria e dovrebbe essere un obbligo per il congresso verificare i propri esborsi”.

 

Marco Gatti, Pdcs: “Non è possibile che il congresso faccia attività che non sono proprie. Serve una verifica quando si danno contributi, per vedere se l’ente è riconosciuto ed è a posto, ma queste funzioni di vigilanza su associazioni e fondazioni sono competenza del Consiglio dei XII. Sul bilancio la competenza è dei soci, se vengono compiuti illeciti sui terzi c’è responsabilità giudiziaria e l’autorità di giustizia deve intervenire. E’ giusto chiedere che su chi si rivolga alle segreterie per eventi sia verificato che sia a posto rispetto la contribuzione, per il resto ci sono organismi che devono fare il loro lavoro ed è giusto che le facciano”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Chiarisco che non sono 150 mila, ma 250 mila i contributi versati negli anni all’associazione. Sono 4 i soci nel 2012, ne erano stati dichiarati una decina l’anno prima. Poi sui quattro mancano i dati richiesti, tra cui codice Iss, luogo e data di nascita etc. La censura di chi si permette, dicendo il falso, di saltare addosso a un gruppo consiliare, credo che il Consiglio la potrebbe fare. Così come la verifica stringente su un caso specifico da parte della segreteria per la Giustizia , sarebbe solo una cosa di buon senso”.

 

Pasquale Valentini, segretariodi Stato per gli Affari esteri: “Se un bilancio non è a posto, bisogna dirlo a chi verifica i bilanci, quando noi facciamo l’attribuzione di un contributo se c’è qualcosa che non va, questo viene fermato dal controllo della commissione e dal nostro controllo visto che esigiamo i documenti. Un odg che impegni il congresso di fare verifiche su una società specifica però non è possibile”.

 

Odg respinto a maggioranza.

 

Riferimento sui provvedimenti adottati a seguito dell’approvazione dell’istanza d’Arengo affinché sia assicurata adeguata copertura finanziaria al “Fondo per la cooperazione allo sviluppo internazionale”, in modo da rispecchiare gli standard internazionali dei Paesi europei.

 

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Lo stanziamento per il 2014 è passato da 50 mila a oltre 103 mila euro. Il raddoppio è un segnale positivo e c’è la proposta non definitiva che lo stanziamento corrisponda a una percentuale del bilancio, in modo che non sia a discrezione del segretario di Stato di turno. L’ipotesi è dello 0,05% del bilancio netto da mettere a disposizione per la solidarietà internazionale”.

 

Luca Santolini, C10: “Ringrazio il segretario di Stato. L’idea della percentuale è la migliore per mettere in pratica l’istanza. Accolgo molto positivamente il raddoppio dello stanziamento. Questa volta l’istanza verrà messa in pratica. Siamo disponibili a ragionare”.

 

Odg presentato dal consigliere di rete, Gian Matteo Zeppa, per impegnare il congresso di Stato a prevedere un dibattito in Consiglio grande e generale sulle raccomandazioni dell’Ecri e a convocare la commissione Affari esteri per gli aggiornamenti in materia.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “L’odg parla chiaro, si riferisce al documento ufficiale dell’Ecri del 2013. Ci sono diverse riflessioni su cosa l’Ecri vide che a San Marino era necessario mettere in atto per ottemperare alle varie mancanze. Occorre andare incontro ad alcune istanze d’Arengo inattuate e alle raccomandazioni. Chiedo in questo odg che sia predisposto un apposito comma di discussione sul tema. E’ un punto importante da sviluppare in Aula, anche perché a luglio ci sarà la definizione del nostro approccio all’entità europea”.

 

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Siamo davanti al quarto rapporto, dal 1993 l’Ecri ci segue. Dal terzo rapporto ci sono stati segnalati dei miglioramenti. Nel 2015 saremo esaminati sulla commissione Pari opportunità e sulla revisione della legislazione sui permessi di soggiorno di lavoro, per badanti, turismo e agricoltura. La mia proposta: gli aspetti riguardano tutta l’amministrazione e la società civile, difficile organizzare un dibattito. Prenderei lo spunto delle due raccomandazioni che vanno attuate per una riflessione in commissione Esteri, anche prima della pausa estiva. Una ricognizione sullo stato dell’arte sui due temi e un rilancio dove va fatto”.

 

Gian Matteo Zeppa; Rete: “Per il ritiro dell’odg vorrei qualcosa di scritto, ma condivido la proposta del segretario di Stato”.

 

Marino Riccardi, presidente: “Questa la proposta: un ordine del giorno con cui si impegna la commissione Affari esteri a discutere entro il 30 settembre delle specifiche raccomandazioni su cui è stata chiesta la messa in atto prioritaria”.

 

Odg Approvato all’unanimità.

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