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San Marino, Consiglio Grande e Generale: al centro la politica estera

da Redazione

Ad aprire il dibattito, il segretario di Stato Pasquale Valentini, con un riferimento sulla sua partecipazione alla 124^ sessione del comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – I lavori del Consiglio grande e generale si aprono sui temi della politica estera in comma comunicazioni. Ad aprire il dibattito, il segretario di Stato Pasquale Valentini, con un riferimento sulla sua partecipazione alla 124^ sessione del comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. Quindi il consigliere Simone Celli, Ps, ha presentato un ordine del giorno, sottoscritto dalle forze di opposizione, eccetto Rete, molto critico sull’intervento del segretario Valentini a Vienna, che sottolinea la necessità di confermare l’impegno di San Marino nelle sedi internazionali “per la promozione della dimensione religiosa del dialogo interculturale” e la “valorizzazione su scala globale del pluralismo di idee, etnie, religiosi e cultura”.

Nel corso della mattinata sono stati poi presentati altri ordini del giorno: le forze di opposizione Ps, Upr, C10, Su e il consigliere indipendente Luca Lazzari, dopo quello sulla politica estera, ne hanno presentati altri due, uno sullo sviluppo economico, l’altro sulla riforma scolastica, affinché i segretari di Stato competenti compiano un riferimento nelle prossime sedute consiliari. Infine, Sinistra unita e C10 hanno presentato un ordine del giorno sui rischi legati allo scoppio di una bolla immobiliare nel Paese per chiedere un riferimento dettagliato sulle misure di intervento in Consiglio grande e generale. In chiusura della seduta mattutina l’Aula non ha terminato il comma Comunicazioni e devono essere ancora affrontate le risposte alle interpellanze e interrogazioni.

 

Di seguito un riassunto degli interventi

 

Comunicazioni

 

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio riferisce sul Fondo mortalità bestiame: “L’esercizio 2013 del Fondo mortalità bestiame chiude con un utile di circa 7.200 euro. In particolare grazie alle misure adottate per il risanamento economico autorizzate dal cda e al finanziamento straordinario da parte della commissione Risorse ambientali e agricole. Sul fronte entrate: le quote allevatori garantiscono un introito di circa 18mila euro; lo stanziamento statale è di circa 50mila euro; dal recupero carcasse 50 euro; dalla chiusura libretto al portatore Bsm 367 euro; dagli interessi attivi 863 euro, dalla percentuale della riscossione del premio assicurativo incendio-quote allevatori 84 euro. Sul fronte uscite: per i 101 casi di mortalità per un valore di 72mila euro la legge del Fondo stabilisce di liquidare l’80%, dunque 57.800 euro. La liquidazione è stata calcolata sulla Presenza giornaliera media (Pgm) che ha comportato un indennizzo di 52.295 euro permettendo un risparmio di 5mila euro; le spese generali superano i 5.500 euro, di cui circa 3.500 di tassa di macellazione, 360 per prestazione per macellazione fuori orario, 1.700 di spese generali; per l’assicurazione incendio bovini la spesa è di 421 euro; per il rimborso spese peritali circa 3.900 euro”.

 

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Riferisco sulla partecipazione al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa tenuto a Vienna. Il tema della convocazione aveva tre fasi, la prima relativa al contenuto che il segretario generale aveva dato ai lavori del comitato, un confronto sul Consiglio d’Europa e la sua stabilità di fronte alle sfide attuali. Ciò faceva seguito ad un’analisi e a un riferimento che il segretario aveva fatto sullo stato della democrazia e dei diritti umani interno ai Paesi aderenti. La seconda parte è stato un confronto specifico sulla situazione dell’Ucraina, il terzo un passaggio formale, della presidenza dall’Austria all’Azerbaijan. Sulla prima parte, il dibattito ha visto una cinquantina di Paesi intervenire. La crisi dell’Ucraina ha condizionato ogni intervento. Tutti hanno denunciato come in violazione delle convenzioni fossero accaduti i fatti, la celebrazione referendum e l’annessione della Crimea. Ci si rende poi conto di quanti siano limitati gli strumenti di intervento del Consiglio d’Europa per la risoluzione delle questioni in corso. Tant’è vero che la risoluzione finale del Comitato era una relazione che sostanzialmente rimanda alla commissione di Venezia la verifica che il processo di riforma dell’Ucraina rispetti le convenzioni, ma poco si è potuto fare per intervenire. Da tutti poi è stata manifestata un’esigenza di verità dei fatti. Di qui l’esigenza di osservatori internazionali, malgrado le difficoltà. Il mio riferimento è stato incentrato, alla luce della nostra storia, su quali fossero le condizioni perché l’Europa riprendesse il cammino di continuità. Su questo c’è stato dibattito negli ultimi giorni, ma non voglio dilungarmi. E’ stata poi l’occasione di incontri bilaterali sull’ipotesi di negoziato aperto dalla Commissione europea. E’ stato possibile incontrare il degli ministro esteri dell’Austria e il delegato del ministero degli esteri della Spagna, i ministri esteri di Andorra e Monaco. Rilevante poi l’incontro programmato con il ministro esteri italiano Mogherini. Questi incontri hanno aiutato innanzitutto a vedere come, rispetto all’ipotesi negoziato con l’Ue con i piccoli Stati, ci sia grande interesse e attenzione da parte di tutti, ci stanno incoraggiando a mettere attenzione ed energia in questo percorso. C’è poi attenzione in particolare dell’Italia che avrà la presidenza dell’Ue del prossimo semestre e vorrebbe essere in sintonia con San Marino, ciò si tradurrà in confronti che dovrebbero precedere il mandato definitivo. Nella fase precedente al negoziato, è stato già preparato un calendario di incontri interni per discutere i temi da portare al tavolo, i principali interlocutori sono i referenti dell’amministrazione pubblica, per poi allargare il confronto con le forze politiche e immediatamente con le parti sociali ed economiche. Posso poi rassicurare che si è al lavoro, step per step verranno informati il Consiglio e le forze politiche. Questa è una fase di approfondimento delle problematiche perché al momento delle decisioni si abbiano tutti gli elementi per una valutazione ponderata”.

 

Simone Celli, Ps: “Intendo usare il comma comunicazioni per svolgere alcune riflessioni su un argomento di stretta attualità, ovvero il discorso del segretario per gli Affari esteri al comitato dei ministri del consiglio d’Europa, il 6 maggio scorso, a Vienna. E’ doveroso ringraziarlo per il riferimento in apertura, con cui ha cercato di riassumere quanto la delegazione sammarinese ha prodotto in questa trasferta, ma a mio parere però il riferimento è ancora carente rispetto alcuni quesiti che la gran parte delle forze dell’opposizione hanno posto in questi giorni con una presa di posizione ufficiale. Vorrei spiegare meglio quanto sostengono Ps, Upr, C10, Su e il consigliere indipendente Luca Lazzari. Oggi è assolutamente prioritario adottare una linea di politica estera conseguente all’impegno profuso da San Marino all’interno delle organizzazioni internazionali. E’ un tema delicato, ad Est dell’Europa si stanno accendendo focolai e conflitti preoccupanti e il ruolo di San Marino per favorire il dialogo deve essere confermato e valorizzato, per questo abbiamo valutato con preoccupazione le posizioni espresse dal segretario Valentini. Riteniamo che vadano in rotta di collisione con la storia e la tradizione della politica estera sammarinese. E’ doveroso che il Consiglio, al netto delle polemiche, debba rimarcare l’impegno di San Marino rispetto la dimensione religiosa del dialogo interculturale e la posizione di assoluta neutralità nel suo impegno interno alle organizzazioni internazionali. Il discorso del nostro segretario Affari esteri riteniamo, alla luce del particolare momento, avrebbe dovuto sottolineare l’importanza del dialogo e mettere in luce l’impegno per la pace di San Marino. Invece, questo breve intervento è servito per rivendicare le radici cristiane dell’Europa. Poi ricordo che all’interno Consiglio d’Europa ci sono Paesi musulmani, Turchia, Azerbaijan. Questo istituto è sempre stato promotore di dialogo. Ps, Upr, C10, Su e il consigliere Luca Lazzari intendono quindi depositare un apposito odg, chiediamo alle loro Eccellenze di poterlo votare al termine della presente sessione consiliare. Ne do lettura: ‘Il segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, nell’intervento tenuto lo scorso 6 maggio a Vienna alla 124 ^ sessione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, ha testualmente affermato: (…) In particolare, la rivoluzione dei diritti individuali, che trae la sua origine dal rispetto della persona secondo la visione che il cristianesimo ha contribuito ad introdurre nella cultura europea, sembra ora volersi affermare come totalmente separata da questa origine, negando un’evidenza storica: solo l’unità fra le sfere scientifica, giuridica, morale e religiosa può garantire un equilibrio totalmente rispettoso della dignità di ogni essere umano. Preso atto che tali parole sono state pronunciate di fronte ai ministri degli Esteri dei paesi membri del Consiglio d’Europa con culture, sensibilità e orientamenti religiosi molto diversi tra loro; considerato che i il segretario di Stato per gli Affari esteri, quando è in missione all’estero e in particolare quando esprime valutazioni di natura etica, non rappresenta solo se stesso, il suo credo religioso e le sue idee, ma rappresenta l’intero popolo sammarinese; alla luce del delicato momento storico che sta affrontando l’Ue (…); vista la prossima apertura del negoziato tra l’Ue e la Repubblica di San Marino per la stipula dell’accordo quadro di associazione; il Consiglio grande e generale ritiene necessario confermare l’impegno della Repubblica di San Marino all’interno del Consiglio d’Europa per la promozione della dimensione religiosa del dialogo interculturale e per l’affermazione su scala globale di una visione orientata alla costruzione di una comunità in cui il pluralismo di idee, etnie, religioni e cultura non venga solo difeso, ma anche valorizzato”.

 

Lorella Stefanelli, Pdcs: “Riferisco sulla partecipazione della delegazione sammarinese alla seconda sessione plenaria dell’assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. In apertura il presidente ha espresso forte preoccupazione per la violazione dell’integrità dell’Ucraina da parte della Russia. Si è deliberato l’introduzione di un comma per discutere del Paese in crisi, è stata votata una risoluzione a larghissima maggioranza perché l’assemblea invitasse a una riforma istituzionale dell’Ucraina e dichiarasse che il Consiglio d’Europa non riconosce la legittimità del referendum di annessione alla Crimea. Nel dibattito i delegati della Russia non si sono presentati. E’ stata votata la sospensione del diritto di voto dell’intera delegazione fino alla fine del 2014, nonché la sospensione della Russia alle missioni e commissioni dell’Assemblea. Si è istituita poi un’apposita commissione per valutare gli sviluppi e l’eventuale annullamento di credenziali della delegazione russa, ossia l’espulsione, nel caso del mancato ritiro dalla Crimea”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Ancora il nostro segretario non ha compreso la differenza fra un gesuita un segretario. Vorrei apostrofare il suo intervento fuori luogo a Vienna e passare a quello che sta succedendo in Europa. Il 25 maggio ci saranno le elezioni europee e andranno a rinnovare il parlamento Ue, dobbiamo portare avanti nel frattempo le trattative per gli accordi quadro sull’Europa. Abbiamo letto nei giorni scorsi del contratto di consulenza con il professor Baratta, che dovrebbe far fronte alle manchevolezze. Nutriamo ben poca fiducia, noi veniamo da un Paese in cui è stato schiacciante il no all’adesione europea e riteniamo che l’integrazione vada fatta nel rispetto di quel referendum, mentre ci facciamo aiutare da un tecnico italiano. Prima bisogna chiarire quali sono le nostre priorità e gli spazi di autonomia cui non vogliamo rinunciare. E nel frattempo anche in Italia le posizioni critiche su Euro ed Europa volano circa al 40% nazionale. Siamo sicuri che l’Europa di domani sarà la stessa di oggi? Credo sia superato il modo di ragionare e di intendere il suo ruolo da parte del segretario. Sull’Ucraina, il Consiglio ha approvato un odg ma le cose si evolvono e qui dentro sentiamo solo una condanna unanime sulla componente russa, mai una critica sulle squadre fasciste all’interno del Paese. La situazione è molto più delicata, rischia di estendersi a tutti i Paesi dell’Est e destabilizzare tutta l’area con un intervento a gamba tesa degli Stati uniti. Questa divisione tra buoni e cattivi, mi ricorda quello che è successo in Ruanda. Sull’intervista a Roberti apparsa sul quotidiano l’Informazione. Ho presentato due denunce anni fa sul voto di scambio che sono morte lì, ora mi auguro che quelle denunce siano riprese in mano. Esprimo poi la solidarietà all’Informazione, il governo non può minacciare dei procedimenti nel momento in cui un interlocutore rende noti dati indiscutibili, ovvero la partecipazione del segretario Morganti ad Aiep, società partecipata anche dalla famiglia Baciocchi”.

 

Andrea Zafferani, C10: “Il tema è legato alle politiche di sviluppo del Paese. Il 90% delle politiche di sviluppo necessarie a mio avviso non sono state fatte. Ci stiamo avvicinando molto rapidamente, come succede spesso nei Paesi di piccole dimensioni dove i fenomeni sono spesso amplificati, a tassi di disoccupazione vicini alla media europea. Il Pil, se guardiamo anche le stime del Fmi, è in direzioni tutt’altro che positive e nelle recenti indagini della Banca Mondiale vengono fuori notevoli criticità nel nostro sistema economico. Un quadro per niente positivo. Proponiamo un ordine del giorno con cui chiediamo di avere un riferimento, da parte dei Segretari competenti, su cosa si intenda fare nel breve e nel medio periodo per rispondere alla situazione che sta vivendo il Paese da un punto di vista economico e occupazionale. L’odg è sottoscritto da C10, Su, Ps, Upre dal consigliere Luca Lazzari. Ne do lettura: “Il Consiglio grande e generale (…) richiede al Segretario di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio un articolato riferimento, nella prossima sessione consigliare, sulle politiche che si intendono intraprendere nel breve-medio periodo per dare risposte ai problemi sopra evidenziati, chiarendo anche gli effetti che talune leggi precedentemente approvate (legge sullo sviluppo, legge sull’e-commerce, ecc…) hanno avuto in termini quantitativi e qualitativi nel raggiungere gli obiettivi prefissati. Cambiando tema sottolineo poi con molta forza che l’impegno di San Marino sul dialogo interculturale e interreligioso segue una linea politica molto intelligente e qualificante per il nostro Paese: una linea portata avanti negli anni da vari Segretari di Stato e che ci qualifica. Si continui su questa strada. L’errore del Segretario Valentini in quell’intervento fatto al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa è proprio questo: indebolisce il messaggio vincente che la Repubblica sta portando avanti da anni. Le varie culture e le varie religioni devono trovare il modo di stare insieme senza che nessuno voglia prevaricare sull’altra. Non ci si lasci andare a dichiarazioni che non vanno nella direzione indicata dalla nostra politica estera. Da qui l’importanza dell’ordine del giorno presentato dall’opposizione e l’importanza che il Consiglio si esprima. Non ci si lasci più andare a dichiarazioni del genere”.

 

Luigi Mazza, Pdcs: “Il Consiglio è interamente d’accordo ‘a favorire il dialogo interculturale’ come scritto nell’ordine del giorno dell’opposizione. Ma le dichiarazioni fatte a Vienna dal Segretario Valentini sono state male interpretate. Ha detto che in un’Europa attualmente in crisi se non si riscoprono le sue origini, in una sfera scientifica morale culturale e religiosa, si rischia di fare l’Europa solo un mercato. In che cosa non è d’accordo l’opposizione? E’ un’analisi che condividono tutti gli esponenti della sinistra europea, da Eco a Schultz . Non comprendere queste parole significa rinnegare il passato. Il dialogo interculturale che chiede l’opposizione sta proprio nelle frasi del Segretario Valentini. L’opposizione ha la capacità di comprendere l’intervento? Oppure fa solo attacchi politici strumentali? Lo stesso Schultz dice che le radici giudaico-cristiane sono importantissime. Dobbiamo guardare al futuro nel rispetto delle nostre radici. L’intervento a Vienna di Pasquale Valentini dice “la rivoluzione dei diritti individuali, che trae la sua origine dal rispetto della persona”. Stiamo parlando di una cosa molto più ampia. C’è un’Europa che non è più solo quella dei mercati ma è quella che trova i suoi valori cardine nel rispetto della persona. Io dico che San Marino deve impegnarsi per far sì che in Europa prevalga la persona, la cultura e l’aspetto religioso rispetto alle regole dei mercati. La riscoperta delle origini dell’Europa basato sul rispetto della persona, del dialogo interculturale e interreligioso”.

 

Luca Santolini, C10: “Grazie al consigliere Mazza per avere spiegato a noi ‘poveretti’ dell’opposizione il senso profondo delle dichiarazioni del Segretario Valentini. Credo anche io che la distanza creatasi tra valori e politica sia una delle cause principali che hanno accompagnato questo periodo di profonda crisi all’interno dell’Unione Europea. Ma penso che si dovrebbe cercare di trovare una nuova formula per fare da collante tra le diverse sensibilità religiose e tra i diversi popoli”.

 

Alessandro Mancini, Ps: “Parlerò dell’ordine presentato dall’opposizione sul tema delle misure economiche che il Governo intende adottare. E’ importante fare un bilancio perché i provvedimenti legislativi sono stati fatti ed alcuni anche in maniera innovativa. Ma il bilancio di un’attività di Governo e di una maggioranza si misura nell’efficacia che questi provvedimenti hanno introdotto. Penso serva un primo report, parlando degli investimenti futuri e facendo un punto della situazione sui progetti presentati. Mi auguro che il nostro ordine del giorno sia valutato il maniera positiva dal Governo e che da giugno si possa fare un dibattito approfondito, in maniera serena e tranquilla, sulla situazione economica del nostro Paese”.

 

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Mi soffermo sul ruolo di San Marino nel Consiglio d’Europa e cosa possiamo fare come Stato quando interveniamo in questi consessi. Ritengo sia importante rivendicare tutte le volte in cui è possibile un ruolo per San Marino portatore di valori sempre validi, pace, diritti umani e dialogo, perché disponiamo solo di queste possibilità. Nel discorso di Valentini mi piace l’ultima parte in cui si ricorda che il nostro ruolo attivo deve essere in questo senso e deve essere aumentato l’impegno di San Marino. Poi una parte dell’intervento ha riguardato cose più filosofiche su cui si sono trovate meno convergenze, è interessante approfondire le tematiche delle radici e del senso dell’Europa, ma voglio affermare l’esigenza e l’opportunità e la possibilità che ha San Marino in questo momento nell’evidenziare la sua posizione di distacco da posizioni belligeranti. Questa l’esortazione da fare: siamo tutti d’accordo che dobbiamo spendere le nostre possibilità sul confronto e credo che su questo l’Aula possa tutta intervenire nella stessa direzione. Soprattutto ora che si va verso una maggiore integrazione europea”.

 

Francesca Michelotti, Su: “Il collega Mazza ha sbagliato l’interpretazione sintattica del passaggio contestato al segretario Valentini. Non sto a discutere sulle radici cristiane dell’Europa, hanno avuto un ruolo importante nel bene e nel male, non sono d’accordo sull’opportunità di parlarne in quella sede. Abbiamo presieduto qualche anno fa il semestre del Consiglio d’Europa e ci siamo caratterizzati con un’operazione intelligente quale il convegno sulla cultura inter religiosa. Quello è stato un successo di questo Paese che ha scolpito una sua vocazione, ma oggi si va in Europa a fare un discorso così che condivido nel merito ma non nell’opportunità, per questo ho sottoscritto anche io quell’ordine del giorno. Detto questo vorrei presentare due ordine del giorno, uno riguarda l’iniziativa che la segreteria per l’Istruzione sta portando avanti, la riforma della scuola sammarinese. Apprendo dai giornali che viene fuori un’innovazione di sistema significativa, ma leggiamo anche l’intervento del Pdcs che lancia una serie di accuse pesanti a questa iniziativa di riforma e la giudica in modo severissimo. Oggi il sistema formativo è oltremodo importante. I passi del segretario sembrano non riscuotere successo neppure nella sua maggioranza. L’odg è condiviso da C10, Ps, Upr e dal consigliere indipendente Luca Lazzari. Do lettura: ‘(…)il Consiglio Grande e Generale impegna l’Ufficio di presidenza ad inserire entro la sessione di luglio del Consiglio grande e generale un riferimento del segretario di Stato per l’Istruzione sul suo progetto ‘La scuola dei ragazzi che avranno vent’anni nel 2030’, e un dibattito finalizzato a formulare gli indirizzi del progetto di riforma del sistema scolastico e della formazione professionale sammarinese. L’altro argomento: nel Consiglio dei XII si ravvisano con frequenza allarmante da qualche anno casi di contratti di leasing immobiliari che non vengono pagati e l’ente erogatore rientra in possesso dell’immobile, questo fenomeno è già preoccupante, all’inizio sembrava una risposta fisiologica alla crisi. Noi abbiamo 8 mila o 7 mila unità immobiliari sfitte, il valore di questo enorme patrimonio non è più quello del passato e possiamo parlare di bolla immobiliare. Si è immobilizzato questo patrimonio finanziario togliendo disponibilità agli istituti bancari. Lo Stato ha già fatto lo sforzo di sostenere il sistema bancario e si teme che il confluire di questi immobili alle banche, senza che riscuotano i crediti, possa portare a un’ulteriore crisi bancaria. Se fosse così, il problema è serio e urgente, andando a creare una ricaduta negativa sul sistema finanziario e obbligando lo Stato a un intervento, non crediamo che lo Stato abbia più le risorse per farlo, né il sostegno etico. A nome di C10 e Sinistra unita do lettura di un odg su questo tema. “(…)Il Consiglio grande e generale, verificato l’allarme sui contratti leasing del mercato immobiliare, si impegna il governo a preparare tempestivamente un documentato riferimento sul tema della bolla immobiliare e a presentarlo in Consiglio grande e generale, alla prossima seduta, per avviare un dibattito capace di tratteggiare linee di intervento, anche inedite, capaci di rispondere con efficacia alle emergenze economiche da cui derivano i disagi sociali”.

 

Gian Nicola Berti, Ns: “Tornando all’ordine del giorno approvato nell’ultimo Consiglio, sull’istituzione della commissione di inchiesta per la vicenda Cassa di Risparmio-Sopaf, benché il voto fosse segreto, dico tranquillamente che ho votato contro. Non sono maturi i tempi. Non tutti gli aspetti mi convincono. Per esempio quando si dice che Cassa di Risparmio e Sopaf sono andate a redigere un atto di transazione, su cui molti favoleggiano l’esistenza di una tangente, non si è mai detto che l’atto di transazione si poteva evitare, se la Cancelleria di Bologna avesse informato subito la Cassa di Risparmio della vittoria in primo grado. Commissione d’inchiesta? Attenzione a non confondere la propaganda di altri che hanno interessi contrapposti ai nostri perché è un approccio completamente sbagliato alla vicenda. Forse la colpa dell’Italia è di non aver dato una via d’uscita a San Marino ma di aver fatto un attacco virulento contro questo sistema. Basti vedere le partecipazioni azionarie di Sopaf e si potranno capire gli interessi che c’erano su questa vicenda: personaggi legati a Berlusconi e Tremonti. Si dice che il fenomeno di Montefiore, soprannominato anche Rasputin, intervistato nei giorni scorsi dal giornalista Antonio Fabbri, millantasse a Roma di essere il “reuccio” di San Marino. Io negli anni in cui il Rasputin di Montefiore era in auge, ero piuttosto preoccupato. Negli articoli pubblicati nei giorni scorsi si diceva che c’erano dei “favori” fatti dai singoli e che inoltre venivano dati soldi ai singoli e allora questo non è più finanziamento ai partiti. Si chiama in un altro modo. Allora io dico che sei imputato e che sei responsabile. Negli articoli leggo una confessione, edulcorata, ma comunque una confessione. Il Rasputin ci dice la sua verità ovvero che è un suo diritto essere ascoltato in Italia, eppure non viene a San Marino. Si affida al giornalista piuttosto che andare nelle sedi competenti. Con il giornalista non è però necessario sviluppare una prova, basta esporre il proprio punto di vista. E’ un peccato che Rasputin non venga a San Marino a dire queste cose. Se poi Rasputin, o se vogliamo chiamarlo Giuseppe Mazzini chiamiamolo così, vorrà querelarmi lo faccia pure, perché a volte è utile per chiarire certi aspetti. Tornando alla polemica che in questi giorni ha coinvolto il Segretario Valentini mi sono reso conto che c’è qualcosa che non funziona. La voglia sistematica di delegittimazione reciproca è assurda. La nostra società si basa su 2.500 anni di civiltà greco-romana, ebraica-cristiana e questo non possiamo dimenticarcelo. Non è vero forse che il cristianesimo insieme a tante altre componenti e culture sia stata una forgia estremamente utile per inculcare nell’uomo il rispetto dei valori fondamentali altrui? Rigettare sistematicamente le nostre radici cristiane è sbagliato. Sono le radici di tutti noi perché l’illuminismo appartiene all’Europa, proprio perché l’Europa ha forti radici cristiane. Non si può continuare a fare questa battaglia di sistema. Io credo che se davvero vogliamo portare un contributo alla discussione politica dovremmo renderci conto che non tutte le discussioni sono giuste per fare polemica”.

 

Marco Podeschi, Upr: “Il problema non è fare revisionismo storico o negare le nostre radici. Occorre capire che in un consesso internazionale certe considerazioni non andrebbero fatte. Quella di Valentini è comunque stata una scelta legittima, così come la è il nostro odg. A me piacerebbe discuterne in commissione Esteri. C’è anche la questione del rapimento delle ragazze nigeriane. Non si tratta di fare guerre di religione, ma di rappresentare con equilibrio le posizioni che il Paese porta avanti. Abbiamo depositato il nostro odg con assoluta tranquillità. Il Consiglio d’Europa è diverso dall’Ue, io quelle dichiarazioni non le avrei fatte. Sono anche in corso le elezioni europee”.

 

Rossano Fabbri, Ps: “La discussione si trascina in considerazioni di ordine generale. In politica occorre rimanere terzi su determinate questioni. Inoltre c’è un po’ di confusione. Si è detto che i governi sono stati inattivi sulla Cassa. Concordo con il consigliere Berti sull’inopportunità di una commissione d’inchiesta. Se non ci fossero stati tutti quegli investimenti in Delta le cose sarebbero andate così? Non lo sapremo mai. Oggi la priorità è mettere a posto l’economia e pensare ai disoccupati. Siamo stati gli ultimi ad aderire al Greco. Ora il Paese è diverso e dobbiamo fare in modo che non ci sia più senso di impunità, senza stupirci delle distorsioni del mercato. L’importante è intervenire il prima possibile”.

 

Paride Andreoli, Ps: “Mi hanno colpito gli interventi di Mazza e Gian Nicola Berti. Valentini non deve offendersi se le forze di opposizione sollevano una questione di opportunità sull’intervento fatto a Vienna. L’intervento di Mazza è stato spropositato. Quello di Berti è stato puntuale sulle situazioni che stanno emergendo sulla Cassa, su Roberti. La magistratura deve fare il suo corso”.

 

Elena Tonnini, Rete: “E’ ben presente il principio per cui chi prende posizione e chiede informazioni viene additato di ingenerare diffidenza verso le istituzioni. Pare che non si pensi che la disaffezione è la sensazione che c’è chi nasconde e si presta ai giochi di potere. Si accusa così chi segnala di tradire il Paese. Il limite è l’apparenza, mentre passa inosservato il mescolare politica e affari. A far fare brutta figura è chi chiede trasparenza e chiarezza. Ma la presenza di politici nel cantiere ex Symbol, nell’affaire Sopaf, nel conto Mazzini, va approfondita per capire se esistono responsabilità. La nostra politica è ancora rappresentata da alcuni degli attori di ieri. Roberti non parla solo di voto di scambio. Ci sono pressioni delle lobby o di singoli imprenditori per essere padroni nelle stanze della democrazia. Che non si svolge in quest’Aula. Intanto introduciamo nel Paese il mercato sanitario, il congresso di Stato ha mani libere in settori delicati come i rifiuti, senza controlli. Molto leggi sono ancora rappresentative di quegli interessi e potentati che Roberti nomina nella sua intervista. Occorre fare chiarezza”.

 

Franco Santi, C10: “Intervengo sulla scuola, sulla proposta avanzata con un documento molto interlocutorio, che fissa le linee generali di un dibattito. Abbiamo promosso un odg perché la scuola è strategica. Ben venga la disponibilità di Morganti di intavolare una discussione, mi stupisce invece la volontà politica di una parte della maggioranza di mettere tutto a tacere. Dobbiamo interrogarci sul profilo culturale che i nostri ragazzi devono avere e sul ruolo della scuola sulla formazione continua”.

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