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San Marino, Commissione finanze: gli emendamenti sulla Finanziaria

da Redazione

I commissari di maggioranza propongono di ridiscutere ciascuna proposta nel corso dell’esame di rispettive leggi che dovranno presto essere avviate nell’iter legislativo. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – Il dibattito sullo sviluppo è stato al centro dei lavori della Commissione Finanze, riunita ieri a Palazzo Pubblico. In dettaglio, sono state illustrate le proposte inserite negli emendamenti sulla Finanziaria di Cittadinanza attiva, lasciati in sospeso per accordo preso con la maggioranza, per un confronto in Commissione. I commissari di maggioranza propongono di ridiscutere ciascuna proposta nel corso dell’esame di rispettive leggi che dovranno presto essere avviate nell’iter legislativo.

I commissari Andrea Zafferani, C10, e Tony Margiotta, Su, storcono il naso e sollecitano piuttosto maggiore celerità sui temi che riguardano il rilancio dell’economia nazionale. Zafferani anticipa infine la ri-presentazione degli emendamenti attraverso un progetto di legge che dia “elementi di sviluppo immediati”.

Sono quindi seguiti i commi sulle mozioni all’ordine del giorno. Al comma 8, “Mozione conseguente alla trasformazione dell’interpellanza presentata da Gloria Arcangeloni in merito al contratto di consulenza per la riforma fiscale”, Rete presenta un ordine del giorno per introdurre un comma consiliare dedicato alle modalità di scelta dei collaboratori e delle consulenze da parte del congresso di Stato. L’ordine del giorno viene respinto in chiusura della seduta.

 

Di seguito una sintesi dei lavori:

 

Comma 2. Nomina del vicepresidente della Commissione

 

Maria Luisa Berti, Presidente: “Questo comma è stato inserito all’ordine del giorno per un discorso di maggior rappresentatività, anche a seguito delle polemiche intercorse nell’ultima seduta”.

 

Rossano Fabbri, Ps: “Valgono le medesime considerazione della volta precedente. La riforma tributaria era passata in Commissione nella logica di una contrapposizione tra maggioranza e opposizione e la tensione di certi momenti hanno spinto ad inserire oggi questo comma. Il Partito socialista non ritiene che certe forzature derivino dalla presidenza e non crediamo che con la nomina di un vice si possa arrivare a superare problematiche rilevanti. Il governo andrà a trattare al tavolo per lo sviluppo i decreti con le categorie e non nealla sede opportuna come questa. Non procederemo alla nomina del vicepresidente”.

 

Andrea Zafferani, C10: “La tensione registrata in Commissione sulla riforma fiscale e nei momenti dialettici non cambiano la posizione sulla nomina vicepresidenza. Non riteniamo di dover procedere alla nomina della vicepresidenza”.

 

Maria Luisa Berti, Ns: “Prendiamo atto delle posizioni dell’opposizione. Consentitemi una battuta. Credevo che questa potesse essere un’occasione, nell’interesse della Commissione stessa, che ci potesse essere un vicepresidente in rappresentanza opposizione”.

 

Comma 3. Dibattito per le politiche dello sviluppo

 

Maria Luisa Berti, presidente: “Nel dibattito legge bilancio erano stati presentati emendamenti da parte cittadinanza attiva, ritirati a fronte dell’impegno specifico di portare in questa commissione entro la seconda decade di gennaio un dibattito sulle politiche di sviluppo economico del Paese. Darei parola a commissario Zafferani, dopo apriremo il dibattito anche ai segretari di Stato”.

 

Andrea Zafferani, C10: “Colgo l’occasione per ringraziare della disponibilità data. La stanchezza in sede di Finanziaria non consentiva un’analisi seria di queste proposte e abbiamo ritenuto di concerto di posticipare la discussione. Spesso sullo sviluppo sono state delegate al congresso di Stato scelte che dovrebbero essere fatte in quest’Aula, a livello legislativo. Abbiamo portato in commissione questi argomenti perché si possa poi pensare a estendere la riflessione e il confronto in Consiglio. In sede di bilancio abbiamo presentato venti emendamenti che erano un contributo al tema dello sviluppo che ritenevamo carente in Finanziaria. Le proposte: partivano da un’analisi della riforma dell’agenzia per lo sviluppo, la previsione di una vera e propria agenzia che possa occuparsi di ricercare imprese con personale specializzato e retribuito sulla base dei risultati, creando una vera struttura a questo deputata, come hanno tanti altri Paese. L’attività che oggi facciamo su questo fronte non è sufficiente. Un’altra proposta è quello dello sportello unico per le imprese, per creare un luogo fisico e virtuale per le imprese. Quindi la creazione di una nuova forma di residenza per chi intendesse investire in territorio anche con parametri non particolarmente qualificati, come si tende a fare nel decreto sullo sviluppo. Però abbassando i parametri, la forma di residenza deve essere diversa, con meno agevolazioni e meno costi per lo Stato. Quindi la previsione di incentivi a rotazione, per avere ogni semestre dei prodotti venduti a prezzo agevolato per essere anche un Paese più competitivo, la leva dovrebbe essere la monofase. C’era un capitolo poi per le start up, con incentivi economici e finanziarie, gli aiuti per gli affitti, le assunzioni, in sintesi agevolazioni monetarie e normative per la nascita di nuove start up in territorio e in parallelo, l’istituzione di un incubatore, per garantire servizi attraverso un’ubicazione comune delle imprese. Riteniamo poi che l’Azienda dei servizi possa offrire servizi fi Tlc anche a imprese private a seguito di un pagamento di un canone. Nella legge di sviluppo si era mantenuta l’opportunità per fornire questi servizi solo a determinate fattispecie di imprese, noi invece riteniamo opportuna un’estensione. Quindi più incentivi per l’assunzione di sammarinesi e residenti. C’era poi il tema della contrattazione di secondo livello, che va studiata, se fatta bene, può essere un elemento di crescita della competitività. Dare poi la possibilità, anche a chi ha già un lavoro come dipendente, fare impresa. Quindi il tema dell’inserimento della cannabis a fine terapeutico: lo stanno già facendo Paesi vicini a noi. Proponiamo il potenziamento dei corsi di formazione, almeno di lingua inglese e informatica di base, per i disoccupati che godono di ammortizzatori sociali e per i dipendenti pubblici che possono avere questa esigenza. Incentivi per la nascita di attività di servizi in centro storico, c’è carenza di offerta per gli universitari. La formazione all’estero era uno degli ultimi emendamenti proposti. Sollecitiamo strumenti per fornire al sistema finanziario una liquidità che gli manca per aiutare le imprese: oggi le operazioni di rifinanziamento sono difficili perché manca una normativa che consenta alle banche di separare gli strumenti finanziari a garanzia del resto del patrimonio e rende i creditori meno sicuri di poter eventualmente utilizzare quello che viene messo a pegno. Ci sono accordi di rifinanziamento che necessitano di adeguamenti normativi. Questi sono gli emendamenti proposti in sede di Bilancio e su cui ci piacerebbe si potesse aprire discussione.

 

Stefano Macina, Psd: “Gli argomenti che sono in discussione discendono da un confronto in occasione del dibattito consiliare in legge di Bilancio. Su tutta una serie di elementi che vengono presentanti esprimo un giudizio positivo, sono propose esecutive, che entrano nel merito, non sono solo orientamenti generali. Quello che è stato presentato in maggior parte sono visioni precise su cui è possibile confrontarci. A questo punto, per quanto ci riguarda, come gruppo, ritengo che tutte queste proposte, hanno necessità di interventi legislativi coordinati l’uno con l’altro. Non credo in un testo unico. Rispetto l’agenda degli argomenti che come maggioranza intendiamo affrontare è possibile, in quell’ambito, affrontare alcune di queste specificità. Ad esempio, nella prossima Commissione esamineremo la legge sulle licenze e sul lavoro e apprendistato. Alcuni argomenti presentati hanno attinenza a questi provvedimenti. Lì entreremo nel merito se sono giuste o no, la sede appropriata è quella. Il segretario all’Industria si è assunto l’impegno di presentarci in tempi brevi la riforma dell’Agenzia per lo sviluppo e della Camera di commercio, alcune delle cose che avete portato devono far parte del confronto avviato da quella segreteria. Sul discorso dello sviluppo del turismo e del bancario: come maggioranza porteremo avanti il tavolo per lo sviluppo sui temi del bancario e del turismo, c’è attinenza per questi aspetti. Su turismo abbiamo poi approvato un ordine del giorno che ci impegna a fare diverse cose. Sull’ imprenditoria giovanile e femminile c’è un orientamento della maggioranza e del segretario competente che hanno una visione diversa, favorire la creazione di impresa sul territorio piuttosto che parcellizzare. Un’altra questione è quella degli incentivi riguardo alla politiche dei prezzi: noi riteniamo che a questo scopo debba essere implementata la Smac. Capitolo residenze: la vostra proposta personalmente mi attira, ma abbiamo già fatto un provvedimento sulla legge per lo sviluppo, bisogna vedere quali effetti produce. Nel frattempo, il governo ha costituito il lavoro per la revisione della legge sulle residenze, c’è una riconsiderazione in generale rispetto la normativa che riguarda i diritti legati alla residenza. Si potrebbe effettuare un confronto anche prima di arrivare in Consiglio con un provvedimento. Rispetto all’incubatore di impresa: stiamo partendo con un primo intervento nell’ambito del Parco tecnologico, è un confronto aperto. Quindi tutto dipendete in quali sedi pensate che le vostre proposte possano essere discusse”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Il commissario Macina dice che il comma è scaturito dall’esito di un confronto durante la finanziaria. Non è così. E’ scaturito dall’impossibilità di confronto. Concordo quando dice che alcuni emendamenti di C10 sono di stampo liberale. Quelli che consideriamo interessanti sono i meno liberali. Per la Smac il problema sta nell’applicazione della riforma Igr che è arrivata troppo tardi. Molti non strisciano la carta e quelli che non la hanno spesso rifiutano la ricevuta. Ci sono ovvie difficoltà nel fare applicare una legge da gennaio, quando è stata approvata a dicembre. La Smac può essere un’opportunità, ma queste carenze logistiche non fanno bene. Sarebbe stato meglio prevedere una temporaneità. Sarebbe stato bello discutere in finanziaria gli emendamenti di C10. Farlo adesso non so quale utilità possa avere. Alcuni emendamenti ci vedono interessati a un approfondimento: quello sugli sgravi per le assunzioni o per l’attrazione di investimenti, che andrebbero inseriti in una valutazione della situazione del Paese. Da anni si susseguono interventi per rilanciare l’economia con contributi e facilitazioni, ma gli esiti non sono soddisfacenti. Oggi è più attrattivo per un’impresa un sistema snello e certo. Alcuni sgravi sono controproducenti. Sulla cannabis per uso terapeutico siamo favorevoli, ma occorre entrare nel dettaglio e così non è possibile. Siamo comunque disponibili al confronto”.

 

Rossano Fabbri, Ps: “Oggi è difficile dare un contributo, mi aspettavo un altro tipo di dibattito. Venire qui a parlare del nulla è perdere del tempo. Fare un discorso generico sullo sviluppo è svilente, quando l’argomento è fondamentale. Assistiamo a un modo di fare iniquo, abbiamo solo capito che non ci saranno più dentisti pubblici e che per i precari il taglio è del 6,5%, ma non capiamo le politiche di sviluppo e le questioni legate alla spending review. Questa discussione andava trattata in altra sede per portare in commissione gli emendamenti che potevano diventare parte integrante del nostro ordinamento. Le modalità applicative vanno verificate prima, il governo, come dimostra la Smac, la pensa al contrario. La riforma tributaria ha dei problemi enormi. Lo sviluppo è importante e servono provvedimenti efficaci, ma non abbiamo ancora capito gli interventi del governo. Oggi facciamo un dibattito che non so dove ci porti”.

 

Toni Margiotta, Su: “Sottolineo la filosofia di questi emendamenti, soprattutto dopo la risposta del commissario Macina. Parto da alcuni dati: a San Marino ci sono 1.400 disoccupati e nel 2013 ha chiuso un’azienda ogni due giorni. Questa Commissione deve adoperarsi prima possibile per creare le condizioni per dare avvio a questo famoso sviluppo. Personalmente, sono un sostenitore del tavolo per lo sviluppo. Ma per fare sviluppo è necessario eliminare la discrezionalità e gli emendamenti vanno in questa direzione, perché si prevede di dare supporto a chi fa impresa, attraverso incentivi e sgravi. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo. Mi aspettavo una proposta diversa, non quella di attesa. Sono rimasto rabbrividito dalle affermazioni fatte in questi giorni, dalla proposta del presidente di Abs sullo scudo fiscale: far rientrare i capitali senza alcun contributo per le casse dello Stato. Si deve accendere una lampadina d’allarme per la mancanza di sensibilità della situazione critica che sta vivendo San Marino, è un comportamento egoistico gravissimo. Forse i tempi non ci sono più, passano i mesi aumenta la disoccupazione, le aziende che chiudono e la depressione civile nel Paese. Credo che lavoreremo per poter presentare un testo unico, per poter mettere in pratica questi emendamenti della coalizione di Cittadinanza attiva perché siamo convinti possano dare risposte immediate in tempi brevi”.

 

Pier Marino Mularoni, Upr: “Il presidente degli industriali una settimana fa lamentava la mancanza di un polo strategico di sviluppo. Lo sviluppo economico non può rispondere a dinamiche politiche, ma risponde a valutazioni economiche e sociali, sul tipo di Paese che vogliamo. Questo tipo di valutazioni non sono mai state fatte, si è solo cercato di fare la quadra della maggioranza. Bisognerà iniziare a ragionare in modo diverso e capire quale sviluppo vogliamo. Di cosa parliamo visto che la legge di sviluppo è stata fatta, e idem per la riforma fiscale? Possiamo solo provare a raddrizzare il tavolo per lo sviluppo, in modo che compia scelte vere e non cerchi solo accordi con le categorie. Il dibattito in Commissione oggi per me non ha molto senso”.

 

Massimo Cenci, Ns: “Condivido l’importanza di un tavolo di sviluppo, sottolineata da Margiotta, ma è l’unico punto che condivido del suo intervento. Ciò nonostante il lavoro presentato ha degli elementi che sono positivi e assolutamente valutabili. Macina prima ha indicato alcuni provvedimenti che saranno portati a breve o a brevissimo in Aula e in Commisisone poi, la riforma della Camera di Commercio, l’imprenditoria giovanile e femminile, la legge sull’artigianato, sul part time imprenditoriale, le nuove leggi sul mercato del lavoro, la revisione sulla legge sulle licenze. Sullo sportello unico sono state già fatte delle delibere congressuali per istituirlo. L’incubatore sta diventando realtà. Esiste quindi un margine di confronto, assolutamente, e in molte proposte ritengo di trovare condivisione”.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “L’impegno preso era per uno sforzo costruttivo per confrontarsi su un lavoro che non è definitivo. Mi spiace che parte dell’opposizione non colga l’aspetto positivo. Siamo in una fase di trasformazione del paese dove nessuno ha le ricette sicure in tasca. Occorre uscire dalla tifoseria della curva di riferimento e sviluppare un gioco a centrocampo. Al di là delle differenze di merito, alcuni contenuti sono apprezzabili, come la formazione all’estero, che è una leva strategica. Dobbiamo assumerci gli oneri del confronto, anche se è faticoso o improduttivo. Malta per esempio ha scelto una posizione di sistema rispetto agli interlocutori internazionali. Anche noi dovremmo trovare il modo di presentarci con tutte le parti dallo stesso versante. Qui proseguono le polemiche sull’Igr: dopo 30 anni si fa una riforma e nessuno ha la velleità di pensare che la norma non vada aggiustata. Per questo c’è la commissione di monitoraggio. Mi spiace che l’opposizione abbia scelto di non parteciparvi. Il Paese sulla Smac non protesta chiede informazioni che stiamo cercando di dare. Ci sono contenuti che possono essere approfonditi, come l’agenzia per lo sviluppo. Occorre continuare ad approfondire le varie questioni, lo sforzo di C10 è apprezzabile, amplia un dibattito doveroso per futuro del Paese”.

 

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo: “Raccolgo favorevolmente questa occasione di confronto. Tutta l’attività di quest’anno va dedicata allo sviluppo, siamo tutti dalla stessa parte, senza bandiere e il confronto non mancherà. Nemmeno su tema particolari. La legge di bilancio non esaurisce tutte le politiche per lo sviluppo. In tempi veloci dobbiamo rivedere determinati assetti istituzionali, anche per quanto riguarda la produzione di testi legislativi fondamentali. All’interno degli emendamenti ci sono ottimi propositi di discussione trattazione, già dalle prossime settimane in virtù di progetti di legge già in iter o per essere oggetto di singole iniziative legislative. Lì si potrà scendere nello specifico. Per il turismo ci sono situazioni interessanti che da una parte stiamo già portando avanti, come per gli eventi. Il settore può coinvolgere tutta l’economia del Paese. Ci sono tanti elementi che possiamo condividere, su altri no, come l’uso terapeutico della cannabis”.

 

Andrea Zafferani, C10, replica: “Abbiamo portato questi emendamenti con la speranza che ci fosse la volontà di prendersi l’onere di affrontare in tempi brevi lo sviluppo, anche con interventi che non sono riforme complessive, ma che, pur non organici, possano permettere al Paese di ripartire. La maggioranza vuole aspettare le riforme, ma a parte la legge sulle licenze e sugli incentivi, non ne abbiamo di pronte. Dunque non siamo d’accordo. Lo sviluppo deve essere un argomento su cui trovare condivisioni, ma finora non è andata così. Finora c’è stata chiusura. Sono perplesso da certe affermazioni, come quella per cui lo sportello unico è già stato avviato. Gli emendamenti li ripresenteremo in qualche maniera in Aula, attraverso un progetto di legge, per dare loro continuità. Siamo disponibili al confronto e a concordarli. Ci auguriamo che il clima cambi e che le volontà espresse oggi trovino continuazione in atti concreti”.

 

Mozioni.

 

Comma 5. Mozione conseguente trasformazione interepllanza diRete su contributo Fun4All.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “L’interpellanza riguardava un contributo su un evento non realizzato, “Live in the city”, e diversi altri quesiti sull’organizzazione di concerti affidata alla Fun4All. La risposta non è stata valutata soddisfacente, abbiamo rilevato alcune contraddizioni inerenti alla confusione che spesso viene fatta fra interessi di uno Stato e dell’Ente o associazione o impresa in cui si effettua attività cui contribuisce lo Stato. Il concerto di Conte del 2013 è stato l’evento di punta della stagione concertistica sammarinese, come scritto nella risposta, anche perché è l’unico. Il migliaio di paganti i biglietti del concerto, terminato questo, sono usciti dal nostro confine, per noi non è utile spendere tanto in eventi che portano poco ai nostri locali e negozi. Certo è utile per chi li organizza. Non lo è per lo Stato che a fronte di 37 mila euro spesi nel 2013, non ha avuto ritorno. Non si tratta di criticare l’organizzazione di questo evento, l’associazione è legittimata, quanto il comportamento dello Stato nell’organizzazione dell’iniziativa visto il mancato esito del concerto 2012 per maltempo e i risultati in ritorno economico del 2013. Le nostre critiche non hanno nulla a che fare con la capacità dell’associazione di organizzare un concerto, è in discussione l’opportunità dello Stato di organizzare eventi di questo tipo. Anche un’associazione deve infatti avere un rischio nelle sue attività, lo Stato dal nostro punto di vista deve procedere al rientro dei 15 mila euro spesi per l’edizione 2012, altrimenti ha finanziato non un evento turistico, ma il rimborso dei biglietti che non c’è stato. Fuori San Marino l’evento viene sostenuto solo se il bilancio dell’evento è in perdita. Negare poi che simili finanziamenti siano indirizzati unicamente verso due o tre associazioni con legami politici è pura ipocrisia, con un bilancio preventivo steso in quel modo e con cifre di tale natura, il progetto non sarebbe stato preso in considerazione se presentati da un perfetto sconosciuto”.

 

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo: “Vorrei uscire dalla confusione generata da demagogia e dietrologia, in quanto l’evento del 2012 non era di mia responsabilità, non mi assumo responsabilità di chi mi ha preceduto. Nel corso ultimi 8 mesi ho dovuto riparare a tante situazioni. Ho il piacere invece di constatare una serie di circostanze che condivido e che sono oggetto di lavoro per il 2014 e sono state oggetto della stagione 2013, ovvero la metodologia seguita per cui gli eventi devono essere organizzati in modo professionale non dallo Stato, che deve essere il primo sostenitore nella misura che producano indotto. Il primo principio assunto è proprio che le imprese si assumano i rischi delle iniziative organizzate. Ciavatta ha elencato una serie di imprecisate circostanze, rispetto la stagione in corso. Il concerto di Paolo Conte non è stato l’unico organizzato nell’ultimo anno a San Marino. Constato un po’ di distrazione, abbiamo voluto tre bellissimi concerti per il San Marino Jazz Festival. Abbiamo avuto tutta la parte legata all’organizzazione del concerto del 2 Settembre, che avviene attraverso iniziativa dello Stato. Lo Stato ha avviato a riguardo una nuova metodologia e rispetto alla problematica sollevata, quando si chiede se è il caso che si organizzino questi eventi rispondo si, certamente. Lo Stato può organizzare quegli eventi e la mia segreteria si impegnerà per organizzarne quest’anno non tre ma molti più eventi, almeno cinque. Come possiamo pensare di svolgere all’interno del nostro Paese un evento che raccolga migliaia di persone? Noi non abbiamo un grande palazzetto, ma non possiamo rinunciare ad attrarre visitatori solo perché intimoriti da fattori di carattere climatico. Le regole del gioco sono state riscritte e anche l’associazione Fun4All sa che il rapporto con lo Stato per l’organizzazione dei suoi eventi sarà diverso, non avrà più una partecipazione in termini economici come in passato perché abbiamo lasciato il rischio di impresa a chi organizza la manifestazione. Sono stati capaci di riuscire a realizzare e promuovere eventi di qualità e mi auguro continuino a proporre iniziative”.

 

Valeria Ciavatta, Ap: “Il regolamento consiliare parla della possibilità di trasformare interpellanze in mozioni quando l’interpellante non si ritenga soddisfatto. E una volta l’interpellanza veniva veramente trasformata in mozione, non discussa nella commissione. L’interpellanza a volte non contiene indicazioni in via preventiva o pregiudiziale. Noi qui invece discutiamo solo dell’interpellanza, quando abbiamo visto che i temi possono essere puntuali ma trattano anche di problematiche generalizzabili, come le modalità di selezioni degli eventi. Direi che nella stesura del prossimo regolamento bisogna chiarire che la mozione che segue la trasformazione di interpellanza è un nuovo testo su cui ai commissari viene chiesto di intervenire. Entrando nello specifico tema trattato oggi, attendo con fiducia di vedere come funzionano le nuove regole che sono indispensabili perché non in tutti i settori della Pa sono state introdotte norme di separazione dei poteri, di contrasto al clientelismo e alla corruzione. Per cui saluto con favore questi provvedimenti e spero si vada avanti, ma è questo l’indirizzo adottato dal governo perché la gestione della cosa pubblica sia sempre più trasparente”.

 

Rossano Fabbri, Ps: “Speriamo che la riforma del regolamento porti allo svolgimento dei lavori in maniera più funzionale e produttiva. Condivido dunque quanto detto da Valeria Ciavatta. Quando non si tratta di atti di alta politica il governo dovrebbe essere molto più trasparente. E gli atti più leggibili. Motivare per esempio i provvedimenti. Spesso le delibere del congresso di Stato riportano solo l’azione, la cifra o la società, ma non motivano, come in questo caso, il contributo. Anche per gli appalti vale la stessa cosa. Serve uno sforzo di trasparenza nella gestione della cosa pubblica”.

 

Pier Marino Mularoni, Upr: “Come mai il contributo per questi spettacoli è stato dato dalla segreteria di Stato per l’Industria invece che da quella per il Turismo? Queste contribuzioni vanno avventare, l’obiettivo è creare eventi utili per la repubblica. Sono d’accordo che servono eventi a pagamento, quelli gratuiti non qualificano l’offerta. Occorre programmare le varie iniziative con appalti chiari che facciano emergere le associazioni e le loro condizioni e creino così concorrenza. Occorre inoltre incentivare associazioni di categoria e operatori economici a partecipare visto che poi usufruiscono dei vantaggi. Chi è al governo deve rispondere anche di quanto fatto prima, non in merito alla responsabilità, ma alla chiarezza delle informazioni”.

 

Andrea Zafferani, C10: “Questa persona ha la querela facile. Consiglio al congresso di Stato di calmarlo, è un atteggiamento eccessivo. Anche noi abbiamo molto criticato la disinvoltura con cui i contributi vengono dati, non solo all’associazione in questione. La qualità e la competenza non sono in discussione, ma se sono altri a chiedere contributi certe cifre se le devono scordare. Serve una riforma nell’erogazione dei contributi. L’articolo 62 della finanziaria è un buon articolo e al segretario di Stato Morganti abbiamo fatto presente una richiesta simile: le risorse vanno usate in maniera trasparente, serve una gestione più oculata analizzando il merito delle iniziative. Il passato è opaco, c’è stata troppa discrezionalità, spero che le cose cambino e che il decreto arrivi nei termini”.

 

Massimo Cenci, Ns: “Prima di fare certe affermazioni è il caso di riflettere. Se si attacca chiunque in quanto personaggio pubblico, la querela è uno dei pochi strumenti per difendersi. Ci sono altre situazioni simili, le regole sono queste. Insinuare che ci siano scorrettezze è un passo ulteriore. E’ opportuno centralizzare la gestione degli eventi e valorizzarli. Spesso il prezzo di un biglietto dà il valore di quello che si va a vedere. Se da adesso si ritiene dare un’organizzazione diversa e regolamenti più stringenti sono d’accordo. Anche spiegare maggiormente una data attività ci farebbe risparmiare tempo”.

 

Roberto Ciavatta, Rete, replica: “A breve ci vedremo per l’ultima riunione sul regolamento. Su alcune mozioni abbiamo preparato la trasformazione in odg, ma non per tutte. Avrei voluto leggere in precedenza la lettera della Fun for all, che è molto arrogante. Siamo una forza attenta alle spese se non sono debitamente documentate e suona come un campanello d’allarme che associazioni riconducibili a un solo cittadino ricevano 230 mila euro dal 2005. Capisco che il segretario di Stato è pieno di se stesso e tiene alla sua immagine di combattente, ma doveva fare più attenzione a quello che ho detto. Ho ribadito più volte che è fuori discussione la capacità organizzativa della persona e dell’associazione, che è fuori dubbio che lo Stato deve pianificare eventi turistici e che sono verosimili le cifre a consuntivo per il 2012. Noi chiediamo che il rischio d’impresa sia loro, il segretario di Stato lo ha affermato, per cui non facciamo polemiche. Se vuole fare il salvatore della patria contro un’opposizione demagogica può farlo, ma non coglie nel segno. Come la lettera e la minaccia di querele perché noi chiediamo chiarezza”.

 

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo, replica: “Anch’io non condivido come l’associazione si è rapportata al Consiglio. Sono d’accordo che le delibere vanno ben dettagliate. Il contributo avviene attraverso la segreteria del Turismo, ma anche da altre. Per il concerto di Conte c’è stato un contributo pubblico e privato. E dobbiamo sempre più ricorrere ad appalti e bandi per i grandi eventi. L’articolo 62 della finanziaria è stato studiato dalla segreteria di Stato per il Turismo. Ho avvertito una terminologia nel dibattito che mi è piaciuta poco, dobbiamo essere tutti più cauti. Se si parla di contributi legalmente scorretti le interpretazioni possono essere tante”.

 

Comma n. 6 Mozione conseguente a trasformazione dell’interpellata dal consigliere Andrea Zafferani per conoscere le intenzioni del governo sul ricorso a finanziamenti esterni per far fronte ai problemi di liquidità e per appurare se sia stata fatta richiesta alla Bce di ammissione agli appositi prestiti di ultima istanza.

 

Andrea Zafferani, C10: “La trasformazione in mozione non aveva intenti polemici, ma si voleva approfondire l’aspetto dei finanziamenti di ultima istanza”.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Durante la visita del commissario Semeta, per rivedere l’accordo Ecofin, abbiamo spiegato che le condizioni perché San Marino potesse aderire a un nuovo livello integrativo, la risposta non poteva che essere quella di un accesso ai mercati e alle istituzioni e ai piani di rifinanziamento Bce. Queste le condizioni messe sul tavolo con l’Ue. Le risposte all’interpellanza stanno in questo processo complesso di trasformazione. Il tutto deve essere accompagnato a un rafforzamento dei nostri istituti. Serve quindi un accompagnamento credibile dell’intero comparto bancario e delle autorità di vigilanza che lo controllano. Questo sarà oggetto della riflessione del comma dedicato al settore bancario del prossimo Consiglio”.

 

Rossano Fabbri, Ps: “La questione liquidità ha una valenza determinate, ad oggi sono state messe alcune toppe che hanno permesso di superarla, andando a cercare il finanziamento della spesa corrente, mi riferisco all’uso dei fondi pensioni. La questione legata ai finanziamenti Bce: avremo a che fare con un istituto europeo e sapremo a chi noi dovremo i soldi. La risposta del governo è imbarazzante. Dopo tutto quello che ha fatto San Marino nel recepimento di normative internazionali, si viene a sapere che siamo solo in fase di trattativa”.

 

Andrea Zafferani, C10: “Ho la sensazione che non ci si creda troppo. Ma è solo una mia sensazione. Chiedo quali sono i tempi e le risposte della controparte. E’ un tema assolutamente centrale e vorrei che il nostro governo lo ponesse al tavolo della trattativa con grande forza. Chiedo anche che la commissione possa essere aggiornata sulla trattativa”.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Si intendeva chiudere la trattativa entro il 2013, ma il negoziato sta andando a rilento. La parte della commissione che la segue dice che la controparte del tavolo tecnico alle nostre richieste, avanzate con forza, ha risposto che saranno trasferite nel tavolo più ampio di revisione dell’accordo complessivo. Ne riparleremo all’interno del Consiglio durante il comma dedicato all’accordo di maggiore integrazione europea”.

 

Comma 7. Mozione conseguente all’interpellanza presentata dal consigliere Federico Pedini Amati sui casi riscontrati di crediti inesigibili da parte dello Stato.

 

Paolo Crescentini, Ps: “Questa interpellanza presentata un anno fa e portata in Aula, fu trasformata in mozione perché sull’argomento va mantenuta alta l’attenzione. E’ stata nominata un’apposita commissione d’indagine amministrativa. A che punto siamo? In base alla risposta valuteremo la presentazione di un odg”.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “L’interpellanza non è la sola. Alla precedente abbiamo risposto pubblicando un migliaio di nominativi, per quanto riguarda situazioni già definite. Il governo propose al Consiglio una relazione il 7 maggio sul grado di recuperabilità dei crediti, in particolari quelli monofase. Inoltre la maggioranza dopo l’estate ha affidato un’indagine amministrativa per verificare procedure e responsabilità. La relazione è stata consegnata il 20 dicembre come previsto e il governo sta lavorando sull’impegno a portare entro due mesi in Aula le proposte sul recupero e l’eliminazione di questo fenomeno. Lavoriamo affinché dalle due relazioni emergano proposte che diano discontinuità al fenomeno. Nel momento di transito all’Iva o una combinazione tra dirette e indirette è opportuno fare il punto per non commettere gli errori del passato”.

 

Rossano Fabbri, Ps: “Sono soddisfatto delle parole del segretario di Stato. Al di là di come si è arrivati all’ingente somma debitoria e della quantificazione, la problematica, alla luce dell’aumento della pressione fiscale, produce fastidi. Voglio sapere cosa intende fare il Paese affinché queste situazioni non si verifichino più. E avverrà in Consiglio, l’unica incognita è la data. Non si tratta solo di debiti monofase, ma anche delle utenze. Il problema riguarda come lo Stato si difende da eventuali distorsioni create ad arte per non pagare debiti. Le azioni da mettere in campo perché questi episodi non si verifichino più”.

 

Pier Marino Mularoni, Upr: “Al di là della diatriba sull’entità del debito e su chi non ha pagato, vanno chiariti diversi fattori. A quanto ammonta il debito monofase dovuto alle triangolazioni esplose con il caso Long Drink? Non si tratta solo di inerzia dell’amministrazione: chi aveva un debito poteva compensarlo con un credito sulle esportazioni. Poi ci sono le società che hanno chiuso lasciando un debito, ma non penso siano la maggioranza. Occorre chiarire come cambiare le procedure perché il rischio di mancato pagamento della monofase sia ridotto”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Il problema riguarda anche i contributi non versati. Ci risultano situazioni tuttora esistenti di imprenditori che non li pagano. Ci sono storture che vanno controllate sul presente. La questione della monofase è stata molto sentita, 190 milioni di euro sono un dato strabordante. Ci si augura che vengano messe in piedi tutte le misure atte a limitare le perdite e a garantire che ciò non si ripeta nel futuro. Si parla di un migliaio di pratiche di recupero, occorre conoscere di più quello che si sta facendo. L’informazione è andata calando, invece serve massima chiarezza. Che impatto può avere l’articolo della finanziaria sul condono? Può inficiare sul recupero? Può essere un cattivo esempio per gli operatori?”.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze, replica: “Il transitorio fiscale riguarda le imposte dirette, non quelle indirette. La percentuale di mancato introito monofase è rilevante, al di là dei due terzi. Questo non significa che non ci siano responsabilità diffuse. Entro il 20 febbraio ci sarà il riferimento in Aula”.

 

Rossano Fabbri, Ps, replica: “Volevamo presentare un odg per i tempi, ma alla lice dei chiarimenti non lo presentiamo. Si sapeva che i numeri erano gonfiati dalla procedura che aveva tolto la fittizia esportazione. Non è però chiaro perché eventuali indagini, anche penali, sono mancate. La cittadinanza deve conoscere il reale importo dovuto”.

 

Comma 8. Mozione conseguente alla trasformazione dell’interpellanza presentata da Gloria Arcangeloni in merito al contratto di consulenza di Vincent Cecchetti.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Avevamo fatto delle domande sulle modalità di scelta della consulenza sulla riforma tributaria a Vincent Cecchetti, avevam chiesto sulla base di quali requisiti era stato scelto lui. Si risponde che l’esperienza di Cecchetti è comprovata da consulenze fatte in passato, io ho trovato 8 consulenze piuttosto onerose. Perché lo staff intero di Pietro Ichino costa 25 mila euro e la consulenza di Cecchetti ci è costata il doppio? Non ci pare poi che abbia portato a una riforma fiscale chiara di facile applicazione. Nell’interpellanza non si risponde per nulla a tre delle domande poste. Presentiamo un ordine del giorno per rendere il più trasparente possibile tutti i contratti e le nomine effettuate dal congresso di Stato: “A seguito della discussione conseguente alla trasformazione dell’interpellanza in mozione relativa alla consulenza stipulata con Vincent Cecchetti per la riforma fiscale, (…) tenuto conto dell’iter pluriennale che nel caso specifico ha condotto alla stesura della riforma fiscale che di fatto è stata costruita attorno alle elaborazioni già precedentemente effettuate in occasione della stesura di riforma presentata in Consiglio grande e generale nel corso dell’anno 2012, impegna il congresso di Stato a provvedere a inserire all’ordine del giorno del Consiglio grande e generale, impegnandosi a discuterlo entro 90 giorni dall’approvazione del presente Odg, un dibattito in merito all’utilizzo dello strumento delle consulenze, dei contratti, delle collaborazione finalizzati alla realizzazione di progetti, studi, stesure di regolamenti, decreti o qualsiasi altra forma di collaborazione professionale, tendente all’approvazione di atto istituzionale che rafforzi i principi e il rispetto della norma sopra riportata, con lo scopo di realizzare un risparmio significativo in termini di investimento di capitale pubblico e di piena responsabilizzazione e patrimonializzazione delle professionalità già in capo alla Pubblica amministrazione allargata. In sostanza chiediamo un dibattitto entro 90 giorni di affrontare tutta la tematica delle consulenze che il congresso di Stato approva e promulga settimanalmente per rassicurare la cittadinanza che ogni volta che si effettua una nomina non ci siano corsie preferenziali”.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: Rispetto alle non risposte, le espliciterò, ma erano implicite nella risposta all’interpellanza. Non avete chiesto il curriculum di Cecchetti, da quello avreste visto che è altamente qualificato, è stato estensore della prima legge del registro dei revisori contabili, della n. 47 sulle società, di altri interventi di carattere fiscale, Quindi, il politico che si vuole dotare di una risorsa tecnica con cui realizzare un momento conclusivo della riforma sceglie il tecnico più affine. Il testo di legge è tutt’altro da quello in partenza, lei banalizza una riforma non fatta da trent’anni. La consulenza di 40 mila euro è riferita a due professionisti autorevoli e competenti, non riguarda solo Cecchetti”.

 

Rossano Fabbri, Ps: “Il problema sta che questo Paese non accetta più i dictat dall’alto e i nominativi caduti per concessione divina quando si chiama tutti a coprire le mancanze di una classe di governo, anche qua ci troviamo di fronte a una situazione che avrebbe meritato maggior considerazione”.

 

Tony Margiotta, Su: “Sono d’accordo se nella Pa non ci sono figure qualificate si debba ricorrere a consulenti esperti, ma sono d’accordo con l’odg di rete che la consulenza è stata usata fino ad oggi in modo clientelare e discrezionale. Le competenze devono essere documentate”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Ci sono una serie di situazioni che abbiamo il dovere di rendere trasparenti, non solo quelle relative alla redazione della normativa fiscale. Chiediamo di iniziare a discutere sulle modalità di scelta in modo che siano il meno possibile discrezionali. E’ un’occasione che va colta”.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Il capitolo delle consulenze è nel bilancio è tutto rintracciabile e trasparente. Lei ha detto che una consulenza come questa può essere considerata clientelare perché data all’amico dell’amico e questo è strumentale. Se l’obiettivo è raggiunto non credo ci sia nulla di contestabile. Il responsabile politico ha la facoltà di scegliere la persona che ritiene possa servigli nel migliore dei modi per affinità di pensiero, non politico, ma tecnico e tributario in questo caso, rispondendo del proprio operato”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Non è vero quello che ha detto il segretario, io ho detto solo che l’unico modo per legittimare una consulenza è quello di scegliere chi ha fatto consulenze in passato . Strumentale è lei, non io”.

 

L’ordine del giorno viene respinto.

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