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San Marino, Consiglio Grande e Generale: progetto di legge sulla variazione di Bilancio 2013

da Redazione

Si è quindi aperto il dibattito sul progetto in prima lettura che proseguirà questa mattina. Il report dettagliato dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – Terminato il dibattito sullo sciopero generale di ieri, si è chiuso il comma comunicazioni per passare alla lettura, da parte del segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, della relazione al progetto di legge sulla variazione di Bilancio 2013. Si è quindi aperto il dibattito sul progetto in prima lettura che proseguirà questa mattina.

 

Di seguito la sintesi della seconda parte della seduta consiliare.

 

Comunicazioni

 

Maria Luisa Berti, Ns: “Lo sciopero mi ha aperto tante riflessioni. La gente con la manifestazione ha chiesto un cambio di metodo. Un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, e non è quello che fanno i consiglieri che aizzano la piazza. Noi ci stiamo riempiendo di parole quando fuori la realtà è ben diversa e ci chiede di fare. Io non mi ritrovo in questo Consiglio Grande e Generale e in questa forma di istigazione della massa. Come consigliere penso che sia giunto il tempo del fare. Non mi ha dato fastidio ricevere le uova ma mi ha dato fastidio sentirmi dare della “ladra”. Queste aggressioni verbali sono irrispettose e segno di inciviltà. Credo sia molto grave usare termini di questo tipo. C’è disponibilità nell’uscire insieme da questa situazione di crisi. Quello che ieri la cittadinanza ci ha chiesto è stato proprio questo: lavorare insieme per uscire dalla crisi. E il mio pensiero va a quei lavoratori che non si sono potuti permettere di perdere una giornata di lavoro per manifestare sul Pianello”.

 

Paride Andreoli, Ps: “Quando il segretario Felici dice che chi è di sinistra ha il dovere di dire la verità, io mi sento di aggiungere che dovrebbe dire tutta la verità. La maggioranza vuole ammutolire l’opposizione, ma noi continuiamo a parlare perché rappresentiamo il 49% della popolazione. Vi dovete vergognare. Mi sono stancato di venire qui dentro a sentire gli sproloqui. Io credo che la politica debba prima di tutto avere l’umiltà di ascoltare tutti e non venire in Aula a dire che l’opposizione fa perdere il tempo. Io non vedo provvedimenti che mirano al rilancio di questo paese. Vorrei essere contraddetto dal governo. Noi dobbiamo preoccuparci e non solo per i nostri figli e i giovani senza lavoro, ma anche per i 50enni che hanno perso l’occupazione. Pertanto io credo che noi dobbiamo preoccuparci per la disoccupazione, per il nostro sistema bancario e finanziario, per le nostre aziende. Siamo preoccupati perché all’orizzonte non vediamo un governo che possa rappresentare a pieno titolo la popolazione e non gli interessi del proprio partito di appartenenza. Quelli che siedono nei banchi del governo non hanno alcuna idea di come uscire dalla crisi. Non siete in grado di dare risposte ai 5 mila manifestanti che sono preoccupati per la mancanza dello stipendio”.

 

Stefano Macina, Psd: “Con interventi di questo tipo si dimostra che non abbiamo capito quello che i cittadini vogliono da noi. Con la manifestazione di ieri i cittadini hanno chiesto alla classe politica sia di rimodellare la riforma fiscale, sia di occuparsi dei loro problemi. Ci chiedono di assumere dei provvedimenti, di fare leggi nell’ambito delle sedute del Consiglio Grande e Generale. Io avrei capito da parte dell’opposizione un sollecito alla maggioranza rispetto ai ritardi nella Legge per lo Sviluppo e non altro genere di interventi che invece ho sentito. Un esempio? Sono due sedute consiliari che non riusciamo a portare due progetti di legge in prima lettura perché ci mettiamo 4 giorni a discutere di istanze d’Arengo e Comunicazioni. Eppure si tratterebbe di progetti di legge che aiuterebbero il sistema economico sammarinese. Non è un atteggiamento di buon senso rispetto a quello che dovremmo fare”.

 

Paolo Crescentini, Ps: “Se i provvedimenti di legge che permettono il rilancio dell’economia vengono messi in coda all’ordine del giorno, è colpa dell’opposizione? Credo di no. Se la maggioranza ha davvero a cuore lo sviluppo del paese ci dica perché in Consiglio ha portato un provvedimento di legge vergognoso sulla professione medica. Non si permetta di fare la morale. Dov’era ieri il segretario Felici? Nessuno l’ha visto in Consiglio Grande e Generale con la folla fuori a manifestare. La maggioranza non ha né la voglia, né il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. Il segretario Felici ha detto che un parlamentare di sinistra deve dire tutta la verità ma è anche vero che un segretario di sinistra deve stare dalla parte dei lavoratori. Ma se è questa la riforma tributaria mi sembra che dalla parte dei lavoratori ci stia ben poco. Se veramente la politica vuole cambiare e vuole dimostrarlo alla gente, inizi a farlo ben sapendo che tutto il Consiglio deve essere coinvolto nei procedimenti: oggi abbiamo un congresso di Stato padre padrone delle istituzioni che non si confronta né con la maggioranza, né con l’opposizione”.

 

Progetto di legge “Modifica alla Legge 21 dicembre 2012 n.150 e Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2013”.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze legge la relazione al pdl: “Il progetto di legge contiene le disposizioni relative all’emissione dei titoli pubblici; all’intervento di rafforzamento della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino: alla riduzione della spesa per l’eliminazione della seconda tranche dell’imposta straordinaria sugli immobili e all’adeguamento dei capitoli in entrata e in uscita, in funzione alle esigenze strettamente riferite alla gestione dell’esercizio in corso. L’emissione di titoli pubblici, da emettere entro il 31 dicembre 2013, sino ad un valore nominale di 105 mln, rappresenta la prima emissione per il nostro Stato e sarà definita nelle sue caratteristiche specifiche da apposito decreto delegato quale regolamento di emissione. Il decreto dovrà prevedere le seguenti caratteristiche minime: tipologia del titolo del debito; zero coupon; durata non superiore a 10 anni; possibilità da parte dello Stato di rimborsare anticipatamente in tutto o in parte il debito a una certa data mediante l’esercizio di una o più opzioni di tipo call; tasso di remunerazione non superiore a quello corrisposto da titoli aventi medesime caratteristiche emessi da Stati aventi un rating sovrano analogo alla Repubblica di San Marino: sottoscrizione riservata a soggetti autorizzati sammarinesi, aziende o enti pubblici, fondi previdenziali di diritto sammarinese, fondo servizi sociali. Il pdl prevede inoltre l’intervento di rafforzamento patrimoniale della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino che avverrà mediante sottoscrizione di azioni di nuova emissione conseguenti all’aumento del capitale sociale deliberato dall’istituto, sino a un valore di un milione e il versamento di apposito Fondo in conto futuro aumento di capitale di Crrsm di 84 mln. Il Fondo sarà convertito in capitale sociale. L’intervento dello Stato su Crrsm, richiesto anche dal Fmi, nel corso dell’ultima missione, rappresenta un’operazione di salvaguardia dell’equilibrio del sistema finanziario e dell’economia del Paese, trattandosi della principale banca storica. L’intervento prevede la individuazione di una nuova governance, alla cui designazione parteciperà anche l’Ecc.ma Camera, e l’attuazione di un piano pluriennale di recepimento, approvato da Bcsm. Si tratta del secondo intervento da parte dello Stato sul rafforzamento patrimoniale della Cassa, il primo risale al 2012 e riguarda il finanziamento alla Fondazione San Marino Sums della Cassa di 60 mln di euro. La presente variazione di bilancio ha inoltre l’obiettivo di recuperare risorse finanziarie per evitare l’emanazione della seconda tranche dell’imposta straordinaria sugli immobili per un importo pari a 10 mln di euro. E’ stato poi disposto il blocco delle risorse finanziarie dell’esercizio in corso, escluse le risorse destinate alle spese obbligatorie e funzionali all’attività dei servizi ed uffici dell’amministrazione, al fine di reperire risorse per contenere la spesa. In questa prima fase di revisione della spesa pubblica concorrono oltre allo Stato, l’Aaslp, l’Università, l’Iss, mentre l’Aass concorre con una maggiore entrata per avanzo di gestione di 1,5 mln di euro. Le principali variazioni delle previsioni di entrata dell’esercizio 2013, riviste in relazione all’andamento degli incassi dell’esercizio in corso, riguardano: imposte di registro, – 1 mln di euro; tassa su patenti di commercio e industria – 500 mila euro; imposte sulle merci importate – 15 mln di euro, la minore entrata è compensata da minore uscita “Rimborsi dell’imposta sulle importazioni”, pertanto non influisce sul differenziale netto previsto in 59 mln di euro; imposta speciale sui prodotti petroliferi + 2,5 mln di euro; proventi dazi doganali – 600 mila euro; tabacchi – 1.100.000 euro di avanzo Aass, + 1.050.000 euro; sottoscrizione emissioni titoli del debito pubblico + 85 mln di euro relativo all’emissione di titoli del debito pubblico nella forma tecnica di zero coupon, per un ammontare nominale di 105 mln di euro. Il totale delle variazioni positive in entrata, incluse le partite di giro, ammontano a 109.819.129,39 euro; il totale delle variazioni negative, incluse le partite di giro, ammontano a 29.155.480, 00 euro. Le principali variazioni in uscita per l’esercizio 2013 riguardano le diminuzioni sui capitoli in seguito al blocco di disponibilità delle somme, in applicazione della delibera congressuale del 6 agosto 2013 n.4. Le principali maggiori spese di natura obbligatoria e strettamente funzionali dell’amministrazione riguardano: 2,5 mln di euro “Rimborso imposte ufficio tributario”, “provviste di cancelleria” 759 mila euro, 1 mln di euro per aumento capitale alla società Areadria Spa; 400 mila euro per il fondo speciale sull’occupazione; 225 mila per oneri diritto allo studio. Le principali variazioni in diminuzione riguardano 1 mln di euro quale saldo delle variazioni sugli oneri per stipendi al personale dello Stato; 100 mila euro per fitti passivi; 350 mila per fondo dotazione manodopera Aaspl; 1,1 mln di euro per l’acquisto tabacchi; 950 mila per interessi passivi su finanziamenti, anticipazioni e scoperti; 15 mln per ridimensionamento volumi dei rimborsi dell’imposta sulle merci importate; 114 mila per oneri all’Aaspl; 223 mila per promozione turistica; 500 mila per fondo dotazione assistenza sanitaria; 150 mila euro per contributo Università; 650 mila per fondo Aaslp interventi straordinari; 350 mila per acquisto beni immobili; 700 mila euro per contributo in conto interessi per credito agevolato a sostegno attività economiche; 2 mln per contributo a carico dello Stato sugli interessi per edilizia sovvenzionata; 240 mila per spese per formazione professionale aziende. Le variazioni positive in uscita complessivamente ammontano a 111.053.621, 00 euro; mentre quelle negative ammontano a 30.389.971,61 euro. L’accensione del mutuo a pareggio di bilancio previsto per il 2013 passa da 31.423.485,01 euro a 36.214.312,40 euro. Considerando inoltre i blocchi di disponibilità in conto residui definiti dal congresso di Stato in complessivi 2.201.971,21 euro che saranno formalizzati in sede di bilancio consuntivo 2013, il disavanzo dell’esercizio 2013 subirà in sede di chiusura di bilancui una possibile ulteriore riduzione”.

 

Marco Podeschi, Upr: “Sorpreso del fatto che in questo assestamento di bilancio trovo molto norme che sono poco inerenti all’assestamento di bilancio. Un esempio? L’articolo 16: canalizzazione di operazioni di pagamento, ovvero la maggioranza chiede di emendare la legge 71 del 2013, ovvero la legge di sviluppo. Ribadisco dunque le perplessità dovute al fatto che sono state inserite nell’assestamento delle norme che c’entrano poco con l’argomento oggetto della discussione. L’altro aspetto riguarda l’avvio di un percorso di indebitamento: disporre, con un articolo di 5 commi, l’emissione di titoli del debito pubblico per milioni di euro mi sembra poco chiaro. E inoltre in cosa consiste il piano quadriennale della Cassa di Risparmio approvato dalla Banca Centrale? Sarebbe logico poter vedere come si muoverà l’istituto perché ragionare solo di nomine all’interno del cda mi sembra riduttivo per un tema così importante”.

 

Simone Celli, Ps: “Ci sono alcune questioni che non ci convincono in particolare sull’affare Cassa di Risparmio. Il Consiglio non conosce il Piano fantomatico pluriennale di recepimento e io credo che se dobbiamo autorizzare la ricapitalizzazione dobbiamo essere messi nelle condizioni di conoscere il contenuto del Piano, che in base alla relazione del governo, ha come obiettivo quello di recuperare le perdite. Intervento di 85 milioni di euro a favore di Cassa di Risparmio. Il Governo espone lo Stato nei confronti di Cassa di Risparmio: perché non prende in considerazione l’ipotesi di nazionalizzare la banca? Mi chiedo poi se il governo abbia una road map su quali possano essere gli interlocutori nella vendita di titoli di debito pubblico. Nelle spalle delle future generazioni si va inoltre a imporre una cifra molto consistente: si mette una grossa ipoteca sulle spalle dei giovani. Se fosse un’operazione rivolta a un grande Piano infrastrutturale oppure a un Piano per lo sviluppo sarebbe diverso, ma così ci lascia forti dubbi”.

 

Pier Marino Mularoni, Upr: “Il carattere principale di questo assestamento è la ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio e, in particolare, l’emissione di titoli di debito pubblico. Una emissione particolare che darà allo Stato un ricavo inferiore al valore nominale del titolo dovuto alla differenza tra valore nominale e costi che l’operazione comporta a livello di interessi. Chi delibera questo intervento, finanziato con i soldi dei cittadini, deve sapere quali sono le prospettive. Deve conoscere il Piano: non possiamo accettare di votare a occhi chiusi”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “In merito alla Cassa di Risparmio quello che mi sento di dire è che nel momento in cui ci sono perdite così sostanziose, credo si debbano fare alcune considerazioni: si persegua l’attività gestionale di chi ha maturato tale perdita e inoltre si allontanino gli attuali amministratori dell’istituto di credito. Stiamo spendendo centinaia di milioni di euro per salvataggi di banche senza avere definito una strategia precisa. Chiedo al governo lumi sull’azione dell’esecutivo per tutelare il sistema economico-finanziario sammarinese”.

 

Andrea Zafferani, C10: “Su Cassa di risparmio vorrei chiedere se i 105 mln saranno sottoscritti non tutti dalla Cassa, ma anche possibilmente da altri enti. Fmi aveva chiesto un’operazione bidirezionale, mi interessa sapere quante uscite sono previste da altri enti, per ragionare in termini di remunerazione. Vorrei sapere poi quanta liquidità ha a disposizione Crrsm, 85 mln non è una cifra minima. Altra domanda: gli 84 mln destinati al fondo non sono capitale sociale, ma patrimonio di vigilanza per la Cassa. Ho bisogno di capire in che termini e tempi si possono trasformare in capitale sociale, quindi di conoscere i contenuti del piano pluriennale di investimento. Altrimenti mi chiedo come quel fondo sarà remunerato. Se diventa capitale sociale lo Stato ha una partecipazione che un domani può rivendere. Altro tema è la governance di Crrsm, non è possibile la nomini solo il governo, dovrebbe farsi carico di questo il Consiglio. Credo ci sia infine un aspetto etico nel limitare la remunerazione di manager e cda, alla luce di questo intervento di sostegno. Invece, più in generale sulla legge, sottolineo che dal punto di vista del bilancio, sul fronte della gestione di spesa, siamo di fronte a tagli insignificanti. Sono interventi spot, tagli qua e là, niente di strutturato. Credo poi che il taglio di 500 mila euro per Iss non sia sostenibile, alla luce dei tagli già avuti. I numeri cambiano poi, mi sono perso, i tagli sono 10 mln, quando dovevano essere di 20 mln. Ultima postilla sull’intervento per l’aeroporto di Rimini, aspetterei di sapere cosa vogliamo fare”.

 

Luigi Mazza, Pdcs: “Questo assestamento offre due argomenti principali, Cassa di risparmio e assestamento in termini di entrate e uscite. Sul primo mi sarei aspettato un rilievo chiaro: che non stiamo più parlando in termini del ‘se si salverà la Cassa, come si concluderà vicenda Delta, il quando terminerà il commissariamento di Delta etc.’, per la prima volta abbiamo certezze. Stiamo ragionando in termini vicini alla realtà. La banca ha riottenuto la sua normalità di azione e ha di fronte a se un intervento per rientrare nel percorso di ratio indicato da Bcsm. Oggi mancano 80 mln di euro per il quoziente di vigilanza. La Cassa riuscirà poi da sola, con le sue gambe, a farcela nell’arco dei prossimi 4 anni. Lo Stato si pone semplicemente come garante. Chiedere qui il Ppr non ha senso. Non stiamo facendo tagli qua e là ma tagli richiesti per evitare la patrimoniale. In alcuni settori potevano essere più strutturati, su quelli interverremo sul bilancio 2014. Con questo assestamento iniziamo concretamente un risparmio e quello di 10 mln di euro ci eviterà la patrimoniale”.

 

Ivan Foschi, Su: “Non trovo fuori luogo che l’Aula possa visionare, a fronte della capitalizzaione, il piano concordato con Cassa. Forse c’è poca fiducia del Consiglio grande e generala, c’è poco rispetto, si chiede solo di venire messi a conoscenza nel dettaglio del piano. Non è la prima volta che discutiamo qui di interventi per la Cassa che dovrebbero essere risolutivi e poi non lo sono. Le variazioni non riguardano solo Crrsm, ci sono una serie di previsioni non rispettate e vanno valutate dall’Aula, perché ci sono scostamenti preoccupanti, alcuni indicati nella relazione, ad esempio, il milione in meno entrate su imposte di registro. Ci sono una serie di voci che testimoniano un’ulteriore contrazione della nostra economia. Non solo non si è riusciti a contenere la crisi, ma è ancora peggio di quella prevista. E’ difficile essere ottimisti sulle prospettive del Paese e sulle misure proposte”.

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