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San Marino, 4 Istanze d’Arengo approvate in Consiglio. Poi una grana on-line con l’antimafia

da Redazione

La terza giornata di lavori consiliari si è concentrata sull’esame delle istanze d’Arengo. Approvate tutte e quattro quelle messe al voto. Poi un intoppo causato dalla pubblicazione on-line di parte dei lavori della Commissione Antimafia.

SAN MARINO – La terza giornata di lavori consiliari si è concentrata sull’esame delle istanze d’Arengo. Approvate tutte e quattro quelle messe al voto: all’unanimità la n. 23, per il riconoscimento dell’arte di strada, a maggioranza l’istanza n. 16, in favore dell’attuazione della normativa sull’arte nell’edilizia pubblica; e la n.5, per introdurre incentivi allo sport. Infine, la n. 4, l’istanza per l’introduzione di nuove modalità per le visite fiscali sanitarie, è stata accolta con 26 voti a favore, 23 contrari e 3 astenuti,. Si è quindi aperto il dibattito sulle istanze n.7 e n. 21 relative al regolamento consiliare, in particolare al voto segreto e all’uso dei social network in Aula.

La seduta si è interrotta alle 18.30, a causa della convocazione straordinaria dell’ufficio di presidenza, a seguito della recente pubblicazione on line di alcuni stralci dei lavori della Commissione consiliare contro le infiltrazioni della criminalità organizzata.

Di seguito una sintesi del dibattito odierno sulle istanze d’Arengo:

 

Istanza d’Arengo n.23- Cittadini sammarinesi per il riconoscimento dell’arte di strada nelle sue diverse forme, anche come fenomeno culturale che contribuisce alla valorizzazione del territorio.

Approvata all’unanimità.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura: “La segreteria di Stato si è già attivata a riguardo. E’ stato chiesto il parere alle Giunte e Capitani di Castello perché l’approvazione dell’istanza influenzerà sulla gestione degli spazi pubblici dei singoli Castelli. E tutte le giunte si sono dichiarate favorevoli. Anche il parere del governo è in favore all’istanza, è necessario normare meglio queste attività che sono di vantaggio strategico, perché portano a un arricchimento dell’offerta culturale senza particolari oneri per l’amministrazione pubblica. Non è accattonaggio, che è vietato per legge, stiamo compiendo degli approfondimenti per capire se legalmente possiamo dare strumenti utili per riconoscere questa attività”.  

Elena Tonnini, Rete: “Come Rete esprimiamo grosso favore per questa istanza d’Arengo. Crediamo che gli artisti di strada non possano rischiare di essere confusi come accattoni e vagabondi, e quindi essere perseguiti penalmente. E’ fondamentale il riconoscimento del loro importante ruolo. I nostri centri storici possono essere riempiti da questi artisti. Spesso e volentieri i busckers offrono spettacoli di altissimo livello, basti pensare che quelli del Cirque du Soleil provengono da quel mondo. Pensiamo poi al circondario, Pennabilli, Ferrara, Brisighella, dove ci sono eventi di grande richiamo”.

Luca Santolini, C10: “Come movimento siamo in favore assoluto di questa istanza. Sono soddisfatto delle argomentazioni del segretario. L’arte di strada è un’arte a tutti gli effetti”.

Tony Margiotta, Su: “Anche Su è pienamente d’accordo con questa istanza. L’arte di strada è un’espressione dell’arte. Per l’immagine del futuro di San Marino è un progetto validissimo, sposato già da diverse città. vicine A Pennabilli si tiene uno dei festival più importanti d’Europa. Pagando dieci euro di ingresso nella passata edizione in quattro giorni sono entrate 50 mila persone. Se eliminiamo che l’artista possa essere perseguito penalmente, magari riusciamo a creare anche a San Marino eventi interessanti. A Montegiardino, per un evento di questo tipo, pubblicizzato solo on line e con il passaparola, ci sono state 1.200 persone”.

Marco Podeschi, Upr: “L’argomento è rilevante e interessante, vanno ringraziati i cittadini firmatari. La normativa negli anni è completamente cambiata. Gli artisti di strada non possono essere paragonati ad accattoni, le città vicine hanno fatto una fortuna con eventi dedicati ai buscker e a San Marino oggi non è possibile fare altrettanto. Sarebbe auspicabile e opportuno normare questa materia attivando tutte le possibilità e capacità. A nome dell’Upr l’istanza deve essere accolta. Auspicio mio è che la nuova normativa arrivi prima dell’estate 2014 e che si prenda questo impegno”.

Rossano Fabbri, Ps: “Esprimo un po’ di perplessità quando sento che qualcuno può permettersi di mettere nel cassetto le istanze. Quindi con favore ho ascoltato segretario e consiglieri, l’istanza è intelligente perché va a colmare un vuoto normativo. Penso sia sufficiente un regolamento sulla materia, perché le questioni sono semplici, riguardano orari, occupazione suolo pubblico, pulizia dei luoghi. Il Ps voterà a favore”.

Augusto Michelotti, Su: “Non posso che essere favorevole all’istanza. Ricordo un episodio paradossale avvenuto a San Marino nel 1962 durante una manifestazione pubblica. Un attore-mimo di strada fece la performance del finto-accattone, presentandosi come povero milionario nel centro storico. Quando si è messo fuori Palazzo Pubblico, le guardie di turno lo hanno arrestato. Fuori ha fatto tutta una recita e appena entrato a Palazzo ha spiegato che era un attore della manifestazione e solo dopo una lunga trattativa è stato lasciato andare. Propongo di aprire le braccia a queste persone e non solo con manifestazioni definite”.

Matteo Zeppa, Rete: “Sono favorevole a tutto quanto detto finora. Sono stati citati esempi vicini a noi, come Pennabilli. Nonostante ci sia un obolo per entrare, la gente continua ad andare. Auspico l’accoglimento dell’istanza e una rapida esecuzione di una normativa che impedisca il ripetersi di episodi come quelli citati da Michelotti. Serve sinergia con operatori e forze dell’ordine. Possiamo improntare il turismo anche su questo tipo di manifestazioni a costi bassissimi per lo Stato”.

Andrea Belluzzi, Psd: “A nome del Psd intendo esprimere il parere favorevole all’accoglimento dell’istanza. Ben venga l’opportunità di risolvere un problema e che da un divieto obsoleto si crei un’opportunità per il Paese e una libertà di espressione. Quando andremo in Commissione ad affrontare l’istanza, si potrebbe pensare che le giunte di Castello possano disciplinare diversamente loro queste forme di manifestazioni culturali”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Condivido l’istanza, oggi a San Marino questa forma di arte è vietata, mentre non merita ostilità, è una risorsa per le città. Concordo sulla necessità di creare una regolamentazione e si consenta a chi ne abbia titolo di esprimere suo talento. Siamo favorevoli all’ accoglimento”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura, replica: “Mi pare ci sia convergenza unanime sull’istanza d’arengo. Discuteremo in Aula del provvedimento al più presto”.

 

Istanza d’Arengo n.16- Cittadini sammarinesi affinché venga data piena esecuzione alla Legge 13 gennaio 1983 n.6 “Legge che detta norme sull’arte nell’edilizia pubblica”. Approvata a maggioranza.

Franco Santi, Civico 10: “Siamo favorevoli all’istanza. Sarebbe interessante anche avere dati in merito a risultati ottenuti con questa normativa dal momento in cui è stata emanata”.

Vladimiro Selva, Psd: “Siamo favorevoli a questa istanza. L’arte è capace di parlare all’anima. Questa istanza usa un linguaggio e degli argomenti apprezzabili. Mi complimento con i cittadini per come è stato posto il tema. E’ vero che siamo in un periodo di spending review, ma non dobbiamo rinunciare all’arte e alla cultura”.

Elena Tonnini, Rete: “Il movimento è favorevole all’istanza perché permette di attuare una legge esistente. Destinare un 2% delle spese per la ristrutturazione di edifici pubblici a opere scultorie è molto positivo”.

Francesca Michelotti, Su: “Non possiamo dire di no a questa istanza, perché dai cittadini istanti arriva un appello toccante a incentivare l’arte nel nostro paese e dovremmo esserne orgogliosi. La seconda ragione perché non dovremmo dire di no è che questa istanza non ci chiede altro che far rispettare la legge”.

Federico Pedini Amati, Ps: “Anche il partito socialista è favorevole all’accoglimento dell’istanza”. Stefano Canti, Pdcs: “La politica rifletta su come alcuni cittadini ricorrono all’istanza d’Arengo per chiedere piena attuazione di una legge che regola l’arte nell’edilizia pubblica. Siamo favorevoli all’accoglimento”.

segretario di Stato alla Cultura, Giuseppe Maria Morganti: “Potremmo rendere prescrittivo l’articolo per il futuro e inserire una modalità che preveda una penale affinché l’opera d’arte venga inserita già nel progetto riferito all’opera pubblica”.

 

Istanza d’Arengo n.4 – Cittadini sammarinesi per l’introduzione di nuove modalità per gli accertamenti operati nelle e per le visite fiscali sanitarie. Approvata con 26 voti a favore, 23 contrari e 3 astenuti.

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Le valutazioni dell’istanza sono difficilmente riconducibili a situazioni giustificate, per esempio quella del guasto al citofono. Si coglie l’occasione per sottolineare che la funzione di controllo non è meramente ispettiva, sono due i livelli di azione e responsabilità, una a carico del funzionario, l’altra degli utenti, non è da parte nostra consigliabile l’accoglimento dell’istanza d’Arengo”.

Elena Tonnini, Rete: “Il nostro movimento è totalmente a favore dell’istanza promossa, a fatica si capiscono le motivazioni del segretario di Stato. Qui si chiede un cambio di modulistica, per inserire una casella in cui, in maniera facoltativa, si possa inserire un numero di telefono, fisso o di cellulare, della persona da mettere al controllo. Non si dice che la telefonata è sostitutiva alla firma del modulo. Siamo completamente a favore”.

Francesca Michelotti, Su: “Non mi pare che l’istanza sia stata compresa. Si tratta solo di permettere all’ispettore, in caso non ci sia risposta al campanello, di poter telefonare all’assistito per comprendere i motivi della non risposta. Io vivo sola, capisco ci siano ragioni oggettive per non poter rispondere. Se sto molto male non posso stare a casa mia, ma da mia sorella o mamma per farmi assistere. E’ solo un esempio. Comprendo che la prassi debba essere tale da impedire al massimo gli abusi. C’è però una certa insoddisfazione rispetto queste modalità per l’inflessibilità delle procedure. Noi voteremo sicuramente a favore”.

Franco Santi, C10: “Mi aggiungo al coro che mi ha proceduto per esprimere stupore a fronte delle parole del segretario. Condivido che ci possa essere una presa di responsabilità dell’amministrazione e del paziente, ma qui stiamo parlando di semplice buon senso. Annuncio voto favorevole all’istanza”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Chiedo ci sia un ravvedimento da parte segretario sulla direzione da prendere”.

Tony Margiotta, Su: “Per rafforzare la posizione di Su, chiedo anche io al segretario di rivedere la sua posizione”.
William Giardi, Upr: “La proposta degli istanti potrebbe essere accoglibile di primo acchito. Mi sono sforzato di vedere se in altre realtà vi fossero strumenti diversi da quelli in uso per l’accertamento domiciliare che non può essere delegato a mera telefonata, ma deve essere svolta dal medico, per la conferma della prognosi. Credo che con quanto proposto alla fine si rischi solo di spostare il problema non più al campanello di casa, ma al telefono. Può essere rotto anche il cellulare, non solo il campanello, il campo può non funzionare”.

Andrea Zafferani, C10: “Ci possono essere casi di persone che sono in casa, stanno facendo il proprio dovere, ma non riescono a rispondere al campanello. Aggiungere un’accortezza in più, come quella del telefono, non risolve tutti i problemi, ma migliora la capacità di verifica dell’effettiva presenza”.

Rossano Fabbri, Ps: “Si propone solo di introdurre un ulteriore mezzo di accertamento per la presenza dell’assistito. La normativa in corso non vieta di fare la doccia, occorre solo rimanere a casa, non vedo perché un’istanza così non possa essere accolta. Se il problema è il telefono, si può trovare un altro mezzo”.

Matteo Zeppa, Rete: “Uno stato democratico dovrebbe tutelare il malato. Non riesco a capire dove il segretario Mussoni voglia andare a parare con certe affermazioni”.

Guerrino Zanotti, Psd: “Chi va a fare l’accertamento a domicilio con un telefono di servizio può fare un’ulteriore verifica. Non penso ciò comporti uno stravolgimento, anzi ridurrà il numero dei contenziosi”.

Roberto Venturini, Pdcs: “Noi riteniamo l’istanza non possa essere accolta, esiste una normativa chiara a riguardo. Come ha detto Giardi, la verifica al telefono non risolve problemi, ma ne crea di nuovi, non si fa altro che spostare il contenzioso. Se accolta, la richiesta può portare anche a imbarazzanti tentativi di conciliazione al telefono” .

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità, replica: “E’ chiaro che il segretario alla Sanità prima di fare riferimento compie un confronto tecnico con gli uffici preposti. Alla base dell’orientamento espresso è quindi la prassi e l’esperienza specifica e delicata di chi svolge questa attività. Ma è un orientamento e si lascia al Consiglio la possibilità di decidere”.

Rossano Fabbri, Ps: “Ho ascoltato con favore l’intervento di Zanotti e la replica del segretario”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Grave mi pare la dichiarazione di Venturini su periodi di mutua cui non si avrebbe diritto. E’ scandaloso che nei confronti di chi sta male ci siano certi pregiudizi”.

Andrea Zafferani, C10: “L’intervento di Venturini non riguarda l’istanza che, in buona fede, propone la verifica telefonica sulla presenza in casa dei pazienti. Faccio finta di non aver sentito altro sulla possibile corruzione. Apprezzo la soluzione equilibrata del segretario”.

Roberto Venturini, Pdcs: “Se passa l’istanza sulla seconda verifica con il cellulare, si sposta solo il contenzioso”.

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Credo che dal dibattito ci sia chiarezza sulla difficoltà della materia. Il problema è emerso dal dibattito, ci possono essere casi giustificabili. Se non ci barrichiamo, il dibattito può essere costruttivo. Con le strutture preposte c’è un orientamento di conferma delle procedure esistenti, sottolineo però che il tema dell’istanza porta a una discussione e a una votazione aperta. Ulteriori affermazioni e valutazioni sono solo retoriche”.

 

Istanza d’Arengo n.5- Cittadini sammarinesi perché siano attuate iniziative atte ad incentivare pratiche sportive non agonistiche, riconosciute strumento di prevenzione primaria di varie patologie. Approvato a maggioranza.

Elena Tonnini, Rete: “Nonostante gli ottimi propositi del Piano sanitario 2006/2008 se c’è un’istanza d’Arengo significa che i cittadini hanno altre necessità. L’istanza dimostra la sensibilità dei sammarinesi nei confronti del tema della prevenzione”.

Denise Bronzetti, Indipendente: “Credo che con un piccolo sforzo si possa andare incontro ai momenti di difficoltà che stanno attraversando le famiglie, proprio per non rinunciare allo sport, strumento importante per il benessere fisico, mentale e per gli insegnamenti che trasmette. Questo non riguarda solo i bambini, ma tutte le fasce d’età della popolazione”.

Franco Santi, C10: “Appoggiamo l’istanza e sollecitiamo il governo a procedere alla redazione del nuovo Piano sanitario”.

Tony Margiotta, Su: “Appoggeremo questa istanza. Sono felice che il segretario l’abbia appoggiata perché l’attività fisica, soprattutto negli individui in età avanzata, può prevenire o curare patologie e disabilità”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Voterò a favore o contro l’istanza in base all’esito della discussione perché permangono alcuni dubbi”.

Massimo Cenci, Ns: “Appoggeremo questa istanza”.

Paolo Crescentini, Ps: “C’è ampia condivisione in Aula per l’accoglimento di questa istanza d’Arengo e non può che essere così. Il nostro voto sarà favorevole. Lo sport ha valore positivo anche dal punto di vista della prevenzione. Mi auguro una sempre maggiore collaborazione tra scuola e sport. Praticare sport permette alla persona di ammalarsi molto meno e fare meno ricorso alle cure sanitarie. Sport uguale a salute”. Valeria Ciavatta, Ap: “Credo si debba già tenere conto di questa istanza d’Arengo nell’ambito della riforma fiscale allo studio. Da Alleanza popolare c’è la massima adesione”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Finalmente si riconosce allo sport la capacità di incidere sui costi sociali. Adesione totale all’istanza d’Arengo”.

Roberto Venturini, Pdcs: “E’ molto importante promuovere ai massimi livelli l’attività sportiva per salvaguardare la salute dei sammarinesi. Ma nei piani sanitari dei paesi più avanzati attività fisica è un valore aggiunto anche perché consente di ridurre spese sanitarie. Promuovere attività fisica e sportiva abbinata a una corretta alimentazione diventa un’importante azione di prevenzione sanitaria”.

Francesco Mussoni, segretario di Stato alla Sanità: “L’istanza deve essere tradotta in atti nella riforma tributaria a cui stiamo lavorando. Ringrazio i consiglieri che si sono succeduti negli interventi.

Roberto Ciavatta, Rete: “I dubbi che avevo sono stati fugati nell’ambito della discussione perciò voterò a favore”.

 

Istanza d’Arengo n.21- Cittadini sammarinesi per una regolamentazione dell’accesso ai servizi di rete, telefonia e social network durante le sedute consiliari da parte dei membri del Consiglio grande e generale e delle istituzioni

Istanza d’Arengo n.7- Cittadini sammarinesi per l’istituzione di un Registro pubblico per i membri del Consiglio grande e generale consiglieri che richiedono l’accesso alla modalità di votazione segreta. Il dibattito non è terminato.

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità:

“Il regolamento consiliare presenta lacune e necessita di una profonda e attenta revisione, tesa a snellire i lavori dell’attività parlamentare. In questi mesi è già stata avviata un’importante attività di confronto tra i gruppi consiliari, ma non si è ancora giunti a un esito, visti gli impegni. Pare opportuno affrontare le problematiche delle istanze nell’ambito del regolamento. Si propone perciò di respingerle”.

Marco Podeschi, Upr: “Le istanze trattano di argomenti di competenza del Consiglio. Più che il governo, dovranno confrontarsi maggioranza e opposizione. Upr-Ps hanno già presentato iniziative istituzionali all’attenzione del Consiglio grande e generale, in particolare, il progetto di legge per il voto palese. Spero il ragionamento avviato sul regolanento porti celermente a risultati e non come nelle legislature passate. Upr è a favorevole della prima istanza, contraria alla seconda”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Non è onesto nei confronti dei cittadini voler rinviare la discussione dei contenuti dell’istanza al dibattito sul regolamento consiliare. L’approvazione o meno dell’istanza verrebbe immediatamente riportata all’interno della discussione. Se il governo desse delle indicazioni sarebbe più utile. Sulle istanze: la prima, sul voto segreto, ci vede estremamente favorevoli. In quest’Aula c’è un abuso della votazione segreta. Sulla seconda: non è il possesso o utilizzo di un tablet, che in realtà serve ad approfondimenti, il motivo maggiore che va a distogliere l’attenzione dei consiglieri dai dibattiti. Le motivazioni sulle due istanze sono antitetiche, siamo favorevoli alla prima istanza, contrari per la seconda istanza”.

Francesca Michelotti, Su: “Ho una posizione molto diversa sull’istanza n.21 rispetto ai colleghi che mi hanno anticipato. Oltretutto hanno giocato sull’incertezza interpretativa dell’istanza che non dice che non si possano usare computer in Aula, ma i social network. Sto parlando a titolo personale, io che sono un’analfabeta informatica, mi chiedo però cosa stiamo a fare qui dentro? Siamo il potere legislativo non facciamo qui la raccolta del consenso. Diversamente, voterò a favore, e così il mio gruppo, sull’altra istanza sul voto segreto”.

Mimma Zavoli, C10: “Le persone in quest’Aula dovrebbero esprimere le proprie opinioni senza sentirsi condizionati dalle direttive di partito. Siamo favorevoli all’approvazione dell’istanza per imprimere maggiore libertà di espressione nel momento del voto. Riguardo all’istanza n.21 mi trovo d’accordo con Ciavatta, non con Michelotti”.

Luca Santolini, C10: “Sull’istanza n.7 come C10 siamo a favore del registro per chi richiede il voto segreto. Non perché siamo contro il voto segreto. Sull’altra istanza, sottolineo che come movimenti civici siamo stati eletti per aprire il Palazzo alla cittadinanza. Accogliere l’istanza vorrebbe dire legare le mani a chi, soprattutto dall’opposizione, sta cercando di avvicinare la politica ai cittadini e non lo ritengo accettabile”.

Nicola Renzi, Ap: “Dare decoro e rispetto di quello che in quest’Aula viene fatto, questo è il principio delle due istanze. Da parte dei cittadini c’è attenzione forte ai lavori parlamentari. Lo strumento della votazione segreta è una modalità da tenere in considerazione che può avere un uso diverso a seconda degli approcci dei consiglieri. Ci possono essere persone che dichiarano una cosa, poi spingono il pulsante in modo diverso e questo è stigmatizzabile. Ma c’è anche una forte libertà di espressione della propria volontà che è garantita dal voto segreto, è una cosa essenzialmente democratica, togliendo questa si toglierebbe la possibilità di votare secondo coscienza. Sulla seconda istanza, continuo ad essere impopolare. Frequento i social network, ma scambio opinioni con le persone che conosco. Il momento di andare su Facebook e commentare cosa è successo in Aula può anche essere successivo alle sedute. Credo si debba limitare l’uso dei social fuori da quest’Aula”.

Federico Pedini Amati, Ps: “Sull’istanza riferita ai social network condivido l’opinione del collega che mi ha preceduto. Chiunque di noi può utilizzarli fuori dall’Aula, l’uso di internet per reperire materiali o del Pc per scrivere interventi sono invece chiaramente un’altra cosa, necessaria all’integrazione dei lavori dei consiglieri. Sull’altra istanza non vedo niente di strano. Inoltre, c’è la visione in streaming dei lavori, i cittadini possono già condividere con noi l’attività consiliare”.

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