“Si sarebbe dovuto portare in seconda lettura l’Istituto Finanziario Pubblico, ma evidentemente di seguito alla forte opposizione a questa sciagura, la maggioranza ha perso equilibri importanti ed è dovuta indietreggiare. Dunque l’IFP non è passato nella commissione parlamentare competente, e non potrà venir discusso a luglio”.
Il Consiglio Grande e Generale si appresta ad affrontare una lunga sessione estiva in cui affrontare temi di grande interesse. O almeno così avrebbe dovuto essere.
Lungi dal crogiolarci sugli allori di una firma contro le doppie imposizioni che, pur essendo manna dal cielo, non è altro che una condizione necessaria -ma non certo sufficiente- per rispondere alla crisi in maniera solida, ci chiediamo onestamente cosa andremo a discutere in Consiglio.
Ci spieghiamo: si sarebbe dovuto portare in seconda lettura l’Istituto Finanziario Pubblico, ma evidentemente di seguito alla forte opposizione a questa sciagura, la maggioranza ha perso equilibri importanti ed è dovuta indietreggiare. Dunque l’IFP non è passato nella commissione parlamentare competente, e non potrà venir discusso a luglio.
E gli esiti della spending review? Beh, anche quelli, a meno che il governo non voglia -ancora una volta, ma perseverare è diabolico…- fregarsene degli impegni presi, non potranno venir discussi.
Infatti un ODG promosso da RETE e approvato dal Consiglio Grande e Generale il 6 marzo scorso, impegna il governo “a consegnare ai membri del Consiglio Grande e Generale la versione definitiva del piano esecutivo [conseguente alla relazione dello spending review team] con 10 giorni di anticipo rispetto alla sessione consiliare in cui è prevista la prima lettura”.
Mancando molto meno di dieci giorni alla sessione consiliare, anche tale piano esecutivo non potrà dunque venir portato in consiglio.
Ci sono inoltre diversi impegni presi dal governo (con ODG approvati oppure con articoli della finanziaria o di altre Leggi, che rimandano ai soliti Decreti Delegati) che tuttora non sono stati onorati: non li citeremo tutti (sono davvero tanti) ma a titolo di promemoria vorremmo rammentare al Governo alcuni dei suoi impegni per il momento disattesi: istituzione di un fondo di solidarietà (entro il 31/05); Norma sui beneficiari effettivi (entro il 31/05), piano di sviluppo pluriennale (entro il 31/05); trasparenza sull’assegnazione dei contratti di fornitura dei servizi (entro il 30/06); provvedimento per corredare le delibere con ogni voce di spesa (entro il 30/06).
Non c’è dubbio, sarà una calda e lunga sessione consiliare, ma alla maggioranza chiederemmo un atto di responsabilità: se gli equilibri al suo interno sono già così sfilacciati da non permettere di procedere con quelli che pareva fossero i suoi capisaldi, non sarebbe più corretto riconoscerlo?