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Rimini, Quintorigo & Paolo Fresu a “Percuotere la Mente”

da Redazione

Sicuramente un appuntamento da non perdere, sia per gli amanti del jazz, che per quelli del rock, che si concretizzerà venerdì 12 luglio alle 21.15, alla Corte degli Agostiniani di Rimini.

Reduci dal seguitissimo concerto tenuto al Teatro Molacchi di Perugia per il quarantennale di Umbria Jazz, i Quintorigo tornano sulla scena di Rimini con una guest d’eccezione: Palo Fresu, per proporre assieme “Quintorigo Experience”, il tributo della factory romagnola a Jimi Hendrix, un mito del rock americano.

Sicuramente un appuntamento da non perdere, sia per gli amanti del jazz, che per quelli del rock, che si concretizzerà venerdì 12 luglio alle 21.15, alla Corte degli Agostiniani di Rimini, nell’ambito della rassegna musicale “Percuotere la Mente”.

Per quanto Jimi Hendrix non fosse sicuramente un jazzista, era comunque molto amato in quell’ambiente. Si dice che lo stesso Miles Davis avesse espresso la voglia di registrare qualcosa assieme al chitarrista di Seattle. Sta di fatto che sicuramente ha influenzato molto la musica, ma anche il cuore, di diversi jazzisti. Tra questi senza dubbio i Quintorigo e lo stesso Paolo Fresu.

Così nella stessa sera, in una data unica e imperdibile, la poliedrica band romagnola proporrà il suo ultimo lavoro discografico: “Experience”, tributo interamente dedicato a Jimi Hendrix, con l’inserimento della tromba più accreditata del panorama jazz italiana, quella di Paolo Fresu.

I brani più famosi del chitarrista americano, come Foxy Lady, Hey Joe, Angel, Purple Haze, Voodo Child e tante altre, il tutto riletto con quelle sonorità caratteristiche dei Quintorigo, una riuscitissima commistione tra generi musicali più diversi, uniti alla singolarità dei suoni, strumentali e vocali e arricchiti dalla tromba di Fresu.

La voce, invece, sarà quella di Moris Pradella, dalla timbrica decisamente black e ricca di soulness.

“Non è stata un’impresa facile cimentarsi con Hendrix – racconta Valentino Bianchi, sassofonista e portavoce del gruppo – ultimi di un novero di illustri artisti che intesero onorarlo, ma l’originalità e quindi il valore aggiunto della Quintorigo Experience sta proprio nell’aver colto Hendrix nelle sue mille sfaccettature: dalle origini blues alla tecnica innovativa sullo strumento, dalla dirompente potenza dei suoi live all’onnipresente inclinazione improvvisativa, dalla coloritura psichedelica alla valenza iconoclasta e dissacrante della sua breve esperienza artistica ed esistenziale”.

“Come molti anche noi abbiamo subito il suo fascino – prosegue Valentino Bianchi – e abbiamo cercato di riproporlo secondo la sua vera, innata estetica: quella cifra di sperimentazione e contaminazione che rarissimi musicisti come lui hanno avuto. Da questa esigenza di completezza, da questa sfida accettata con entusiastico divertimento, deriva la scelta di affidare a tre vocalist eccezionali e diversissimi fra loro, l’arduo compito di reinterpretare le linee vocali: il gigantesco Eric Mingus, il funambolico Vincenzo Vasi (che colora col theremin le melodie vocali), il rigorosissimo e talentuoso Moris Pradella, che ci accompagna nei live”.

Proprio la dimensione dal vivo poi arricchisce il materiale discografico regalando al pubblico un paio di tracce non presenti nell’album, ma anche offrendo una sorta di ritratto monografico di Hendrix illustrato da videoproiezioni, letture di documenti dell’epoca, menzioni di gustosi aneddoti, momenti di interplay fra la band ed Hendrix stesso, innalzando lo spettacolo da semplice concerto ad opera esaustiva e definitiva, di fortissima presa emotiva sul pubblico, vero godimento per le orecchie dei fans di Jimi, ma anche ottima e accattivante occasione per un approccio da parte di chi non lo conosce.

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