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Consiglio Grande e Generale, Odg sui diritti degli omosessuali / 4

da Redazione

SAN MARINO – Consiglio Grande e Generale di febbraio, nella nottata di lunedì è proseguita la serie di interventi dei consiglieri per il comma Comunicazioni. Diversi gli esponenti di maggioranza e minoranza che hanno preso la parola. Francesca Michelotti ha inoltre  presentato un odg, firmato da 14 colleghi di opposizione, sui diritti umani, in particolare per quanto riguarda le coppie di omosessuali e il diritto al permesso di soggiorno. La seduta riprenderà con gli interventi rimanenti e la risposta alle interpellanze.

Di seguito un riassunto del dibattito notturno.


Simone Celli, Psrs: “La lettera di Monti è indiscutibilmente un segnale positivo. Mi auguro possa consentire in tempi celeri la normalizzazione dei rapporti. Ma rappresenta un punto di partenza, non è assolutamente risolutiva. Emerge con chiarezza che il riavvio dell’operatività del sistema economico viene posticipato a ratifica avvenuta. Quindi, anche se la firma degli accordi dovesse intervenire in tempi rapidissimi, le criticità che fino a oggi hanno afflitto le nostre aziende rimarrebbero sul tavolo. Nella sostanza vogliono vedere l’effettiva applicazione degli accordi. Restano quindi da definire i problemi legati all’esterovestizione e alla reciprocità bancaria.
Questa fase di monitoraggio del Paese, che denota una certa mancanza di fiducia da parte italiana, deve essere affrontata con il contributo di tutte le forze politiche. Da parte italiana c’è un atteggiamento di grande prudenza. E’ fondamentale chiarirsi sulla prospettiva del nostro Paese. A riguardo, l’adesione all’Ue rimane un’opportunità da tenere in seria considerazione. Invito il Consiglio e il segretario di Stato per gli Affari esteri a mantenere alta l’attenzione su questo tema. Non entro nello specifico delle ultime iniziative nel settore bancario, mi chiedo invece se con le evoluzioni delle ultime settimane abbia recuperato in termini reputazionali o abbia peggiorato la
situazione. Non condivido il teorema che chi critica la gestione di Banca centrale sia contro il Paese. Sono d’accordo con il consigliere Berti che l’attività di ispezione non deve essere ostacolata, ma credo che le forze di opposizione possono fare le loro valutazioni, partendo dall’assunto che l’attività ispettiva deve essere irrobustita. Manca però un progetto di sistema. Il vertice di Banca centrale poi era stato presentato come molto accreditato in Bankitalia. Ma non mi pare che, a distanza di 15 mesi dall’insediamento, ci siano stati passaggi epocali”.

 

 

Enzo Colombini, Su: “Temo che questo dibattito non produca molto e non c’è niente di più triste di dire a posteriori: avevo ragione. Sulla lettera di Monti c’è una percezione diversa tra maggioranza e opposizione. Per me è una significativa apertura di credito e spero che la firma arrivi il prima possibile, ma ci sono dei tuttavia nella missiva che hanno significati precisi. Per l’Italia è fondamentale che San Marino non solo completi il quadro giuridico per lo scambio di informazione, ma che ci sia effettiva attuazione. Tra qualche mese tireremo le somme. Il nodo è la credibilità del Paese,  ma operazioni come Criminal Minds o la vicenda Fingestus sono macigni. Il governo sbaglia a minimizzare e anche il rapporto del Greco denuncia la scarsa percezione dei fenomeni corruttivi. Perché le norme non bastano, serve anche un tessuto sociale attivo. E’ postivo che il Mef sia soddisfatto per la collaborazione sui reati fiscali, ma che intenzione ha questo governo sull’evasione fiscale? Sinistra unita vuole una norma precisa per definirla anche in ambito penale, una sentenza non basta”.

 

 

Francesca Michelotti, Su: “La lettera di Monti ha aspetti positivi. E’ un segnale di distensione
perché riabilita i rapporti tra i due Stati e li riconduce a un livello di dignità istituzionale. L’auspicio che lui stesso fa di procedere quanto prima all’accordo sulle doppie imposizioni è un altro segnale positivo. Con l’esigenza di effettività dei provvedimenti si vuole mettere alla prova la reale volontà politica che deve sorreggere il percorso del Paese verso un modello virtuoso. Prendo atto con
soddisfazione della cautela, perché questo è solo l’inizio di un processo verso cui dobbiamo accingerci con molta determinazione. Per noi, per la parte di economia reale, uscire dalla black list è un’esigenza forte. Perché la rinnovata amicizia di cui ci ha fatto onore il presidente Monti possa trovare fondamento concreto nelle nostre decisioni, propongo di procedere all’introduzione del reato di evasione fiscale. La leggerezza in questo settore danneggia infatti in primis l’Italia. Poi si potrebbe introdurre il reato di autoriciclaggio, invocato dall’Europa ma ancora da introdurre nella
stessa Italia. Dobbiamo mettere in campo un’azione riparatrice, non solo un’azione che si attua nella reciprocità. Certamente è una strada in salita e la politica deve trovare il nocciolo duro dell’interesse
dello Stato e difenderlo da interessi più corporativi.

Leggo poi un ordine del giorno condiviso da 14 consiglieri di opposizione per risolvere il problema legato alla convivenza di omosessuali. Il regolamento del permesso di soggiorno non ammette infatti che esista il modello more uxorio di convivenza per questo tipo di coppia. All’ufficio Stranieri della Gendarmeria viene giudicata irricevibile la richiesta di permesso di soggiorno per convivenza di un cittadino straniero dello stesso sesso del suo convivente residente”.

 

 

Luigi Mazza, Pdcs: “Il dibattito è diverso da quello di qualche settimana fa quando il governo non era credibile e quindi non ci potevano essere sviluppi positivi. Ora c’è la possibilità di metterci tutti a un tavolo per un traguardo importante. Una risposta a quelle forze di opposizione che volevano le dimissioni di qualche esponente di governo o dei vertici di Bcsm. La lettera di Monti non cambia molto dei rilievi, li mette in un’ottica diversa e indica un percorso realistico.

Il problema non è il governo o questa o quella istituzione, ma è la rivoluzione totale del sistema. Se siamo tutti d’accordo che il comparto bancario-finanziario deve cambiare, non lo si fa indebolendo gli organi di vigilanza. La lettera di Monti riconosce che la strada che stiamo percorrendo è giusta e ora o si va fino in fondo, e si cambia Stato, oppure non usciamo dal tunnel. Si deve andare insieme su questo percorso e lavorare giorno per giorno sui problemi, confrontandoci sulle scelte”.

 

 

Giuseppe Maria Morganti, Psd: “Non possiamo condividere la critica della maggioranza quando si evidenziano le negatività della gestione dei governi precedenti e si mette in risalto l’attività realizzata in questa legislatura. La responsabilità è della politica che non è riuscita a smarcarsi dai
poteri forti, non ha saputo gestire la fase di sviluppo. E’ una critica che va spalmata. Il problema oggi è come ci troviamo di fronte a questa nuova fase. La lettera di Monti è sotto gli occhi di tutti e
indica la riapertura di una nuova stagione. Non facciamo gli stessi errori compiuti con il governo italiano precedente, quando aveva fatto delle aperture di credito, con la visita del ministro Frattini e la firma dei protocolli, ma noi non abbiamo saputo coglierle. Ora si è riaperta una possibilità, su questa dobbiamo avere la capacità di modellare il nostro sviluppo. Mettiamoci al lavoro, piuttosto che scaricarci responsabilità, nessuno può infatti scagliare la prima pietra. Ci troviamo di fronte a una realtà economica ingestibile, le imprese che rimangono non vivono una fase felice. Abbiamo interi comparti economici che non avranno utili per i prossimi anni.
Giochiamoci bene questa carta, allora, anche se mi sembra che le premesse non ci siano ancora. Ci sentiamo dire che i miracoli fatti da questo governo hanno portato risultati strabilianti. Usciamo da queste logiche di autoincensamento”.

 

 

Fiorenzo Stolfi, Psd: “Il rapporto con l’Italia è il problema fondamentale, ma una data non è arrivata. È arrivata una lettera, che è sicuramente positiva, tuttavia non cambia molto. La missiva è molto cortese, ma nel linguaggio diplomatico conferma una serie di questioni. Con l’approvazione della legge sullo scambio di informazioni c’è stato un cambio evidente di atteggiamento, ma il problema non è tanto la firma, bensì l’uscita dalla black list. E la lettera di Monti fa intendere che non è imminente e deve passare per una serie di tappe. Però non sappiamo se le aziende riescono ancora a resistere. Occore dunque fare tutto quello che è nelle possibilità di San Marino per convincere l’Italia che la nuova via è imboccata. La strada però non è piana, ci sono diverse situazioni in ballo come dimostra la relazione della Dna. Allora dobbiamo dare risposte, sulla lotta alla criminalità organizzata per esempio, sul sitema bancario. Dobbiamo espellere le infiltrazioni malavitose, collaborando con l’Italia. Per cui occorre accelerare sul pacchetto antimafia. Chi fa danno al Paese non è chi critica, ma chi non fa le cose. Attaccare Bcsm non è un reato di lesa maestà. Dobbiamo poi specializzarci nella trasparenza e nella legalità, e dare forza alla nuova direzione di marcia. Da noi del Psd è arrivato un contributo spassionato, abbiamo fatto proposte e continueremo a farlo in questo momento difficile. Uno spirito, questo, che dovrebbe muovere tutti per la ricerca di vie d’uscita comuni”.

 

 

Paolo Crescentini, Psrs: “Prima che da politico vorrei leggere la lettera di Monti da cittadino sammarinese. E’ una lettera benaugurante, ci auguriamo si possa arrivare alla normalizzazone dei rapporti tra i due Paresi. E ritengo che questo passaggio non si debba caratterizzare con un’etichetta politica. E’ una vittoria dell’intera Repubblica di San Marino. Il risultato è solo l’avvio di una partita che ora il Paese e le sue istituzoni dovranno giocare nel modo migliore. Senza la ratifica da parte del Parlamento italiano gli accordi non entrano in vigore. C’è quello del 2002 che deve essere ratificato, così come l’altro in materia radiotelevisiva, tanto che da 4 anni, se non 5, il contributo per San Marino Rtv finisce nel decreto Milleproroghe.
Ritengo che le loro Eccellenze, con la lettera inoltrata al presidente del Consiglio italiano, abbiano dato esempio di senso di responsabilità. La lettera di Monti ci fa ben sperare e ci dà consapevolezza che con uno sforzo comune si può andare verso il traguardo che tutta la realtà sammarinese attende. Finora, solo promesse e annunci con date mai rispettate. Il gruppo del Psrs è pronto a dare il proprio contributo nell’interesse del Paese. Siamo disposti a fare un’ulteriore apertura di credito a questo governo senza avere nulla in cambio, per giungere alla normalizzazione dei rapporti”.

 

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