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Centrale del Latte, La Sociale: “Condividiamo le parole di Simona Michelotti”

da Redazione

centrale-del-latte-mucca-rsm.jpgSulla questione della privatizzazione della Centrale del Latte riceviamo e pubblichiamo la lettera de La Sociale, che a sua volta segue l’intervista rilasciata a Fixing da Simona Michelotti, capocordata del gruppo di imprenditori che ha presentato una proposta per il salvataggio.

SAN MARINO – Sulla questione della privatizzazione della Centrale del Latte riceviamo e pubblichiamo la lettera de La Sociale, che a sua volta segue l’intervista rilasciata a Fixing da Simona Michelotti, capocordata del gruppo di imprenditori che ha presentato una proposta per il salvataggio.

 

Signor Direttore, la nostra azienda riceve regolarmente il vostro interessante giornale “Fixing”, e di questo la ringraziamo. Abbiamo letto l’intervista a Simona Michelotti sulla Centrale del Latte, un argomento che c’interessa da molto vicino. Infatti, come imprenditori sammarinesi siamo penalizzati dall’obbligo di dovere comprare in regime di monopolio il latte a lunga conservazione, che rappresenta il 70% del mercato sammarinese, dalla Centrale del Latte. Non possiamo rivolgerci direttamente ai produttori, con la possibilità di usufruire di prezzi decisamente più bassi. Ci permettiamo alcune osservazioni e riflessioni su quanto pubblicato dal suo giornale. Prima di tutto vorremo sottolineare di condividere molto di quello che Simona Michelotti ha detto nella sua intervista. La signora Michelotti ha onorato la nostra azienda con la proposta di fare parte della cordata di imprenditori sammarinesi che hanno l’obiettivo di rilevare la gestione della Centrale del Latte, una gestione che attualmente presenta molti problemi. In quell’occasione abbiamo detto di non volere partecipare e spiegato le motivazioni. Apprezziamo comunque la signora Michelotti per le sue grandi capacità imprenditoriali, espresse con la sua azienda in grado di competere nel più ampio mercato italiano, onorando il nostro Paese con un’attività industriale seria e di qualità.

 

LEGGI L’INTERVISTA DI FIXING
A SIMONA MICHELOTTI

 

Lo scorso 14 dicembre la nostra azienda ha inviato un comunicato stampa ai giornali, incentrato sui problemi creati agli imprenditori commerciali dalla Centrale del Latte. Non vogliamo riprendere tutti i ragionamenti di allora, ma solo un paio di considerazioni.

La prima considerazione è riferita alla positività dei bilanci della Centrale del Latte, con un utile per il 2010 di 100.000 euro, come qualcuno ha sottolineato recentemente. Noi ci chiediamo che senso abbia parlare di bilancio positivo quando a determinarlo è il fatto di commercializzare, con ricarichi molto onerosi in regime di monopolio, latte a lunga conservazione prodotto altrove e non certo a San Marino con latte di San Marino. Questa pratica monopolista pesa non solo su chi vende il latte a lunga conservazione ma anche sui consumatori che lo comprano a prezzi più cari della vicina Italia. Non stiamo parlando di tabacchi, ma di un bene di prima necessità. E’ molto facile fare utili in queste condizioni, per non parlare del fatto che da anni non si fanno gli investimenti molto onerosi che necessiterebbero alla Centrale del Latte di San Marino per aggiornare attrezzature ed impianti obsoleti, come ha accennato anche Simona Michelotti nella sua intervista.

La seconda considerazione è che qualcuno sta creando, forse volutamente, confusione sulla cosiddetta “zona bianca”. Nessuno contesta l’opportunità che a San Marino continui ad essere venduto solo il latte fresco prodotto dagli allevatori a San Marino, anche se nella vicina Italia è commercializzato un ottimo latte fresca cosiddetto “Alta Qualità”, che a San Marino non è né prodotto né venduto. Quando si parla di superamento della “zona bianca” ci si riferisce al superamento dell’obbligo per tutti i commercianti sammarinesi di comprare il latte a lunga conservazione prodotto in Italia e non dagli allevatori sammarinesi, a prezzi che presentano un ricarico che va dal 36% al 70%. Questa situazione penalizza i commercianti al dettaglio, che sono costretti a praticare prezzi più alti rispetto ai concorrenti italiani, e penalizza i consumatori che pagano il latte a lunga conservazione ad un prezzo più elevato rispetto ai consumatori italiani. In questo senso si può portare come esempio una referenza fra le più vendute, il Latte Granarolo UHT parzialmente scremato a lunga conservazione da 1 litro. Acquistato dal dettagliante alla Centrale del Latte costa 1,45 euro, acquistato dal produttore costa 0,85 euro. Il ricarico è del 70 %. La Centrale del Latte negli ultimi decenni non ha saputo aggiornarsi ed ammodernarsi, nonostante abbia operato in regime di monopolio. Noi auspichiamo che il gruppo d’imprenditori guidati dalla Simona Michelotti possa riuscire nell’intento di rendere la Centrale del Latte un’impresa competitiva, che stia in piedi con le proprie gambe e che renda un importante servizio al Paese producendo e commercializzando prodotti di prima necessità come il latte. Auguri.

 

La Sociale S.p.a.

 

 

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