Home NotizieAttualità Rimini, l’assalto al Paz fu terrorismo In appello inasprite tutte le pene

Rimini, l’assalto al Paz fu terrorismo In appello inasprite tutte le pene

da Redazione

Pena inasprita per gli otto simpatizzanti di Forza Nuova che nel settembre del 2007 misero a segno un blitz contro il centro sociale autogestito Paz di Rimini. Accolta la tesi dell’aggravante eversiva. Condanne fino a 2 anni e 5 mesi.

Pena inasprita per gli otto simpatizzanti di Forza Nuova che nel settembre del 2007 misero a segno un blitz contro il centro sociale autogestito Paz di Rimini. La Corte di Appello di Bologna infatti ha aggiunto l’aggravante dell’eversione dell’ordine democratico. Che, a grandi linee, equivale a dire che si è trattato di un atto di terrorismo, non un semplice danneggiamento.

In primo grado gli otto erano stati condannati a pene inferiori ai due anni, per la precisione da 16 a 20 mesi, ma il Procuratore bolognese Melotti ha impugnato la sentenza chiedendo questa aggravante.
Cesare Bonetti, Mirco Ottaviani e Antonio Morobianco, ritenuti gli ideatori del raid, sono stati condannati a 2 anni e 5 mesi, e per loro – che ora rischiano il carcere – pare quasi scontato il ricorso in Cassazione. Due anni e tre mesi di condanna invece per Mirco Ottaviani e Adamo Conti. E ancora un anno e dieci mesi per Luca Donati, Alberto Fabbretti, Fabio Salvatore, e Nicolò Severini.
Disposto dalla Corte anche il raddoppio per le parti civili: 10 mila euro per il Comune di Rimini, proprietario della struttura, 5 mila per Valter Naldi, il custode che si trovava all’interno del Paz al momento del blitz, 2 mila per l’associazione No Border. Entro 90 giorni si conosceranno anche le motivazioni della sentenza.
 

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