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Manovra, tutte le misure tra tagli e lotta all’evasione

da Redazione

Ma cosa contiene per davvero l’ormai famigerata manovra da 24 miliardi (che poi sono quasi 25) proposta da Berlusconi e Tremonti? All’interno la scheda con tutte le misure previste, in attesa del vaglio del Parlamento. La manovra può essere suddivisa in tre parti, il pacchetto fiscale, quello dei tagli e quello per lo sviluppo. Con la lotta all’evasione fiscale in primo piano.

La manovra da 24,9 miliardi consentirà all’Italia di scendere sotto il rapporto deficit/Pil del 3% (2,7%, per l’esattezza) nel 2012, così come previsto dal trattato di Maastricht. Si tratta di un menù molto ampio di interventi per 12 miliardi nel 2011 e altrettanti nel 2012: come ha tenuto a precisare il premier Silvio Berlusconi, non si aumenta la pressione fiscale ma si dà una sforbiciata consistente alla spesa pubblica.
Nel dettaglio, queste le principali misure del provvedimento che ora approderà al Senato per la prima lettura. La manovra può essere suddivisa in tre parti, il pacchetto fiscale, quello dei tagli e quello per lo sviluppo.

PACCHETTO FISCALE
– Lotta evasione e Comuni.
I Comuni dovranno compartecipare alla lotta all’evasione, introducendo l’obbligo di istituire un Consiglio tributario. L’ammontare della quota spettante ai Comuni dalla lotta all’evasione viene innalzata dal 30 al 33% delle maggiori somme riscosse.
– Case "fantasma". Entro il 31 dicembre 2010 i titolari di fabbricati non censiti, individuati attraverso la mappatura fotografica del territorio, hanno l’obbligo di denunciare l’immobile e farlo accatastare, così da generare un gettito fiscale (pagheranno infatti un terzo della rendita). Dopo quella data, verrà attribuita all’immobile una rendita presunta anche in maniera retroattiva.
– Tracciabilità dei pagamenti. Si abbassa da 12.500 a 5.000 euro la soglia sopra la quale è obbligatorio effettuare i pagamenti di beni o servizi con assegni non trasferibili, bonifici o altre modalità di pagamento bancario, postale, o mediante sistemi di pagamento elettronico.
– Fattura telematica. Si rafforza il contrasto e la prevenzione dell’evasione soprattutto in materia di Iva (frodi carosello e false fatturazioni) attraverso l’obbligo di comunicare telematicamente all’Agenzia delle entrate le cessioni di beni e le prestazioni di servizi per importi non inferiori a 3mila euro.
– Accertamento reddito. Nel caso in cui lo scostamento tra il reddito dichiarato dal contribuente e quello determinato presuntivamente superi il 20 per cento (finora 25 per cento), l’Agenzia delle entrate può determinare che quanto speso sia frutto di un maggiore reddito non dichiarato. Il contribuente potrà comunque fornire tutti gli elementi di prova a proprio favore (dimostrando, per esempio, che le spese siano state sostenute grazie ad eredità percepite o vincite al lotto ecc) sia prima sia dopo l’avvio del procedimento di accertamento.
– Tempi sprint per cartelle esattoriali. L’accertamento e l’emissione del ruolo diventano contestuali rendendo più breve il tempo per le contestazioni e i ricorsi.
– No alle imprese "apri e chiudi" e in perdita.
Forte stretta da parte dell’Agenzia delle entrate, della Guardia di finanza e dell’Inps nei confronti delle imprese che cessano l’attività entro un anno dalla loro nascita, e che potrebbero essere a particolare rischio di frodi (false fatturazioni o frodi carosello). Vi saranno più controlli ad hoc.
– Codice fiscale non residenti. Per completare l’archivio dei conti correnti, è previsto che anche i cittadini non residenti debbano indicare il proprio codice fiscale all’apertura dei rapporti presso un operatore finanziario (per esempio, nel momento in cui si apre un conto corrente).
– Contrasto di interessi. Si tratta degli interessi di chi fornisce e chi usufruisce di prestazioni di servizi o cessione di beni. Per costoro è stata prevista una ritenuta a titolo di acconto sui bonifici disposti da coloro che sostengono spese per le quali spettano le detrazioni in dichiarazione dei redditi (per esempio, le ristrutturazioni edilizie che danno diritto alla detrazione del 36% delle spese sostenute).
– Misure sulle compensazioni. Dal 1° gennaio 2011, i crediti relativi alle imposte erariali non potranno più essere compensati in presenza di ruoli erariali per i quali è scaduto il termine di pagamento.
– Fondi immobiliari chiusi. Vengono circoscritti ai soli fondi che gestiscono risparmio diffuso. Quelli esistenti possono adeguarsi alle nuove norme pagando un’imposta sostitutiva.
– Controllo sulle prestazioni sociali agevolate.
Più efficace il contrasto alla percezione indebita di prestazioni sociali agevolate. Gli enti che erogano le prestazioni (per esempio, le Università o i Comuni per gli asili nido) devono inviare telematicamente all’Inps la dichiarazione sostitutiva presentata dal contribuente che chiede di usufruirne. L’Inps, incrociando i dati con quelli reddituali trasmessi dall’Agenzia delle entrate, è in grado di individuare i soggetti che fruiscono indebitamente, in tutto o in parte, delle prestazioni. I trasgressori dovranno versare agli enti interessati quanto dovuto per le prestazioni godute e all’Inps una sanzione che può arrivare fino a 5mila euro.
– Riscossione, tempi più brevi per i giudizi. I ruoli erariali e previdenziali possono essere sospesi dai giudici tributari per un massimo di 150 giorni (e non più – come ora – senza limite temporale) per incentivare la trattazione delle cause, assicurando all’erario la riscossione in tempi brevi.
– Stock option e bonus. Stretta sulle stock option. Dovranno pagare il 10% qualora superano per tre volte la retribuzione.
– Canone più leggero per i pensionati. Viene introdotta, a favore dei pensionati con redditi non superiori a 18 mila euro, la possibilità di rateizzare l’imposta dovuta a conguaglio e il pagamento del canone Rai in 11 rate senza interessi.

PACCHETTO TAGLI
– Costi della politica.
A partire dal 1° gennaio 2011 sono ridotti del 10% gli stipendi dei ministri e dei sottosegretari che non siano membri del Parlamento nazionale e i compensi dei componenti degli organi di autogoverno (Csm, Consigli di presidenza della giustizia amministrativa, contabile, tributaria, militare, consiglio di giustizia della Regione Siciliana) e del Cnel.
– Rimborsi partiti politici. E’ effettuata una riduzione dei rimborsi per le spese elettorali a favore dei partiti politici. Il taglio decorre dal primo rinnovo di Senato, Camera, Parlamento europeo e Consigli regionali.
– Gettoni di presenza. I titolari di cariche elettive che ricoprono anche incarichi conferiti dalle pubbliche amministrazioni, hanno diritto al solo rimborso delle spese sostenute e, ove previsti, i gettoni di presenza non possono superare i 30 euro a seduta.
– Indennità consiglieri comunali e provinciali. Non potrà essere superiore ad un quinto di quella massima del sindaco o del presidente della provincia. Inoltre le indennità previste per gli stessi saranno diminuite, per un periodo non inferiore a tre anni, del 3% per i Comuni fino a 15.000 abitanti e per le province fino a 500.000 abitanti, del 7% per Comuni fino a 250.000 abitanti e per le province tra 500.000 e 1.000.000 di abitanti e del 10% per tutti gli altri. Sono esclusi i Comuni con meno di 1.000 abitanti. Nessuna indennità o retribuzione possono avere i consiglieri circoscrizionali nonché gli amministratori di Comunità montane, unioni di Comuni, enti territoriali che gestiscono servizi e funzioni pubbliche.
– Costi dell’amministrazione. Per il triennio 2001-2013 è stabilito un taglio del 10% delle dotazioni dei Ministeri. Sono escluse le risorse ordinarie per l’università e quelle destinate all’informatica, alla ricerca e al 5 per mille. Il taglio vale anche a indennità, compensi, gettoni e altri pagamenti corrisposti dalle Pubbliche amministrazioni.
– Consulenze, formazione, sponsorizzazioni, rappresentanza.
Dal 2011, le spese per studi ed incarichi di consulenza sostenute dalle Pubbliche amministrazioni – comprese le autorità indipendenti, escluse Università, enti e fondazioni di ricerca – vengono ridotte dell’80% rispetto a quelle del 2009.

PACCHETTO SVILUPPO
– Rifinanziamento opere infrastrutturali.
Il programma delle infrastrutture strategiche e il M.O.S.E., nel limite massimo di 400 milioni di euro, sono rifinanziati.
– Fiscalità di vantaggio per il Sud.
Le Regioni del Sud potranno financo azzerare l’Irap per le nuove imprese.
– Attrazione delle imprese europee. Le imprese di Paesi membri dell’Unione europea che avviano iniziative economiche in Italia potranno scegliere il regime tributario di un qualsiasi paese dell’Unione.
– Reti di imprese. Sono attribuiti vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari alle aziende appartenenti a reti di imprese riconosciute.
– Zone a burocrazia zero. Possono essere istituite nel Sud zone a burocrazia zero nelle quali le nuove iniziative economiche godono di semplificazioni amministrative: i procedimenti sono conclusi con provvedimento del Prefetto ovvero attraverso meccanismi di silenzio assenso.
– Rientro dei cervelli. Sono previste norme di incentivazione fiscale per i ricercatori residenti all’estero che vengono a svolgere la loro attività in Italia acquistando la residenza fiscale.

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