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Consiglio Grande e Generale: variazione al bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2020

da Redazione

Via libera alla revisione dell’articolo proposta dal Governo attraverso un emendamento modificativo con il quale si autorizza il Congresso di Stato a stipulare contratti di finanziamento o ad emettere titoli di debito pubblico per un importo di 500 milioni di euro. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – Nella seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale di lunedì 29 giugno prosegue il dibattito sull’articolato della variazione al bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2020. A tenere banco è in particolar modo l’articolo 3. Via libera alla revisione dell’articolo proposta dal Governo attraverso un emendamento modificativo con il quale si autorizza il Congresso di Stato a stipulare contratti di finanziamento o ad emettere titoli di debito pubblico per un importo di 500 milioni di euro. Il comma 1.bis – relativo alla differenziazione del debito – specifica che i contratti di finanziamento possono essere stipulati con soggetti istituzionali esteri, organismi internazionali, banche centrali ed istituti di credito e finanziari e devono contenere le caratteristiche tecniche, la durata e le modalità di rimborso del finanziamento stesso. Con il comma 2.bis, invece, si afferma che “al fine di promuovere il rientro di somme o strumenti finanziari detenuti all’estero o reperire fondi per il rilancio economico del Paese e di mantenere e rafforzare lo stato sociale, parte dei titoli di debito pubblico potranno essere riservati alle persone fisiche e giuridiche sammarinesi ovunque residenti o ai cittadini stranieri residenti a San Marino”. Infine si dà mandato al Congresso di Stato di individuare “interventi mirati al contenimento della spesa pubblica e una sua progressiva riqualificazione”.

Rispetto alle modalità di Finanziamento, precisa il Segretario di Stato Marco Gatti, “abbiamo previsto un passaggio in Commissione” che tuttavia “non può essere preliminare alle scelte”. “Assolutamente d’accordo – aggiunge” che questa legislatura debba affrontare la questione delle riforme” ma “pensare di affrontare questi temi in un mese o due mi sembra impossibile”. “Noi chiediamo che il coinvolgimento sia prima, a priori, con una Commissione che sia veramente attiva su queste scelte e decisioni” ribatte Marika Montemaggi (Libera). “Non sono queste le modalità di confronto a cui noi pensavamo” rincara la dose Guerrino Zanotti (Libera). “Ancora una volta il Consiglio non trova di meglio che dividersi e riportare le discussioni ad un anno fa senza che facciamo uno sforzo comune a vedere come possiamo fare per affrontare questa situazione” è l’appello di Pasquale Valentini (Pdcs). “Io sono convinto che non possiamo conteggiare il credito di imposta all’interno del debito pubblico sic et simpliciter così come non possiamo conteggiare i 500 milioni del Cinque Ter nel debito pubblico” è la posizione di Nicola Renzi (Rf). Per Giovanni Maria Zonzini (Rete) il debito andrà reso sostenibile tramite l’equità fiscale: lotta senza quartiere all’evasione fiscale e infine sul lato delle riforme fiscali andando a farle secondo il principio di far pagare di più a chi ha di più”.

Respinti gli emendamenti di Libera e Rf. I lavori proseguono fino alle 19.30 con l’emendamento di articolo aggiunti presentati da Governo e forze di opposizione.

Comma 6

Emendamento di Repubblica Futura totalmente soppressivo dell’articolo 3; Emendamento di Repubblica Futura in subordine modificativo del comma 4 e del comma 5 dell’articolo 3

Nicola Renzi (Rf): Noi siamo assolutamente favorevoli al fatto che si vada a sondare se all’interno della Repubblica di San Marino c’è la volontà di sottoscrivere titoli del debito dello Stato. Noi la riteniamo un’idea positiva che va naturalmente vagliata. Temiamo che potrebbe essere minato il tentativo di piazzamento di questi titoli. Fare una emissione di titoli nel momento in cui si dice che essi non saranno restituiti ma rinegoziati crediamo che non sia la via giusta. Per quanto riguarda il modificativo del comma 5. Crediamo che senza un mandato precisa da parte del Parlamento il Congresso di Stato potrebbe utilizzare le risorse in una unica soluzione per ripianare il debito di Cassa di Risparmio: questa rischia di essere una spirale senza fondo per questo ci vogliono dei parametri precisi e ben stabiliti.

Emendamento Libera parzialmente soppressivo del comma 5 dell’articolo 3 Emendamento Libera in subordine modificativo del comma 5 dell’articolo 3 Emendamento Libera aggiuntivo di un comma 6 all’articolo 3 Emendamento Libera in subordine aggiuntivo di un comma 6 all’articolo 3 Emendamento Libera aggiuntivo di un comma 7 all’articolo 3

Matteo Ciacci (Libera): Il debito deve essere da un lato sostenibile e correlato a un percorso che metta in evidenza la realizzazione di riforme strutturali. Non è una scelta che riguarda solo noi, ma chi arriverà dopo di noi. Voi in campagna elettorale avevate detto tutt’altro, i rapporti di cui avevate parlato si sono rivelati solo degli slogan. Andate sul mercato dei capitoli: vogliamo capire dove li andate a prendere, a quale tipo di interesse, e quale sarà il piano di riforme che accompagnerà questo percorso. Chiediamo che il debito non sia usato per pagare disavanzi o spesa corrente. Dev’esserci massima rendicontazione e massima trasparenza. Questi rapporti informali che noi adottiamo ci piacerebbe introdurli in un contesto istituzionale che ci possa consentire di capire dove vi state muovendo e qual è il mandato. Per questo chiediamo una Commissione Esteri e Finanze congiunte.

Emendamento Governo modificativo dell’articolo 3

Segretario di Stato Marco Gatti: La proposta del Governo fa sì che i 500 milioni di reperimento possono essere indirizzati verso più prestatori. L’articolo così com’è stata rimodulato dà la possibilità al Governo di rivolgersi a più prestatori per poter suddividere l’indebitamento. Sostenere il bilancio dello Stato non è sostenere l’economia? Non è solo metterli nel credito agevolato: sostenere l’economia è una molteplicità di interventi che lo Stato fa.

Dibattito

Segretario di Stato Marco Gatti: Noi riteniamo che il nostro emendamento ricomprenda buona parte di quelli presentati dalle forze di opposizione. Ci sono varie possibilità di andare sul mercato: è una analisi che stiamo facendo e che ci permetterà di verificare le migliori condizioni per lo Stato. E’ con le destinazioni che noi facciamo nei capitoli di bilancio che noi andremo a dire come le risorse che percepiremo sul mercato verranno destinate. Abbiamo previsto un passaggio in Commissione che non può essere preliminare alle scelte. Andremo in Commissione dicendo: abbiamo trovato queste soluzioni, compresi eventuali Decreti Delegati. Per quanto riguarda il discorso delle riforme: assolutamente d’accordo che questa legislatura debba affrontare la questione delle riforme pensionistiche, etc. Ma pensare di affrontare questi temi in un mese o due mi sembra impossibile.

Marika Montemaggi (Libera): Il parere del Segretario non ci convince. Noi svolgiamo un ruolo di indirizzo e vorremmo essere tutti coinvolti in un momento come questo di grande importanza. Firmare una emissione di 500 milioni coinvolge tutto il Paese e rappresenterà un coinvolgimento anche delle generazioni future. Passo fondamentale che deve essere blindato con dei passaggi di riforma. Noi chiediamo che il coinvolgimento sia prima, a priori, con una Commissione che sia veramente attiva su queste scelte e decisioni. Proprio per agire in maniera accordata dove le espressioni dei gruppi parlamentari siano veramente consapevoli di quello che verrà fatto. Sappiamo quanto sia difficile mettersi d’accordo sugli aspetti principali.

Fernando Bindi (Rf): Dovete dirci prima in che direzione state andando. Con chi state trattando. Quali sono le modalità e l’entità dell’interesse. Le garanzie che siamo in grado di dare. Tutti questi aspetti non sono accessori, secondari o complementari, ma fanno parte dell’insieme. Il nostro spirito non è farvi la guerra. Penso che sia nell’interesse generale e quindi anche vostro.

Guerrino Zanotti (Libera): Oggi scopriamo che le modalità ritenute più opportune sono di fare un passaggio negli organismi istituzionali comunicando le decisioni prese dal Governo. A noi questo non sta bene. Non sono queste le modalità di confronto a cui noi pensavamo. Una scelta così importante per la nostra Repubblica credo meriti un dibattito e un confronto serio e trasparente. Noi ci aspettiamo un coinvolgimento alla luce del sole. Su questo particolare argomento e ambito – che è quello del metodo – assolutamente siamo fermi.

Matteo Ciacci (Libera): Dove andiamo a prendere le risorse? Sappiamo che state giustamente andando sul mercato dei capitali. Dobbiamo mettere in evidenza delle contraddizioni rispetto al percorso associativo. Non siete ancora d’accordo oppure non condividete per partito preso? Lei, Segretario, ancora non ha dato un aiuto alle aziende, a imprenditori, artigiani, etc. Il malato è grave. E’ finito il tempo. Il malato ha bisogno di ossigeno ora. Lavoriamo insieme. Dateci il vostro contributo e coinvolgeteci. Spero Segretario che non agisca sempre con lo specchiettro retrovisore. In mezzo c’è il futuro delle nuove generazioni.

Sara Conti (Rf): E’ stata tralasciata completamente la pate diplomatica. Per noi è molto grave che nessuno delle opposizioni a questo punto sappia nulla delle vie che il Governo intende percorrere. Per quanto riguarda la considerazione di merito. La proposta di destinare il 45 per cento delle risorse reperite al fondo per lo sviluppo dell’economia avrebbe una mission. Gli interventi vanno individuate, ma sapremo che quella parte di risorse servirà a rilanciare l’econonia. Altrimenti rischieremmo di finanziare la spesa corrente con le risorse che andremo a reperire.

Pasquale Valentini (Pdcs): Ancora una volta il Consiglio non trova di meglio che dividersi e riportare le discussioni ad un anno fa senza che facciamo uno sforzo comune a vedere come possiamo fare per affrontare questa situazione. C’è un altro passaggio ancora che coinvolge ulteriormente gli organismi e in particolare la Commissione. Ci sono altri due punti che possono essere oggetto di discussione la cui enunciazione personalmente non mi soddisfa. Il 5 bis credo abbia bisogno di uno sviluppo. Le risorse di cui parliamo – riqualificazione, contenimento della spesa – riguardano tutto, dalla sanità alla scuola. La maggioranza è consapevole che siamo davanti a una situazione molto seria e delicata. Il problema è vedere come ci possiamo aiutare a non sbagliare i colpi. Sbagliare in questa fase è troppo pericoloso.

Nicola Renzi (Rf): Bisogna rispondere con la ragione alle cose che Valentini ha detto. Il comma 1 bis è migliorativo rispetto alla formulazione precedente: noi lo riconosciamo. Il problema non è tanto la commissione finanze e come lavorerà. Il problema è: rispetto a quell’ordine del giorno, quando si colloca la Commissione Finanze? Ricordo la fervente contrarietà di Ap sul decreto al credito di imposta. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che c’era qualcuno che faceva interessi? Io credo molto lealmente che il credito di imposta sia stata un’invenzione per favorire delle fusioni bancarie che altrimenti sarebbero state un patatrac. Lei, con la sua affermazione di prima, ha detto una cosa gravissima: ha riconosciuto per consolidato un rapporto debito/Pil dell’86 per cento. Io sono convinto che non possiamo conteggiare il credito di imposta all’interno del debito pubblico sic et simpliciter così come non possiamo conteggiare i 500 milioni del Cinque Ter nel debito pubblico.

Emanuele Santi (Rete): Vorrei replicare alle affermazioni del consigliere Renzi. Non possiamo cadere dal pero rispetto ai debiti. Con questo articolo rimodellato, riscritto completamente si va di fatto a mettere tutta una serie di aggiunte che vanno ad integrare una serie di pluralità di soggetti a cui si va a chiedere il prestito. Sul tavolo ci sono tutte le modalità e tutti i soggetti. E’ questo il punto. Voglio porre l’accento sul Comma 2 Bis perché è uno dei più qualificanti. Abbiamo somme di cittadini sammarinesi: noi dobbiamo fare in modo che rientrino. A questi ci dobbiamo rivolgere. Un appello alle forze di opposizione: questo Paese deve ricreare le condizioni di fiducia. Noi dobbiamo puntare sul rientro dei capitali.

Segretario di Stato Massimo Andrea Ugolini: La situazione era già complicata e difficile prima del Covid. Il bilancio strutturale era in difficoltà già da diversi anni. Ora ci aspetta una strada che è quella del reperire risorse. Una diversificazione. Si cercherà di trovare più strade. Una è quella del mercato di capitali. Si cercherà di reperire le migliori condizioni possibili disponibili sul mercato in questo momento. Io credo sia importante che come Paese ci mettiamo nell’ottica di fare uno sforzo comune senza retropensieri. Il processo di riforma sarà fondamentale e anche qui è stato aggiunto un comma specifico.

Alessandro Bevitori (Libera): Interventi come quelli del consigliere Valentini rinfrancano perché vuol dire che qualcuno nella maggioranza esplicita questa preoccupazione. Portare una decisione preconfezionata in Commissione non vuol dire avere fatto un’analisi del ventaglio di possibili soluzioni che possiamo affrontare. Un passaggio necessario su cui insistiamo: il contenimento della spesa per cercare di restituire questo debito. Se riusciamo a cambiare metodo ci potrà essere il nostro contributo per tante cose. Mi fa piacere si fa riferimento al rientro dei capitali. Oggi si è cambiato idea anche su questo. Daremo il nostro contributo, però cambio di metodo. Se arrivate in Aula con pacchetti preconfezionati, per noi sarà impossibile intervenire.

Miriam Farinelli (Rf): Oggi da quanto ne sappiamo siamo di fronte a una delega – cambiale in bianco che presta il fianco a troppe variabili. Dobbiamo conoscere le garanzie, chi ci presterà il denaro, etc. Sono elementi che dobbiamo conoscere per poter condividere le scelte.

Alice Mina (Pdcs): Sostengo con forza la diviersificazione del debito per evitare il rischio di diventare ostaggio di qualcuno. L’indebitamento estero porterà il nostro Paese a un passaggio epocale che ne cambierà l’assetto economico. Sono necessarie attente valutazioni all’insegna di trasparenza e condivisione. Da ciò che decideremo di mettere in campo dipenderà il futuro della Repubblica e delle nuove generazioni. Generazioni che vanno tutelate. Altra modifica che ritengo necessaria è quella sul Comma 2 Bis. Ma al reperimento di risorse va affiancato un progetto di rilancio del sistema Paese sammarinese. Misure a sostegno del sistema economico. Un piano operativo per l’avvio di opere infrastrutturali. Delineare le strategie per un aumento del Pil. Un passo concreto verso la ripresa.

Stefano Giualinelli (Pdcs): Per quanto riguarda la riserva portata all’attenzione del consigliere Renzi sul rapporto debito/Pil, ci nascondiamo dietro un dito se non consideriamo il debito legato al Cinque Ter una passività del bilancio pubblico. Importante il Cinque bis e condivido le perplessità di alcuni consiglieri di opposizione. Poteva essere sviluppato in maniera più approfondita, ma segna un passaggio importante, dà mandato al Congresso di individuare interventi mirati al contenimento della spesa. Bisognerà lavorare in maniera molto importante.

Maria Katia Savoretti (Rf): Ricordo che il 23 aprile era stato sottoscritto un Odg che non viene rispecchiato dalla maggioranza. Odg sottoscritto invece all’unanimità. Noi stessi riteniamo che l’articolo 1 bis è sicuramente migliorativo, ma non rispecchia quanto è stato sottoscritto. Necessario prevedere diversi interventi a sostegno del Paese. Noi lamentiamo la mancanza di coinvolgimento e di dialogo con noi. Se quello che noi proponiamo è condivisibile, viene poi sempre e comunque bocciato. Non c’è la volontà di portare avanti e ottemperare quello che è stato sottoscritto.

Eva Guidi (Libera): Questo articolo 3 è il passaggio più significativo del Progetto che stiamo discutendo. E’ un argomento sul quale ci siamo tante volte soffermati. E’ bene trovare condivisione su un argomento tanto importante come quello del debito. La condivisione è altra cosa rispetto a un passaggio formale in Commissione Finanze. Noi chiediamo la presenza di un progetto paese in cui si identificano bene gli investimenti a livello finanziario, di infrastrutture e delle aziende.

Andrea Zafferani (Rf): Le interpretazioni autentiche e gli stipendi dei dirigenti cosa c’entrano con una legge obbligatoria? Sulla destinazione delle risorse allo sviluppo: mi auguro che non abbiate l’idea di assumere 2mila dipendenti pubblici. Capite bene che sarebbe spesa corrente della peggiore specie. C’è un po’ di differenza tra politiche di sviluppo a lungo termine e breve termine. La nostra proposta è di destinare le risorse al fondo di solidarietà e che al suo interno valuterà gli interventi migliori da fare. Cerchiamo di non fare in modo che il rimpallo di responsabilità politiche superi le esigenze reali del Paese.

Giovanni Maria Zonzini (Rete): E’ un momento di fortissimo rallentamento dell’economia mondiale. Gran parte di questo debito andrà investito per la ripresa economica. Si diceva che neanche un centesimo di questo prestito andrà buttato nella spesa pubblica. La spesa pubblica dovrà essere rivisitata e qualificata. Andranno tagliati gli sprechi e laddove possibile andranno garantiti i medesimi servizi spendendo il meno possibile. Ciò non significa che si consideri buttato ogni singolo centesimo che serva a curare i cittadini o istruire i giovani. Il debito andrà reso sostenibile tramite l’equità fiscale: lotta senza quartiere all’evasione fiscale e infine sul lato delle riforme fiscali andando a farle secondo il principio di far pagare di più a chi ha di più.

Gian Matteo Zeppa (Rete): Questa possibilità deve essere giocata bene da tutti gli attori in causa. E’ una necessità. Se si vogliono fare le guerre di barricata su questo tema estremamente delicato, non andremo da nessuna parte e non mi riferisco solo alle forze politiche. Ci sono delle risposte da dare. L’1 bis va incontro a quell’ordine del giorno sottoscritto: si va alla ricerca di diversi prestatori non di uno unico.

Nicola Renzi (Rf): Che il clima sia cambiato è reso evidente dal fatto che mentre nella passata legislatura – quando qualcuno parlava di indebitamento o esigenza di liquidità – c’erano le più clamorose levate di scudi. Ci troviamo ad approvare questo articolo che segnerà irrimediabilmente la storia del nostro Paese e siamo davanti al silenzio più assordante. Mi sarei aspettato da parte delle organizzazioni sindacali un’attenzione maggiore al coinvolgimento nullo a loro riservato.

Matteo Ciacci (Libera): Devo apprezzare l’intervento di Pasquale Valentini che ha messo in evidenza la necessità di un percorso di partecipazione maggiore. Noi chiedevamo due cose. La prima è che la rendicontazione è che il percorso venisse condiviso prima non nel momento dell’adozione quando i giochi sono già fatti. In secondo luogo chiedevamo che a livello istituzionale ogni euro speso nel debito estero passasse in Consiglio Grande e Generale. Questa è la sede deputata per condividere le scelte.

Segretario di Stato Marco Gatti: Il programma di questo Governo lo ritengo essere fortemente attuale. Queste vicende ci impongono di essere fortemente determinati a fare quelle riforme che nel programma di Governo sono indicate. Non si può pensare che attraverso queste risorse si affronti la straordinarietà.

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