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San Marino, Consiglio Grande e Generale: la Convenzione di Istanbul

da Redazione

Approvato il Pdl relativo al differimento del decreto delegato. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – Approvato il Pdl relativo al differimento del decreto delegato previsto dalla Convenzione di Istanbul con 31 voti a favore, zero contrari, 1 astenuto; presentata la relazione del progetto “San Marino Bio”; approvato con voto palese l’Odg sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e presentato da Rete sulle sanzioni penali per il mancato pagamento dei contributi ai lavoratori dipendenti da parte delle aziende .

In mattinata riprendono i lavori consiliari dal Comma 10, con la presentazione in seconda lettura del Pdl relativo alla Convenzione di Istanbul, su prevenzione e lotta alla violenza contro le donne, che interviene per differire i termini previsti per l’emanazione del Decreto delegato volto a rafforzare l’autonomia e operatività dell’Authority per le pari opportunità. Dopo il dibattito, da cui emerge condivisione bipartisan per il provvedimento, l’Aula passa all’esame dei suoi 7 articoli per poi approvarlo in via definitiva quasi all’unanimità con 31 voti a favore, zero contrari e un astenuto.

Segue la presentazione delle linee per la realizzazione del progetto “San Marino Bio” da parte del Segretario di Stato per il Territorio e l’Agricoltura, Augusto Michelotti che punta alla “trasformazione dell’agricoltura, in particolare, e dell’ambiente del territorio della Repubblica in generale in regime biologico”. Tra le opportunità insite nel piano quello che San Marino possa “essere il primo stato in Europa (e forse nel mondo) a poter celebrare il risultato del 100% biologico”. Si tratta di un progetto-Paese vero e proprio perchè non riguarda solo l’agricoltura: “Parliamo di San Marino Bio- puntualizza infatti il Segretario- quindi di tutto lo Stato”. Michelotti fornisce anche un calendario attuativo, considerando i tempi di realizzazione in un quinquiennio “per avere tutte le certificazioni europee”. E “anche perché- chiosa- la natura ha i suoi tempi”. La prima fase attuativa, relativa in particolare ad aspetti di formazione degli operatori, è imminente: riguarderà il primo biennio e prenderà inizio “entro aprile 2018”, per terminare nel marzo 2020. Rispetto l’effettiva realizzazione del piano, Michelotti rassicura: “Il progetto all’80% c’è già- manda a dire- Non è generico, le nostre intenzioni non sono chiacchiere” . Infine, il segretario di Stato rassicura su un altro obiettivo del progetto: “Si avrà anche un ritorno di immagine di una San Marino virtuosa- spiega infatti- non l’immagine negativa divulgata ad arte negli anni”.

In chiusura della sessione consiliare (che termina oggi per l’esaurimento anticipato dell’Odg) viene infine approvato con voto palese l’Ordine del giorno presentato da Marianna Bucci di Rete, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari, che interviene sulle sanzioni penali previste per il mancato pagamento dei contributi per il lavoro dipendente. L’Odg, tra l’altro, impegna il governo “a predisporre un Decreto-Legge nella prima seduta utile del Congresso di Stato che: introduca le più opportune modifiche all’art. 62 della Legge 147 del21 dicembre2017 affinché vengano normati i casi di sospensione attualmente pendenti” e “apporti le modifiche necessarie all’articolo 64 della Legge 147 del 21dicembre 2017 affinché sia preso in considerazione il principio di proporzionalità e adeguatezza della pena rispetto alla condotta offensiva”.

Di seguito un estratto della seduta odierna.

COMMA 10 Progetto di Legge “Differimento del termine di cui all’articolo 20 della Legge 6 maggio 2016 n.57 – Norme di adeguamento dell’ordinamento sammarinese alle disposizioni della convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul)/ Approvato con 31 voti a favore, zero contrari e 1 astenuto

Margherita Amici, Rf, Relatore unico del Pdl, dà lettura della relazione

Desidero ringraziare i colleghi della commissione consiliare per la sensibilità dimostrata nella disamina ed approvazione di questo Pdl. Sebbene il Pdl non apporti sostanziali modifiche al nostro ordinamento per quanto riguarda la prevenzione e la repressione della violenza contro le donne e della violenza domestica, si è reso necessario per differire il termine della delega contenuta all’articolo 20 della legge 6 maggio 2016 n.57, che preveva l’emanazione di un decreto delegato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della Legge 57/2016, con il mandato di prevedere gli interventi necessari al fine di assicurare piena autonomia operativa all’Authority per le pari opportunità. Lo scopo è quello di pervenire a un articolato del decreto da emanarsi entro il 28 febbraio 2018, maggiormente approfondito, sul piano attuativo e condiviso con tutti i soggetti interessati. In occasione della Commissione consiliare permanente I, tenutasi il 12 febbraio scorso, nel cui ambito si è giunti all’approvazione del Pdl, i lavori si sono svolti in un clima di collaborazione e grande condivisione delle ragioni di fondo che sostengono interventi legislativi sul tema in esame, tanto che l’approvazione del testo è avvenuta all’unanimità dei voti dei commissari presenti. La Rsm si è dimostrata in grado di stare al passo con i tempi, adottando normative a tutela dei soggetti più deboli della società, adempiendo alle Convenzioni internazionali firmate, con un coinvolgimento della classe politica che sempre è stata all’altezza delle sfide via via presentatesi per il nostro ordinamento, dimostrando la capacità di superare le divergenze e adottando una posizione allineata espressa con voce corale. C’è stato anche in occasione dell’approvazione del Pdl in oggetto, il quale ha visto il coinvolgimento e l’interessamento di tutti i commissari presenti. Temi come questi dimostrano come la classe politica possa essere in grado di superare le criticità contingenti e unirsi, lavorando insieme. L’auspicio è quello che, nella prosecuzione dei lavori sul tema che oggi viene portato in Aula e che dovrà necessariamente svilupparsi e adeguarsi pienamente alle Convenzioni internazionali cui la Repubblica ha aderito, si possa proseguire col clima di estrema collaborazione.

Franco Santi, Sds per la Sanità

Non ho nulla da aggiungere rispetto chi mi ha preceduto, che con molta chiarezza ha delineato la cornice dell’intervento che oggi il Consiglio è chiamato ad approvare definitivamente. Inizialmente il provvedimento era stato confenzionato solo per reintrodurre la delega dell’emissione del decreto delegato necessario a dare completezza all’intervento normativo del 2016, con più corrispondenza ai dettami della Convenzione di Istanbul. Successivamente è stato integrato con una serie di modifiche formali, richieste dal tribunale, per introdurre alcune modifiche al testo originale del 2016 per dare piena attuazione ai disposti introdotti e, per vizi formali o di scrittura, o sbagliata interpretazione, per dare piena attuazione ai disposti contenuti nella legge del 2016 che andavano a modificare alcune parti de codice penale. Da qualche mese è attivo un gruppo di lavoro tra tutti gli uffici e servizi coinvolti dall’applicazione della Convenzione di Istanbul che stanno definendo in maniera organica il testo del decreto delegato previsto da questa norma che viene riattivato, e pensiamo a breve di poterlo presentare e dare piena attuazione alla Convenzione.

Giovanna Cecchetti, Ps

Non ho molto da aggiungere alla relazione, se non sottolineare che la Convenzione di Istanbul nasce a seguito di monitoraggi del Consiglio d’Europa sulla violenza contro le donne e la violenza domestica, e vista la diffusione del fenomeno, dall’esigenza di monitorare gli ordinamenti giuridici dei diversi Stati membri per dare una risposta univoca per affrontarlo. Anche San Marino non è immune da questa piaga e sollecito il governo a non differire più i termini del decreto per dare all’Authority piena autonomia operativa in modo che possa svolgere la propria funzione di raccordo, promozione, vigilanza e sostegno, se non di assistenza, e raccolta dati alle donne vittime di violenza.

Marica Montemaggi, C10

Abbiamo lavorato arrivando all’unanimità, concordando l’importanza a procedere. Il decreto delegato consentirà all’Autority di portare avanti il lavoro di tutela e assistenza alle donne che subiscono violenza. Erano state apportate modifiche più formali che sostanziali per recepire le varie normative europee per poter adeguare e allineare il nostro codice penale. Anche noi ci auguriamo che possiamo a breve avere visione del decreto per consentire la piena operatività dell’Authority.

Fabrizio Perotto, Rf

Nello scorso mese di febbraio, in Commissione I, si è proceduto all’approvazione di questo Pdl. Intervengo per sottolineare la validità essenziale del progetto, una revisione del nostro ordinamento penale in alcuni passaggi, per adeguarlo ai disposti del Consiglio d’Europa della Convenzione di Istanbul. Un pdl che porterà a una maggiore difesa dei diritti primari delle donne.

Nel corso degli ultimi 20 anni si sono conseguiti nel nostro Paese importanti traguardi di parità giuridica tra uomo e donna, oltre ai diritti giuridici, si è arrivati anche a ruoli apicali nella nostra società e anche ai vertici della nostra classe politica, emancipazione della donna nel nostro paese è evidente anche se molto di dovrebbe ancora fare. Purtroppo negli ultimi anni, in Paesi vicini a noi, una degenerazione sociale e valoriale ha portato violenze e anche omicidi all’interno del nucleo familiare. Episodi che devono far riflettere non solo la politica, ma tutta la società. Ci sono figli che, per situazioni di deprivazione affettiva e sociale, sopprimono anziani madri, giovani uomini passano alla violenza perché non accettano la separazione, uomini accecati dalla gelosia. Ci si deve interrogare su politiche inclusive del nostro ambito sociale. Sosteniamo questo Pdl che integra il nostro codice penale di normative in tutela della donna, vero pilastro della società mondiale.

Roberto Carlini, Ssd

Sottolineo la bontà di questo Pdl, necessario per un aspetto tecnico di differimento temporale rispetto un decreto che serve per rendere attuativa l’Authority preposta al controllo e contro la violenza di genere. Si risponde inoltre a una richiesta del tribunale rispetto alcuni aspetti.

Mariella Mularoni, Pdcs

Solo per evidenziare che nell’ultima legislatura come Paese abbiamo fatto grandissimi passi a tutela delle donne e contro la violenza di genere. Abbiamo recepito tutta una serie di adeguamenti legislativi, è stata sottoscritta la Convenzione di Istanbul, ratificata in Consiglio nel 2016 e consegnata dai Reggenti a Strasburgo. La Convenzione rappresenta uno strumento internazionale vincolante, volta a creare un quadro normativo completo a tutela delle donne contro ogni forma di violenza, è il primo trattato che ha riconosciuto la violenza contro le donne come violazione ddei diritti umani. Purtroppo la fine della legislatura ci ha impedito di completare, attraverso il Dl, il processo di rafforzamento dell’Authority e della sua azione, attraverso il riconoscimento di piena autonomia operativa e finanziaria, rafforzando la struttura, fornendole i mezzi adeguati. E’ passato già un anno e mezzo dall’insediamento del nuovo governo e purtroppo ancora non si è dato seguito ai passaggi successivi e credo forse che di tempo ce ne sia stato per emettere il decreto. Sollecito il governo a voler procedere alla sua emissione per completare il percorso intrapreso. Siamo a favore del Pdl e chiediamo al governo di procedere con sollecitudine.

COMMA 11. Presentazione linee per la realizzazione del progetto “San Marino Bio” e successivo dibattito

Augusto Michelotti, Sds per il Territorio, dà lettura della relazione del progetto

La Segreteria di Stato Ambiente e Agricoltura, alla luce dell’annunciata intenzione di trasformazione dell’agricoltura, in particolare, e dell’ambiente del territorio della Repubblica in generale in regime biologico, si pregia relazionare al Consiglio Grande e Generale, sul progetto di implementazione in biologico del sistema agricolo e conseguentemente di trasformazione alimentare, di tutta la Repubblica di San Marino.

Contesto

La Rsm ha intrapreso da tempo un percorso di sviluppo del settore primario agricolo, indirizzandolo verso la produzione con metodo biologico. Questo orientameno si inquadra in un contesto mondiale in cui il trend degli ultimi 15 anni ha portato la superficie biologica mondiale a quadruplicare la propria estensione (…).

Diventa quindi urgente defiire e rendere applicativo un quadro normativo per il settore biologico a tutela di consumatori e imprese. Sulla base di un confronto internazionale con casi comparabili (Danimarca, Buthan e altri), emergono indicazioni utili per la definizione di un approccio per la Repubblica e tra queste citiamo 1)la realizzazione di politiche e linee guida innovative, sulla base di quelle Ue e delle migliori esperienze internazionali, per la conservazione e gestione ambientale, per l’agricoltura e per i sistemi di produzione alimentare;2) definire ed attivare un piano di sviluppo per le produzioni primarie comprendente azioni normative per la crescita dell’agricoltura biologica e delle sue filiere, 3) implementare programmi di formazione biologica per gli operatori del settore agricolo; 4) sviluppare iniziative di bio-turismo che facciano leva sulla trasformazione della Repubblica di San Mario in Stato biologico (in sinergia con il progtto San Marino 2030); (…)

Possiamo elencare una serie di potenziali opportunità legate all’introduzione del biologico, tra queste:

1) essere il primo stato in Europa (e forse nel mondo) a poter celebrare il risultato del 100% biologico; 2) sviluppare la produzione di prodotti biologici a maggior valore aggiunto rispetto ai prodotti convenzionali; 3) beneficiare dei vantaggi indotti dal settore primario in termii di iglioramento dei redditi delle aziende agricolo; contribuire ad una migliore sostenibilità ambientale; favorire l’ampliamento della biodiversità (…).

Dobbiamo elencare anche una serie di punti di debolezza che andranno affrontati e risolti:

1) quadro legislativo interno non completamente implementato per il raggiungimento degli obiettivi del progetto San Marino Bio; 2) Quadro legislativo interno non allineato con le principali normative mondiali: normative Ue ed extra Ue; 3) Limitare risorse organizzative dedicate alle fasi di implementazione e gestione; 4) Insufficente e adeguamento degli stakehodersi interni a un progemma diimplementazione biologico

Obiettivi del progetto

Il progetto si focalizza sulle produzioni primarie e le principali filiere agroalimentari, oltre alla gestione dei territori demaniali e del verde pubblico. Il supporto di consulenza delineato con questo documento risponde ai seguenti obiettivi: a) pianificare e definire le politiche necessarie a trasformare completamente le produzioni agroalimentari nazionali da un approccio convenzionale a un approccio biologico; b) fornire conoscenze e strumenti operativi utili alla implementazione delle opportune politiche di trasformazione della Repubblica in Stato Biologico sia in ambito pubblico che privato; c)coinvolgere nel perorso di cambiamento le diverse componenti di ciascuna filiera produttiva nella sua integrità, d) collegarsi alle iniziative rivolte al ciclo dell’alimentazione e del turismo (…), e) orientare le scelte alimentari biologiche non solo dei consumatori bensì sopratttuto nella ristorazione collettiva finalizzata alle categorie deboli (scuole, sanità ecc.)

Il programma di trasformazione biologica si rivolge, in ambito pbblico, alla gestione dei territori demaniali in generale dell’azienda agricoloa Ugraa e delle varie aree verdi pubbliche. In ambito privato si oncentra sulle seguenti filiere produttive: vitivinicola; colture arboree da frutto, olivicola, cerealicola, produzione di sementi, zootecnica, lattiero casearia, da carne, miele , uova bio.

Approccio e ambito di progetto

Il progetto di trasformazione da convenzionale a biologico si proietta su un arco pluriennale e un percorso di lavoro articolato in 3 macro-fasi. La prima fase -che sarà realizzata nel biennio 2018-2020- è oggetto della presente proposta. Il programma prevede il coinvolgimento proattivo e coordinato di risorse umane assegnate della Rsm, in particolare dei ruoli di affiancamento al coordinamento del progetto. Tale partecipazione garantirà la formazione di personale sammarinese, determinando una reale prosecuzione degli intenti progettuali e degli obiettivi che si sono proposti anche dopo la fine dell’ultima fase dell’intervento, attraverso le competenze acquisite nel gruppo di lavoro.

Risorse e tempi di sviluppo prima fase

Il progetto RSM Bio prevede l’impiego di un team di 10 consulenti nell’arco del primo bienno, con il necessario mix di competenze ed esperienze. Il programma sarà supervisionato da Antonio Borri, parteciperà alle attività di coordinamento quale Senior manager esperto nel settore biologico e biodinamico il dott. Carlo Bazzocchi.

Inoltre sono previste le seguenti figure:

1 coodinatore di progetto senior;

1 advisor esperto del settore agroalimentare e ambientale;

6 consulenti esperti di filiera biologica agroalimentare e sanitaria (di cui 3 sammarinesi da formare).

Il progetto nel biennio 2018-2020 sarà realizzato in un arco temporale di 24 mesi con inizio entro aprile 2018 e termine il 31 marzo 2020 e si riferisce alla realizzazione della prima fase.

Marina Lazzarini, Ssd

Il progetto presentato dal Segretario Michelotti fa realisticamente i conti con il sistema agricolo sammarinese, dalle difficoltà legate alla produttività del settore, ne ricava una opportunità sulla qualità e non sulla quantità delle produzione. Obiettivo del progetto: la produzione attraverso il rispetto dei cicli naturali, limitando l’impatto sull’ambiente, mettendo fuori legge -come recentemente fatto in questo Consiglio per glifosato- pesticidi e antibiotici, gli Ogm, selezionando le specie resilienti all’ambiente. Il passaggio deve essere graduale, nel rispetto delle attività esistenti, a partire dall’allevamento, riguardando fino le attività private quali giardini e orti. Deve prevedere il convolgimento attivo di scuole e università. Con le decisioni di acquisto possiamo determinare il successo del progetto. L’adozione dei metodi di allevamento e agricoltura bio creano inoltre occasioni di formazione, integrazione del reddito e quindi di lavoro. L’azienda agricola multifunzionale è anche quella che contribuisce allo sviluppo rurale del territorio e al turismo. Sarà indispensabile nel nostro ruolo legislativo accompagnare la trasformazione in atto favorendo ai nostri giovani l’avvio e l’accesso all’attività di agricoltura biologica. Il progetto deve essere sviluppato in modo interattivo con il Prg, con il piano strategico del turismo e anche con il piano di stabilità. Ssd si compiace per l’elaborazione e l’attuazione del progetto che fa propri gli obiettivi di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in particolare rispetto l’obiettivo n. 2, ‘migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile’.

Marica Montemaggi, C10

Immaginare un Paese completamente biologico potrebbe sembrare una utopia, un progetto ambizioso di lungo periodo. San Marino sta facendo dei piccoli passi e le scelte che questo governo e la maggiorana portano avanti sono coerenti, per esempio, con il discorso della qualità dell’alimentazione nelle scuole. Dobbiamo darci le priorità: vogliamo puntare sulla qualità. Non tanto sul quanto. Così l’approvazione della legge dei semi, gli incentivi alla mobilità sostenibile e l’eliminazione del glifosato attraverso l’approvazione dell’Istanza d’rengo. Sono piccoli passi verso quel progetto, che non è così impossibie da raggiungere. Significa ripensare le politiche agricole, salvaguardare le nostre risorse naturali, rispettare gli animali. Biologico non significa pensare solo all’agricoltura e all’allevamento, ma anche ai settori del tessile, alle manifatture artigianali, al settore fitoterapico e cosmetico: significa dare impulso a nuovi settori. Oggi inoltre riusciamo ad impostare il lavoro perché negli anni qualcuno ci ha creduto e ha già iniziato già questo percorso. Abbiamo bisogno di un ente certificatore dei nostri prodotti bio.

Non bastano leggi per realizzare il progetto, abbiamo bisogno di trasversalità, il progetto prevede delle fasi e mi piacerebbe capire dal dibattito qual è il grado di condivisione. Apprezzo l’idea del team di esperti che ci deve guidare, ma anche quella del coivolgimento di giovani sammarinesi. Sono sicura questo progetto potrà essere sicuramente positivo per noi sammarinesi.

Iro Belluzzi, Psd

Per le tematiche che stiamo affrontando credo che la condivisione sarà massima da parte delle diverse parti politiche che possono portare contributi relativi alla contestualizzazione del progetto in Repubblica. I percorsi devono essere avviati ridisegnando l’aspetto della Repubblica stessa, ciò coincide anche con quella che può essere la definizione del Prg, cercando di creare un contesto legato al bello, elemento per creare attenzione e flussi turistici verso una Repubblica che ha dei punti che devono essere visti. Come Psd condividiamo la relazione del Segretario, c’è plauso nel voler portare avanti anche la revisione della normativa, ma siamo consapevoli che il percorso è lungo. Senza lasciarsi prendere da u facile entusiasmo, dobbiamo contestualizzare il progetto rispetto le dimensioni della Repubblica e rispetto quanto il settore dell’agricoltura stessa può incidere sul Pil. Sarà un valore minimale ma può incidere comunque sulla promozione del Paese, grazie anche alla creazione di percorsi enogastronomici, è un valore aggiunto importante. Altro tema importante, le cerficazioni devono essere in linea con quelle Ue, che si collega a nostro percorso di associazione.

Angelo della Valle, Ssd

Il progetto bio presentato dal Segretario ha un percorso non ridotto, ma di lungo termine, ci vorrà la forza di tutti per portarlo avanti e la consapevolezza di cambiare il Paese e portarlo verso il bio. Non sarà facile cambiare il sistema dell’agricoltura e farlo in poco tempo. Bisogna portare il progetto a nuove generazioni di agricoltori che si impegneranno. Vorrei che il progetto fosse opera di tutto il Consiglio e tutti gli agricoltori della Repubblica, con la forza di tecnici riusciremo ad arrivarci con delicatezza sul terriotorio, anche in quelle parti diventate calanchive. Sono contento dell’intervento di Belluzzi di supporto. E’ un progetto che deve andare avanti e sosterrò il Segretario al Territorio.

Jader Tosi, C10

Questa relazione ci pone davanti un progetto importante per la nostra Repubblica, ovvero cambiare il nostro sistema di produzione agricola. Il mio auspicio è affinché lo Stato sia fermo nel perseguire questo obiettivo di cambio di mercato e il suo controllo proceda in modo ferreo. Perchè è vero che può dare un risultato importate, ma se non gestito in modo preciso e attento, potrebbe essere un boomerang non da poco.

Ben venga proposta già avviata con il confronto con gli operatori, avanti tutta e mettiamoci del nostro nel produrre questa cosa positiva per il Paese.

Alessandro Mancini, Ps

Inutile negare che con questo Pdl ci può essere introioto e un volano per settori che girano attorno a questo mondo e valuto tutto positivamente. Metto in evidenza che è un settore particolare, c’è un mondo che gli gira attorno e bisogna fare le cose per bene. Bene il comitato, ma importante sarà il monitoraggio nel corso degli anni, arrivare al famoso ‘bollino’ di certificazione è infatti un percorso lungo. Il rischio di bruciare tappe e voler arrivare al bollino di fretta lo dobbiamo scongiurare, ci sono state situzioni in cui qualcuno se ne è approfittato e dobbiamo fare le cose ben bene. La definizione del prossimo Prg dovrà avere una priorità: per questo non perdiamo occasione di chiedere di parlarne qui dentro. Dovremo essere poi bravi affinché il comitato possa avere il supporto tecnico di esperti e la collaborazione fondamentale con istituti europei, ma dovà chiudere il cerchio su questo il rapporto istituzionale. Non siamo in europa e dovremo arrivare ad un accordo con l’Ue perché quel bollino sia rilasciato non tanto da un ente italiano, ma dall’Europa.

Nicola Selva, Rf

Il biologico non va visto solo come strategia di business. In un momento in cui il mondo è condizionato da tante situazioni che mettono in discussione il naturale, giusto andare verso il più naturale possibile per la nostra alimentazione. Il biologico -che è un concetto di produzione agro alimentare- si deve fondare sulla salvaguardia delle risorse naturali, secondo criteri rigorosi su animali di allevamento e produzioni agricole. Il medoto biologico contribuisce al benessere di tutta la catena alimentare. San Marino non parte da zero, sulle tecniche biologiche ha una legge del 2012 che recepisce le norme Ue, sull’etichettatura in particolare, ma nello specifico non aveva norma equivalente coe in ambito europeo. Il Pdl si inserisce in questo aspetto per far sì che San Marino si doti delle attenzioni che consentano i nostri agricoltori ad ottenerere la certificazione del biologico. Il progetto deve inserirsi nel progetto attuale, come si sta facendo coinvolgendo operatori e il Consorzio. San Marino potrà raggiungere un obiettivo di grande rilevanza, non solo per mercato, ma per la capacità di andare nella direzione del naturale e sostenibile. Rf sostiene e auspica cje progetto si realizzi nei tempi più veloci possibili.

Marianna Bucci, Rete

Come si fa a non essere d’accordo con un progetto che ha l’obiettivo di fare un “Repubblica Bio”, siamo pienamente d’accordo, negli anni il nostro movimento ha fatto numerose proposte e progetti che vanno in questa direzione. Il riferimento del Segretario non può che essere accolto benevolemrnte. Ma c’è un dubbio di fondo. Creare un paese bio non significa solo convincere agricoltori a non usare pesticidi e mettere un’etichetta, ma creare un paese pronto ad accogliere il prodotto. Inutile se poi il Paese resta fortemente inquinato. San Marino non ha dati adeguati rispetto la qualità dell’acqua, della terra e dell’aria, i dati che abbiamo arrivano da fuori e sono allarmanti.

In questa legislatura si è mancato di incidere sulla possibilità di portare una trasformazione che fosse riconversione dell’intero sistema economico. Se infatti abbiamo aziende fortemente inquinanti, ci sono riflessi sulla produzione agricola. Abbiamo industrie che continuano ad inquinare perché le sanzioni che pagano sono così basse che a loro conviene inquinare che convertire la produzione. Quindi il rischio è che avremo un’agricoltura bio, ma non si terrà conto di tutte le altre problematiche che non sono peregrine e richiedono l’azione adesso, non tra sei mesi. Assolutamente disponibili a lavorare e a condividere informazioni che abbiamo, avere una Repubblica Bio è condivisibile, ma bisogna creare le condizioni perché quel bio sia reale e non una bandiera da sventolare.

Stefano Canti Pdcs

Anche noi del Pdcs crediamo che questa relazione illustrativa del progetto San Marino Bio rappresenti un obiettivo condivisibile. Gli stessi colleghi che hanno parlato prima di me hanno spiegato le ripercussioni possibile sul nostro territorio, per il turismo, il settore enogastronomico, per l’opportunità di valorizzare l’ambiente. Però Segretario, se da una parte credo in questo progetto, ci piacerebbe capire quali obiettivi e che idee ha la Segreteria in ambito turistico e del Prg in generale. Questo progetto parte dalla coda, non dalla testa: dovrebbe essere invece un progetto inserito nell’ambito del Prg e in quell’ambito si sarebbe dovuto discutere di questo progetto. Credo lei parta dalla coda e non dalla testa, come ja fatto con il Testo unico per l’edilizia, con inevitabili ripercussioni.

Entrando nel merito della relazione: parliamo di una relazione illustrativa, non di un progetto vero e proprio che deve ancora essere costruito. E nella relazione ci sono parti complete e meno. Questo perché solo con il coinvolgimento delle associazioni categoria e con i diretti interessati si potrà avere un progetto condiviso, come in tutti i settori. A nostro avviso manca ancora questo coinvolgimento, non ci risulta infatti ci sia con le categorie, e il progetto dovrà essere inevitabilmente rivisto. Altro aspetto: i piani di investimento. Nella sua relazione cita l’Emilia Romagna, rispetto a piani di contributi per le aziende che sono passate al metodo bio. Ma qui non cita le risorse economiche, dobbiamo essere chiari: un progetto del genere va portato avanti con delle risorse da parte dello Stato. Altro aspetto mancante, il pdl viene suddiviso in tre fasi ma lei spiega solo una fase. Poi l’aspetto delle infrastrutture: non viene citato come verranno trattate. Ripeto, il progetto è lodevole ma manca di diversi punti. Lei alla fine dice che occorrerà consultare un team di 10 consulenti di fama internazionale, va tutto bene Segretario, ma mi sarei aspettato un po’ più di sincerità. Borri e Bazzocchi sono stati già incaricati da una delibera dello scorso luglio.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd

Ringraziamo il Segretario di aver presentato un piano per un futuro molto concreto. Le aziende che dovrano riformarsi dovranno assolutamente restare, non possiamo permetterci di perdere aziende agricole esistenti. E’ assolutamente vero il fatto che un territorio piccolo possa specializzarsi e andare in una direzione su cui si muove il mondo, di ricerca per un’alimentazione più salutare, è la vera scommessa dell’umanità e in questa direzione- non potendo ragionare di produzioni intensive- attraverso la specializzazione abbiamo la possibilità di avere produzioni valorizzate anche da un punto di vista economico. Chi intraprenderà questo percorso avrà un’ottima chanche anche per la sostenibilità economica. Noi daremo massimo sostegno a un progetto che potrà diventare traino per l’intera economia.

Repliche

Sds Augusto Michelotti

L’idea di approccio a questa tematica è in essere da quando è iniziata la legislatura, non abbiamo fatto le cose di corsa. Alla base di questo sogno che, abbiamo scoperto, può diventare realtà, c’ è l’obiettivo di essere virtuosi in questo settore. Essere piccoli ha i suoi vantaggi. Le trasformazioni a livello di mercato ma anche di ricerca di un rapporto diverso nell’alimentazione stanno andando verso il biologico, non abbiamo scoperto l’acqua calda, ma qualcosa che sta prendendo piede un po’ dappertutto. Ma la gestione bio del territorio può svolgersi in due dimensioni: quella agricola e quella generale del territorio, noi quindi siamo andati più avanti. Non solo agricoltura, parliamo di San Marino Biologica, quindi di tutto lo Stato. Se riuscissimo a farlo in un tempo ragionevole di 5 anni (anche perhcè la natura ha i suoi tempi) si avrà anche un ritorno di immagine di una San Marino virtuosa, non l’immagine negativa divulgata ad arte negli anni. D’accordo che dobbiamo lavorare per liberare il paese dall’inquinamento, ma non è giusto dire che se non si è liberi dall’inquinamento non si può fare biologico, sono due cose complementari. Non possiamo rinunciare perchè ci sono due aziende inquinanti, allora non si farebbe biologico da nessuna parte. Mi rivolgo a Canti: non abbiamo cominciato ieri a parlare di biologico, è più di un anno che la Segreteria sta lavorando, coinvolgendo anche associazioni di categoria che- mi spiace per lui- sono d’accordo sul progetto. Perché senza di loro un progetto del genere non si può fare. Si agirà attraverso incentivi e risorse economiche già in atto, si tratta di utilizzare le risorse che si stano utilizzando per l’agricolutra, trasportandole per il biologico. Non si tratta di mettere a disposizione chissà quai capitali, ma di dare qualcosa in più di quello che già si dà. I finanziamenti a tuttora ci sono già . Borri e Bazzocchi erano nostri consulenti già nella precedente legislatura, fino a quando gli ho presentato questa idea di cui sono stati entusiasti. Il progetto quindi all’80% c’è già. Non è generico, le nostre intenzioni non sono chiacchiere. Sarà difficile e complicato, dichiaro di metterci tutta la mia energia e volontà per fare in modo che vada in porto. La scadenza è tra 5 anni per avere tutte le certificazioni europee e saremo controllati in questo.

Stefano Canti, Pdcs

Lei Segretario fa bene a dire che crede nella bontà del progetto, ci crediamo tutti. Io chiedevo una semplice informazione. Lei ha detto qui in Aula che ci lavora da più di un anno e ne parla solo oggi che ha incontrato diverse persone. Come mi piacerebbe parlasse anche di turismo e Prg in quest’Aula.

Comma 12. Ordine del Giorno presentato da tutti i Gruppi Consiliari in merito l’articolo 64 della Legge 21 dicembre 2017 n.147 (sanzioni penali per mancato pagamento contributi per reddito lavoro dipendente)/ sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e approvato

Marianna Bucci, Rete

Do lettura nuova della nuova versione dell’Odg. “Valutata l’esigenza di apportare le più opportune modifiche agli art. 62 e 64 della Legge 147 del 21 dicembre 2017 volte a integrare e migliorare l’efficacia delle stesse norme;

valutata la necessità di introdurre una apposita norma transitoria che vada a regolamentare i casi di sospensione attualmente pendenti a seguito della sentenza n. 4 del9 novembre2017 del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme;

valutate le problematiche sorte dall’applicazione delle modifiche dell’art. 197 del Codice Penale evidenziate sia dai rappresentanti delle categorie economiche che dagli uffici dell’amministrazione;

impegna il Congresso di Stato

a predisporre un Decreto-Legge nella prima seduta utile del Congresso di Stato che: introduca le più opportune modifiche all’art. 62 della Legge 147 del21 dicembre2017 affinché vengano normati i casi di sospensione attualmente pendenti; apporti le modifiche necessarie all’articolo 64 della Legge 147 del2i dicembre2017 affinché:

– sia preso in considerazione il principio di proporzionalità e adeguatezza della pena rispetto alla condotta offensiva;

– si proceda ad una più dettagliata descrizione della condotta offensiva onde evitare che la commissione del fatto di reato sia indiscriminatamente connessa alla generica condotta del mancato versamento di contributi. Nello specifico si proceda a indicare, quale elemento costitutivo della condotta penalmente rilevante, la terza iscrizione a ruolo per anno solare relativamente ai contributi non versati;

– si individui, sempre nell’ottica di garantire il rispetto del principio di adeguatezza e proporzionalità, una soglia di punibilità legata all’entità dei contributi non versati;

– si preveda la non punibilità per le società e per gli enti giuridici ad esse equiparate nonché per i datori di lavoro, qualunque veste giuridica essi abbiano, che abbiano stipulato un piano di rientro con Banca Centrale per le somme dovute. Questo è l’Odg sottoscritto da tutta l’Aula consiliare

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