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San Marino, Consiglio Grande e Generale: assestamento di Bilancio 2014

da Redazione

Presentato dal segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, è seguito il dibattito parlamentare e la replica dello stesso rappresentante di governo. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – I lavori pomeridiani del Consiglio grande e generale riprendono dalla presentazione dell’Assestamento di bilancio 2014 da parte del segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, cui segue il dibattito parlamentare e la replica dello stesso rappresentante di governo.

L’Aula inizia l’esame di una serie di progetti di legge in seconda lettura presentati dal segretario di Stato con delega alla Giustizia, Gian Carlo Venturini. Approvato all’unanimità il provvedimento “Disposizioni per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio”, presentato dal relatore unico Lorella Stefanelli, Pdcs. Approvato quindi con 25 voti a favore, zero contrari e 3 astenuti il Progetto di legge “Disposizioni per il Potenziamento della Sicurezza Internazionale in Materia di Aviazione Civile e Navigazione Marittima”.

La seduta si è conclusa con il dibattito sul Progetto di Legge “Disposizioni in materia di maltrattamenti in famiglia e di minori”, il cui articolato sarà esaminato in seduta notturna.

Di seguito la sintesi degli interventi:

Dibattito sul Progetto di legge “Modifiche alla Legge 20 dicembre 2013 n.174 e variazione al Bilancio di previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2014”

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze:

“Si procede ad una disamina dell’articolato della Legge. L’art. 1 contiene la variazione allo schema del Bilancio di Previsione dello Stato per l’esercizio 2014, nel complesso il totale delle entrate e delle uscite è passato da €503.618.678,64 ad €514.516.968,51 (+2,16%).

Il totale delle variazioni positive in entrata, incluse le partite di giro, ammontano ad €13.251.750,Ol; il totale delle variazioni negative, incluse le partite di giro ammontano ad €2.353.460,14.

Le variazioni positive in uscita complessivamente, comprese le partite di giro, ammontano ad € 19.036.626,45; mentre le variazioni negative, comprese le partite di giro ammontano ad €8.138.336,58. L’accensione del mutuo a pareggio di bilancio iscritto sul capitolo in entrata 1220 previsto per il 2014 in seguito alle variazioni apportate con il presente progetto, passa da €15.435.309,64 ad €15.205.849,50

Considerando l’eliminazione in conto residui definiti dal Congresso di Stato in complessivi €311.892,20 che saranno formalizzati in sede di bilancio consuntivo 2014, il disavanzo dell’esercizio 2014 subirà in sede di chiusura di bilancio -unitamente alla determinazione di tutte le poste positive e negative della gestione 2014 -, una possibile ulteriore riduzione

Gli articoli 16, 17 e 18 relativi al transitorio fiscale hanno lo scopo di agevolare contribuenti che vogliano risolvere pendenze in materia tributaria nella fase di entrata in vigore della nuova normativa in materia tributaria (Legge 16 dicembre 2013 n.166 “Imposta generale sui redditi”), ovvero definire il proprio rapporto fiscale con il competente ufficio, ancorché non oggetto di specifica vertenza, in relazione agli anni 2011/2012/2013. Nel dettaglio l’art.16 contempla l’ipotesi di coloro che, pur non avendo in essere un contenzioso tributario, vogliano definire la propria posizione fiscale relativamente agli anni 2011, 2012 e 2013; negli articoli 17 e 18 viene invece stabilita la procedura di ammissione al transitorio per i contribuenti che hanno pendente una controversia tributaria innanzi alla Commissione degli Accertamenti (art. 17) ovvero innanzi alla Giunta di Stima o all’Autorità Giudiziaria (art. 18), indipendentemente dall’anno di formazione della controversia. Apposita circolare dell’Ufficio Tributario definirà le modalità applicative dell’articolato di legge.

Si procede alla disamina dei singoli commi dell’art. 16: transitorio fiscale per i contribuenti che vogliano definire la propria posizione fiscale relativamente gli anni 2011, 2012 e 2013. Il comma 1 stabilisce il termine, perentorio, entro il quale è necessario presentare domanda per poter aderire al C.d . transitorio fiscale che è afferente la propria posizione fiscale per gli esercizi fiscali 2011/2012/2013. Da tali periodi di imposta dovranno essere esclusi quelli eventualmente oggetto di controversia, così come stabilito dal comma 10 del medesimo articolo. L’importo da versare viene determinato in misura fissa in base allo scaglione del ricavo lordo, così come analiticamente indicato ai commi 2 e 3. Al comma 5 viene stabilita l’esclusione per le persone fisiche e giuridiche titolari di reddito d’impresa, di poter riportare in futuri periodi d’imposta le perdite realizzate negli esercizi oggetto del provvedimento. Al comma 6 vengono indicati gli importi da versare nell’ipotesi di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi per ciascuna annualità. Il comma 7 contempla gli effetti dell’adesione al transitorio fiscale, stabilendo che la liquidazione delle imposte risultanti dalla dichiarazione diviene definitiva con riferimento alle deduzioni e agevolazioni indicate dal contribuente; viene inoltre stabilito che l’istanza non costituisce titolo per il rimborso di ritenute, acconti e crediti d’imposta non dichiarati precedentemente. L’Ufficio Tributario potrà comunque procedere ai controlli ordinari ex articolo 42 ter, comma l, della Legge n.91/1984, anche con riferimento alle annualità oggetto del provvedimento. Il comma 8 dispone la preclusione dell’Amministrazione finanziaria di poter esperire accertamenti in rettifica nei confronti del dichiarante, fatti salvi gli obblighi del sostituto d’imposta, con il perfezionamento della procedura in esame. Al comma 9 viene indicata la data entro la quale, a pena di nullità della istanza, debba essere versata la somma determinata ai sensi dei commi precedenti, dal comma 2 al 4. Il comma 10 contempla le cause di esclusione dalla procedura del transitorio, stabilendo che le disposizioni previste ai commi precedenti non possono essere applicate agli anni per i quali i contribuenti hanno in corso una controversia tributaria, ovvero ai contribuenti nei confronti dei quali sono in corso procedure concorsuali, di liquidazione volontaria o d’ufficio. Il comma 11 stabilisce infine le due ipotesi in cui non si possa perfezionare la definizione della posizione fiscale: la prima è quella in cui il contribuente versi in una delle situazioni previste al precedente comma 10, la seconda ovvero è quella in cui nell’istanza di ammissione alla procedura in esame vengano indicati dati diversi da quelli contenuti nell’originaria dichiarazione dei redditi”.

Andrea Zafferani, C10: “A fronte di un Pil crollato del 30% (in 5 anni) e di un crollo degli investimenti il governo risponde abbassando la spesa in conto capitale, ovvero quella che alimenta gli investimenti, anziché lavorare sulla spesa corrente che si riduce di appena 10 milioni su 560 milioni complessivi. Una riduzione tra l’altro legata soprattutto ai tagli lineari. La politica dei tagli lineari è fallimentare e portata avanti da quei governi che non hanno idee. L’assestamento di bilancio contiene l’ultima chicca ovvero il condono fiscale. Non parlo tanto degli articoli 17 e 18 che possono avere anche una logica per far incamerare al governo risorse, evitando contenziosi e cause che non spesso finisco bene. Mi riferisco al condono tombale concesso dall’articolo 16. A prescindere da quanto non abbiano dichiarato gli evasori, se la possono cavare con appena 4 o 8 mila euro, a seconda del reddito”.

Tony Margiotta, Su: “Questo assestamento nasconde un condono che offre l’opportunità a coloro che hanno evaso di mettersi in regola. Tutto ciò in un momento storico devastante per San Marino. Sono basito. C’è la necessità di andare nella direzione contraria. Il governo ha tagliato ovunque persino sull’Iss. E’ andato ad intaccare lo Stato sociale che era il fiore all’occhiello del nostro paese. Sono scandalizzato e pronto a fare le barricate. Non è assolutamente la direzione giusta. Chiediamo alla comunità di fare sacrifici e al contempo facciamo un condono fiscale. Con che coraggio?”.

Marco Podeschi, Upr: “Siamo dinanzi a condono fiscale. Ho qualche perplessità. Vorrei sapere se la vicenda legata a presunti ammanchi all’interno dei valori dell’azienda filatelica e numismatica sia stata chiarita? Perché l’assestamento del bilancio viene infarcito di altre norme che nulla hanno a che fare con il bilancio? Dubbi anche sull’articolo 11 riguardante l’ente Poste spa. Che tempi ci sono per la costituzione dell’ente Poste spa?”.

Ivan Foschi, Su: “Il quadro è per nulla incoraggiante. Non possiamo tacere sul transitorio fiscale. Non abbiamo trovato risposte soddisfacenti alle nostre perplessità. Se, a livello puramente teorico, si può pensare a un incentivo per il passaggio da un sistema ad un altro, il transitorio fiscale ci pare non proponibile. A me pare che questo provvedimento sia nettamente sbilanciato a favore del contribuente inadempiente e a sfavore dello Stato. Qual è l’esigenza? Quella di fare un regalo ai soliti noti? Lo abbiamo già fatto nel 2010 e pensavo bastasse”.

Pier Marino Mularoni, Upr: “Non vedo nuove entrate se non quelle derivanti da tributi fiscali. Preoccupa non vedere altri cespiti di entrate dovute a nuove economie, dall’altra non ci sono riduzioni di spesa così evidenti che facciano ben sperare rispetto all’equilibrio dei futuri bilanci. Chiedo al segretario di chiarire le prospettive che ci dobbiamo attendere rispetto a nuove entrate, non tributarie, e riduzione di uscite che derivino non da travasi di spesa del bilancio.

Chiedo un chiarimento sull’articolo 15, sul finanziamento del mutuo concesso a Fondazione Cassa di Risparmio per Cassa di risparmio. Il tasso fissato all’1,43% è particolarmente conveniente, sarebbe interessante sapere qual’è il tasso che lo Stato per far fronte a questo finanziamento si finanzia a sua volta presso Banca centrale. Mi risulta sia più alto e lo Stato, se così è, ne esce con un costo. C’è un costo per la collettività che non deve essere nascosto. Le chiedo la possibilità di relazionare su questi aspetti. Sul transitorio fiscale è stata approvata una nuova normativa fiscale e ci sta che si vada a chiudere con un passato che aveva con norme, sanzioni, previsioni diverse, ma deve esserci equità. Chiedo al governo di ragionare su scaglioni, importi per poter definire un transitorio equo”.

Rossano Fabbri, Ps: “Va definito come positivo il fatto che il bilancio viene presentato con una riduzione della perdita effettiva. Vedremo come si è arrivato a questo e auspichiamo che il pareggio di bilancio arrivi con solerzia. L’assestamento ci porta a una riduzione della spesa degli oneri retributivi, ma in termini di spending review credo ci sia ancora molto da lavorare, non si è arrivati ancora a metter mano nel settore del pubblico allargato.

Sul transitorio fiscale non voglio esprimere un’opinione di merito, ma fare un’analisi oggettiva del cambiamento fatto dal Paese, con nuova normativa di riferimento e che tutti abbiano presente qual’era il passato rispetto al contenzioso fiscale. Ricordo poi la legge 100 del 2013, ovvero la normativa che ha introdotto l’autoriciclaggio. Comprendo chi chiede un inasprimento, ma non si possono applicare leggi nuove a situazioni vecchie.

Non condivido chi mette un no definitivo, ma paiono un po’ troppo all’acqua di rose e minime le contribuzioni di chi ha ovviato nell’andare a produrre una dichiarazione dei redditi rispetto chi ha un accertamento, su questo credo si possa intervenire con una soluzione diversa”.

Elena Tonnini, Rete: “Per puntare allo sviluppo bisogna avere i conti in ordine, queste le parole del segretario Felici. Ma avere i conti in ordine sulla carta non significa avere creato le condizioni della ripresa. Occorre avere la giusta credibilità per presentare un percorso di trasparenza, ma le voce di Roberti e quelle sulle tangenti di partito non permettono la credibilità necessaria a chi parla di avere conti in ordini. Cambieranno gli anni ma le manovre restano quelle, in passato si parlava di condono fiscale, oggi di transitorio fiscale. Ci auguriamo che non passi il messaggio che per ogni possibile transizione si autorizzino sanatorie e condoni.

Il condono dimostra che la riforma fiscale ha fallito nei suoi obiettivi: da una parte sull’allargamento della base imponibile e dall’altra sull’uguaglianza. Non siamo tutti uguali. Grave è poi stabilire che chi ha controversie in corso possa essere inserito nella lista di chi accede al condono, potendo pagare il 65%. Vale il principio che è meglio un uovo oggi che una gallina domani, ma ci si è chiesto a fronte dei 4 mln di euro previsti, quando va interamente perso? Altro discorso le consulenze: occorre andare a vedere i veri sprechi per contenere i mutui. Il continuo riferirsi a metodi clientelari è il vero costo su cui intervenire per rendere efficiente la pubblica amministrazione”.

Paride Andreoli, Ps: “Nel bilancio di assestamento, il segretario Felici propone una serie di articoli che vanno al di là della consuetudine della presentazione di un bilancio di assestamento, solitamente presentato in ottobre in seconda lettura. In questo caso mi pare ci sia una maggiore celerità. Probabilmente per mettere a posto i conti pubblici che incidono su avanzo e disavanzo.

Per effetto di variazioni si è prodotto una minor uscita di oltre 200 mila euro e sotto l’aspetto contabile ci prospetta un disavanzo di 220 mila euro in meno. Capisco la rapidità in quando in questi 24 articoli ci sono punti importanti, che possono essere o meno condivisi, è chiaro che il governo ha necessità di mettere immediatamente in campo il transitorio fiscale.

Il Ps non ha mai nascosto di voler andare verso questa situazione, quando si parla di condono siamo molto attenti e non possiamo non dire che lo avevamo ritenuto prioritario, le nostre proposte sono però state disattese. Ci deve essere un’attenzione duplice, all’interno dell’articolato bisogna andare a controllare se i prelievi vanno nella giusta direzione”.

Federico Pedini Amati, Ps: “La decisione del governo di inserire un condono fiscale nell’assestamento di bilancio disconosce la volontà annunciata da questa maggioranza di intraprendere un percorso di lotta all’evasione. Una presa in giro nei confronti di tutti coloro che fino ad oggi hanno regolarmente pagato le tasse. Modo sbagliato di approcciarsi a una politica economica futura”.

Grazia Zafferani, Rete: “Spendiamo 80 mila euro per il Parco Scientifico Tecnologico che serviranno per consulenze. All’articolo 14 c’è la creazione di un nuovo capitolo di spesa riguardante la nuova delega alla Cooperazione nazionale. Siccome si è deciso di conferire al territorio questi compiti non capiamo perché si debba fare la delega della delega, prevedendo 20 mila euro per le trasferte: non bastava utilizzare il fondo già presente. Senza contare il capito delle consulenze alla voce “Politica Estera” che di per sé rappresentano già una consulenza”.

Stefano Macina, Psd: “Vorrei sottolineare il dato della diminuzione del disavanzo dovuto a due fattori, ovvero l’aumento delle entrate e la diminuzione delle spese. Questo Consiglio Grande e Generale ha deliberato una serie di interventi che hanno mandato segnali evidenti. Il transitorio fiscale non è un condono. Con l’articolato presentato non si sana nessun illecito perché questi illeciti rimangono. Non si sana nulla. Il transitorio è stato presentato per obiettivo chiaro della maggioranza: mettere in piedi un nuovo sistema di accertamenti per fare in modo che non ci siano più i furbetti. Ma per fare questo occorre coinvolgere tutta la struttura dell’Ufficio Tributario”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze, replica: “Farò riflessioni più complete in seconda lettura, intanto un’osservazione sulla versione omnibus di questi provvedimenti. Non lascio cadere del tutto questo richiamo, ma se nelle procedure legislative del nostro Consiglio, sia per decreti che per la legge, la rapidità di attivazione si adegua alla rapidità delle richieste, ritengo possibile intervenire in maniera più propria.

I numeri dell’assestamento danno elementi che andrebbero riconosciuti, ma alzo le mani sul versione di protagonismo della politica. Se poi è vero che il previdenziale sia centrato sull’assestamento, non mi pare un elemento da sottovalutare.A chi dice che cambiano solo entrate di natura fiscali, chiedo di indicarmi quali sono altre entrate, non ho visto categorie diverse. La trovo una lettura un po’ forzata. Forse non abbiamo ancora quelle entrate fiscali correlate più sullo sviluppo. Una Paese che è uscito a febbraio dalla black list, in pochi mesi non può avere già segnali di ripresa rispetto a meccanismi che si stanno mettendo in moto, ma confermo il rinnovato interesse di imprenditori verso San Marino e lo sanno in molti qui dentro.

Non è facile tenere i conti a posto in un’economia che da poco ha perso i pilastri del passato. Se guardo al rapporto debito o deficit-pil, possiamo dormire tranquilli, ma non lo facciamo perché bisogna continuare a lavorare in modo responsabile e puntuale. Questo modo di agire non consente di alimentare demagogie. Ci sono alcune cose che vorrei togliere dal tavolo, come la polemica infinita sulle consulenze o sulle spese dell’amministrazione. I cittadini devono pretendere trasparenza e correttezza, certo sì, ma quando le procedure sono chiare e le ragioni esplicitate sul ricorso a determinate competenze, non vanno demonizzate. Non bisogna trascinare nella polemica politica chi ha il compito di stendere in norme quello che il politico gli ha commissionato.

Sul transitorio fiscale: non abbiamo voluto sfruttare la delega ma un percorso legislativo ci è sembrata una riflessione giusta. Chi parla ha informato tutti i gruppi consiliari in agosto, ma abbiamo voluto l’assestamento a settembre per avere più tempo per parlarne e calcolare bene la prossima legge di bilancio e finanziaria da approvarsi entro l’anno. Questo ci ha portato ad anticipare i tempi. Non ci siamo nascosti dietro un dito, con l’approvazione dell’Igr abbiamo tutti osservato che il vecchio sistema andava superato con urgenza perché non garantiva equità senza un sistema di accertamento performante. Se si chiede davvero che dobbiamo andare verso un nuovo sistema di accertamento perché l’attuale non produce numeri convincenti, è razionale prendersi la responsabilità di chiudere la partita del passato. Non si possono punire situazioni vecchie con leggi nuove, sono d’accordo. Questo non è un condono è un transitorio, non fatto in un momento qualsiasi, ma nel passaggio dal vecchio sistema e quello introdotto nel 2013. Con il vecchio sistema portiamo un ulteriore ritardo verso l’equità, non si fa qui nessun regalo a nessun evasore. Il contenzioso non è la definizione di un evasore. Spesso i contenziosi si concludono con la sconfitta dell’amministrazione. Il rischio è che quella partita si possa perdere.

Credo si possa discutere sugli scaglioni, teniamo però conto dei ricavi, unico dato certo per l’amministrazione. Spesso ad altissimi ricavi si collegano le perdite. E allora qual’è il punto di equilibrio? Dobbiamo essere sicuri che l’amministrazione abbia il massimo della convenienza. Siamo sicuri di avere preso una strada criticabile, ma razionale e con un suo senso”.

Comma 8. Progetto di legge “Disposizioni per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio”. Approvato all’unanimità.

Lorella Stefanelli, Pdcs, relatore unico: “Il progetto di legge presentato in prima lettura nella seduta Consiliare del 2 maggio 2014 è approdato alla competente Commissione in data 29 luglio. La Commissione ha svolto un approfondito esame del testo con spirito costruttivo ed è pervenuta alla votazione finale in modo unanime. Il testo infatti è stato licenziato con 12 voti favorevoli, nessuno contrario, nessun astenuto. . Il Pr getto di legge si presenta apparentemente semplice se solo si guarda al numero limitato di articoli, 7 in totale, compreso l’articolo dell’entrata in vigore. Tuttavia per il suo contenuto è un progetto di legge di grande rilevanza sotto il profilo di civiltà giuridica in quanto introduce anche nel nostro Ordinamento lo specifico crimine, la specifica e autonoma fattispecie criminosa del genocidio.

Il genocidio rappresenta un crimine contro l’umanità e prevederlo significa punire comportamenti, atti e fatti diretti o finalizzati a distruggere in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale, religioso. Lo scopo, la finalità non è tuttavia e unicamente quella di punire con particolare severità certi comportamenti, ma anche di prevenire questi o il nascere di certe ideologie insane che, se tollerate e non combattute, possono portare ad aberranti crimini contro l’umanità.

Consiglieri, con questo progetto di legge la Repubblica dà attuazione alla Convenzione per la prevenzione e repressione del reato di genocidio approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1948 ratificata con Decreto Consiliare 25 ottobre 2013 n.143 e potrà adeguatamente presentarsi al prossimo esame periodico universale del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Auspico quindi che il testo, così come licenziato dalla Commissione, trovi una approvazione unanime anche da parte dell’Aula Consiliare”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per la Giustizia: “Il provvedimento intende introdurre anche a San Marino una disciplina contro il crimine di genocidio. L’adesione alla convenzione delle Nazioni unite è uno degli impegni presi dal nostro paese nel 2011 di fronte al consiglio dei diritti umani Onu. Il genocidio è un crimine contro l’umanità e prevenirlo sarà un obbligo per il nostro paese. San Marino si è sempre speso molto per la salvaguardia dei diritti umani e di autodeterminazione dei popoli. Con questo progetto di legge ci andiamo ad adeguare agli standard internazionali”.

Gian Nicola Berti, Ns: “E’ un progetto di legge che pone qualche interrogativo. Perché San Marino deve occuparsi di genocidi? San Marino ha avviato un percorso di integrazione internazionale sforzandosi di adattare il proprio ordinamento giuridico agli standard internazionali”.

Franco Santi, C10: “Intervengo per testimoniare la soddisfazione per avere colmato questa lacuna del nostro ordinamento. Lo facciamo in maniera tardiva ma meglio tardi che mai”.

Tony Margiotta, Su: “A molti può sembrare un provvedimento lontano ma invece è importante allinearsi con tutti gli altri stati delle Nazioni Unite per poter condannare questo fenomeno che seppur a noi sembri molto lontano qualche decennio fa è stato vissuto anche dai nostri parenti. Sono convinto che questi provvedimenti di legge siano importanti anche perché consentono di sollevare una discussione”.

Elena Tonnini, Rete: “Non esistono diritti reali e diritti presunti. Ma esistono semplicemente persone e esistono diritti. Sarebbe bello nel nostro paese introdurre valori inclusivi. San Marino deve lavorare su un concetto di prevenzione e ci auguriamo che si possa concretizzare recependo questo progetto di legge”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “Ci sono alcuni punti su cui occorre fare brevissime riflessioni. Questo progetto di legge opera su un aggiornamento legislativo che mira alla cooperazione internazionale a cui San Marino ha sempre voluto tendere. Il nostro paese si è sempre prodigato per la difesa dei valori della pace e per la garanzia/salvaguardia della dignità umana. Non è un mero passaggio tecnico sollevato dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite”.

Grazia Zafferani, Rete: “Il nostro Stato lavorerà per istruire la popolazione sul rispetto delle diversità proponendo leggi che vanno in quella direzione”.

Rossano Fabbri, Ps: “Non vorrei essere frainteso, ma credo che rappresenti un unicum il fatto che all’interno della relazione vengano citate le posizioni personali dei singoli commissari. Credo sia stato fatto per evidenziare divergenze nell’ambito dell’opposizione e, forse, si sarebbe dovuto fare anche con i commissari della maggioranza. Il progetto di legge è più che condivisibile e continueremo a sostenerlo”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Tutti i genocidi sono da condannare: da qualsiasi punto di vista. San Marino è voce credibile e autorevole in diversi consessi internazionali ed allora credo che occorrerebbe istituire una giornata internazionale per ragionare su quello che la Repubblica potrebbe fare sulla tematica del genocidio”.

Manuel Ciavatta, Pdcs: “E’ un reato che tocca fortemente l’identità di un popolo. Con il genocidio si tenta di minare la sostanza della persona umana. Occorre riaffermare la dignità della persona umana e la profonda difesa della vita contro ogni tipo di soppressione. In ogni vita è scritta un’identità così come in ogni popolo”.

Si è poi passati all’esame del progetto di Legge che viene approvato all’unanimità.

Comma 9. Progetto di legge “Diposizioni per il Potenziamento della Sicurezza Internazionale in Materia di Aviazione Civile e Navigazione Marittima”. Approvato con 25 voti a favore, zero contrari e 3 astenuti

La relazione di maggioranza viene letta da Francesco Morganti, Psd: “Il progetto di legge che viene oggi sottoposto all’attenzione del Consiglio Grande e Generale recepisce alcune importanti Convenzioni – e relativi Protocolli – in materia di lotta al terrorismo e al finanziamento del terrorismo aereo e navale. Nel presente progetto di legge sono dunque contenute misure volte alla prevenzione e alla repressione degli atti terroristici contro l’aviazione civile e la navigazione marittima. Il fenomeno del terrorismo internazionale ha assunto un interesse di grande rilievo mondiale soprattutto dopo gli attentati negli Stati Uniti d’America del settembre 2001, tanto per la gravità di tali attentati quanto per la necessità avvertita dalla comunità internazionale di dotarsi di misure atte a prevenirli e reprimerli. Con l’intervento normativo odierno, unitamente al Decreto-Legge n. 83/2013, il Consiglio Grande e Generale recepisce tutte le disposizioni contenute nel pacchetto di Convenzioni – e relativi Protocolli – di cui alla Delibera del Congresso di Stato n.10 del 21 febbraio 2012 al fine di aderire agli strumenti internazionali di cui San Marino non è ancora parte. Con questo progetto di legge, inoltre, si è compiuto un passo decisivo per la

Repubblica di San Marino al fine di richiedere la rimozione dal processo di “Follow-Up”, così come indicato dal Moneyval. Negli ultimi tre anni San Marino ha intrapreso un’azione decisa nell’ambito del Moneyval al fine di adeguare l’ordinamento agli standard internazionali in materia di contrasto al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo Internazionale. Particolare importanza per la Repubblica ha assunto la 36 Assemblea Plenaria del Moneyval, svoltasi a Strasburgo a Settembre 2011, nel corso della quale si è esaminato il rapporto (scaturito in seguito alla visita svoltasi a San Marino nel Settembre 2010), secondo i criteri avanzati del quarto ciclo di valutazione, che tengono conto anche dell’effettività delle misure messe in opera. In tale occasione l’Assemblea ha formalmente approvato il Rapporto sammarinese, dal quale emergono i notevoli progressi compiuti dalla Repubblica, la cui situazione nel corso degli anni risulta chiaramente migliorata. Durante la seduta plenaria di settembre 2011 il MONEYVAL ha approvato le misure legislative intraprese da San Marino in materia di anti- riciclaggio e lotta al finanziamento del terrorismo definendole in gran parte conformi agli standard e ha adottato il rapporto su San Marino”.

La relazione di minoranza viene letta da Franco Santi, C10: “Questo progetto di Legge si inserisce tra quelle norme che stiamo introducendo nel nostro ordinamento a seguito del processo di integrazione e standardizzazione internazionale prevista dalla partecipazione del nostro paese ad organismi internazionali. Intendiamo perciò ribadire il compiacimento per il risultato raggiunto ma abbiamo deciso di apportare il nostro contributo con una serie di emendamenti. Si è evidenziato in alcuni passaggi la necessità di approfondire ulteriormente l’analisi delle implicazioni derivanti dal recepimento nel nostro ordinamento delle disposizioni contenute nei testi delle convenzioni menzionate. Nello specifico facciamo riferimento all’inapplicabilità del punto “c” comma 2 articolo 14 ed anche all’articolo 9. Abbiamo perciò chiesto al segretario di Stato una verifica delle norme vigenti in tema di registro internazionale per verificare la fattibilità di quanto da noi richiesto. Condividiamo sostanzialmente le finalità e gli obiettivi del progetto di legge ma ci asteniamo”.

Segretario di Stato Affari Interni, Gian Carlo Venturini: “C’è sostanziale condivisione di questo progetto di legge. Fermo restando che il Consiglio Grande e Generale è autonomo l’indicazione del Governo è di dare piena attuazione al testo approvato in commissione. Ringrazio le forze politiche per la disponibilità e la collaborazione anche in commissione per questo provvedimento che si inserisce in un quadro di interventi per prevenire e contrastare il terrorismo”.

Marco Podeschi, Upr: “Provvedimento che inserisce nel nostro ordinamento alcuni principi che sono fondamentali e che permette di sviluppare il settore dell’aviazione civile e quello marittimo. Se vogliamo potenziare questi settori occorre inserire una serie di norme per tutelare il nostro paese e la comunità internazionale da azioni criminose su aerei o natanti”.

Elena Tonnini, Rete: “Intendiamo recepire le normative internazionali ma non in maniera acritica bensì mantenendo quegli aspetti di libertà e di pace che contraddistinguono la nostra Repubblica”.

Fabio Berardi, Pdcs: “Esprimo compiacimento per il lavoro svolto e per aver armonizzato e inserito nel nostro ordinamento i provvedimenti di cui stiamo discutendo. E’ un provvedimento che dà il senso della serietà attraverso cui il nostro paese vuole fare emergere le potenzialità della sovranità del nostro Stato e, allo stesso tempo, la capacità di assumere impegni nei confronti della comunità internazionale in materia di terrorismo.

Comma 10. Progetto di Legge “Disposizioni in materia di maltrattamenti in famiglia e di minori”

Anna Maria Muccioli, Pdcs, relatore unico: “Il progetto di legge posto all’attenzione del Consiglio Grande e Generale mira ad introdurre nell’Ordinamento della Repubblica di San Marino nuove norme o a modificare norme già esistenti al fine di recepire le raccomandazioni in materia di tutela dei diritti umani formulate a San Marino dagli Stati membri ed osservatori del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU nel 2010, in occasione della revisione universale periodica, procedura in virtù della quale tutti li paesi membri dell’ONU debbono sottoporsi ad un esame periodico per valutare la situazione dei diritti umani al loro interno. Occorre ricordare inoltre i principi sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (Convention on the Rights of the ChiId – CRC) ratificata da San Marino con Decreto del 18 settembre 1991 n.116. Il Comitato ONU sui diritti del fanciullo, organo di monitoraggio della convenzione sui diritti dei minori, ha recentemente sottolineato come l’art.19 della detta convenzione che impegna gli Stati parte ad adottare “ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali…”, non lasci spazio ad alcuna forma di violenza per quanto lieve contro i bambini.

Il progetto di legge esaminato dalla Commissione Consiliare, introduce delle sostanziali modifiche a norme già esistenti nell’intendimento di garantire la libertà dei bambini da qualsiasi forma di violenza; innalza dagli odierni 12 anni ai 14 anni il limite di non imputabilità, inoltre introduce una nuova norma nell’ambito della legge sul Diritto di Famiglia volta a garantire il diritto dell’adottato a conoscere le proprie origini.

Esaminando l’articolato si evidenzia come la proposta di legge, nel testo emendato in sede di esame da parte della Commissione Consiliare preposta, all’articolo 1 riformula l’art.234 del codice penale rubricato come “Divieto di punizioni corporali”. Vengono inasprite le sanzioni penali.Eccellenze, Signori Segretari di Stato e Colleghi Consiglieri, nella speranza di aver contribuito ad illustrare quanto discusso dalla Commissione Consiliare Permanente , dato atto che nel corso della seduta si è avuto un ampio e articolato dibattito che, in un clima costruttivo, ha portato all’accoglimento di alcuni emendamenti proposti dai consiglieri di minoranza e di maggioranza giungendo quindi all’approvazione del presente testo del progetto di legge, chiedo al Consiglio Grande e Generale di approvare definitivamente la proposta di legge in discussione”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per la Giustizia: “Questo provvedimento va a completare quelle sei raccomandazioni che erano state accordate e che impegnavano il nostro Paese al recepimento nel confronto periodico con l’organismo Onu in materia di diritti umani. Dopo questa norma e quella sul genocidio, resta un ulteriore provvedimento richiesto, quello di eliminare distinzione tra figli legittimi e naturali, è stato costituito un gruppo tecnico per portare anche questa norma nel nostro ordinamento.

Si è colta poi l’occasione di andare a integrare questo provvedimento di un’altra raccomandazione di un altro organismo, l’Ecri: dare la possibilità ai figli adottati di conoscere proprie origini. Ringrazio le forze politiche per esito del confronto anche su questa materia”.

Gian Nicola Berti, Ns: “E’ un provvedimento che parte da rilievi mossi da un organismo internazionale al nostro ordinamento, ma temo non sia stato adeguatamente valutato nella sua complessità. A me pare che, a parte la soglia di punibilità da 12 a 14 anni, che è opinabile ma può apparire discutibile, è anche vero che il sistema punitivo nel nostro sistema è all’avanguardia. Per esempio, la perizia biopsichica si esegue da circa 50 anni, siamo ben più avanti di altri Paesi. Il problema sorge sulle problematiche dei sistemi di correzione e quindi nell’abuso delle forme di correzione. Il testo parla di violenze e atti gravosi per i ragazzi e la scelta della commissione giusta, perché viene punito l’abuso non l’uso, cioè viene lasciato alla famiglia la possibilità di interferire sulla libertà dei minori per dissuadere tramite mezzi coercitivi, come impedire al minore di uscire la sera. Sulla distinzione tra figli naturali e figli legittimi stiamo però sbagliando, in materia privata a San Marino si sono già parificati i diritti, ritengo anche questa richiesta di modifica non sia necessaria”.

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