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San Marino, Consiglio Grande e Generale: Piano di riordino degli assetti scolastici

da Redazione

Numerosi gli emendamenti presentati da Su, C10, e Rete. Accolto a maggioranza l’emendamento di Su all’articolo 4 ‘Centro risorse unitario’, comma 1, che aggiunge ‘legalità ed educazione sanitaria’ fra i progetti educativi elencati. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – I lavori consiliari riprendono dal dibattito sul decreto n.72 – Piano di riordino degli assetti scolastici.

Numerosi gli emendamenti presentati da Su, C10, e Rete. Accolto a maggioranza l’emendamento di Su all’articolo 4 ‘Centro risorse unitario’, comma 1, che aggiunge ‘legalità ed educazione sanitaria’ fra i progetti educativi elencati. Civico 10 ritira invece l’emendamento modificato del comma 2 dell’articolo 20 in seguito ad accoglimento delle osservazioni contenute nel testo dell’emendamento da parte del Governo. Accolto emendamento di Rete modificativo dei commi 1 e 2 dell’articolo 22. Il decreto viene poi ratificato a maggioranza.

Il dibattito poi è proseguito con il decreto numero 75 del 6 maggio 2014 – Disposizioni relative ai dati trattati con sistemi di Videosorveglianza territoriale.

Numerosi gli emendamenti presentati da Civico 10 mentre Rete ne ha presentato 1. Accolto l’emendamento di Civico 10 aggiuntivo del comma 2 all’articolo 1, che, in accordo con il Governo, prevede che siano considerate sistema di videosorveglianza tutte le videocamere posizionate nel territorio della Repubblica e “le videocamere installate sulle vetture di pattugliamento delle Forze dell’Ordine e da eventuali videocamere speciali che permettano riprese aeree per interventi di particolare natura”. Civico 10 ritira l’emendamento modificativo dell’articolo 3 comma 2 e quello aggiuntivo del comma 3 articolo 4. Accolti invece gli emendamenti al punto e del comma 1 dell’articolo 4 secondo cui “i dati raccolti con videocamere possono essere conservati per un periodo di 20 giorni, che si estende a nove mesi nel caso dei dati raccolti con le videocamere dotate di sistema lettura targhe, salvo, in entrambi i casi, che non siano trasmessi alle Forze di Polizia che ne facciano richiesta ai fini dello svolgimento di attività di indagine. Oltre tale termine i dati sono cancellati” e al comma 2 del medesimo articolo 4. Civico 10 ritira gli ultimi due emendamenti all’articolo 5 e 9. L’emendamento di Rete è invece respinto. Il decreto viene ratificato a maggioranza.

 

Di seguito un riassunto degli interventi

 

Decreti

 

Decreto n.72 – Piano di riordino degli assetti scolastici

 

Nicola Renzi, Ap: “Questo decreto non è la riforma della scuola. La Finanziaria impegnava al riassetto scolastico, la preoccupazione dipanata in attesa di vedere il decreto è poi rientrata. Non può passare il messagio che ci siano settori inviolabili, perché qualora ci siano aree di spreco, bisogna intervenire. La nota concordata tra maggioranza e sindacati è una garanzia in più, sulla necessità di confronto e di tenere monitorato con sindacati, operatori e utenza. Quando si dice ‘ci sono tanti settori dove intervenire prima della scuola’, sono d’accordo, vi ricordo il tetto agli stipendi messo ai dirigenti di Bcsm, tra quanto già fatto. E’ stato detto che dentro questo decreto non ci sono i bambini e gli studenti, io non li vedo neanche negli emendamenti. Ad ogni modo quando si parla di riordino si tratta di tecnicismi, ma è chiaro che gli alunni sono al centro. C’è un impegno chiaro sugli insegnanti di educazione fisica, ma dopo tanto tempo si è chiesto di affrontrare la continuità didattica. Per la prima volta che c’è un articolo coraggioso, il 20, che stabilisce certi principi, si dice che non va bene. Rimango basito. Il problema è che la questione è complessa, si è cercato di iniziare ad affrontarlo. Credo che questo decreto non intaccherà minimamente la qualità del nostro sistema scolastico, ma dovremo monitorare tutti quanti la sua applicazione perchè è interesse di tutti”.

 

Vladimiro Selva, Psd: “Ho sentito toni che superano la portata del provvedimento, si dice che il decreto non mette al centro i ragazzi ma non è così, chi l’ha detto non l’ha letto bene. Si vuole rendere efficente un servizio per consumare meno e farlo migliorare. Un tema un po’ critico può essere quello dell’educazione fisica, ma penso che due coordinatori per le attività, come ci sono oggi, siano eccessivi. C’è un orario cui gli asili si adeguano, ma si dà comunque la possibilità di aggiungere un’ora per due sedi, per coprire le esigenze della famiglia. La ludocheca poteva essere penalizzata dai tagli, invece il servizio viene addirittura valorizzato. Poi la sperimentazione su Montegiardino, ma la logica di far lavorare più classi di età diversa, con classi ridotte, credo sia utile e arrichisca le relazioni. Ci troviamo a fare sdoppiamenti di docenti con classi troppo risicate, quando spostando pochi alunni è possibile avere classi equilibrate”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Ogni qualvolta iniziavo la lettura del decreto sul riordino scolastico mi saliva talmente tanta rabbia che non sono riuscito ad essere assolutamente positivo sul decreto. Nasce in maniera sbagliata e sballata rispetto a un riordino scolastico. Pochi giorni fa abbiamo avuto un incontro con il Comitato della scuola appoggiato da 4 mila firme. Ci hanno detto che questo decreto non porta qualità nel nostro sistema scolastico. Si vuole ancora irretire la mente di chi ascolta parlando di maggioranza che fa un decreto ed un’opposizione che non presenta emendamenti? Questa legge mi ha schifato. Ecco perché non riesco neppure a presentare un emendamento: sono assolutamente in contrasto col provvedimento. Perché non è stato fatto un progetto di legge? La qualità della scuola non si offre con dei tagli verticali come sta facendo la maggioranza in questo caso. Quello che poi conta è l’effettivo risparmio che si otterrà con questo decreto. Questo vogliamo sapere. Peccato non si sappia”.

 

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Se è vero che il decreto inizialmente ha suscitato delle perplessità poi sono state smontate una ad una. Il rapporto qualità/sostenibilità va valutato per garantire il servizio a lungo termine. A tutti coloro che hanno detto che scuola e sanità hanno subito i maggiori tagli dico che per la Sanità spendiamo 100 milioni di euro all’anno, per la Scuola quasi 60. A dimostrazione che la nostra attenzione nei confronti di questi due settori è alta. I provvedimenti presi però ci permetteranno di ottenere un risparmio di circa un milione di euro: non è risparmio sui bambini ma ritocchi che possiamo fare senza influire sul servizio reso. La maggioranza vuole bene al Segretario Morganti: credo sia l’uomo giusto al posto giusto”.

 

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato alla Cultura: “Si tratta di un decreto sofferto, molto discusso e dibattuto con tutti. Abbiamo razionalizzato. Oggi la scuola, dopo i provvedimenti del 2013 e del 2014, vanta il fatto di aver messo in campo tante buone pratiche. E nessuno potrà contestare a insegnanti e educatori di godere di privilegi. Sono stati messi a regime sistemi che hanno migliorato la didattica grazie a tre elementi: 1) obiettivo 0-18 anni 2) tematica dei sostegni e della continuità didattica dei sostegno 3) il personale ausiliario della scuola dovrà avere titolo ed essere formato per entrare all’interno del sistema scolastico. Sui risparmi posso dire che i servizi di prima infanzia verranno ridotti negli orari ma il personale sarà sempre quello mentre da un punto di vista organizzativo inviteremo i ragazzi a frequentare le strutture meno frequentate: questo permetterà di evitare di avere aule con 4/5 bambini. Cerchiamo di raggiungere dei numeri minimi di studenti. Io sono certo che i bambini otterranno miglioramento da queste misure. Un milione e 600 mila euro di risparmio a regime, di cui oltre 800 mila nel primo anno”.

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