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San Marino, Consiglio Grande e Generale: le comunicazioni e la trasparenza

da Redazione

Quindi un odg sottoscritto da Upr e Ps sulle misure anticorruzione, tre documenti proposti da Rete, il primo sui costi per i viaggi istituzionali. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

Il comma comunicazioni ha occupato l’intera seduta odierna del Consiglio grande e generale. Sei gli ordini del giorno presentati nel corso della mattinata, tra questi, uno sottoscritto da tutti i gruppi consiliari che impegna il congresso di Stato ad attivarsi nelle sedi internazionali in favore del ripristino del funzionamento delle istituzioni democratiche in Ucraina.

Quindi un odg sottoscritto da Upr e Ps sulle misure anticorruzione, tre documenti proposti da Rete, il primo sui costi per i viaggi istituzionali, il secondo sulla pubblicazione on line di relazioni introduttive ai decreti delegati, l’ultimo sulla trasparenza delle delibere dei Cda delle aziende autonome della Pa allargata. Infine, Rete, Civico 10 e Sinistra unita presentano un ordine del giorno per istituire una commissione consiliare d’inchiesta per “individuare le responsabilità politiche legate a tutta la vicenda Cassa di Risparmio”.

Nel corso del dibattito è tornato alla ribalta il tema della questione morale sollevata dai consiglieri di minoranza nei confronti del primo partito di maggioranza, il Pdcs, e in particolare , in riferimento alle vicende che hanno coinvolto il presidente Leo Marino Poggiali e il segretario Marco Gatti. Quindi sono seguiti gli interventi accesi dei consiglieri Pdcs-Ns. Lo stesso Gatti ha dato lettura delle risposte avute dalle Procure di Forlì, Napoli e Novara secondo cui “non risultano iscrizioni al registro degli indagati” a suo carico. Mentre Gian Nicola Berti, Ns auspica “maggior ponderazione” sul caso Poggiali, “perché magari quella persona da responsabile può risultare vittima di inganno da parte di terzi”.

Concluso il dibattito, sono iniziate le risposte dei segretari di Stato alle 25 interpellanze all’ordine del giorno che proseguiranno all’apertura della seduta di domani mattina.

 

Di seguito un riassunto del dibattito.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Per comunicare al Consiglio grande e generale che rispetto agli impegni presi in sede di approvazione del Bilancio, rispetto alla vicenda dei mancati introiti monofase, alla luce delle risultanze della relazione dell’indagine amministrativa commissionata dal governo, l’esecutivo e la segreteria di Stato per le Finanze sta lavorando a una delibera che contenga, oltre al dimensionamento del fenomeno, le risultanze dell’indagine e le proposte che il governo intende fare, rispetto ai provvedimenti da sottoporre al Consiglio. La delibera è già in bozza, non è conclusa la sua definizione, conto che nel prossimo Consiglio il governo potrà relazionare a riguardo”.

 

Lorella Stefanelli, Pdcs: “A nome della delegazione consiliare della prima sessione parlamentare del Consiglio d’Europa del 2014, composta dalla sottoscritta, dai consiglieri Paride Andreoli, Gerardo Giovagnoli e Luca Lazzari, desidero fare un riferimento dei lavori dell’ultima sessione. La delegazione ha depositato una mozione di risoluzione sull’immigrazione nel Mediterraneo in cui ha espresso preoccupazione sull’instabilità politica dei Paesi mediterranei della sponda meridionale, sugli scontri in Siria e sulle vicende di molti Stati africani che hanno intensificato i fenomeni migratori di massa. La mozione è stata sostenuta da 54 parlamentari di 26 Paesi diversi e si sta valutando il suo inserimento all’ordine del giorno di una prossima seduta. La delegazione italiana ha accolto con partecipazione e interesse il nostro incontro per presentare la mozione e ha ringraziato il Parlamento della nostra Repubblica per essersi fatto portavoce di un problema molto delicato per lo Stato italiano, quello di assistenza internazionale dei profughi”.

 

Mimma Zavoli, C10: “Andorra è l’ultimo Paese che ha sottoscritto la convenzione Instanbul contro la violenza di genere. Spero le mie parole possano servire come considerazione e sostegno per un’accelerata alla sua ratifica da parte di San Marino. La violenza contro le donne è una grave violazione dei diritti umani e il principale ostacolo al raggiungimento della parità dei sessi. Questo è il preambolo al testo di legge per la prevenzione e per la lotta alla violenza domenica contro le donne. Se queste parole sono condivisibili e il Consiglio le ha fatte proprie votando un ordine del giorno all’unanimità lo luglio scorso, è anacronistico che quell’odg sia ancora deprezzato, mancando ancora una volta questo passaggio istituzionale. Nella seduta di gennaio, il segretario Valentini ha riferito il parere dell’avvocatura di Stato. Riteniamo che i pochi adeguamenti da fare alla legge ’98 non siano una giustificazione per non procedere alla sottoscrizione. Chiedo al segretario di rispettare l’impegno preso in Aula un mese fa per conferire il mandato all’ Authority per le pari opportunità, affinché possa essere affrontata una proposta per le modifiche normative necessarie e in modo da procedere alla ratifica della convenzione che può allinearci con Paesi più grandi e farci diventare ancor di più il decimo Paese a ratificare la convenzione che le permetterebbe di diventare una legge applicata in tutto il territorio europeo e confermerebbe la vocazione di San Marino a difesa dei diritti umani”.

 

Oscar Mina, Pdcs: “Riferisco sui lavori della delegazione, cui ho partecipato insieme alla collega Bronzetti, alla tredicesima edizione dei lavori Osce. Al centro dei lavori il tema dello Stato di diritto, si è parlato di detenzione, sistemi giudiziari e strutture non allineate su principi internazionali. Quindi un tema che sarà discusso anche a luglio, nella prossima sessione, ilcontrollo parlamentare sulle forze armate e di sicurezza in genere: è fondamentale unitamente alla condotta da seguire secondo un codice etico , è fondamentale per garanzia di sicurezza nei territori internazionali. Quindi il ruolo dell’Osce nei 57 Stati aderenti per rafforzare questo concetto. Infine, si è dibattuto sulla situazione in Ucraina, che preoccupa molto per i diritti umani e per la difesa della libertà. Gli atti di violenza sono stati condannati, è una situazione intollerabile per gli Stati aderenti all’Osce. L’integrazione europea è il pomo della discordia ed è un aspetto che dovrà evolversi democraticamente. Preoccupano le conseguenze per una possibile crisi politica che dovrà trovare sostegno in tutti gli organismi internazionali”.

 

Simone Celli, Ps: “Il 21 marzo 2012 scorso il Consiglio grande e generale aveva approvato un ordine del giorno concordato con tutte le rappresentanze consiliari, a conclusione del dibattito sui cicli delle valutazione del Greco. I contenuti di quell’odg indicavano, in modo particolare, alcune priorità sull’allineamento agli standard di riferimento, cui dare compiuta attuazione entro giugno 2013. Si impegnava il congresso di Stato ad elaborare un piano globale di attuazione delle raccomandazione del Greco. Purtroppo, la maggioranza di questi impegni prioritari è rimasta inattuata, ma a nostro parere sul tema della lotta alla corruzione non si deve abbassare la guardia. E’ un tema di stringente attualità e che impone risposte urgenti sul piano politico. L’Aula deve partire dalla consapevolezza che il problema della corruzione esiste ed è molto forte e non può essere risolto con un semplice colpo di spugna. Riteniamo sia necessario e urgente riscrivere le regole del gioco, senza paura e senza tentennamenti. Il recupero di prestigio e credibilità della classe politica passa attraverso un atteggiamento rigoroso sulle soluzioni da adottare su questi delicatissimi temi. Le regole del gioco possono esser riscritte con il coinvolgimento di tutti i partecipanti della vita politica economica e sociale del Paese. Serve larga convergenza politica e sociale. Per questo alcuni consiglieri del Ps e Upr sottopongono all’attenzione Aula una proposta di odg che intendiamo mantenere aperta a tutti i gruppi con l’obiettivo di giungere dispositivo largamente condiviso sul piano politico”.

 

Odg: Il tema della lotta alla corruzione impone alle istituzioni l’obbligo di aprire una nuova fase all’insegna della realizzazione e della conseguente attuazione di provvedimenti normativi volti a contrastare tale fenomeno con l’obiettivo primario di prevenirlo e di reprimerlo qualora si manifesti nella sfera politica , nell’attività dell’amministrazione statale e in tutti gli ambiti della vita pubblica. Per questo il Consiglio grande e generale alla luce del completamento del percorso di adeguamento agli standard internazionali, sancito dalla recente fuoriuscita dalla black list italiana, dell’avanzamento del nostro processo di integrazione europea e del naturale riposizionamento del nostro Stato all’interno della Comunità internazionale; considerate le indicazioni contenute nel rapporto sulla Repubblica di San Marino predisposto, nel 2011, dal Gruppo di Stati contro la Corruzione (Greco) del Consiglio d’Europa, conferma il rigoroso impegno nell’azione di prevenzione, contrasto e repressione della corruzione e dell’illegalità, a partire dal varo di tutti i migliori strumenti legislativi per dare piena attuazione alla raccomandazioni del Greco, così come previsto dall’ordine del giorno consiliare, approvato nella seduta del 21 marzo 2012; impegna il congresso di Stato a presentare al Consiglio grande e generale, entro il 31 marzo 2014, un apposito progetto di legge per l’istituzione di una Commissione speciale, aperta anche al contributo di rappresentanti della pubblica amministrazione, delle forze sociali e delle categorie economiche, affinché predisponga, entro il 30 giugno 2014, un concreto piano d’azione da sottoporre all’attenzione del Consiglio grande e generale. In particolare tale piano dovrà trattare: la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione; l’affermazione della certezza del diritto e il superamento di ogni forma di discrezionalità;l’incremento degli obblighi di trasparenza nell’attività della pubblica amministrazione; il riordino delle normative in materia di assegnazione di forniture e appalti pubblici; allargando i casi di risoluzione del contratto per l’appaltatore condannato e adottando il principio di rotazioni degli incarichi per chi ha funzioni decisionali nell’assegnazione di forniture e appalti; l’ampliamento della gamma di reati contro la Pa; la definizione di un codice di comportamento, con tanto di disciplina delle incompatibilità, dei pubblici dipendenti, prevedendo forme di tutela per chi denuncia condotte illecite apprese in ragione del suo lavoro; l’adozione di una nuova regolamentazione per l’attività dei partiti e dei movimenti politici e all’esercizio dei ruoli di rappresentanza nelle cariche elettive, che prenda in considerazione il finanziamento pubblico e privato, i casi di incandidabilità e di decadenza, le incompatibilità, il conflitto di interessi e la trasparenza della situazione patrimoniale e finanziaria dei membri del Consiglio grande e generale.

 

Elena Tonnini, Rete: “Cosa significa essere un bravo politico oggi? A San Marino significa essere bravi a intessere relazioni privilegiate con società, operatori finanziari, fiduciarie. Ecco a cosa serve l’esperienza che si matura in anni e anni di buona politica. In fondo non è sempre facile trovare le risorse per finanziare le campagne elettorali, tenere i rapporti con un gruppo di grosse imprese che guarda caso molte volte vincono gli appalti pubblici. Si creano così rapporti trasversali che superano i concetti di maggioranza e opposizione. Rete continuerà sempre a chiedere un segnale di discontinuità più forte che coincide con le dimissioni dal Consiglio grande e generale quando ci si trova coinvolti in inchieste giudiziarie. Rete ha fatto dell’integrità dei propri rappresentanti un punto di partenza, una base certa e non un obiettivo da raggiungere. La Dc invece continua a chiudersi a cerchio per tutelare i propri protetti. A forza di seguire il precetto che i panni sporchi si lavano in casa, si trova sempre un posto per le lavandaie. E anche i giovani di questo partito si stanno adeguando. Nel giugno 2014 San Marino dovrà dare conto delle norme di attuazione sulle 16 direttive europee contro la corruzione del Greco”.

 

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Non condivido quasi nulla di quanto ha detto il consigliere Tonnini. Tranne il fatto che dovremmo essere più solleciti nel recepire le direttive del progetto Greco ed anche quelle della convenzione di Instanbul. La Tonnini delinea un quadro non veritiero tanto che festeggiamo l’uscita dalla black list proprio perché ci siamo adeguati alle indicazioni delle istituzioni europee che combattono la corruzione. Sollecito poi il Consiglio Grande e Generale a prendere posizione e ad esprimersi in merito a quanto sta succedendo in Ucraina. Decine di persone sono morte per combattere regime dispotico e liberticida”.

 

Ivan Foschi, Su: “La risposta alla mia interpellanza del segretario di Stato alla Sanità non mi convince. E’ troppo sintetica, liquidatoria e mi sembra anche irrispettosa. Sono intervenuto per chiedere chiarimenti sul fabbisogno dell’Istituto per la Sicurezza Sociale e in particolare del personale infermieristico che, allo stato attuale, restano ancora inseriti in graduatoria. Ma stiamo parlando del futuro dei giovani sammarinesi e delle loro prospettive lavorative e non credo che il Segretario di Stato possa rispondere con una simile superficialità”.

 

Marco Gatti, Pdcs: “Non mi piace la politica basata sugli scandali dei giornali e non su atti giudiziari. La Carta dei Diritti dice che uno è colpevole quando è condannato in via definitiva e credo che la ratio sia quella di tutelare le persone. Occorre poi spiegare alla gente la differenza tra rinvio a giudizio e avviso di garanzia. E allora dico che solo davanti a una sentenza di primo grado troviamo un giudice che quantomeno ha espresso una posizione, di condanna o assoluzione. E in caso dopo c’è anche l’appello. L’opinione pubblica si aspetta molto da noi e qui c’è qualcuno che per un semplice avviso di garanzia chiede le dimissioni di un consigliere. La politica dell’illazione e del sospetto è la politica di chi non ha nulla da dire. Noi siamo contrari a questo tipo di politica e questo governo di malfattori e delinquenti guarda caso è riuscito a portare a casa l’obiettivo di uscire dalla black list. Forse così delinquenti non siamo o no? Per quanto riguarda la mia posizione posso dire che la Procura di Forlì dice che non risultano iscrizioni al registro degli indagati di Marco Gatti e altrettanto fa la Procura di Napoli e quella di Novara. E ora basta fare demagogia, lavoriamo per fare leggi e per abbattere la burocrazia che affligge questo Paese”.

 

Luca Santolini, C10: “Il mantenimento a ogni costo di un incarico politico, nonostante pesanti ombre incombano sulla propria reputazione, è nella lista delle cose deprecabili rispetto l’etica politica. Abbiamo visto all’estero politici dimettersi per una laurea copiata o per una badante non regolarizzata, reati di minore entità rispetto quanto emerso nel nostro Paese. E’ un fatto di responsabilità politica, non penale, segretario Gatti. Non le fa onore mescolare le acque. A San Marino sono diverse le indagini che sono andate a toccare esponenti politici, tuttavia le uniche dimissioni da apprezzare sono state quelle, dagli incarichi di partito, dei consiglieri Upr. I partiti dovrebbero avere meccanismi trasparenti e i loro rappresentanti dovrebbero avere una reputazione candida come un panno appena lavato. Cittadinanza attiva ha presentato un odg per la sospensione cautelare in caso di rinvio a giudizio. Invito tutta l’Aula e i tesserati di ogni partito a riflettere su come vogliamo che San Marino diventi da oggi in poi. Se vogliamo essere citati all’estero come esempio per le migliori pratiche comportamentali o restare in eterna contraddizione tra parole e atti.. Invito tutti a voltare pagina”.

 

Valeria Ciavatta, Ap: “Intervengo sul tema anticorruzione sollecitata da alcuni interventi in Aula. Si possono fare tutte le considerazioni di merito, ma non si può dire che il questionario fatto dal governo per adempiere al Greco non sia utile. Abbiamo le competenze, ma manca, per alcuni aspetti come gli appalti, l’adeguamento alla normativa in ottica anti-corruttiva. Non c’è stata nel tempo la consapevolezza di dover introdurre tali adeguamenti per prevenire il fenomeno. Ha fatto bene il governo ad adottare l’iniziativa del questionario. Non mi piace si dica che non è stato fatto niente in questi anni, dal governo del biennio 2006-2008, citato da Tonnini, cui facevo parte, ma anche da quello della precedente legislatura in cui si è aderito al Greco. Da allora ci siamo posti nell’ottica di non fare brutte figure. Considerato che il rapporto emesso riguardava due tornate di valutazioni, abbiamo avuto un numero di osservazioni tutto sommato ridotto. Bisognerebbe vedere infatti quante sono le osservazioni fatte da altri Paesi, anche in quelli più virtuosi. Abbiamo fatto un lavoro corposo in tempi velocissimi perché le valutazioni sono avvenute in tempi molto a ridosso dell’adesione. E’ giusto porsi nell’ottica di adempiervi il più possibile, per affermazione dei principi di legalità ed onestà della Pa. A questo proposito, rispetto alle norme da applicare nel settore economico e finanziario, ci sono state valutazioni positive, è da tenere in considerazione. Siamo stati avvantaggiati dal fatto che in corso di adesione diverse erano le norme in via di riforma. Negli incontri con la delegazione sono state apprezzate le norme sull’incompatibilità, sui concorsi, sulle norme di disciplina, sul procedimento amministrativo..etc, non sono cose che nascono sotto i funghi, richiedono un lavoro che è stato compiuto. Non è piacevole sentire dire solo quello che non va, senza riconoscere quello che si è riusciti a conseguire. Su questa materia è importante ci sia condivisione, ben vengano iniziative in questo senso dall’opposizione. Molte cose sono state depositate nel passaggio di consegne al segretario attuale, tra cui il codice etico. A titolo personale, e come Ap, teniamo a dire che, oltre ad utilizzare studi già a disposizione, mettiamo a disposizione la nostra collaborazione sul piano politico e tecnico per contribuire ancora una volta alle valutazioni che ci attendono, inclusa quella del Moneyval, su cui sollecitiamo il governo sui ritardi, come per la formazione delle forze dell’ordine”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Enuncerò tre ordini del giorno e farò poi riflessioni su ruolo politica nel sistema Paese. I tre ordini puntano ad andare a concretizzare la trasparenza intrapresa a livello minimalistico dalle segreterie. Il primo: ‘Il Consiglio grande e generale, considerati i costi sempre maggiori connessi a viaggi e permanenze internazionali connesse al ruolo diplomatico e/o politico, volendo garantire un processo trasparente in merito all’organizzazione dei viaggi su esposti, anche nell’ottica di riduzione significativa degli importi necessari, auspicando una programmazione dei viaggi in grado di ridurre le spese approfittando di voli più economici, impegna il congresso di Stato a emettere appositi bandi di concorso, destinati ad ogni agenzia viaggi e tour operator sammarinesi, attraverso i quali procedere in modo trasparente all’organizzazione e prenotazione dei viaggi e dei pacchetti di permanenza ogni qual volta vi sia la necessità di prevedere la partecipazione di una delegazione sammarinese presso un consesso all’estero, Italia compresa’. Il secondo: ‘Il Consiglio grande e generale, volendo perseguire l’obiettivo della piena trasparenza delle sue strutture di cui possano beneficiare tutti i cittadini, Condividendo la considerazione secondo cui una maggiore divulgazione degli atti amministrativi prodotti dagli organi della pubblica amministrazione allargata (…); impegna il governo a verificare se vi siano condizioni o norme che ostino alla pubblicazione trasparente e pubblica di ogni delibera dei Cda delle aziende autonome della Pa allargata, con l’obiettivo di renderle liberamente consultabili nei rispettivi siti internet. In caso nulla, a livello normativo, osti ad impegnarsi per favorire tali pubblicazioni. In caso contrario, a provvedere alla presentazione di apposito progetto di legge tendente al superamento degli ostacoli esistenti’. Il terzo: ‘Il Consiglio grande e generale, volendo perseguire l’obiettivo della piena trasparenza e fruibilità dei lavori consiliari non solamente per i membri del Consiglio stesso, ma altresì per ogni cittadino che intenda interessarsene, data la consistente proliferazione di atti normativi che non seguono l’iter di oppia lettura consiliare, quali ad esempio Decreti delegati e Decreti legge, (…) impegna il governo a presentare, entro 90 giorni dall’accoglimento del presente ordine del giorno, apposito progetto di legge con cui prevedere, all’interno della legge quadro sul congresso di Stato, che allo stesso modo delle proposte di legge, anche per i decreti che vengono discussi in aula in fase di ratifica sia predisposto e pubblicato on line sul sito internet del Consiglio grand ee generale apposita relazione introduttiva, atta a spiegarne nel dettaglio lo spirito e i contenuti’. Nel corso del dibattito, è emersa la nostra presenza in organismi europei, dove ritengo sia importante far sentire la voce di San Marino, anche alla luce del percorso intrapreso con l’Unione europea. Sull’Ucraina ci deve essere la volontà di prendere una posizione importante su quanto accaduto. Quello che è impressionante di San Marino è che tendiamo sempre tutti quanti a mettere la testa sotto la sabbia pur di non vedere quello che sta accadendo al mondo, pensando che tanto qui non potranno accedere certe cose. La testa del partito del Pdcs non ha proferito mai parola su comunicato fatto un po’ di tempo fa dai giovani Dc sull’etica politica. Adesso ci si fa belli perché si è usciti dalla black list, ma come ho già detto in Commissione esteri, bisognava uscirne prima o poi, non ci dovrebbero essere alzate di bandiera”.

 

Stefano Macina, Psd: “Non dimentichiamoci di quanto fatto in questi anni. Nel 2005 abbiamo adottato una nuova normativa sul finanziamento elettorale e della politica, nel 2008 invece un regolamento anti-riciclaggio, fino ad arrivare a settembre 2013 all’approvazione di due ordini del giorno per contrastare la corruzione e per recepire le direttive del Greco. Tasselli che, uno dopo l’altro, hanno cambiato questo Paese. Siamo comunque disponibili a confrontarci per fare chiarezza: su come comportarsi se un membro del Consiglio Grande e Generale riceve un avviso di garanzia, ovvero se deve dimettersi o meno e altre situazioni simili. Se vogliamo intraprendere un percorso legislativo diamo la nostra disponibilità”.

 

Roberto Ciavatta, Rete: “Mi aspettavo un comma di comunicazioni più aspro. Il modo in cui ci si relaziona ad eventuali responsabilità politiche è diverso da gruppo a gruppo. Io continuo ad essere fiero di portare in quest’Aula il sentimento della gente normale dalla quale provengo. Ho ascoltato l’intervento del consigliere Gatti ma specifico che a mio avviso un conto è la responsabilità politica mentre un altro è quella giudiziaria. Altrove basta molto di meno per dimettersi. Sono i partiti stessi a chiedere le dimissioni per qualsiasi evento poco chiaro a cui venga accomunato il nome di un politico. A San Marino invece c’è l’iper-garantismo che dice che, fino a quando non c’è condanna definitiva, i politici sono autorizzati a stare in Aula. E questo a mio avviso delegittima la politica. Siamo usciti dalla black list non grazie, ma nonostante il segretario Valentini. La Dc è stata al governo per la maggior parte degli ultimi lustri: è il partito responsabile dell’ingresso nella black list. Ogni campagna elettorale il governo uscente si presenta dicendo “ora basta, si cambia marcia” ma in maggioranza ci sono sempre gli stessi. Sono gli stessi politici di maggioranza a confidarmi, fuori microfono, che la nomina del presidente Poggiali forse è stata sbagliata. Come Rete-Civico10-Sinistra Unita intendiamo presentare un ordine del giorno per fare chiarezza su tante cose successe in questo Paese e chiediamo “l’istituzione di una commissione consiliare, con composizione paritetica e con l’attribuzione di funzioni di d’inchiesta, allo scopo di individuare le responsabilità politiche legate a tutta la vicenda Cassa di Risparmio, con particolare attenzione:1) all’origine, alle cause, alle autorizzazioni ed ai controlli effettuati sull’investimento di Cassa di Risparmio in Delta 2) al ruolo di Segretari di Stato, dell’Autorità di Vigilanza, dei vertici della Cassa di Risparmio e di altri esponenti della politica e degli organi di controllo nella vicenda legata alla vendita di azioni di Sopaf a Cassa di Risparmio e al “sovrapprezzo” per servizi resi da Sopaf a Carisp 3) al ruolo che tale trattativa ebbe nella vertenza giudiziaria 4) al legame tra esponenti sammarinesi e coloro che si battevano contro la Cassa di Risparmio 5) ad eventuali altre vicende connesse alle indagini”.

 

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Si accusa di connivenza chi sostiene l’operato della maggioranza. Rigetto queste accuse perché non mi permetto di giudicare, né gli altri, né noi stessi. Credo di lavorare al massimo per svolgere correttamente il lavoro per cui sono stato eletto. Più di una volta ci siamo sentiti dare dei mafiosi, ma io credo che i fatti parlano chiaro e vadano in un’altra direzione. Nella nostra dirigenza c’è anche un rinnovamento forte delle persone. Credo che non si possa dire sempre quello che manca ma occorre anche guardare a quello che si è fatto. L’opposizione riconosca per onestà intellettuale che la maggioranza qualcosa di buono l’ha fatto e mi riferisco alla black list. Sulle problematiche che esistono tra l’essere consigliere ed eventuali responsabilità politiche credo sia giusto chiedere un passo indietro. Ma basta buon senso. E quando si capisce che le proprie responsabilità politiche danneggiano l’Aula e la politica stessa credo che la maggioranza di noi farebbe ugualmente un passo indietro anche senza essere costretto dalla legge. L’attestato di stima fatto al presidente Poggiali dimostra che prima di tutto gli siamo vicini come persone. Se poi verranno appurate responsabilità a suo carico sono sicuro che sarà lui stesso, come dicevo sopra, a fare un passo indietro. Codice etico? Anche la Dc nell’ultimo Congresso ha inserito il codice etico nello statuto del partito”.

 

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Questa mattina, dopo essermi confrontato con il movimento giovanile del mio partito, ho sottoposto a tutti i gruppi, che vi hanno aderito, un ordine del giorno su quanto sta accadendo in Ucraina. Credo che la Repubblica di San Marino dovesse intervenire a livello internazionale, tramite il suo esecutivo. Passo alla lettura dell’odg: ‘Il Consiglio grande e generale, alla luce delle vicende che si sono consumate in Ucraina in questi giorni, esprime la propria vicinanza al popolo ucraino, condanna fermamente il ricorso alla violenza e tutti quegli atteggiamenti integranti violazioni dei diritti umani; auspica un ritorno immediato alla normalità e che il popolo possa esprimere liberamente i propri diritti, con l’auspicio che questa fase venga gestitai n maniera tale da non comportare motivo di divisione dell’Ucraina. Il Consiglio grande e generale (…) impegna il congresso di Stato ad attivarsi direttamente, attraverso le rappresentanze parlamentari negli organismi internazionali e attraverso la rete diplomatica dello Stato, affinché faccia giungere alle istituzioni ucraine, europee ed internazionali l’auspicio della Repubblica di San Marino, data la sua tradizione millenaria di democrazia e libertà, di assoluto rispetto dei diritti umani, al fine di ripristinare e rafforzare il funzionamento delle istituzioni democratiche e l’auspicio che le istituzioni europee ed internazionali si assumano l’onere di supportare il sistema economico e sociale ucraino”.

 

Francesca Michelotti, Su: “Intervengo in riferimento all’intervento del consigliere Manuel Ciavatta. La situazione che ha vissuto il suo partito, penso, fa cadere la Dc da uno stato di imbarazzo a uno di costernazione totale. Quando un partito vede le sue due figure principali coinvolte in inchieste si rimane costernati, invece regolarmente la Dc si chiude in difesa delle gerarchie, senza giudizi di merito. Che tipo di considerazione può esserci all’esterno rispetto la leadership politica in questo Stato? Attenzione a dire che il governo ha avuto buoni risultati con l’uscita black list, forse questi risultati avrebbero potuto essere più brillanti, se non offuscati dalle questioni sulla credibilità della nostra classe dirigente. Un eccesso di garantismo si traduce o viene letta come vostra scelta di rappresentanza. Clarizia usa un termine interessante nella sua relazione di Bcsm 2012, parla di una catarsi sociale che ha isolato il marcio. Forse dobbiamo riflettere meglio su cosa sta accadendo e sul marcio che non era un fenomeno circoscritto. Come vogliamo giustificare, consigliere Ciavatta, il passato recente di una San Marino basata sulla frode? Se era una questione di fattore ambientale e vi era una sorta di assoluzione collettiva? E’ su questa base che possiamo ripermetterci di parlare di valore. Se copriamo tutto con le solite palate di sabbia significa che alla fine non abbiamo mal giudicato quel periodo da cui invece serve una presa di distanza più forte”.

 

Andrea Zafferani, C10: “Non dovremmo farne una questione politica. Oggi non possiamo più prendere certi casi e tradurli in termini di ‘ci fidiamo della persona, aspettiamo di ascoltarlo’. Oggi non si può più fare questo e ragionare così. Di fronte a certi casi giudiziari di potenziale gravità, che possono riguardare rappresentanti delle istituzioni e dei partiti, dobbiamo darci senza meno un corpo di regole applicabili, al di là di quello che decidono le singole persone, altrimenti siamo costretti a buttarla in politica. Condivido quello che diceva il collega Macina, mettere un corpo di regole a tutela delle istituzioni e dei partiti è un tema da affrontare nei tempi più brevi possibili. Depositeremo in questi giorni, insieme ai colleghi di Su, una mozione per chiedere un comma specifico su come le istituzioni tengono a porsi di fronte alla questione morale. A inizio marzo abbiamo chiesto la sospensione cautelare per i rinviati a giudizio, abbiamo mediato per quelli condannati in primo grado, l’odg è stato approvato a settembre e aspettiamo ancora il provvedimento. Al di là di questo, dobbiamo mettere a punto un corpo di regole che riguardino le istituzioni. Avevamo richiesto con un’interpellanza dei chiarimenti sulla decurtazione degli stipendi della Pa, nella risposta ci è stato sancito che i rapporti convenzionali rispetto ai rapporti di collaborazione subordinato non rientrano nella decurtazione, quindi convenzioni e quant’altro,. Ciò fa gridare allo scandalo, quando si chiedono tagli ai precari”.

 

Gian Nicola Berti, Ns: “Di parole fuori luogo ne sono state dette un po’ troppe in Aula e anche sugli organi di informazione ci sono stati interventi disconnessi. Siamo alla prima seduta consiliare fuori dalla black list e mi sembra stia iniziando il processo alla Dc. L’opposizione sta spostando l’interesse su tematiche da campagna elettorale anche in Consiglio grande e generale. A Michelotti, che ha attribuito responsabilità a un partito, vorrei ricordare che quando governava Sinistra unita San Marino è finito in procedura rafforzata Moneyval. Ma non abbiamo fatto processi a Su, ritengo che la responsabilità sia stata di sistema. Il dovere della politica non è fare processi, ma risolvere problemi. In questo Consiglio si poteva iniziare a parlare di sviluppo economico, ora che gli ultimi lacci sono stati sciolti. C’è una parte dell’opposizione che cerca di risolvere i problemi e chi spara su chi vuole risolverli. E’ chiaro che l’uscita dalla black list per alcune forze politiche sia una sconfitta. Date qualche mese e l’autorità giudiziaria accerterà i fatti e le responsabilità penali di chi ha alimentato la calunnia e di chi ha fatto cassa di risonanza a quelle calunnie mosse contro Marco Gatti. Qua vige il malcostume di alimentare la chiacchiera e addirittura portarla in Aula consiliare. Vicenda Poggiali: nessuno sa se sia responsabile del reato penale attribuitogli, è mera ipotesi nata da quando ha ricevuto la comunicazione giudiziaria e 12 giorni dopo è stato rinviato a giudizio. Non credo sia normale, forse questa anomalia avrebbe dovuto indurre a una maggiore ponderazione all’approccio della vicenda, perché magari quella persona da responsabile può finire vittima di inganno da parte di terzi. Sulla base di queste vicende si fa il processo alla Dc. Ma fatti privati non sono attribuibili a un partito. Credo poi sia un esercizio sbagliato attribuire colpe della Dc di ieri alla Dc di oggi. Noi sammarinesi è uscito nel 2006 dal Pdcs perché non condivideva la linea politica di allora. Oggi sono cambiate le persone e ne condividiamo il progetto politico. La politica è fatta non solo di persone ma di ideali. Qui c’è un Paese un po’ troppo schiavo da logiche della sinistra e deve liberalizzare in molti settori. Dobbiamo avere la capacità di eliminare privilegi retaggio del passato”.

 

Paride Andreoli, Ps: “Non voglio dare troppa importanza al consigliere Berti. Non ho capito se a parlare era l’avvocato o il consigliere. E questo mi dispiace perché questa mattina l’Aula consiliare sembrava più il tribunale. Non voterò mai più l’istituzione di una commissione d’inchiesta perché sono stato largamente disgustato dalla lettura della relazione della commissione consiliare del 5 settembre 2012 dove, all’interno di quella relazione, erano facilmente smentibili tutti i fatti riportati. Abbiamo una magistratura che deve portare avanti il suo lavoro e l’istituzione di una commissione d’inchiesta significherebbe sfiduciarla. Io vorrei che qui dentro si parlasse di temi come la politica economica sammarinese legata al sistema finanziario del Paese e dei rapporti di politica estera in particolare con l’Italia. Solo con i fatti la politica può tornare a riacquisire credibilità e non con le commissioni d’inchiesta. Non uso questi “mezzucci” per salire al governo e al trono dei potenti come è stato fatto in passato da altri”.

 

Luigi Mazza, Pdcs: “I movimenti nascono come reazione a qualcosa che non va. Ma a parte demolire hanno ben poco da dare di costruttivo. Io dissi un anno fa che quello che andremo a fare sarà difficile. Auspico che da qui a 5 anni riusciremo a far apprezzare al nostro Paese l’azione forte che il governo sta mettendo in campo per riportare il Paese nella strada giusta. Molte volte ho riconosciuto a Sinistra unita il pregio di non essere un movimento perché aveva obiettivi e portava avanti progetti: non faceva politica per demolire. Io non credo che sia utile per questo Paese trasformare la presunzione di innocenza in presunzione di colpevolezza. E c’è differenza tra avviso di garanzia e condanna. Sono d’accordo sul fatto che in caso di condanna in primo grado la politica non possa non tenerne conto ma un avviso di garanzia non equivale affatto a colpevolezza. Basta con la politica del sospetto, lavoriamo sui contenuti. Ben venga un esame sull’attuazione delle direttive del programma Greco e sullo stato d’avanzamento della lotta alla corruzione”.

 

Francesca Michelotti, Su: “Mi sento offesa dalle parole del consigliere Berti quando ha parlato di me dicendo che ‘ho perso gli ideali con la caduta del Muro di Berlino’. Non è affatto così”.

 

Tony Margiotta, Su: “Sinistra unita rappresenta a testa alta e con grande fierezza gli ideali della sinistra sammarinese. I nostri ideali sono importanti e consolidati e, in un certo senso, li abbiamo ritrovati anche nel movimento Civico10 con il quale ci siamo alleati. Noi crediamo che la politica non debba avere commistioni con l’economia. Noi dobbiamo dare l’esempio a coloro che ci hanno votato e a coloro che hanno creduto in noi. Chi dice che “non possiamo collegare la parte privata con la parte politica” sbaglia. Se il presidente del partito di maggioranza è indagato io credo che il partito debba prendere atto di questo e chiedere un passo indietro. Questo vale anche per il segretario e per altri esponenti politici di quel partito. Black list? Sono felice che il Paese ne sia uscita ma resto arrabbiato per il fatto di esserci entrato e perché ci siamo stati troppo tempo. Chi ha responsabilità di questo deve pagare soprattutto in ambito politico”.

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