SAN MARINO – Anche la Repubblica di San Marino ha recepito la normativa internazionale che introduce il concetto della responsabilità amministrativa dell’azienda. L’ha fatto con l’approvazione della Legge n. 6 del 21 gennaio 2010 e con il conseguente Decreto Delegato 96/2010.
In estrema sintesi, le aziende sammarinesi, a partire da quella data, rispondono per i reati commessi a loro vantaggio dai propri amministratori o dipendenti. C’è un ampio spettro di reati che vengono contemplati, dalla corruzione al riciclaggio. Non è escluso – anzi è ragionevole – che in futuro vengano inseriti nel novero anche i reati ambientali e quelli inerenti alla sicurezza sul lavoro.
Per le imprese, le conseguenze previste sono severe.
La legge però, se da un lato responsabilizza (per motivi facilmente comprensibili) le aziende, dall’altro offre loro la possibilità di difendersi. È prevista infatti l’esclusione della responsabilità per tutte le società che decidano di dotarsi di un modello di organizzazione idoneo alla gestione dei rischi legati ai possibili reati.
In pratica se l’azienda decide di organizzarsi in modo tale da prevenire – e l’aspetto della prevenzione è centrale – il rischio di veder commessi reati da parte dei propri dipendenti o collaboratori, nel contempo si sgrava dalla responsabilità nei casi in cui questi vengano comunque commessi.
La campagna di sensibilizzazione portata avanti da ANIS e Camera di Commercio con la consulenza di PK Consulting e la partnership con la nostra testata, San Marino Fixing, è mirata proprio a far comprendere alle aziende sammarinesi l’importanza di questa normativa e i vantaggi dall’applicazione di un idoneo modello organizzativo per la prevenzione dei rischi legati ai reati.
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