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Mercato del lavoro a San Marino, tutti i riferimenti normativi scaricabili in pdf

da Redazione

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Palazzo_Pubblico_5SAN MARINO – In attesa della complessa riforma del mercato del lavoro su cui le parti sociali sono a confronto con il Segretario di Stato Francesco Mussoni, sono diversi i testi di legge che oggi figurano come riferimento in materia di lavoro a San Marino. Il primo, in ordine di tempo ma anche in ordine di importanza, risale all’ormai preistorico 1961 ed è la “Legge per la tutela del lavoro e dei lavoratori” (la n.7 del 17 febbraio 1961). Di fatto rappresenta un condensato dello Statuto dei Lavoratori e va a regolamentare aspetti primari come le organizzazioni sindacali, i contratti collettivi di lavoro, le tutele dei lavoratori, i loro doveri e quant’altro. Sottoscritta dagli allora Capitani Reggenti Eugenio Reffi – Pietro Giancecchi, la legge 7/1961 introduce, mutuandolo dall’Italia (che però lo cancellò l’anno successivo), il principio dell’efficacia erga omnes dei contratti collettivi che oggi è uno dei temi sul tavolo della trattativa.

Consiglio_Grande_e_Generale3La “Legge che detta norme sulle sanzioni disciplinari e sui licenziamenti individuali e collettivi” è invece la n. 23 del 4 maggio 1977, ed è qui che troviamo di fatto contenuti che possono essere equiparati all’articolo 18 di cui si sta discutendo in Italia. Altra legge importante è la 131 del 29 settembre 2005, la cosiddetta “Legge Andreoli”, che regola “la promozione, il sostegno e lo sviluppo dell’occupazione e della formazione”. Il testo si proponeva di riordinare e razionalizzare le normative in materia, obiettivo per la verità non proprio e non sempre riuscito. Anche in questo caso l’attesa riforma si prefigge l’obiettivo di modificare, anche pesantemente, alcuni degli strumenti di cui alla 131/2005, dalla formazione all’Ufficio del Lavoro.

Sempre del 2005 (23 novembre) è la legge n.169, che si occupa della “materia di avviamento al lavoro di lavoratori non iscritti alle liste di avviamento al lavoro”, vale a dire i frontalieri. Qui oltre a dare una codificazione del lavoro transfrontaliero vengono introdotte le procedure di avviamento al lavoro, considerate decisamente farraginose dalle imprese e vengono posti i limiti al loro utilizzo. Facciamo un passo indietro perché risale al 19 settembre 1989 la “Legge sul collocamento” (n. 95), che regolando la materia di fatto aggiorna la legge 7/1961. Venendo infine a tempi più recenti, la legge n. 73 del 31 marzo 2010 è la “Riforma degli ammortizzatori sociali e nuove misure per l’occupazione e l’occupabilità”, dove tra le altre cose spiccano la regolamentazione della CIG, la Cassa Integrazione Guadagni,  l’indennità speciale per la mobilità (IES) e quella di disoccupazione oltre a tutta una serie di misure che soprattutto in questi tempi di crisi fanno parte della vita quotidiana di imprenditori e lavoratori.

Ovviamente non possiamo non chiudere citando il cosiddetto “Decreto Mussoni” (DL n. 156 del 5 ottobre 2011) che a sua volta ingloba i contenuti del DL 130/2011 (“Interventi urgenti per la semplificazione e l’efficienza del mercato del lavoro”) e di fatto vuole essere considerato la base di partenza della riforma.

 

Legge 17 febbraio 1961 n. 7
(per la tutela del lavoro e dei lavoratori)
Legge 4 maggio 1977 n. 23
(sanzioni disciplinari e licenziamenti individuali e collettivi)
Legge 19 settembre 1989 n.95
(sul collocamento)
Legge 29 settembre 2005 n.131
(per la promozione, il sostegno e lo sviluppo dell’occupazione)
Decreto 23 novembre 2005 n.169
(avviamento al lavoro dei lavoratori frontalieri)
Legge 31 marzo 2010 n. 73
(riforma degli ammortizzatori sociali e misure per l’occupabilità)
D.L. 5 ottobre 2011 n.156 (semplificazione mercato del lavoro)
errata corrige D.L. 5 ottobre 2011 n.156


 

Mercato del lavoro a San Marino: tutta la verità

 

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