Con 33 voti a favore e 22 contrari, il Consiglio grande e generale ha approvato il programma di governo e gli otto segretari di Stato designati dalla coalizione San Marino Bene comune.
SAN MARINO – Con 33 voti a favore e 22 contrari, il Consiglio grande e generale ha approvato il programma di governo e gli otto segretari di Stato designati dalla coalizione San Marino Bene comune.
Nel corso della seduta notturna, concluso il dibattito consigliare sulla “Presentazione, discussione e approvazione del Programma di Governo per la XXVIII Legislatura
e nomina del Congresso di Stato”, si è quindi proceduto al giuramento degli otto neo segretari di Stato: Pasquale Valentini, con le deleghe per gli Affari esteri e politici,Turismo e Rapporti con l’Aass; Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni, Funzione pubblica, Giustizia, Rapporti con le Giunte di Castello; Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze e Bilancio, Poste e Rapporti con l’Aasfn; Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per l’Istruzione, Cultura e Università, Ricerca scientifica, Affari sociali e Pari opportunità; Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità e Sicurezza sociale, Famiglia, Previdenza e Programmazione economica; Matteo Fiorini, segretario di Stato per il Territorio e Ambiente, Agricoltura, Telecomunicazioni, Politiche giovanili, Sport, Protezione civile e Rapporti con l’Aaslp; quindi Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro, Cooperazione e Informazione; infine Marco Arzilli, segretario di Stato per Industria, Artigianato, Commercio, Trasporti e Ricerca.
Il passaggio successivo è stata la sostituzione dei neo segretari di Stato in Consiglio grande e generale da parte dei primi non eletti nelle liste di maggioranza. Hanno quindi giurato i consiglieri Luca Beccari (Pdcs), Alessandro Cardelli (Pdcs), Stefano Macina (Psd), Nicola Renzi (Ap), Vladimiro Selva (Psd), Gian Franco Terenzi (Pdcs), Andrea Massimo Ugolini (Pdcs). Infine Mirko Tomassoni (Psd), assente, presterà giuramento in apertura della prossima seduta.
Comma successivo è stata la nomina dei Sindaci di governo: Luigi Mazza per il Pdcs-Ns ha candidato Oscar Mina, mentre Gerardo Giovagnoli per il gruppo Psd ha candidato Vladimiro Selva, entrambi sono stati eletti all’unanimità. Quindi la nomina, sempre all’unanimità, del Consiglio dei XII: Denis Amici, Italo Righi, Roberto Venturini ed Emanuel Ciavatta per la lista Pdcs-Ns; Denise Bronzetti (sostituita fino al termine del mandato reggenziale da Gian Carlo Capicchioni) e Stefano Macina per il Psd; Mario Lazzaro Venturini per Ap; Alessandro Mancini per il Ps; Pier Marino Mularoni per l’Upr; Francesca Michelotti per Su; Mimma Zavoli per C10; Gian Matteo Zeppa per Rete.
Quindi i 5 membri nominati dal Consiglio grande e generale che fanno parte del Magistero di Sant’Agata. La lista Pdcs-Ns ha nominato Lucio Leopoldo Daniele e Marino Leopoggiali; il Psd Marino Venturini; l’Upr, d’accordo con Su, Giovanni Conti, mentre il Ps rinvia la designazione alla prossima sessione consiliare.
Terminate le nomine, è stato affrontato l’ultimo comma, la votazione degli ordini del giorno presentati nella precedente sessione consiliare. Sono stati approvati tre odg: il primo, promosso all’unanimità, è stato presentato dalla maggioranza, in accordo con Sinistra unita e Civico10, che a loro volta hanno ritirato un testo similare. L’odg impegna il governo a promuovere un dibattito consiliare per valutare lo studio di fattibilità dell’architetto Tadao Ando per la realizzazione di un polo museale nel centro storico. Sempre all’unanimità è stato accolto l’odg presentato da Ps e Upr che impegna il congresso di Stato a riferire sullo stato dei conti pubblici nella sessione dedicata al Bilancio 2013. Approvato infine con 42 voti a favore, 4 contrari e altrettanti astenuti l’ordine del giorno presentato sempre da Ps e Upr per istituire una sede istituzionale dedicata al confronto e alla definizione di un piano strategico anti crisi. Rinviati invece l’ordine del giorno di Su e C10 che chiede un riferimento sulla politica estera da parte del segretario di Stato competente, così come quello presentato da Ps-Upr sulla riforma del regolamento consiliare. I lavori si sono quindi chiusi passata la mezzanotte, in anticipo di una giornata.
Di seguito un riassunto degli ultimi interventi del dibattito sul programma di governo.
Gerardo Giovagnoli, Psd: “Le priorità del nuovo governo e della maggioranza devono concorrere alla normalizzazione del Paese. A partire dalla stabilizzazione dei rapporti con l’Italia, attesa da parecchio tempo, su cui questo Parlamento ha lavorato molto negli ultimi anni della legislatura precedente e ha promosso una serie di interventi forti sulla trasparenza e sul cambiamento del sistema economico. Oggi siamo orfani di alcuni pilastri della nostra vecchia economia che sono stati utilizzati male e che non possiamo più permetterci. Quindi la normalizzazione sul fronte della criminalità organizzata. Non possiamo infatti essere certi che i nostri strumenti giuridici e legislativi siano sufficienti, mi sento comunque di garantire chi ha posto le questioni sulla delega alla Giustizia. L’accorpamento per noi non significa che sia passata in secondo piano, anzi la tematica è assolutamente al centro della nostra attenzione, ci sono impegni forti presi nel programma che riguardano la lotta a questi fenomeni.
Poi prioritaria é la normalizzazione anche sul fronte della riforma fiscale. Abbiamo una fiscalità che lascia scoperti molti accumuli di ricchezze, serve l’estensione della base imponibile e dobbiamo sposare l’esigenza di nuove entrate con quella della competitività. Di qui l’impegno del programma di approvare la riforma tributaria interrotta. Non è detto che verrà approvata quella licenziata in commissione Finanze, ma sarà anche questo un passo verso la normalizzazione.
In questa legislatura ci deve poi essere la capacità di essere ambizioni. Spesso ci dimentichiamo di alcuni record che abbiamo, dallo stato sociale, alla sanità, all’aspettativa di vita che ci rende fra i Paesi più longevi al mondo. Ci dimentichiamo spesso di come si sta bene in questo Paese. Siamo stati abituati ad essere individuati dalla stampa italiana per problematiche legate alla giustizia e all’incompatibilità internazionale. Ecco, è bene che in questa legislatura ci sia un’inversione di tendenza e che tra qualche anno, quando si parlerà di San Marino, siamo protagonisti di parole positive. Infine, esigenza primaria è costruire posti di lavoro e avere un bilancio in parità nel più breve tempo possibile, non possiamo prolungare l’era del debito.
Come Psd abbiamo la responsabilità della segreteria di Stato per le Finanze e di garantire lo sviluppo e lo stato sociale. Quando si dovrà risparmiare si dovrà farlo, ma si dovrà anche avere un occhio particolare per le situazioni di difficoltà. L’ambizione deve essere infine soprattutto in politica estera. Siamo tutti convinti della necessità di una maggiore integrazione europea. Si è trovata una sintesi nel programma di coalizione su questo, ci sarà presto un referendum dove la cittadinanza stessa dovrà decidere. I molteplici appelli fatti oggi al confronto devono essere assolutamente accolti e assicuro lo sforzo in questa direzione, bilanciando il ruolo del governo, dei partiti di maggioranza e di opposizione in una coralità che non può essere altro che collaborativa. L’impegno iniziale sarà confermato fin da subito con la finanziaria”.
Paride Andreoli, Ps: “Mi sarebbe piaciuto ascoltare dai banchi di maggioranza, come da alcuni membri di governo, quelle che sono le volontà programmatiche per far sì che il Paese in crisi inverta la tendenza del debito pubblico con un avanzo gestionale. Credo questa sia la preoccupazione che proviene da tutta l’Aula e mi auguro sia il punto di partenza della legislatura. Mi auguro ci siano prospettive nuove che non siano solo quelle sottolineate dal programma di governo. Ci auguriamo quindi che la ratifica dell’accordo sia un buon punto di partenza, ma pensiamo che il nuovo governo debba mettere in campo determinazione e volontà per uscire dalla crisi.
Seppure l’opposizione nel suo dna porta avanti una politica che non può essere quella di fare sconti all’esecutivo, dall’altra vogliamo proporci, come nella passata legislatura, in modo costruttivo. Ricordo che abbiamo presentato 23 progetti di legge, probabilmente non interessavano a nessuno. Ma mi auguro che, per rispetto alla minoranza, da oggi ci si possa confrontare sull’ideoneità dei progetti presentati. Non bisogna essere chiusi nè dalla maggioranza, nè dalla minoranza. Ognuno deve assumere il suo ruolo, ma in questo momento il Paese ha bisogno di unanimità di intenti per garantire il futuro ai cittadini. A riguardo, invito il segretario di Stato per il Lavoro a riprendere l’odg votato all’unanimità per creare il Fondo di solidarietà.
Ci fa specie che in un momento come questo, dove c’è l’esigenza di implementare il settore turistico, si riduca la segreteria di Stato, portando lo Sport in capo a un altro dicastero, per poi accorpare il Turismo agli Esteri per pochi mesi, facendo sì che si possa perdere un anno di scelte importanti. Anche per la Giustizia mi aspettavo un segretario di Stato dedicato ai problemi di quel settore. Il Ps ha a cuore i problemi del Paese, si riproporrà come nel passato e speriamo la maggioranza non si dimentichi di non essere più il Patto, ma Bene comune, e possa avere la volontà di intraprendere un dialogo aperto e costruttivo. Se questo ci fosse, in maniera puntuale, il Partito socialista non farà mancare la sua voce, determinazione e volontà di interloquire con le forze politiche presenti in Aula”.
Luigi Mazza, Pdcs: “In campagna elettorale abbiamo evidenziato l’esigenza di procedere alla nomina del nuovo governo per mettere in atto un’azione determinata per giungere alla ratifica dell’accordo con l’Italia. Oggi da molti interventi é emerso in maniera chiara che questo Paese ha bisogno di un governo per portare a compimento gli impegni, dalla ratifica bilaterale e l’uscita dalla black list alla legge di bilancio, dal contenimento della spesa alle politiche per favorire l’occupazione. Oggi c’è una maggioranza e poi ci sono tante opposizioni, nel 2008 c’erano due coalizioni che il giorno dopo le elezioni erano già muro contro muro Oggi non c’è questa volontà, ma ci sono più alternative su cui ci può essere dialogo. La diversità può essere un’occasione non solo nella stessa coalizione, ma anche in quest’Aula. Se ci sono 9 segretari di Stato invece di dieci è ovvio che è il frutto di un equlibrio politico nella nuova maggioranza, non vi vengo a raccontare la storia della spending review. Il fatto che questa lista ha affidato il Turismo a un Capitano Reggente, come in passato, non avrebbe impedito la nomina di nove segretari oggi, ma in Ufficio di presidenza è stato trovato l’accordo su otto. Sull’accorpamento di Giustizia e Turismo: le problematiche che dobbiamo affrontare sono note, non è l’accorpamento che cambierà l’impegno politico. Sulla Giustizia, in particolare, riprendiamo da dove abbiamo lasciato. La collega Berti ha detto che l’emergenza non è segno del passato, è evidente. In quest’Aula va approvata quella riforma tributaria richiesta da impegni internazionali, dal Fmi. Ai nove segretari di stato chiedo il coraggio di fare scelte anche impopolari di cui questo Paese ha bisogno”.
Tony Margiotta, Su, replica: “Al collega Venturini spiego che non era mia intenzione offendere nessuno, non ho parlato di disonore verso determinate persone, ma ho voluto dire che non sono state onorate le aspettative della cittadinanza nel velocizzare la fase di formazione di governo. Se si è sentito offeso, me ne scuso”.
Mario Venturini, Ap: “Non era diretta a lui gran parte della mia replica, lo rassicuro, non mi ero sentito offeso dal suo intervento”.