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San Marino, Parco tecnologico e scientifico: 5 carte da giocare

da Redazione

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Sono nell’ordine: Smartech S.r.l.; Italia Impianti sas (nome per realtà di San Marino ancora da definire), Maya S.r.l. e Remediation S.r.l. Fa parte della compagine dei pionieri del parco scientifico anche il Design Lab.

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di Saverio Mercadante

 

E’ sui blocchi di partenza il primo nucleo del parco scientifico e tecnologico al centro del dibattito della quarta edizione del San Marino Forum che si è svolta la scorsa settimana al Kursaal. L’attività dovrebbe iniziare già dalle fine dell’estate. Sono cinque le aziende che hanno mostrato grande interesse per l’iniziativa, come avevamo già anticipato nello scorso numero, e che hanno deciso di muoversi in proprio, in attesa dei prossimi passi del governo per il sostegno di questi pionieri del parco scientifico. Il segretario di Stato Arzilli alla fine del suo intervento ha nel dettaglio fatto i nomi delle cinque imprese interessate alla realizzazione del parco scientifico e tecnologico. Sono nell’ordine: Smartech S.r.l.: realizzerà un laboratorio per lo studio e la realizzazione di elementi ottici olografici VPHGs; Italia Impianti sas (nome per realtà di San Marino ancora da definire): mettere in campo progetti di ricerca e realizzazione di brevetti innovativi in settori determinati, quali ad esempio le energie rinnovabili e la biologia marina; Maya S.r.l.: punterà a produrre un prototipo di combustore a letto fluido di piccola taglia; Remediation S.r.l. (nome per realtà di San Marino da definire): è indirizzata alla ricerca con prove di fattibilità di laboratorio in merito alle bonifiche ambientali in situ ( per esempio trattamenti a cui sono sottoposte le matrici ambientali, acqua, aria e suolo, per raggiungere valori di risanamento o regolamentari per lo scarico, senza essere spostati dalla loro sede originale) ed on site (le bonifiche on site sono trattamenti che prevedono la rimozione della matrice contaminata dal sito di appartenenza e il trattamento, generalmente nello stesso luogo. La matrice ambientale dopo il trattamento può essere ricollocata nello stesso sito da dove è stato estratto). Fa parte della compagine dei pionieri del parco scientifico anche il Design Lab. Il laboratorio fa capo a docenti dell’Università di IUAV di Venezia e all’Università di San Marino per lo sviluppo di progetti per le attività industriali. Sarà compito delle aziende realizzare i capannoni. Al momento il progetto è in fase di costituzione. Il segretario di Stato Marco Arzilli oltre che sul parco scientifico e tecnologico ha puntato il suo intervento sulle nuove ambizioni internazionali di San Marino e sul futuro da costruire dentro una realtà assolutamente nuova ma dalle enormi prospettive. “San Marino è molto diversa da pochi anni fa. Abbiamo fatto una rivoluzione in pochissimo tempo – ha affermato il Segretario di Stato – scegliendo il driver della trasparenza e delle regole internazionali. Siamo usciti da una crisi di forte criticità provocata dal nostro isolamento. Nulla sarà più come prima”. Marco Arzilli ha poi analizzato la possibilità di un nuovo modello di sviluppo. “Vorrei proporre qualche precisazione sul concetto di prodotto interno lordo che può essere trasformato in benessere interno lordo puntando appunto al benessere collettivo, alla sostenibilità. Quei famosi sei anni di crescita che il nostro Paese ha vissuto forse aveva caratteristiche non proprio trasparenti, avevamo in qualche modo i piedi di argilla. Troppe società di servizi che fatturavano troppi milioni di euro, in questo modo truffavamo il paese”. “Non c’è dubbio che per entrare a far parte delle classifiche internazionali dobbiamo fornire dati in tempo reale. Abbassando i costi delle imprese, fornendo incentivi, il parco scientifico e tecnologico può essere una grande occasione per creare un centro di eccellenza in ricerca e sviluppo qui a San Marino”. “Non possiamo pensare solo ad individuare un sito, noi saremo un unicum in questo settore, a cavallo tra due stati, tra due regioni. Noi abbiamo il diritto di fare impresa e questo ci deve essere riconosciuto a livello internazionale. Ma dobbiamo cambiare il sistema paese, analizzare criticamente e intervenire per sburocratizzare e dare libertà alle imprese. Per il parco scientifico dobbiamo creare un unico punto di riferimento, è necessaria la massima condivisione per crescere insieme.

 

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