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Scambio automatico di informazioni? (Forse) l’Italia se l’è già  dimenticato

da Redazione

Le riflessioni a bocce ferme dopo la Festa dell’Amicizia del Pdcs toccano principalmente tre temi. La crisi economica, il rapporto con l’Italia sempre in stallo. E poi le fibrillazioni all’interno della maggioranza, con i sommovimenti degli Europopolari che stanno animando ulteriormente l’estate politica sammarinese. Il punto della situazione col Segretario alle Finanze (e per il momento ancora Segretario politico del Pdcs) Pasquale Valentini.

Di Loris Pironi

Le riflessioni a bocce ferme dopo la Festa dell’Amicizia, tradizionale appuntamento estivo con il Partito Democratico Cristiano Sammarinese, vertono principalmente su tre temi. La crisi economica, che tocca San Marino quanto il resto del mondo, il rapporto con l’Italia sempre in stallo. E poi le fibrillazioni all’interno della maggioranza, con i sommovimenti degli Europopolari per San Marino (in lista col Pdcs e in maggioranza all’interno del Patto, ma in contatto diretto con i Democratici di Centro, che sono dall’altra parte della barricata per stabilire prima o poi una rotta comune) che stanno animando ulteriormente l’estate politica sammarinese.

Il punto della situazione lo fa Pasquale Valentini, Segretario politico del partito di maggioranza relativa, ma anche Segretario di Stato alle Finanze.

“La festa dell’Amicizia è stato ancora una volta un momento significativo per la vita politica e perché ci ha offerto l’occasione di incontrare i cittadini. Sono emersi diversi aspetti che meritano una riflessione. Il primo è la necessità di fare chiarezza dopo la confusione che si è creata nel mese di agosto. In questo contesto si inseriscono due priorità assolute. La prima è la richiesta di fare fronte alla situazione di difficoltà economica del Paese, con l’esigenza di trovare soluzioni affinché i conti pubblici non entrino in sofferenza. Il messaggio del Pdcs in questo senso è chiaro: la manovra è solo l’inizio, dovrà infatti essere completata con una serie d’interventi concreti e quantificabili. Non possiamo non agire al più presto, entro la fine dell’anno, perché la carenza di entrate nelle casse dello Stato è un problema concreto. L’altra questione, strettamente correlata, è la necessità di compiere un salto di qualità nelle relazioni con l’Italia. Non nascondo che è una situazione che non ci soddisfa, uno stallo che ha ripercussioni negative, giorno dopo giorno, sulla nostra economia. Queste due priorità dovranno costituire l’agenda del Patto per San Marino, che è chiamato a rispondere con consapevolezza al Paese. La stabilità e un Governo che lavora sono le richieste dei nostri cittadini. E questo è un messaggio che lanciamo a noi stessi, e poi anche alle altre forze che compongono il Patto per San Marino.

Ma qual è, esattamente e concretamente, la situazione delle relazioni con Roma?

“Ci sono due accordi firmati e uno parafato, dunque la trattativa dovrebbe essere a buon punto. Ci avevano parlato di un protocollo aggiuntivo, e nell’ultima lettera ufficiale ricevuta da Roma, ci era stata paventata la richiesta di scambio automatico di informazioni. I rapporti con l’Italia non sono fermi ad allora, ma la situazione, lo vedete, non si sblocca. Eppure la Guardia di Finanza ha avuto più volte modo di riconoscere come la collaborazione con San Marino stia portando a risultati importanti per intervenire sui fenomeni di frode che danneggiano l’Italia quanto la nostra Repubblica. Eppure ci sono forme di collaborazione con le Regioni, mi riferisco in particolare al Veneto, all’Emilia-Romagna e alle Marche, in tema di sanità, rifiuti, ambiente. È per questo che diciamo che è inspiegabile voler mantenere (da parte italiana, ndr) queste incertezze”.

Della richiesta di scambio automatico d’informazioni non si parla più da un paio di mesi.

“La Commissione tecnica che si è riunita più volte ha comunicato che serviva una specifica iniziativa politica. San Marino ha approvato un Ordine del giorno consiliare in cui indicava all’Italia la nostra disponibilità a confrontarsi sull’argomento, ma in uno specifico tavolo di trattativa. La nostra disponibilità è stata confermata formalmente al Ministro, abbiamo sollecitato più volte ma siamo in attesa di risposte da luglio. Nel frattempo l’Italia si è mossa autonomamente in diversi modi, con il Decreto Incentivi ad esempio, considerandoci sempre un paese black list. Il vero problema, per parte nostra, è che non si conosce con chiarezza l’elemento che manca per chiudere questa trattativa”.

Incontrerete Tremonti domani al Meeting?

“Ah, questo è il vero tormentone d’agosto. Tremonti conosce la situazione, sa che saremo al Meeting anche perché l’abbiamo comunicato alla sua segreteria. Sicuramente non ci ha comunicato che desidera parlare con noi in questa occasione, come non ha detto il contrario. Se desidera incontrarci ben venga, ma da parte nostra non ci saranno forzature”.

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