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Giorgio Napolitano a San Marino, i passaggi chiave del suo discorso

da Redazione

Cita Abramo Lincoln, il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano nel corso del suo discorso. E ricordando fulgidi esempi del valore e della solidarietà del Titano verso l’Italia, guarda al futuro, un futuro in cui San Marino deve essere sempre più integrato con l’Europa.

SAN MARINO – Cita Abramo Lincoln, il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano nel corso del suo discorso, a Palazzo Pubblico, in occasione della Visita di Stato del 13 giugno 2014. Un bel discorso che abbraccia il Titano, le sue storiche relazioni d’amicizia con l’Italia, un discorso “circolare” che parte e si conclude con un riferimento all’Europa.

Il Presidente Napolitano in particolare parla dell’ammirazione per il Titano e il suo spirito, “La stessa ammirazione – citiamo testualmente – che, due secoli or sono, aveva indotto Napoleone e poi le stesse potenze restauratrici a non ledere la secolare tradizione di libertà ed indipendenza custodita dai cittadini del Titano. Una tradizione che avrebbe indotto il Presidente Lincoln a ricordare come San Marino, ‘uno dei più onorati Stati del Mondo’, avesse ‘dimostrato che un Governo fondato sui principi repubblicani può venire amministrato in modo da essere sicuro e durevole’.”

Napolitano richiama alla memoria altri momenti storici dove l’alto valore del Titano si è riverberato sulle vicissitudini italiane: “In momenti cruciali della nostra storia comune, San Marino e i suoi cittadini – affrontando i gravissimi rischi derivanti dal pericolo dell’invasione straniera – offrirono prezioso rifugio a Giuseppe Garibaldi, Francesco Nullo, Ugo Bassi e alle provate truppe garibaldine, contribuendo così alla causa del nostro Risorgimento”. E poi, quasi 100 anni più tardi, quando “le porte del Titano e le case dei cittadini sammarinesi sarebbero state nuovamente e generosamente dischiuse ai cittadini italiani che qui giunsero, in fuga dagli orrori e dalla barbarie del secondo conflitto mondiale e della persecuzione razziale e trovarono, numerosissimi, in questa terra, rifugio, sicurezza e fraterna solidarietà”. Sono queste le radici della profonda amicizia che, per il Presidente Napolitano, legano l’Italia a San Marino.

Inevitabile il riferimento all’evoluzione rapida delle relazioni in questi ultimi anni, in questi ultimi mesi, con il riconoscimento degli impegni portati avanti dal Titano. “Le relazioni italo-sammarinesi sono avviate ad assumere un’intensità e uno spessore senza precedenti, anche grazie alle recenti scelte, non sempre agevoli, ma certamente lungimiranti e coraggiose, compiute dal Vostro Paese in ambito economico-finanziario, sia sul versante bilaterale che europeo”.

Il Presidente Giorgio Napolitano (così come del resto i Capitani Reggenti) evoca poi “l’importanza del comune capitale umano costituito dal lavoro italiano nella Repubblica di San Marino”. “I nostri lavoratori frontalieri costituiscono infatti una risorsa preziosa, che contribuisce a rendere ancor più dinamico, sinergico e prospero il rapporto tra i nostri Paesi”.

Tutta la seconda parte del discorso ha l’Europa come sfondo e come riferimento. “La difficile crisi economica che stiamo attraversando ha favorito una pericolosa frammentazione degli interessi ed il rafforzamento di sentimenti contrari allo spirito dell’integrazione europea, mettendo a dura prova la capacità delle Istituzioni nazionali ed europee di alimentare fiducia nel futuro e di opporre alla logica del declino quella del coraggio e dell’iniziativa”, in uno dei passaggi sicuramente più significativi di tutto il discorso – questo del coraggio e dell’iniziativa da contrapporre alla logica del declino.

Il Presidente Napolitano infine nel chiudere questo suo intervento fa riferimento a un italiano illustre, cui fu riservato l’onore di prendere la parola proprio a Palazzo Pubblico, “in questo luogo carico di storia e suggestione”. Si tratta di Piero Calamandrei, che nel 1948, in occasione dell’insediamento dei Capitani Reggenti, dedicò la sua allocuzione a “San Marino, esempio Europeo”, “scorgendo nelle Istituzioni del Titano e nell’esperienza della vostra Repubblica un modello di democrazia e libertà, un esempio da seguire nel faticoso percorso di ricostruzione di un continente lacerato dalla guerra. E’ mio vivo auspicio che, come allora Calamandrei intuì, così oggi San Marino possa considerare un decisiva priorità il percorso di avvicinamento alla grande famiglia europea”.

E in questo cammino, conclude Napolitano, “San Marino sa che potrà sempre contare sull’amicizia e sulla vicinanza del popolo italiano e delle sue Istituzioni”.

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