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Editoriale: San Marino, un tavolo per aiutare il sistema bancario

da Redazione

I riflettori si sono concentrati soprattutto sul cosiddetto Decreto “salva banche”, il Decreto Legge numero 16 del 2019.

 

di Alessandro Carli

 

I riflettori si sono concentrati soprattutto sul cosiddetto Decreto “salva banche”, il Decreto Legge numero 16 del 2019. Alla fine però il Consiglio Grande e Generale, all’unanimità, ha ratificato solamente la parte inerente alla proroga del blocco dei pagamenti per tre mesi, vista la scadenza imminente di quello di Banca Cis. Su tutto il resto si è soprasseduto considerate le numerose perplessità sollevate da più parti non solo in Aula.

Nella sua prima versione il decreto risultava impropriamente sbilanciato sull’aiuto a tutte le banche a prescindere dal loro merito di credito e dalla sostenibilità dell’intervento e rischiava di impattare in maniera profonda sulle risorse dello Stato che già sono in sofferenza.

Di conseguenza sarebbero proprio cittadini e imprese con patrimoniali, maggiori imposte e altro ancora a dover sostenere l’onere di un così forte indebitamento.

Inoltre concentrare gli sforzi su un solo settore – certo, strategico, ma non è l’unico – significa sottrarre risorse da destinare agli altri interventi necessari al resto del sistema economico.

È utile forse ricordare che le banche sono aziende e quindi sono soggette alle stesse logiche per cui gli interventi da mettere in campo per quelle in difficoltà non possono prescindere dal fatto che esse lo meritino o meno e che abbiano un progetto di risanamento.

Pensare a erogazioni a pioggia senza verifiche né garanzie è molto pericoloso.

Vedremo adesso se il Governo riconvocherà il tavolo per affrontare la crisi del sistema bancario con tutte le forze del Paese, nel quale si possa finalmente attivare un confronto reale e costruttivo che veda anche una regia politica in grado di fare sintesi e guidare con coerenza e determinazione verso “la soluzione”.

L’auspicio è che tutti gli interventi necessari a tale scopo siano concertati in maniera complessiva e organica e non invece l’uno separato dagli altri.

Serve dunque definire un progetto che tracci il percorso delle azioni da mettere in campo ed essere conseguenti nel dargli concretezza.

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