Home NotizieMondo Speranza a 24 Mattino: “Cedere a noi le feste dell’Unità sarebbe la scelta giusta”

Speranza a 24 Mattino: “Cedere a noi le feste dell’Unità sarebbe la scelta giusta”

da Redazione

“Per noi le Feste dell’Unità sono un pezzo di identità, forse a Renzi &co. interessa poco. A noi, invece, tocca, perché è un pezzo della nostra storia e della nostra identità. Io sarei contentissimo di poter restituire quel marchio al suo popolo, alla sua gente. Sono un simbolo di lotte contro le diseguaglianze, e quella battaglia è sempre aperta. Essere di sinistra, di centrosinistra, significa costruire un mondo più giusto, battersi per l’equità e per l’allargamento dei diritti. L’Unità è un simbolo ma dietro quel simbolo ci sono dei valori che non si esauriscono oggi, anzi sono più attuali del passato”. A dirlo è Roberto Speranza, coordinatore di MdP, intervenuto nella trasmissione 24 Mattino su Radio 24, che così risponde alla domanda del conduttore Luca Telese sulla crisi delle feste dell’Unità. “Chiederebbe a Renzi di darvi quel marchio?”, ha chiesto Telese: “Quella non è la storia di Renzi, non credo che Renzi faccia un atto di generosità così forte, ma sarebbe la scelta più giusta”, ha risposto Speranza che ha aggiunto: “Le Feste dell’Unità sono in crisi perché il giornale non è più in edicola. Uno dei risultati della Segreteria Renzi è che quel giornale non esiste più nelle edicole italiane e questo mi fa molto soffrire. Il Pd è un azionista di riferimento di quel giornale, quindi, la responsabilità è molto chiara e evidente, sotto gli occhi di tutti”. Alla domanda sul perché alle feste di Mdp non hanno ancora adottato quel nome, Speranza ha risposto: “L’Unità è un marchio registrato che è proprietà di qualcuno e, in modo particolare, in questo momento è proprietà del PD. Solo che il PD ha la responsabilità di non far andare quel giornale in edicola e le feste dell’Unità si sono svuotate. È la stessa ragione per cui quattro anni fa alle primarie votarono tre milioni di persone e quest’anno hanno votato un milione e otto”.

 

DI PIETRO E’ IL BENVENUTO. PERCHE’ NO


“Io sono contento di chi porta la bandiera. Per me le bandiere non sono qualcosa di cui vergognarsi, sono la nostra identità, sono qualcosa di positivo. Noi vogliamo costruire un campo largo di centrosinistra. Benvenuto a chi voglia portare la propria bandiera con le sue idee”. Così Roberto Speranza, coordinatore di MdP, intervenuto nella trasmissione 24 Mattino su Radio 24, risponde a Luca Telese sull’annuncio di Antonio Di Pietro che voterà per il Movimento Democratico e progressista. “Una grande apertura a Di Pietro?” chiede Telese e Speranza replica: “Perché no!”.

 

CIAONE? HANNO PAGATO IL PREZZO AL REFERENDUM SUCCESSIVO

 

“Sono ancora molto arrabbiato perché quel giorno votarono quindici milioni di italiani, quasi tutti votarono sì. Fu un momento importante di partecipazione e il più grande partito del paese, in cui allora militavo, la sera anziché apprezzare quella partecipazione democratica ha detto “Ciaone!” in sfregio a chi quella mattina era andato a votare”. Così Roberto Speranza, coordinatore di MdP, intervenuto nella trasmissione 24 Mattino su Radio 24, ha risposto alla domanda del conduttore Luca Telese che gli ha chiesto se è ancora arrabbiato per il “ciaone” lanciato sui social dal deputato Pd Ernesto Carbone dopo il risultato sul referendum sulle trivelle. Ha poi aggiungo Speranza: “(Il ciaone) è l’idea che non ti interessano le opinioni dell’altro, che sei così convinto delle tue che, alla fine, l’opinione dell’altro non ha senso e quando quell’altro sono quindici milioni di persone poi il prezzo lo paghi e credo che il prezzo sia stato pagato al referendum successivo sulla riforma costituzionale”.

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