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Indonesia, dopo lo tsunami, l’eruzione vulcanica: 154 i morti

da Redazione

L’Indonesia si trova a fronteggiare due emergenze naturali, il disastro causato dallo tsunami e l’eruzione del violento vulcano Merapi. Lo tsunami è arrivato: le morti accertate sono già 154, oltre 500 i dispersi. E i numeri sono destinati a crescere.

Lunedì sera la scossa di terremoto di 7,5 di magnitudo, a ovest dell’Isola di Sumatra, poi il conseguente tsunami che ha distrutto il villaggio costiero di Betu Monga. Dei 200 abitanti ne sono scomparsi 160, le morti accertate sono più di cento. Ma tutta l’isola di Pagai del Sud è stata duramente colpita, dove il mare è penetrato sulla terra ferma per 600 metri. Diciannovemila le persone evacuate nelle aree vicine al vulcano. Il terremoto responsabile dello tsunami ha avuto epicentro a 78 km di ovest di Pagai Sud, nelle isole Mentawai, a soli 14 km di profondità. Onde alte oltre 3 metri hanno così spazzato due villaggi costieri del Pagai Meridionale. penetrando nell’entroterra fino a 600m, nonché danneggiato gravemente anche il centro turistico Macaronis, sul Pagai settentrionale, famoso per il Surf. Nonostante l’allarme tsunami lanciato dalle autorità, gli abitanti della costa non hanno avuto scampo. Inoltre, dopo il terremoto sono andati persi i contatti con una imbarcazione che trasportava dei turisti australiani. La situazione pare davvero molto critica e il bilancio potrebbe aggravarsi velocemente; come se non bastasse l’Indonesia è in allarme anche per l’eruzione del vulcano Merapi, a Giava, avviata ieri e che ha costretto l’evacuazione di quasi 20 mila persone. Anche in questo caso purtroppo si contano delle vittime, almeno 25 per asfissia o ustioni. Il totale delle vittime sale così a 154, un bilancio con tutta probabilità ancora provvisorio.

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