Home categorieImpresa Primo Pazzini Artista di lettere

Primo Pazzini Artista di lettere

da Redazione

Raccontare la propria storia attraverso la Storia – quella con la S grande – che ha stampato, all’interno della sua azienda (Studiostampa), per cinquant’anni.

Di Alessandro Carli

 

Nozze d’oro con l’arte per l’azienda sammarinese Studiostampa, fondata nel 1960 proprio dal signor Primo Pazzini. E come un artista rinascimentale, Pazzini sceglie le parole più sentite per raccontare mezzo secolo di lavoro: parole pesate, aneddoti divertenti, scelti con cura, come fossero fonemi unici, levigati dal tempo. Precisi. Come lettere da ricomporre per dare alle stampe un libro mai scritto: quello che è passato tra le sue mani – un annales legato da un nastro d’oro – e nei suoi occhi, che hanno visto passare l’evoluzione della stampa. “Una volta c’era il compositore – ricorda Primo Pazzini, quasi musicando le parole – e i processi venivano svolti manualmente”. Senza grafici e senza computer, come in una bottega di artigiani del Cinquecento. Un lavoro di passione e precisione, con tempi talvolta lunghissimi. “Ho stampato il primo giornale del partito socialista sammarinese – spiega -. Dopo due notti di lavoro, mi addormentai sulla sedia. La mattina, mi svegliò Gino Giacomini, politico e amico”. La prima pagina della Storia personale di Primo Pazzini si apre su Rimini. “Ho iniziato a lavorare a 13 anni: facevo il ‘bocia’ in una piccola tipografia. Poi ho fatto il ‘proto’, ovvero il capo tipografo per un periodico a Rimini. Siamo alla fine degli anni Cinquanta. Un giorno Eugenio Reffi, un caro amico, mi fa: ‘Primo, perché non fai domanda per aprire una tipografia a San Marino?’. Presento la domanda, ma senza pensarci più. Lo rivedo, e mi chiede se avevo presentato tutto all’ufficio preposto. Passato un po’ di tempo, salgo, per la prima volta, a Palazzo Pubblico: la domanda doveva passare per la Segreteria agli Interni. Chiedo di Sua Eccellenza Eugenio Reffi, ma mi dicono che poteva ricevere solo su udienza. Un po’ perplesso, mi avvio piano piano verso l’uscita quando una voce dall’alto mi raggiunge. Mi sento chiamare: ‘Primo, ma dove vai?’. Era lui, Eugenio”. Nel 1960 parte ufficialmente la storia. E il primo passo non può che essere un gustosissimo aneddoto. “L’azienda era di tipo ‘artigianale’ – racconta con un sorriso il signor Primo – e si chiamava ‘La rapida’. I clienti, leggendo l’insegna, richiedevano i lavori in tempi davvero strettissimi. Così si decise di cambiare in Studiostampa: in questo nome c’è il concetto di studio e di riflessione. Un lavoro va sempre pensato, analizzato”. Una cura, quella del particolare, che ha portato l’azienda a lavorare per nomi dal pedigree cristallino: brand conosciuti in tutta Italia, con qualche slancio anche verso l’Europa. E gli Stati Uniti: un progetto che però non andò in porto. “Fui contattato da un dirigente della Coca Cola: aveva in mano un contratto quinquennale, poi però non se ne fece nulla”. Le memorie del signor Pazzini – raccontate con un’allegria quasi felliniana – hanno toccato anche il mondo amato dal Maestro: “Ho curato i manifesti del Circo Orfei e del Circo Togni – racconta -, ma anche di Fiabilandia: per il parco di Rimini stampavamo dai 60 mila ai 100 mila fogli all’anno. L’Orchestra Casadei aveva una rivista, ‘Simpatia’. Il primo numero venne stampato a Roma. Il secondo a Bologna. Non contenti, per il terzo numero vennero dai noi: 60 mila copie”. Non solo Italia però: tra i clienti storici di Studiostampa, il Colorificio Sammarinese, che dal 1960 si serve dell’abilità del signor Pazzini, per non parlare di tutti i lavori eseguiti per gli uffici e Segreterie di Stato. Il presente ha un fiore all’occhiello dall’accento vagamente british: da qualche anno Studiostampa lavora con la St. Peter’s italian Church di Padre Carmelo, la chiesa cristiano-cattolica di Londra. “Per loro – annota il fondatore dell’azienda sammarinese – realizziamo i libretti in lingua italiana”. Per moltissimi professionisti la ‘bottega’ del signor Primo Pazzini è stato un laboratorio in cui accrescere il mestiere: gli insegnamenti appresi vicino all’artista delle lettere sono stati una palestra di vita per poi avviare attività lavorative autonome. All’interno dell’edificio dell’azienda di Galazzano, in bella vista su un muro, una dichiarazione che vale come una laurea ad honorem: una lettera che la Fabriano – rinomatissima realtà riconosciuta in tutto il mondo – ha inviato all’azienda per un lavoro eseguito su carta Ingres dedicato al calendario dell’Ufficio del Turismo. Il gruppo marchigiano ha scritto che il lavoro eseguito “ha ottenuto le congratulazioni, oltre che per motivi artistici, anche per l’esecuzione tecnica che ha ottimamente messo in risalto le particolari caratteristiche della carta impiegata”. Un marchio di garanzia. Una scommessa d’arte che oggi, come nelle botteghe del Grande Rinascimento, continua ad essere portata avanti dai figli Ettore (entrato in azienda nel 1976) e Stefano, che lavora a Studiostampa dal 1991.

 


VAI ALLA GALLERIA FOTOGRAFICA

 

SFOGLIA LO SPECIALE ON LINE

 

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento