Sabato 2 Aprile, a Modena si è inaugurato il Vernissage de “La Tredicesima Costellazione”, denominata Ofiuco, la personale di Rossano Ferrari, affermato artista internazionale, che si terrà fino al 2 Maggio.
L’originale e tecnologica sede del Planetario Civico di Modena ha ospitato gli oltre 400 invitati che, complessivamente, si sono prenotati alle “proiezioni stellari”, nei diversi orari programmati per la serata. Lara Congiu, cultural manager dell’evento, inappuntabile nell’organizzazione, ha fatto gli onori di casa, ricevendo affettuosamente i numerosi estimatori dell’arte di Rossano Ferrari, in una serata davvero conviviale. Le opere, ordinatamente esposte nella magica sala circolare dell’osservatorio, hanno fatto da cornice alle affascinanti proiezioni in cui le opere stesse venivano sovrapposte alle galassie conosciute del nostro Universo, con un sottofondo musicale ispirato alle aurore boreali.
Uno spettacolo unico cui ha fatto seguito la presentazione di Sergio Bevilacqua, sociologo dell’arte, nonché curatore dell’antologica di Rossano Ferrari, che ha definito l’artista, unico nel suo genere, “un doppio-mosaicista che invia il suo messaggio attraverso tasselli colorati che sapientemente si incastrano nel significato delle sue opere”.
Sergio Bevilacqua, si è poi soffermato sull’opera protagonista dell’evento, Ofiuco, la Tredicesima Costellazione, realmente esistente, ma esterna alle corrispondenze astrologiche e che, in mitologia, è rappresentata dal “dominatore” del serpente. Ofiuco, infatti, tiene nelle mani la testa e la coda del serpente stesso, rappresentando quel sottile equilibrio di sensazioni e tentazioni che si alternano nei sentimenti umani.
Giovanni Aliotta, designer di gioielli, che come saprete, vive a San Marino da alcuni anni, ispirandosi al testo critico di Sergio Bevilacqua, in questa occasione, ha disegnato e realizzato un prezioso gioiello in argento, oro e zaffiri naturali, dove tre esagoni irregolari a più livelli formano una gabbia tridimensionale.
I perimetri preziosi e concentrici, che rappresentano la Tredicesima Costellazione, “ingabbiano” il serpente immaginario di cui Ofiuco è il portatore.
Un gioiello per le donne, “autenticamente innamorate”, che simbolicamente indossano “la gabbia preziosa” di quel serpente che, fuggendo, è riuscito a offrire loro il frutto proibito, che ha tramutato la tentazione in sentimento.
L’interpretazione plastica di Aliotta, coincide perfettamente con il pensiero di Sergio Bevilacqua, che nella sua presentazione ha parlato del serpente, non come il male assoluto, ma piuttosto come una “tentazione” che uomo e donna possono gestire proprio attraverso Ofiuco che domina il serpente stesso, in un atteggiamento che rivediamo nell’Adamo ed Eva di Albrecht Durer.
Gli “occhi” che caratterizzano le opere e lo stile dell’artista Ferrari, sono qui realizzati in oro giallo con zaffiri naturali, facendo di Ofiuco un gioiello in un contesto artistico di eccezione quale “l’Universo di Rossano Ferrari”.
Giovanni Aliotta, ha già collaborato con Rossano Ferrari, alla progettazione di LovingArt, la prima opera che integra una collezione di gioielli appositamente realizzati, dando a chi li indossa la sensazione di entrare nella dimensione artistica dell’opera stessa e presentata a Milano qualche anno fa, già attenzionata dal Catalogo dell’Arte Moderna di Mondadori.
Come LovingArt, anche questo è un progetto che Giovanni Aliotta ha voluto portare avanti con la Protodesign srl, la sua azienda sanmarinese, nata come start-up tecnologica, che lavora su commissioni private e di aziende di produzione, utilizzando l’alta tecnologia applicata al design e alla prototipazione della modellistica.
Un concetto di innovazione in una forma di luxury-design applicata all’arte di Rossano Ferrari, che ancora una volta, in sinergia con la creatività di Giovanni Aliotta, diventa… Arte Indossabile!
