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Il rendiconto finanziario paga i nostri debiti?

da Enrico Gaudenzi

L’attuale fase economica impone scenari che indirizzano manager, imprenditori e consulenti aziendali ad essere meno “ragionieristici” e maggiormente flessibili.

Non è più importante solo avere sotto mano i numeri. Uno dei temi da gestire è plasmare l’operatività aziendale per favorire il rimborso del debito. In passato l’inflazione ha favorito l’aumento costante dei prezzi ma anche il rimborso del debito.

Se ad esempio avevo una vendita costante di pezzi e avevo utilizzato capitale di terzi (come un finanziamento bancario) per acquistarli potevo, nel medio termine, aumentare i ricavi (grazie all’inflazione) rimborsando una somma di debito ancorata al valore nominale di allora. La storia ci ha insegnato quindi che presidiare le grandezze finanziarie è sempre più decisivo per il successo dell’impresa. Il risultato economico è un dato potenziale si ma non certo (bellissima espressione usata da tanti analisti). “L’impresa per l’impresa” non è solo generare utili economici ma risultati che sfocino in flussi di cassa positivi. Che cosa è il rendiconto finanziario? E’ uno schema di bilancio che ha lo scopo di esprimere la capacità dell’impresa di trasformare un reddito imputato a conto economico in un flusso di cassa spendibile (dinamica finanziaria del rendiconto). Consente di dirci se ci sarà continuità aziendale e di esprimere la capacità dell’azienda di rimborsare i suoi impegni finanziari. Ci sono diversi metodi di redazione. Le aziende che redigono un bilancio in forma ordinaria posso redigere il rendiconto con il metodo diretto (analisi dei flussi di cassa della gestione operativa quindi entrate e uscite che hanno portato variazioni di cassa ai conti bancari o fiscali) e indiretto (analisi degli equilibri tra i debiti a breve e lungo e gli investimenti/impieghi). Questi metodi sono troppo concentrati sulle variazioni dei flussi finanziari e poco sulle diverse gestioni aziendali.  Quello più flessibile e come sopra descritto che a mio avviso (e non solo) ci impone l’attuale fase economica con scenari variabili è quello aziendalistico. Quale pregio? Quello di esaminare ciascuna gestione aziendale e verificare quanto ognuna di queste contribuisce alla produzione o all’assorbimento del flusso di cassa aziendale.

Dovendolo fotografare in poche righe posso dire che mi servono tre ingredienti: il conto economico riclassificato che mi porti a un Margine Operativo Lordo (vedi il mio precedente articolo), lo stato patrimoniale dell’attuale esercizio e quello dell’esercizio precedente. Sommando o sottraendo al MOL le variazioni del cash flow dell’anno “n” e dell’anno “n-1” gestione per gestione (corrente, degli investimenti, finanziaria, straordinaria, fiscale e del patrimonio netto) il risultato deve necessariamente essere pari a zero! Quello che c’è in mezzo (la interpretazione delle variazioni) mi permetterà di capire quali gestioni producono liquidità e quali la assorbono e saprò quali dinamiche permetteranno al mio rendiconto di “pagare i miei debiti”.

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