Home Dal giornale IAM srl: smaltimento e assimilabilità, un “dialogo” da imparare

IAM srl: smaltimento e assimilabilità, un “dialogo” da imparare

da Mattia Marinelli

A livello normativo, i rifiuti indifferenziati prodotti dalle imprese di pulizia come e dove vengono smaltiti? Vengono differenziati? Le modalità di assimilazione dei rifiuti speciali indifferenziati ma non pericolosi (RSU, Rifiuto Solido Urbano) ai rifiuti urbani non sono una cosa da prendere sottogamba: San Marino ha normative attente e precise a beneficio dei piccoli operatori economici, ma anche una soglia identificata in 10 chili al giorno, che rappresenta uno spartiacque tra le aziende che possono beneficiare della “assimilazione del rifiuto a quello urbano” e quelle che non possono. Ora: non voglio invitare chi si occupa in azienda di “gestione dei rifiuti” debba avere un bilancino per conoscere con massima precisione il “peso” che sta trasportando ma basta anche un analisi visiva o approssimativa per comprendere se si è sforato il limite o se si è ancora dentro ai parametri descritti nella circolare dell’AASS (Prot. 4018/25 del 30/11/16). I 10 chili giornalieri, in maniera approssimativa ma comunque utile per capire a chi si rivolge il “tetto”, sono prodotti anche da piccole realtà industriali, quindi da quelle composte, in media, da 3, 4 o 5 Nei sacchi neri, e lo dico con cognizione di causa, viene generalmente buttato di tutto: dagli scarti della frutta al packaging che viene utilizzato per avvolgere e conservare gli snack sino ai bicchieri di plastica per il caffè, oltre che alla carta e alle lattine. In qualche azienda del territorio – non in tutte ovviamente – i rifiuti quindi non vengono gestiti come si dovrebbe. A testimoniarlo sono le “immagini” poco edificanti che talvolta (ma non così raramente) capita di vedere in giro: cassonetti stracolmi e rifiuti abbandonati per terra. Perché approfittare di un beneficio che concede la PA alle imprese quando, in fondo, basterebbe solo un po’ di tempo e un po’ di cultura sociale e ambientale? Se si rimane sotto la soglia dei 10 chili al giorno (repetita iuvant), i rifiuti indifferenziati possono essere naturalmente smaltiti negli appositi cassonetti, sempre che la loro natura sia quella del rifiuto indifferenziato assimilabile a quello domestico; pertanto privo di materie inquinanti, tossiche o nocive. Se invece si superano i quantitativi sopra citati, subentra il Codice Operatore Economico e il Formulario di identificazione di trasporto rifiuti correttamente compilato in ogni sua parte per quanto di spettanza. Sopra i 10 chili ogni 24 ore i rifiuti indifferenziati prodotti dalle imprese non sono assimilabili agli urbani e vanno quindi conferiti diversamente. Noi in IAM abbiamo un’area di raccolta dedicata proprio a queste realtà. Molti di voi sanno bene di cosa sto parlando: ad ogni modo, siamo sempre a disposizione per una consulenza gratuita e per dare tutte le delucidazioni sull’argomento. Come ho già più volte spiegato, sarebbe sempre opportuno differenziare: in Repubblica sono dislocati diversi punti di raccolta (vetro, organico, plastica, metalli, RSU, ecc.) e quindi basterebbe avere un po’ di pazienza e rispetto per l’ambiente per suddividere quello che viene scartato. Anche perché le bad practices, quindi i comportamenti poco virtuosi, comportano una crescita dei costi di gestione e smaltimento che poi ricadono sull’intera collettività.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento