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Andrea Giorgis (Giustizia) a Radio 24: “No sorteggio per carriere in magistratura”

da Redazione

Sorteggio per le carriere in magistratura? “Non è la soluzione perché impedisce una selezione improntata al merito e a fare in modo che a ricoprire gli incarichi direttivi siano scelte le persone più capaci. E poi perché muove da un assunto che dobbiamo evitare, quello di una magistratura come corpo omogeneo che non ammette nessuna forma di pluralismo. Sarebbe una regressione culturale e non risolverebbe i problemi che abbiamo di fronte. Dobbiamo invece immaginare un sistema elettorale che valorizzi il merito e la credibilità che un magistrato ha acquisito nel corso della carriera liberandolo da un’appartenenza a un gruppo o a un’associazione”. Lo ha detto Andrea Giorgis, sottosegretario alla Giustizia, a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24.

 

“RIFORMA PER DIFENDERE CREDIBILITÀ E AUTONOMIA MAGISTRATURA”


“Questo pomeriggio si svolgerà una riunione di maggioranza con il ministro, i due sottosegretari e i rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari che sostengono questo governo. Oggetto dell’incontro è definire e velocizzare i tempi di questo processo di riforma, del processo civile, penale e del Csm. L’obiettivo è rivedere sia le norme che disciplinano l’elezione dei membri togati del Csm sia le regole che disciplinano il conferimento degli incarichi direttivi e la carriera dei magistrati, al fine di preservare la credibilità e l’autonomia della magistratura”. Lo ha detto Andrea Giorgis, sottosegretario alla Giustizia, a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24. “Non c’è nessun obiettivo che si possa considerate volto a ridurre l’autonomia, al contrario abbiamo bisogno, di fronte a quello che leggiamo da giorni, di difendere la magistratura e fare in modo che non venga meno la fiducia nella magistratura. La prima nostra preoccupazione è di fare in modo, attraverso una riforma equilibrata e ancorata al dettato costituzionale, di difendere e ripristinare e preservare la credibilità e l’autonomia della magistratura”.

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