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Consiglio Grande e Generale: la polemica sulle affermazioni rilasciate dal dirigente del tribunale

da Redazione

“Il ruolo esercitato deve essere supportato da un comportamento adeguato: il che non significa censura ma rispetto della nostra Costituzione” afferma Francesco Mussoni (Pdcs). Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – I lavori del Consiglio Grande e Generale ripartono alle 19 con il Comma Comunicazioni. A tenere banco è ancora una volta polemica sulle affermazioni rilasciate dal dirigente del tribunale. “Il ruolo esercitato deve essere supportato da un comportamento adeguato: il che non significa censura ma rispetto della nostra Costituzione” afferma Francesco Mussoni (Pdcs). Viene posto in votazione l’ordine del giorno della maggioranza con cui si dà mandato al Congresso Grande e Generale di invitare “dirigenti e funzionari della Repubblica ad ogni livello a tenere in debito conto nello svolgimento della loro attività dell’importanza del ruolo ricoperto che dovrebbe essere improntato al recepimento del benessere di San Marino”. “Nel momento in cui la Repubblica decide di servirsi di persone che hanno una chiara fama e possono prendere posizione nel dibattito italiano perché ne hanno l’autorevolezza, io credo che non dovremmo avere un tono censorio” dice Nicola Renzi (Rf). “Ci vuole il rispetto dei ruoli e delle istituzioni” afferma Gian Matteo Zeppa (Rete). “Se si può condividere il principio della cautela nelle dichiarazioni pubbliche rilasciate da funzionari e dirigenti, è importante chiarire alcuni aspetti per avere una visione più ampia” dice Eva Guidi, annunciando l’astensione del gruppo di Libera. L’Odg viene approvato dall’Aula. 

 

Di seguito una sintesi degli interventi

 

Comma 1 – Comunicazioni

 

Francesco Mussoni (Pdcs): La prima valutazione che mi viene da fare: lavoriamo velocemente ad un progetto Paese di prospettiva e visione perché non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo costruirlo con le parti sociali e la politica e non avere paura di agire e intervenire nei vari settori con una visione semplificata. E’ una priorità che emergerà dirompente nelle prossime settimane. Dobbiamo fare questo sforzo. Abbiamo vissuto degli anni complessi: pensiamo al periodo blacklist dal 2010 al 2011. Non ci può essere una ripresa immediata. E’ un tema di priorità nazionale. Collegato a questo è emerso anche un altro tema, quello della giustizia in senso lato. Il tema della delicatezza delle dichiarazioni che chi riveste ruoli pubblici e istituzionali deve avere nel comportarsi per rispetto al giuramento fatto alla Repubblica. Serve una separazione nell’ambito della giustizia rispetto a quelli che sono gli interlocutori e i protagonisti nell’ambito della giustizia. Il ruolo esercitato deve essere supportato da un comportamento che non significa censura ma rispetto della nostra Costituzione. Sono temi su cui anche la maggioranza deve esprimere un orientamento costruttivo e di richiesta di eventuali comportamenti. Sono anche temi legati alla nostra credibilità e reputazione e ai rapporti istituzionali internazionali. Credo che dobbiamo in qualche modo evidenziare questa delicatezza e questo tatto nelle interlocuzioni.

 

Votazione Ordine del giorno maggioranza.

 

Nicola Renzi (Rf): Vorrei fare qualche riflessione per dire come questo ordine del giorno a nostro avviso non è giusto. Mai come in questo momento mi sembra di vedere un fortissimo scollamento di quest’Aula consigliare rispetto alle esigenze del Paese. Io vedo che i rapporti con l’Italia non sono migliorati rispetto a quando li abbiamo lasciati. Se è vero che la politica estera è messa in difficoltà dall’interno del Paese, mi aspetterei che chi è deputato a presiedere la nostra politica estera venga qua e ce lo dica. Non voglio assolutamente personalizzare la discussione e la voglia invece tenere generale facendo un discorso esclusivamente di carattere generale che valga erga omnes. Chiedo sinceramente perché si ragioni esclusivamente a compartimenti stagni ponendo l’attenzione solo ed esclusivamente sul terzo settore su ciò che alcune persone fanno. Questo non ci fa bene. Nel momento in cui la Repubblica decide di servirsi di persone che hanno una chiara fama e possono prendere posizione nel dibattito italiano perché ne hanno l’autorevolezza, io credo che non dovremmo avere un tono censorio.

Gian Matteo Zeppa (Rete): Il consigliere Renzi, quando dice che non ci sono rapporti con l’Italia, dimentica forse che durante il Covid è stato fatto un accordo di mutuo soccorso. Qualcuno mi ha preceduto durante il dibattito. Ci vuole il rispetto dei ruoli e delle istituzioni. Nel momento in cui si giura si giura sullo Stato di San Marino. E’ un incipit che non può venire a mancare. Non è che non ci sono rapporti con l’Italia. Nell’ultima Commissione Esteri è stato firmato un Odg con cui ci si impegna a trovare rapporti che prima non c’erano e verificare la possibilità di organizzare un incontro con la Commissione Affari Esteri italiana. Pleonastico dire che il Movimento Rete voterà a favore di questo ordine del giorno.

Francesco Mussoni (Pdcs): Definire barboncini al servizio del premier i parlamentari italiani non è un esercizio di scienza, ma una presa di posizione. Se, quando dici questo hai un ruolo istituzionale per un Paese, evidentemente ti sei dimenticato di averlo. Quanto più alto il ruolo a livello istituzionale, tanto più occorre prudenza.

Mirko Dolcini (Domani – Motus Liberi): Non dobbiamo essere dei censori e infatti non siamo dei censori. Si chiede soltanto di cercare con le proprie capacità e le proprie potenzialità che dirigenti e funzionari di questa Repubblica portino il loro contributo a migliorare e rendere più fattivi e collaborativi i rapporti tra le varie istituzioni.

Eva Guidi (Libera): Il gruppo di Libera ha preso atto di tutti i vari aspetti che sono stati affrontati e sottolineati durante il dibattito. Si raccomanda massima attenzione ai rapporti che il nostro Stato ha a tutti i livello con interlocutori nazionali e internazionali. Condividiamo questo principio. Non abbiamo ritenuto opportune certe dichiarazioni che trascendono i termini della critica politica. Questo Odg condivisibile nei principi richiedono delle risposte che facciano chiarezza su alcuni punti. Vogliamo mettere l’accento sul fatto che possa venire garantito un diritto al contradditorio. Se si può condividere il principio della cautela nelle dichiarazioni pubbliche rilasciate da funzionari e dirigenti, è importante chiarire alcuni aspetti per avere una visione più ampia. Per questo dichiariamo la nostra posizione di astensione.

Gian Nicola Berti (Npr): L’ordine del giorno è asettico e non è indirizzato nei confronti di nessuna persona specifica. Se si indossa una toga forse si hanno dei dover molto amplificati e dovremmo invitare chi non ha questo rispetto nei confronti delle istituzioni nostre e di altri Stati ad abbassare i toni. Forse l’ex Segretario Renzi non si rende conto del contesto. Credo sia importante ricordare la lettera del 1° marzo del presidente Mattarella in cui ci manifesta il suo sostegno e la sua solidarietà. Se cerchiamo di fare in modo che i rapporti ottimi non vengano lesi da persone, credo sia doveroso da parte nostra richiamare certe persone ad avere il massimo rispetto. Doveri ambivalenti di rispetto che l’Italia ci concede sempre sistematicamente. Abbiamo una grossa emergenza che deriva dall’amministrazione della giustizia.

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