Home categorieCultura Visto per voi: “Il lago dei cigni” del Teatro municipale dell’Opera e del Balletto di Kiev

Visto per voi: “Il lago dei cigni” del Teatro municipale dell’Opera e del Balletto di Kiev

da Redazione

Al Nuovo di Dogana uno spettacolo di grande eleganza, capace di catturare attenzione e meraviglia.

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di Alessandro Carli

 

SAN MARINO – Un’occasione perduta. Non per quelli che hanno avuto il privilegio di assistere alla bellissima esecuzione de Il lago dei cigni portato in scena in scena dal corpo di ballo del Teatro municipale dell’Opera e del Balletto di Kiev sabato 7 dicembre ma per quelli che non si sono recati al Teatro Nuovo di Dogana. Perché gli artisti ucraini che danno dato corpo e movimento all’opera musicata da Čajkovskij sono stati semplicemente straordinari.

Quattro atti raggruppati a due a due – un’ora e 50 minuti con un intervallo – sono bastati per raccontare, in punta di piedi e con leggerezza, la storia di un amore, quella tra la principessa Odette e Sigfrid, ostacolata dal perfido sortilegio del malefico mago Rothbart, a cui la ragazza ha negato il suo amore. A una festa nella reggia di Sigfrid il mago presenta sua figlia (che ha assunto le sembianze di Odette) al principe che, convinto di trovarsi al cospetto della sua amata, le giura eterno amore.

A quel punto il mago rivela la vera identità della fanciulla e Odette, destinata alla morte, scompare nelle acque del lago. Sigfrid, disperato, decide di seguirla: è proprio questo suo gesto a rompere l’incantesimo consentendo ai due giovani innamorati di vivere per sempre felici e contenti.

Le belle coreografie firmate da M. Petipa e L. Ivanov dialogano con la superba direzione artistica di Tatyana Borovik e donano alla platea (non numerosissima, purtroppo) uno spettacolo che strizza l’occhio alla contemporaneità (l’allestimento – il fondale è sormontato da un grande telo dipinto che dà sulla campagna mentre dall’alto scendono una serie di “foglie” – è funzionale alla mise en scene: mai invadente, lascia spazio al movimento dei ballerini e delle ballerine) ma che non dimentica il passato. Ai quadri corali, sempre efficaci, si alternano gli assoli e i dialoghi a due, in un’alternanza di pathos e sentimento che non conoscono momenti di distrazione o di calma.

Un Lago dei cigni di grande eleganza, capace di catturare attenzione e meraviglia.

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