SAN MARINO – La Segreteria di Stato per gli Affari Interni e Giustizia ha illustrato oggi alla stampa alcuni interventi e iniziative attuate nel settore penale con particolare riguardo alle confische. Grazie agli interventi legislativi messi in campo dalla scrivente Segreteria di Stato, in primis la Legge 29 luglio 2013 n. 100 (“Modifiche al codice penale ed al codice di procedura penale e disposizioni sulla procedura civile in materia giudiziaria”), si è intervenuti con forte incisività sugli istituti del sequestro e della confisca che hanno conosciuto una profonda evoluzione, che ne ha comportato una crescente valorizzazione sul terreno delle strategie di contrasto alla criminalità. La confisca ha, in particolare, avuto un nuovo impulso con conseguente estensione sia dei casi di obbligatorietà della stessa che dei beni confiscabili; è stata, altresì, eliminata o attenuata la necessità di un diretto collegamento tra beni confiscabili e reato commesso.
Nell’ambito delle strategie di lotta contro la criminalità poste in essere, il tema delle misure patrimoniali ha assunto una sempre maggiore centralità. Solo con strumenti in grado di incidere in profondità sulle radici economiche del crimine e su quella ampia rete di rapporti finanziari su cui si basano i poteri delinquenziali, è infatti possibile contrastare efficacemente organizzazioni criminali che tendono, sempre più, ad espandere il proprio potere. Oltre al rafforzamento nell’ordinamento giuridico delle misure di aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati, la Segreteria di Stato per gli Affari Interni e Giustizia ha inteso porre l’accento anche sul concetto di restituzione alla collettività. Per tale ragione con gli interventi normativi effettuati, le somme di denaro confiscate e quelle ricavate dalla cessione di cose confiscate affluiscono nel patrimonio dello Stato, per essere impiegate anche per lo sviluppo e l’ammodernamento del Paese e per conseguire la razionalizzazione della spesa pubblica. Una prospettiva, questa, di rilevante significato democratico. I valori e il messaggio simbolico sottesi a quest’indirizzo normativo sono di grande importanza: s’indeboliscono in modo essenziale i soggetti criminali privandoli delle risorse illecitamente acquisite e si afferma in modo concreto e visibile il principio di legalità, restituendo alla collettività – in termini di sicurezza – risorse economiche da altri disonestamente accastellate. In via principale, la Segreteria di Stato per gli Affari Interni e Giustizia ha operato tale reinvestimento sulle linee direttrici del finanziamento di specifici interventi volti all’implementazione della strumentazione tecnologica funzionale al presidio e al controllo del territorio (videosorveglianza territoriale) e del rinnovamento del parco autoveicoli in dotazione alle forze di polizia. L’azione condotta dalla Segreteria di Stato per gli Affari Interni e Giustizia sia a livello di produzione normativa sia in termini di rafforzamento dell’organico del Tribunale, unita all’impegno profuso dalla Magistratura, si sono tradotti in un’attività sinergica di efficace contrasto alla criminalità, ponendo in essere idonee misure ed opportuni strumenti volti a rafforzare la fiducia nelle Istituzioni e nell’attività repressiva attuata dalla Magistratura stessa e dalle Forze dell’Ordine, con risultati efficaci ed efficienti.
Nella medesima ottica del recupero di risorse e di restituzione alla collettività, nonché di attivazione delle responsabilità di soggetti che abbiano concorso con la propria condotta al dissesto di istituti di credito interessati dalle misure di sostegno e tutela del risparmio, l’Avvocatura dello Stato – che si è avvalsa della consulenza tecnica di professionista esperto nel settore contabile, bancario e finanziario, nominato dal Congresso di Stato il 22 agosto 2016 – ha provveduto al deposito di quattro atti di citazione, con i quali l’Ecc.ma Camera ha dedotto nei confronti dei ruoli apicali di tre banche ed una società finanziaria, azione di responsabilità al fine di ottenere dagli stessi il risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non, subiti dalla parte pubblica.