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Università: trasparenza, onestà e grande competenza. La Segreteria di Stato al fianco del Rettore

da Redazione

SAN MARINO – Negli ultimi due anni, proprio quelli in cui il Prof. Corrado Petrocelli ha esercitato il ruolo di Rettore, l’Università di San Marino è stata radicalmente trasformata diventando strumento per lo sviluppo sociale e economico del Paese. Il primo atto del Rettore è stato quello di pubblicare tutti gli atti prodotti dall’Università, dai verbali e le delibere del Consiglio dell’Università a quelli del Senato Accademico, fino alle decisioni rettorali. Tutti i contratti e tutti i compensi erogati vengono regolarmente pubblicati con l’obiettivo della massima trasparenza. Non solo i cittadini possono sapere tutto, ma anche le altre Università sanno quali sono gli organi e chi li compone, mettendo fine alla situazione che vedeva professori ricevere incarichi senza averlo comunicato all’Ateneo di provenienza.

Non solo la trasparenza, ma dal 2015 tutti gli incarichi di docenza vengono assegnati per concorso pubblico che valuta su base scientifica, valore dei titoli, esperienza nell’insegnamento della materia specifica, pubblicazioni, assegnando specifico punteggio e scegliendo solo chi, vincendo il concorso, ha anche superato un limite minimo di punteggio (piuttosto alto) che garantisce la qualità dell’insegnamento.

Negli ultimi due anni l’Università di San Marino è intervenuta su tutti i compensi di docenza adeguandoli (ovviamente con un forte ribasso) a quelli degli altri Atenei europei, in questo modo ha risparmiato significative cifre che ha potuto mettere a riserva per gli investimenti futuri e ciò nonostante il fatto che i trasferimenti dello Stato verso l’Università nel 2013 fossero superiori ai € 3,8 milioni e nel bilancio 2016 si siano ridotti a 3 milioni (non dimenticando che gran parte di questa cifra è necessaria per gli stipendi ordinari al personale non docente). Grazie all’esperienza del Rettore sono stati prodotti regolamenti interni fra cui forse il più importante è quello delle prestazioni verso terzi. Fino a ieri ogni lavoro professionale commissionato all’Università veniva svolto quasi fosse un fatto privato fra il committente e i professori interessati. Oggi è l’Università stessa che regola il rapporto incamerando una percentuale significativa dei ricavi conseguiti ed ha fissato regole feree sulla organizzazione dei master che non solo rispondono ai criteri di scientificità, ma anche di economicità, fissando un numero minimo di iscritti e dovendo contribuire anch’essi al sostegno delle spese di gestione dell’Ateneo.

L’anno accademico 2015-2016 ha visto un fortissimo incremento delle richieste e degli iscritti ai corsi di laurea in Design e Ingegneria gestionale e si stanno aprendo ottime prospettive anche per il corso di ingegneria civile, nonostante la difficoltà di competere con le proposte delle grandi università italiane, (tenendo presente che comunque i corsi di gestionale e civile per i primi anni vengono organizzati avendo le stesse materie nel piano di studi generando così una notevole economicità della gestione). I master proposti, vecchi e nuovi, stanno avendo successo ed eccezionale è stato il risultato per le iscrizioni al corso di dottorato della Scuola Superiore di Studi Storici, che ha registrato la richiesta di oltre 200 laureati da tutte le parti del mondo e che anche nel 2016 darà vita al Festival della Storia. Non ultimo in relazione alla qualità, le partecipazioni molto qualificate ai concorsi per la docenza che hanno visto la presenza di personalità della cultura umanistica e scientifica di primissimo livello. Del resto la qualità espressa dal Senato Accademico, il massimo organo pensante dell’attività universitaria, non è seconda a nessuno confortata dalla presenza del più grande studioso di storia antica del Mondo e con la presenza per la prima volta nella storia dell’Università di due sammarinesi.

Da un anno si sono intensificate le relazioni internazionali con le Università di grandi Paesi: Brasile, Cina, Stati Uniti, Russia, e di tanti Paesi medi (Cuba e Francia), e piccoli (Malta e Kossovo). Con questi sono operativi gli scambi di studenti (rimediando con ciò al gap della posizione extracomunitaria che limita la partecipazione all’Erasmus), mentre sono già partiti i corsi di cinese presso il nostro Istituto Confucio a Montegiardino che dalla prossima primavera aprirà corsi di medicina tradizionale unici in Europa. Ottima la collaborazione con le Università italiane a partire da Urbino e dalla grande Bologna, il cui nuovo Rettore sta dedicando a San Marino forte attenzione. In via di definizione sono ben due nuovi corsi di laurea e l’avvio di una collaborazione strategica con il Design. Mentre continua a dare ottimi risultati il Master sull’antiriciclaggio, che ha ormai formato decine di funzionari di banca sammarinesi, il più famoso master in Europa di studi tributari, il “Berliri”, organizzato dalla Scuola Europea di Alta Formazione Tributaria diretta dal Prof. Adriano Di Pietro, ha proprio venerdì scorso certificato la collaborazione con la Segreteria di Stato con delega all’Universitàdando a tre dei nostri funzionari pubblici la possibilità di specializzarsi al massimo livello e in collaborazioe con l’Agenzia delle Entrate e lo Stato Maggiore della Guardia di Finanza italiana.

Grandi risultati sono attesi dal lavoro del Centro di Ricerche Internazionali che ha iniziato a pieno ritmo la propria attività puntando sulle risorse di giovani sammarinesi con alto livello di specializzazione e, grazie anche alla collaborazione con la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, rappresenterà il supporto scientifico per la formazione di tutto il personale, pubblico e privato, che accompagnerà il processo di associazione con la Ue. Il CRI sta anche diventando sportello di consultazione europeo aperto ai giovani, agli imprenditori e ai professionisti, ma anche gruppo direzionale per partecipare ai bandi europei e ai fondi di finanziamento a partire da Horizon 2020 e Creative Europe.

L’Università di San Marino, avendo meglio organizzato le proprie risorse grazie al Rettore Corrado Petrocelli, ha avviato una politica di riavvicinamento con i giovani laureati sammarinesi e residenti che hanno ottenuto dottorati di ricerca e magari già collaborano con altre università. L’obiettivo è quello di generare oppportunità reali, anche di lavoro professionale, a partire dalla migliore qualità, per questo motivo l’Università si sta rafforzando scientificamente istituendo borse di studio (tutte a bando pubblico) e estendendo la rete dei ricercatori. In poco più di un anno dai pochissimi sammarinesi impegnati nella attività didattica e di ricerca, si è passati a contarne qualche decina con un trend crescescente di interesse.

In attesa della complessa nomina del Direttore Generale (è il primo caso di concorso per titoli ed esami fatto dall’entrata in vigore della nuova legge sulla Pa), grazie al Rettore Petrocelli gli uffici amministrativi dell’Università sono stati comunque riorganizzati, istituendo secondo quanto richiesto dalla nuova legge che ha riformato integralmente l’Ateneo sammarinese, settori dedicati espressamente ai servizi agli studenti e alle relazioni con gli altri Paesi e i funzionari sono chiamati a formarsi presso appositi centri specializzati.

Proprio in queste settimane è in atto il reale aggancio fra l’Università e il Parco Scientifico affinchè gli spin off che stanno nascendo nell’Ateneo possano seguire il percorso delle start up e quindi diventare vere e proprie aziende. Il Pst potrà diventare un più grande progetto lavorando fianco a fianco con l’Università e l’accordo intervenuto di affiancare attività di co-working sostenute da una primaria banca locale, porterà i primi risultati già dalla prossima primavera. Non dimentichiamo che fra i progetti più attesi e innovativi c’è quello della trasformazione dell’energia solare in idrogeno con il collegamento al corridoio che parte dalla Germania e attraversa il Trentino e il Veneto fino a Modena, dando vita alla prima opportunità effettiva di avere automobili mosse da questa energia pulita al 100%.

Durante questo imponente lavoro di rilancio dell’Università capace di renderla strumento a disposizione della cultura, della società e dell’economia del Paese, di certo si saranno compiuti alcuni errori e toccate sensibilità, ma di certo tutti coloro che hanno deciso di collaborare al grande progetto se non lo sono già stati, verranno coinvolti nel prossimo futuro.

Senza Corrado Petrocelli e la sua capacità gestionale, acquisita in sei anni di rettorato all’Università di Bari (60mila studenti) e di altissima competenza scientifica, il progetto non sarebbe stato possibile.

Non è una novità che ci sia in atto un procedimento nei confronti degli amministratori di quella Università per uno (solo) degli oltre 20mila atti prodotti da loro nei due trienni di rettorato. Prima di emanare quell’atto Petrocelli e il suo staff avevano chiesto il preventivo parere del Ministero dell’Università (Miur) italiano che ovviamente ora ne riconosce la correttezza e legittimità. Il cadidato che si è sentito escluso dal concorso ha già perso il ricorso presso il Tar della Regione Lazio (non ha scelto la Puglia pensando che quel tribunale non potesse procedere nei confronti della università della sua Regione). Anche il ricorso presso il Consiglio di Stato ha dato ragione al Rettore di Unibari. Nonostante questo Petrocelli e i dirigenti della sua amministrazione hanno chiesto il rito abbreviato, non per ridurre l’eventuale pena (infatti è il patteggiamento che va in quella direzione non il rito abbreviato), ma per avere un giudizio certo e subito. Infine il Pubblico Ministero, cioè colui che sostiene l’accusa, ha già annullato il capo di imputazione principale, quello dell’usurpazione di funzione pubblica.

L’infamante articolo pubblicato con uno pseudonimo sul quotidiano La Voce di Romagna di domenica, impone la denuncia ed è avvilente che il direttore di un quotidiano dia spazio alla diffamazione anonima dato che poi ne dovrà rispondere in prima persona in sede penale e civile.

 

La Segreteria di Stato Istruzione e Cultura (con delega all’Università)

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