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San Marino, Commissione esteri: sicurezza e diritti umani

da Redazione

In particolare, Podeschi chiede chiarimenti sulla vicenda della Guardia di Rocca arrestata recentemente per presunto spaccio, mentre Zeppa sull’esame periodico di San Marino da parte del gruppo di lavoro del Consiglio dei diritti umani. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – Sicurezza e diritti umani sono i temi affrontati in apertura della Commissione Affari esteri, sollevati dai consiglieri Marco Podeschi, Upr, e Gian Matteo Zeppa, Rete, su cui riferisce il segretario di Stato Pasquale Valentini. In particolare, Podeschi chiede chiarimenti sulla vicenda della Guardia di Rocca arrestata recentemente per presunto spaccio, mentre Zeppa sull’esame periodico di San Marino da parte del gruppo di lavoro del Consiglio dei diritti umani.

Il segretario di Stato riferisce sugli aspetti sollevati dai commissari e porta in Aula due comunicazioni: la prima su un cambiamento di incarichi nel Dipartimento esteri, la seconda sulla sottoscrizione di tre Memorandum bilaterali (con i ministeri degli Esteri di Kazakistan, Kirghizistan e Mongolia).

La Commissione prende quindi atto di una serie di Convenzioni e protocolli internazionali: la Convenzione per il regolamento delle controversie sugli investimenti tra Stati e cittadini di altri Stati, quindi tredici intese in tema di contrasto al terrorismo (tra cui per la repressione della cattura illecita di aeromobili, di atti illeciti diretti contro la sicurezza dell’aviazione Civile, sulla prevenzione e la repressione dei reati contro le persone internazionalmente protette, contro la cattura di ostaggi, sulla protezione fisica dei materiali nucleari…).

Si procede poi all’esame delle richieste di residenza e permesso parentale e per minori. Tra queste, viene sospesa la pratica presentata da un imprenditore su cui sia i commissari di minoranza che quelli di minoranza avanzano richiesta di approfondimento sulla sua situazione giudiziaria e sui carichi pendenti.

Comunicazioni

Marco Podeschi, Upr: “Vorrei far presente al segretario, in relazione a fatti di cronaca relativi a un appartenente al corpo militare della Guardia di Rocca, che sono rimasto sorpreso dell’intervista pubblicata su un quotidiano del comandante Ceccoli in cui ammette che ‘l’arresto non è stata una sorpresa’. L’Upr prende spesso posizione sull’utilizzo di sostanze stupefacenti nel Paese, il fatto in questione riguarda addirittura una Guardia di rocca arrestata in Italia con cocaina nelle mutande, e il comandante sostiene che questa persona avesse già comportamenti strani e che fosse sotto controllo. Resto perplesso, normalmente si dovrebbe agire a livello giudiziario se si hanno questi presupposti”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Il 18 settembre 2014 è stata consegnata una lettera al segretario di Stato e al presidente della Commissione in tema di violazione di diritti umani. A riguardo,

anche in merito ciò che si è svolto nei giorni scorsi a Ginevra, sull’esame di San Marino, chiederei al segretario di resocontare, al di là del comunicato stampa già inviato. Oggetto della lettera, a firma dei consiglieri Roberto Ciavatta, Ivan Foschi e Federico Pedini Amati, sono le inadempienze governative rispetto all’Odg approvato nel maggio 2013 su un progetto di legge per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. L’ordine del giorno infatti impegnava il governo a predisporre un apposito progetto di legge sul protocollo n. 7, entro il 25 maggio 2014. Ma a distanza di mesi da quella data, nulla è stato fatto. Il Protocollo n. 7 sulla salvaguardia dei diritti fondamentali rispetto all’errore giudiziario, è un’inadempienza che potrebbe portare a sanzioni.

E’ oggi inderogabile un progetto che ponga fine alla carenza normativa, in caso contrario segnaleremo a livello internazionale questa mancanza di San Marino. A due anni di distanza, mi chiedo questo se lo intendono un metodo degno e se San Marino possa andare in riunione plenaria parlando di diritti umani quando istanza resta senza risposta. Pertanto chiedo un resoconto su Ginevra e un impegno formale, se ci deve essere un clima collaborativo, di arrivare a una bozza condivisa. Abbiamo il dovere morale di salvaguardare i diritti umani e non di andare a Ginevra dicendo che è tutto a posto”.

Pasquale Valentini, Segretario di Stato per gli Affari esteri: “Parto dai due quesiti. Primo, quello di Podeschi, sull’arresto della Guardia di Rocca e sulle dichiarazioni del comandante. Sull’arresto non ho molto da dire, siamo in attesa di una comunicazione ufficiale per poter procedere agli atti conseguenti della disciplina militare. Rispetto alle dichiarazioni del comandante: ho cercato di parlarci, era facile che le dichiarazioni portassero in inganno, dando impressione che si fosse a conoscenza del reato per cui la guardia è stata arrestata. Invece le dichiarazioni derivavano dal fatto che quel militare aveva già avuto sanzioni disciplinari, ma non per quella problematica, il comandante era consapevole di quei problemi, non di quello che l’ha portato l’arresto. Mi ha confermato che poteva immaginare che la persona avesse delle fragilità, ma non altro.

Più in generale, sull’uso di stupefacenti, non ho elementi per descrivere la situazione reale del Paese su questo tema. La problematica ha avuto in alcuni momenti un grande risalto, ultimamente sembra non averne, ma non significa che i fenomeni non esistano. A maggior ragione dobbiamo sapere come le vicende ci toccano, è un approfondimento che si deve fare.

Sull’intervento del consigliere Zeppa: rispetto all’esame periodico sui diritti umani, che il nostro Paese ha ogni 4 anni, credo che il resoconto sia già disponibile sul sito dell’Upr, l’organismo che conduce per conto del Consiglio queste cose, il nostro Paese è stato esaminato da 35 Paesi e dalle commissioni stesse dell’Onu. Non ci sono stati interventi che segnalassero problematiche particolari anzi, in generale sono stati interventi di compiacimento perché rispetto al 2010 passi avanti sono stati fatti con il recepimento di molte convenzioni. Poi naturalmente ogni Paese fa delle raccomandazioni in ordine alle proprie sensibilità, la maggior parte sono inviti a continuare il percorso per completarlo. Non mi risultano rilievi sul protocollo 7. Non è vero che su questo tema siamo inadempienti, c’è l’impegno a sottoscrivere anche quel protocollo, il tema è l’errore giudiziario e il risarcimento e il nostro ordinamento ha una legislazione su questo aspetto quando c’è dolo e colpa del giudice. Il protocollo prevede ed estende il risarcimento anche senza il riconoscimento della responsabilità del giudice. E’ comunque una problematica che abbiamo in molti adeguamenti: in molti casi il paradigma con cui veniamo esaminati fa riferimento ad altri Paesi in condizioni diverse, non avere alla lettera lo stesso tipo di organismo o dizione è motivo di raccomandazione, ma non significa che siamo totalmente inadempienti. Ciò non significa che il recepimento del protocollo non vada fatto, siamo già all’opera, e fatte le dovute verifiche prometto di impegnarmi. La stessa cosa vale per la modifica della legge di residenza, i ritardi sono dovuti al fatto che abbiamo avuto in sede politica impegni su altri fronti, ma non c’è alcuna obiezione al confronto. Vorrei che soprattutto la legge sulla residenze fosse già portata in prima lettura nel prossimo Consiglio e che la commissione ne fosse investita prima della fine dell’anno.

Passo alle comunicazioni che volevo dare: la prima riguarda un cambiamento di incarichi nel dipartimento esteri, con la proposta di affidare a Silvia Berti, segretario d’ambasciata, funzioni di responsabilità nella Direzione del cerimoniale diplomatico in quanto il titolare, Marcello Beccari, è stato incaricato a rappresentare in modo permanente a Ginevra la Repubblica di San Marino e dal primo gennaio 2015 sarà capo missione con residenza. Berti diventa responsabile del cerimoniale, non le viene affidata direzione, le viene elevato il grado da segretario a consigliere di Ambasciata.

La seconda riguarda tre memorandum sottoscritti: il primo con il ministero degli Affari esteri del Kazakistan, a seguito della visita con il segretario Arzilli in quel Paese e degli incontri avuti con i rispettivi ministri. Il memorandum crea le condizioni perché nuove relazioni con questo Paese possano sviluppare. Il secondo memorandum è l’intesa con il ministero Affari esteri Kirghizistan, non fa altro che ribadire intenti e volontà reciproca di creare occasioni di intesa tra i Paesi. Ultimo e analogo, è il memorandum con il ministero degli Affari esteri della Mongolia, abbiamo recepito una manifestazione di interesse per sviluppare forme di collaborazione.”

Comma 2. Esame della Convenzione per il regolamento delle controversie relative agli investimenti tra Stati e cittadini di altri Stati, adottata a Washington il 18 marzo 1965;

Pasquale Valentini, Segretario di Stato per gli Affari esteri: “E’ convenzione adottata a Washington nel ’65, noi l’abbiamo sottoscritta l’11 aprile 2014, ha un’importanza notevole per la tutela degli investitori, per questo la portiamo alla presa d’atto e alla ratifica in Consiglio grande e generale”.

La Commissione prende atto.

Comma 3 Esame, ai sensi dell’art.l, ultimo comma, della Legge n.13j1979 così come modificato dall’art.l della Legge n.l00j2012, delle Convenzioni e Protocolli internazionali in materia di contrasto al terrorismo: sono 13

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Comprenderete l’importanza della ratifica di queste convenzioni che sono tutte in materia di contrasto al terrorismo. Da tempo eravamo pronti nel ratificarle e, viste anche le sollecitazioni che ci vengono a livello internazionale, sul fatto che il nostro Paese non abbia vulnerabilità, si è cercato di accelerare il percorso di ratifica. Alla fine si sono indicate oltre le convenzioni anche quattro dichiarazioni che individuano quali sono gli organismi di riferimento in Repubblica per l’adempimento e la messa in opera della convenzioni. Non starei ad illustrarle una per uno, c’è tutto nella relazione, sono convenzioni che si sono accumulate nel tempo, San Marino si rende conforme. Anche se ci sono problematiche che paiono estranee, è bene non avere vuoti normativi”.

La Commissione prende atto di tutte le convenzioni sottoscritte.

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