Il Saie di Bologna spegne le 50 candeline e si propone punto di partenza per un nuovo piano industriale del settore.
di Daniele Bartolucci
La crisi come opportunità: per correggere gli errori che l’hanno prodotta, ma soprattutto per ridisegnare strategie comuni che vedano tutti i protagonisti “remare” in un’unica direzione. Un nuovo piano industriale per rilanciare il settore dell’edilizia, questo l’impegno di industrie, imprese, professionisti e istituzioni. Punto di partenza non poteva che essere il Saie (22-25 Ottobre, Fiera di Bologna), che con la sua 50esima edizione si propone ancora una volta come “contenitore” delle migliori idee espresse dal settore che, forse più di ogni altro, oggi vive un momento di transizione, consapevole di aver rischiato l’azzeramento negli ultimi anni. Una consapevolezza data dai numeri della crisi, certo, ma anche da una “cultura industriale che oggi necessita di un forte sostegno dalla politica e dalle istituzioni e di una forte spinta da parte della comunità scientifica e del mondo della ricerca, in collaborazione con professionisti ed imprese”. Questa la presentazione ufficiale del Saie 2014 che, appunto, coinvolgerà tutti i protagonisti del settore in una grande kermesse ricca di eventi, presentazioni, convegni, prove tecniche e tanto altro ancora, senza venir meno a quel ruolo, fondamentale, di “guida”. Due i concept più interessanti da questo punto di vista: il Forum “Costruiamo le città del futuro”, importante momento politico di dibattito e di informazione con i principali imprenditori e professionisti dell’industria delle costruzioni, riuniti nelle associazioni di riferimento; l’Agenda, redatta e condivisa da tutti componenti del Comitato di Indirizzo di SAIE in rappresentanza del mondo dell’industria, delle Professioni, dell’Università e della Ricerca che delinea gli asset dello sviluppo del settore dell’edilizia dei prossimi anni. E’ in questo ambito che il Saie ospita ben 20 Centri di Ricerca e Laboratori Universitari, insieme all’Enea, a ReLuis e a diverse Reti di Imprese. L’obiettivo è quello di illustrare ai visitatori quanto di più avanzato hanno realizzato i ricercatori italiani nel campo dell’edilizia e delle costruzioni, e come i risultati di queste ricerche siano già in molti casi diventati prodotti sul mercato ed utilizzabili nelle realizzazioni. Alcuni dei centri di ricerca attrezzeranno un’area dedicata alle tecnologie per la sperimentazione di prototipi e la conduzione di prove in situ sulle costruzioni, come i droni per il telerilevamento di prossimità e le ultime malte inorganiche con assenza di cemento. Oppure il nuovo sistema di monitoraggio degli edifici che, testato sul Manhattan Bridge di New York, in tempo reale, durante una scossa, rileva il danneggiamento della struttura. E ancora: monitoraggio real-time di ponti e viadotti di grande luce, dissipatori sismici, materiali compositi a matrice cementizia per il rinforzo di murature in laterizio e tante altre innovazioni. Materiali innovativi ed eco-performanti verranno quindi abbinati alla progettazione e ri-progettazione degli edifici e delle infrastrutture (basti pensare ai cosiddetti “smart buildings”), senza dimenticare “da dove veniamo”, che in questo caso è ben rappresentato dall’Emilia e dal triste ricordo del terremoto: il tema della sicurezza ed adeguamento sismico delle costruzioni, infatti, sarà l’altro grande protagonista, insieme alla sostenibilità ambientale, del Saie 2014 grazie alla Protezione civile Nazionale che presenterà la “Campagna Io non Rischio”: un progetto, svolto in collaborazione con INGV e Centri di ricerca facenti parte del ReLUIS, dedicato alla sensibilizzazione delle popolazioni sulla gestione della sicurezza da eventi estremi come terremoti, alluvioni, eruzioni.
Filo conduttore, quindi, sarà il futuro dell’edilizia, dal nuovo piano industriale che ci si propone qui di disegnare e avviare, all’occupazione. A tal proposito, il Saie intende altresì evidenziare il ruolo fondamentale che hanno i nuovi programmi di studio proposti dalle maggiori università italiane nel fornire agli studenti una conoscenza tecnica ed una esperienza a livello internazionale, che consentiranno loro di aspirare a posizioni di lavoro nei maggiori gruppi internazionali di progettazione o di costruzioni: non a caso, dunque, saranno presenti 15 Università Europee con 25 Programmi reativi a Corsi di Laurea Internazionale con programmi di Dual Degree (Doppia Laurea), Corsi di Master post-universitario, Corsi di dottorato Internazionale.
Nuove tecnologie, nuovi sbocchi professionali, nuove idee: il futuro dell’edilizia si sta scrivendo ora.