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CGG, sintesi dei lavori del pomeriggio

da Redazione

I lavori del Consiglio grande e generale sono ripresi nel pomeriggio con l’approvazione a maggioranza del decreto delegato sull’imposta sulle assicurazioni. E’ quindi iniziato il dibattito sul decreto per l’introduzione dell’imposta straordinaria sugli immobili che proseguirà in seduta notturna.

I lavori del Consiglio grande e generale sono ripresi nel pomeriggio di ieri con l’approvazione a maggioranza del decreto delegato sull’imposta sulle assicurazioni. E’ quindi iniziato il dibattito sul decreto per l’introduzione dell’imposta straordinaria sugli immobili che proseguirà in seduta notturna.

Di seguito un riassunto dei lavori del pomeriggio. REPORT DELLA TORRE

Decreto delegato 29/04/13 n.49, Imposta sulle assicurazioni. Approvato a maggioranza.

Andrea Zafferani, C10: “Attraverso il nostro emendamento abbiamo tentato di rendere effettivo il disposto della legge di bilancio che ha dato la delega per fare questo decreto, prevedendo l’obbligo di pubblicazione dei prezzi assicurativi. Non abbiamo nessuno strumento concreto per evitare che l’imposta si scarichi sui costi, quello che possiamo fare è rendere noto ai consumatori l’andamento dei prezzi. C’è disponibilità da parte nostra a ragionare su un testo diverso, la speranza è che non si voglia a prescindere rifiutare la nostra proposta”.

Rossano Fabbri, Ps: “Avevo espresso la mia condivisione totale sull’imposta per compagnie italiane che vengono ad operare a San Marino. Ma generalmente anche le compagnie estere non agiscono a San Marino tramite un rappresentante fiscale, hanno società di diritto sammarinese con mandato dalla compagnia madre di operare in Repubblica. Non vorrei che solo chi esercita sotto stabile amministrazione sia soggetto all’imposta”.

Luca Santolini, C10: “Chiedo se modificando il testo è possibile trovare un accordo, oppure se c’è la volontà di bocciare l’emendamento”.

Luigi Mazza, Pdcs: “La proposta così come è posta si poteva esercitare se il mercato fosse stato bloccato, chiuso. Pubblicare ogni tipologia di polizza per ogni compagnia è impossibile, ogni compagnia varia l’importo in base al proprio sinistro premi. E’ materialmente impossibile applicarla”.

Decreto delegato 30/04/13 n. 50 Imposta straordinaria sugli immobili.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “L’articolo 36 della Finanziaria, che introduce l’imposta straordinaria sugli immobili, riprende quanto previsto anche nella Finanziaria del 2011. Dagli emendamenti risulta che ci sono aggiustamenti per riequilibrare l’imposizione patrimoniale, per i terreni per esempio, ma la sostanza del provvedimento resta quello adottato nell’aprile 2013. Sarà una discussione ampia, è il momento di dimostrare che le cose che si dicono si fanno, perché un equilibrio dei conti dello Stato, in un momento difficile, può permettere la ripartenza per un nuovo sviluppo. Porteremo in fondo questo lavoro con la convinzione che sia un elemento non popolare, ma lungo la risalita ci sono anche elementi non facili”.

Rossano Fabbri, Ps: “Questa tassa è stata molto osteggiata dall’opposizione, dimostra l’incapacità del governo di mettere in campo provvedimenti di rilancio, e quella di vessare i propri cittadini continuamente con tasse una tantum e addizionali. Oggi si arriva alla patrimoniale. L’auspicio è che, dopo aver riempito di tasse i cittadini, il governo sappia anche dare un progetto di rilancio. Prendiamo atto che a fine anno termineranno anche i soldi per pagare i dipendenti pubblici e questo è il prezzo che dobbiamo pagare”.

Marino Riccardi, Psd: “Mi rendo conto che ogni imposta non è bene accettata dalla popolazione, ma la situazione è drammatica. Abbiamo urgenza di nuove entrate e dobbiamo trovare il modo di fronteggiare la situazione. Tassare il patrimonio è una forma che può essere condivisibile. Chiedere un contributo a chi ha accumulato un patrimonio consistente, anche grazie alle leggi in vigore e alla fiscalità ridotta, credo non sia eccessivo e si possa anche prendere in considerazione. Abbiamo bisogno di 40 mln di euro per una gestione equilibrata dello Stato. E’ un importo sottoscritto dagli organismi internazionali. Partendo da questo dato, dobbiamo capire che ci deve essere un piccolo contributo da parte di tutti per far fronte la situazione. E’ un decreto una tantum per una situazione particolare. La riforma tributaria metterà fine alle imposte straordinarie, ma deve dare l’opportunità di avere nuove entrate. Tutto questo scandalismo e parlare a sproposito non deve essere preso nella dovuta considerazione. Le famiglie normali non sono minimamente toccate da queste imposte, o comunque in modo marginale. Sono toccati coloro che hanno più proprietà e, in momento di difficoltà, la solidarietà è opportuna”.

Marco Podeschi, Upr: “La vedo molto diversamente. Il Decreto termina un percorso molto accidentato iniziato con un’altra maggioranza politica e per ironia del destino trova compimento con una nuova maggioranza, in forte ritardo. L’Upr è in netta contrarietà a questo decreto. Non viviamo in un altro pianeta e siamo consapevoli della gravità della situazione. In un momento di difficoltà per l’economia, questa imposta non ci voleva proprio, si va a penalizzare chi ha creduto e investito nella Repubblica di San Marino. Chi ha investito all’estero non verrà colpito”.

Roberto Ciavatta, Rete: “In questo Paese ciò che manca ed è sempre mancato è una vera capacità redistributiva. Non siamo ideologicamente contrari alla tassazione dei patrimoni, anzi crediamo che possa essere la strada giusta a tutela di coloro che hanno meno. Proponiamo però l’esenzione totale sulla prima casa e un riavvicinamento tra la tassazione dei terreni alla proposta del 2011, in modo che non si alleggerisca la pressione fiscale a carico di questa categoria. In questa direzione abbiamo inserito un emendamento che esenta dal pagamento della tassa coloro che hanno perso lavoro o sono iscritti nelle liste di collocamento”.

Luca Lazzari, Sinistra Unita: “Il governo parla di forti criticità nella liquidità di cassa a inizio 2014, tali da mettere in difficoltà il pagamento delle spese fisse ovvero gli stipendi. Si dimostra così l’irresponsabilità della classe politica che non ha investito un soldo per il futuro e lo sviluppo del Paese. Siamo con l’acqua alla gola. Chiudiamo i buchi degli sprechi, delle ruberie e delle iniquità prima di introdurre qualsiasi tipo di tassa. La classe media è entrata nel mirino del governo perché il numero dei membri del Consiglio non rispecchia la composizione sociale del paese: classe alta molto rappresentata, classe bassa poco rappresentata. Noi chiediamo di tassare i redditi da proprietà e le rendite. Chiedo infine la costituzione di una commissione speciale sui grandi profitti dell’ultimo trentennio per riportare in capo allo Stato tutto quello che risulta frutto di attività illecite”.

Alessandro Mancini, Ps: “C’è voluto coraggio da parte del segretario di Stato per emettere questo decreto. Quel coraggio mancato per la legge sullo sviluppo. Non presentiamo emendamenti perché siamo fortemente contrari al provvedimento. La patrimoniale colpisce indistintamente famiglie e imprese, aggravando la recessione. Ha evidenti tratti di iniquità, colpisce un bene primario e creerà confusione in presenza di un sistema di regole catastali antiquato. Si aggiunge inoltre alle tante altre tasse. Per cui il nostro voto sarà contrario”.

Luca Santolini, C10: “Non abbiamo avversione ideologica verso la patrimoniale, è un prelievo equo, chiede di più dove ci sono più capitali. Nell’intervento del governo alcune caratteristiche vanno nella giusta direzione, come l’esenzione della prima casa, per le famiglie numerose e per le abitazioni con parenti di primo grado. Ma i sammarinesi non sono disposti a tasse aggiuntive come questa senza vedere risultati concreti sulla riduzione della spesa.

E’ mancato il coraggio per tagli mirati alla spesa. Quella corrente è ancora superiore al 90%. E ora si chiedono sacrifici per pagare stipendi e sprechi della macchina statale. Manca progressività, una caratteristica fondamentale per l’equità. Inoltre è stata introdotta la possibilità nei casi di leasing di trasferire l’onore di pagamento dalla società locataria al conduttore. E non vengono calcolate le esenzioni. La patrimoniale ha senso se inserita in un insieme di altri provvedimenti per lo sviluppo. Occorre lavorare sulla spesa per coprire il buco da 40 milioni di euro tra entrate e uscite”.

Paolo Crescentini, Ps: “La patrimoniale ha visto più di un parto ed emendamenti su emendamenti. Evidentemente nemmeno in maggioranza è tanto digerita. Non si tratta di una patrimoniale vera e propria, ma di una tassa sugli immobili, che vengono tutti colpiti indistintamente creando disagi a cittadini e all’economia. Non è chiaro dove saranno spesi i soldi incassati, in parte serviranno a porre rimedio a errori del passato esecutivo come la tassa etnica. E’ mancata programmazione economica in questi anni. E intanto lo Stato si accolla l’onere di salvare delle banche creando forti perplessità sugli interventi.

O si trovano nuove entrate o sarà difficile pagare gli stipendi, dice ora il governo quando prima affermava che andava tutto bene. Un grido d’allarme che sembra la pillola da fare digerire alla luce di interventi pesanti come la patrimoniale, la riforma tributaria, la spending review e l’Ifp. Se fosse così, fino a oggi i cittadini sono stati presi in giro e ora si dovranno fare carico della mancanza di progettazione di chi ha governato”.

Stefano Canti, Pdcs: “Intervengo solo per ricordare che il decreto sull’imposta straordinaria sugli immobili, rispetto l’originaria impostazione, presta maggiore attenzione a famiglie, piccoli operatori, agricoltori. Sono previste misure per la dilazione dei pagamenti per agevolare chi oggi è in difficoltà. Il decreto giunge purtroppo in un momento delicato, ma è necessario”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “L’applicazione di un’imposta patrimoniale è un atto che rientra nelle facoltà del governo. E’ una scelta legittima. Ma noi continuiamo ad esprimere le nostre perplessità. In questi mesi il governo poteva prendere più strade che avrebbero potuto evitare o comunque attenuare gli effetti della patrimoniale. La prima mossa era la riforma del catasto, elemento imprescindibile. Prima di marciare spediti verso nuove tasse, per noi era prioritario dotare il Paese di una moderna classificazione degli immobili. Sarebbe stato il minimo. Per dare una mano, insieme al Ps, abbiamo depositato un progetto di legge che andava a ricalcare un intervento organico in materia di riforma del catasto. Seconda strada, quella di condono per piccoli abusi edili. Non ci siamo inventati niente, era proposta anche dalla precedente segreteria al Territorio. Terza strada era quella relativa alla legge per lo sviluppo. Si può dire di no alla patrimoniale anche sulla base del lavoro presentato dal governo”.

Andrea Zafferani, C10: “Ribadisco che noi non siamo contrari a tassare gli immobili. La nostra idea di riforma fiscale sarebbe quella di ridurre le imposte sui redditi, anche di impresa, e aumentare le imposte sul consumo e sui patrimoni, in particolare immobiliari. Per noi il decreto é comunque non è condivisibile per le sue premesse politiche e finanziarie. L’imposta nasce senza obiettivi, se non quello di fare cassa, non è destinata allo sviluppo e agli investimenti, ma per ridurre il deficit. Il governo non ha ancora individuato come ridurre la spesa, per noi deve essere una cifra pari al calo delle entrate registrate in questi anni. Le imposte come queste dovrebbero essere indirizzate a investimenti, infrastrutture, sostegno delle imprese, altrimenti generano solo altra recessione. Ancora non abbiamo visto il piano sulla spending review, il governo propone solo interventi non sufficienti. La patrimoniale è un primo esempio, la riforma fiscale sarà il secondo passo. Questo deprimerà l’economia e ridurrà i consumi. Scelte negative nella proposta sono la mancanza di progressività, sarebbe servito poi tarare l’esenzione della prima casa rispetto al numero dei componenti familiari, ma anche introdurre una maggiore attenzione per i disoccupati e per chi vive in difficoltà ma deve pagare come gli altri, e una semplificazione sull’aspetto burocratico”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Non nascondo di essere assolutamente contraria per principio all’imposta patrimoniale. Ritengo iniquo tassare ulteriormente forme di creazione di reddito. Però la situazione di emergenza impone dei sacrifici. E questo provvedimento, nel testo migliorativo che ci appresteremo a votare, c’è un trattamento specifico per ciascun contribuente. Lo voterò, ma non volentieri. Il governo deve dare una una concreta dimostrazione che, a fronte dei sacrifici che oggi iniziamo a chiedere a tutti, ci sia la volontà di apportare una serie di tagli alla Pa e di compiere una battaglia effettiva agli sprechi. Oggi voteremo e voterò con assoluto senso di responsabilità, ma vorrei ci fosse un impegno a 360 gradi. Ci deve essere un sacrificio nella riduzione di spese della Pa. Questo provvedimento può infatti tamponare l’emergenza liquidità, ma non sarà la soluzione definitiva. Spero seguano tutta una serie di atti conseguenti che dimostrino l’inversione di rotta sulla conduzione della Pa”.

Alessandro De Biagi, Ps: “Finalmente, in senso ironico, l’imposta diventa esecutiva, nonostante molto ritardo. Il Ps è fermamente contrario: senza informazioni certe su immobili e terreni si spara nel mucchio. Si poteva evitare con la cessione dei frustoli, la sanatoria edilizia e tanti altri interventi. Questa imposta è indigesta a tanti sammarinesi che hanno investito nel settore immobiliare e ora sono pentiti.

Sono fiducioso che sarà straordinaria, ma questa chance poteva essere utilizzata per scopi precisi, invece chiuderà solo una voce di bilancio. Sarebbe stato più proficuo procedere per gradi: prima con il taglio agli sprechi e l’austerità, e poi con le tassazioni straordinarie. Voteremo contro al decreto”.

Luca Beccari, Pdcs: “Si continua a dimostrare contrarietà basandosi i ragionamenti sull’importanza della casa. Il provvedimento non demonizza investimenti immobiliari, va calato nel contesto fiscale generale. Il nostro regime non è al 40%-50% come per altri Paesi, il prelievo effettivo su persone fisiche e imprese è decisamente basso. Inoltre ci sono fasce di esenzione elevatissime.

Concordo che ogni nuova tassa deve avere un utilizzo preciso o delle pari azioni di recupero di risorse sulla spesa pubblica. E questa imposta si cala in un percorso avviato che dalla prossima sessione consiliare vedremo nascere. L’imposta sugli immobili viene spesso definita iniqua, ma a San Marino c’è una concezione strana di equità, la si percepisce dal proprio punto di vista. Il concetto è articolato e parte dalla capacità contributiva. Cosa è equo: un’imposta sul consumo? Alzare le aliquote dell’Igr? L’immobile è un parametro e ci dà un’idea di capacità contributiva. Inoltre non tutte le prime case sono uguali. In questo particolare momento del Paese, in vista di un fisco diverso, questo tipo di provvedimento è giusto da attuare”.

Mimma Zavoli, C10: “Cosa significa equità è chiaro. La dose di sfrontatezza del governo è significativa ed è rivestita anche da ipocrisia. In campagna elettorale sono stati lanciati messaggi tranquillizzanti sulla liquidità da parte di esponenti della maggioranza. Ora avete ammesso l’ineluttabile verità: i soldi nelle casse dello Stato sono finiti e in campagna elettorale avete mentito sapendo di farlo. Ora dovete affrontare i cittadini. Questa proposta colpirà in modo profondo e indiscriminato il bene primario salvando le grandi concentrazioni immobiliari. Dal governo viene anche un emendamento che elimina l’obbligo alla contribuzione anche per i possessori di immobili non accatastate o il cui accatastamento non è completato. L’esecutivo è coraggioso coi deboli e ammansito coi forti. Da novembre occorreva mettere mano alla riforma catastale. Ora servono molto coraggio e faccia tosta per fare capire ai cittadini perché devono pagare tasse inique mentre si spendono fondi pubblici senza controllo. Sono comunque certa che ogni sammarinese non si sottrarrà a suo dovere. Ma servono equità e chiarezza”.

Elena Tonnini, Rete: “Il Decreto sulla patrimoniale è poco convincente. A mio avviso si basa su tantissime contraddizioni perché ci troviamo in un contesto in cui il governo non ha fatto nulla contro l’evasione. Sarebbe preferibile toccare quelle sacche di evasione fiscale che negli altri paesi non sono così importanti. Questa patrimoniale propone soluzioni vecchie a vecchi problemi. Andare nelle tasche della gente con proprietà in regola è il sistema più vecchio del mondo, ma nessuno tocca chi non è in regola. Con la patrimoniale il governo si propone di reperire 10 milioni di euro per coprire il buco di bilancio e dunque non per lo sviluppo. Il mio auspicio è che i cittadini prima o poi vengano considerati come soggetti attivi e non solo come soggetti passivi. Se si partisse davvero dalle loro esigenze con progetti partecipati e non imposti dall’alto, avremmo proposte più attente alle esigenze locali e reali dei cittadini”.

Paride Andreoli, Ps: “Il segretario di Stato Felici ci ha fatto fare una doccia fredda comunicandoci che non c’è più liquidità e il bilancio è in sofferenza. Dobbiamo iniziare a preoccuparci. Ma quello che mi chiedo è se la patrimoniale sarà una tassa una tantum oppure se continuerà ad essere applicata anche nei prossimi anni. Non vorrei ritrovarmi a ottobre a pagare l’una tantum e a marzo la tassa ordinaria sulla casa. Molti si sono chiesti in questo periodo a cosa serve la tassa sugli immobili: a rilanciare nuovi investimenti o per far fronte al debito del bilancio consuntivo del 2012? Pertanto, credo che far pagare le tasse ai cittadini e immettere una nuova cultura, che noi sammarinesi non abbiamo, andrebbe fatto in circostanze diverse. Il partito Socialista esprime dunque un no secco alla tassa patrimoniale”.

Vladimiro Selva, Psd: “E’ ben applicata questa misura fiscale. Il Fondo monetario sostiene che la tassazione sui patrimoni non riduce la competitività del tessuto economico e non deprime l’economia a differenza di quanto succede con un aumento della pressione fiscale a carico di famiglie e imprese. Il gettito complessivo dell’imposta è stimato sui 10 milioni di euro ed esentare tutte le prime case a mio avviso sarebbe ingiusto: se uno ha una villa da 300 metri quadri non deve pagare la tassa? A mio avviso dovrebbe pagarla. Ringrazio chi vota questo provvedimento anche senza una convinzione profonda, perché dobbiamo farci carico delle responsabilità”.

Augusto Michelotti, Su: “La casa è un diritto, questo è il presupposto. Se qualcuno dà un’occhiata agli emendamenti, vedrà che Su ha proposto che la prima casa non vada tassata, ad eccezione delle case di lusso. Dato che Selva diceva la stessa cosa, approvatela e complimenti. Quando un Paese o un’economia è in recessione, molti dicono che non è opportuno tassare più di tanto perché i consumi calano. Così calano le vendite, la produzione, aumentano i disoccupati e c’è un’involuzione senza mai la spinta per ripartire. Da noi non siamo educati a pagare le tasse. In una società perfetta l’equità significa che ognuno dà in base a quello che ha. Per decenni, a San Marino, aziende sane hanno avuto sgravi fiscali anche del 100%, questo è un assurdo. Un Paese che in un periodo di vacche grasse si permette di non far pagare le tasse a chi può compie un atto di maleducazione. La diseguaglianza è tutta qui, per fare clientelismo e piaceri, si è permessa questa operazione”.

Federico Pedini Amati, Ps: “Del tema si discute dalla passata legislatura. L’emergenza Stato per incamerare il più possibile dalle tasse deriva da minori entrate rispetto a spese rimaste uguali. Ma l’aumento della pressione fiscale determina un crollo dell’economia complessiva, non è il metodo giusto per gestire un Paese.

Minimum tax addizionale, imposta sui servizi e sugli amministratori, sono diverse le tasse straordinarie introdotte, ma non si è voluto intervenire sugli sprechi della Pa perché è un bacino elettorale. Siamo in ritardo di 10-15 anni e siamo tutti responsabili. Dalla spending review possono venire risparmi superiori ai 10 milioni di euro. Sulla prima casa c’è poca equità, serviva uno studio più mirato. Non condivido la patrimoniale senza una riforma del catasto. L’emergenza ha prodotto questa tassa. E dopo ci sarà l’Ifp. Non si può andare avanti a manovre tampone, servono forme concrete di rilancio”.

Francesca Michelotti, Su: “La patrimoniale arriva con una genesi sofferta, doveva essere straordinaria, ma è già stata riproposta. Tendenzialmente il provvedimento è il più equo che si poteva mette in campo, perché non ci sono strumenti per un intervento che tende fortemente all’equità. Gli immobili a San Marino, 8 mila quelli sfitti, si sono mangiati i risparmi, nessuno li affitta o li compra più. Oggi chiediamo giustizia: la casa di abitazione va esclusa e presentiamo un emendamento ad hoc. Paghi di più chi ha investito in immobili a fini speculativi, meno chi usa l’immobile come sede dell’attività produttiva. E paghi chi si è arricchito arrecando danno all’interesse generale. Da noi alcuni tentativi di correzione”.

Valeria Ciavatta, Ap: “E’evidente che avremmo preferito non arrivare a questo decreto. Ma limitarsi a esprimere preoccupazioni non sarebbe serio: occorre prendere provvedimenti urgenti perché il Paese è da riformare. Sui tagli della spesa di cui si parla ci siamo sempre adoperati, fin dalla manovra straordinaria, con la consapevolezza che è un dovere imprescindibile eliminare gli sprechi e ridurre la spesa pubblica corrente. Qualcuno ha proposto di tassare i consumi ma a nostro avviso è il modo più sbagliato per rilanciare l’economia perché si colpiscono le famiglie. Per ciò che concerne la prima abitazione vorrei far presente che così come è stato pensato il meccanismo delle detrazioni, prevede per chi ha un appartamento sotto i 100 metri quadrati che non pagherà l’imposta mentre chi ha un’abitazione di pochi metri superiore a quella dimensione pagherà appena 50 euro. Non mi va bene che per fare opposizione a prescindere si colorino i discorsi di toni e atteggiamenti pesanti e vecchi. Certe accuse sono immorali. Chi pensa di farsi passare per nuovo quando negli anni ’80 e ’90 era nella corte del leader maximo non è credibile”.

Simone Celli, Ps: “Il nostro Paese sta vivendo una congiuntura economica negativa ed è sbagliato introdurre questa imposta straordinaria sugli immobili in questo contesto storico. L’imposta aumenterà la recessione perché ridurrà i consumi. Senza contare che si tratta di un ulteriore balzello a carico delle attività imprenditoriali. Mi auguro che l’imposta straordinaria sugli immobili sia davvero straordinaria e non venga più riproposta. Noi manterremo alta l’attenzione perché se l’imposta diventasse strutturale sarebbe davvero molto grave. Si tratta di un balzello che, tra l’altro, mette ancora più in difficoltà il settore edile già provato dalla crisi economica. Con una riforma del Catasto seria, tra l’altro, forse avremmo potuto evitare l’istituzione dell’imposta straordinaria sugli immobili. Voteremo contro l’imposta perché è un ulteriore elemento recessivo “.

Pier Marino Mularoni, Upr: “E’ interessante sentire che c’è chi è contrario ma la vota, chi è favorevole e non la vota e chi come noi è contrario da sempre. Le responsabilità vanno prese dalla maggioranza, il Paese non si salva con la patrimoniale. 10 milioni di euro chiudono un piccolo buco del bilancio 2012 e andrà riproposta perché non riuscirete a fare una spending review incisiva. Si prendono le strade in discesa, come per la riforma tributaria, e non si attacca l’evasione. Dobbiamo ragionare sul futuro del Paese, fare la riforma del catasto, del fisco, eliminare gli abusi edilizi e arrivare a un testo unico che preveda una sanatoria. Il bilancio è in grande difficoltà e le pezze non bastano, servono interventi strutturali per invertire il trend e ridare credibilità per chi vuole fare investimenti. Chi non è d’accordo voti contro per ragionare su azioni più serie”.

San Marino, 17 LUGLIO 2013/02

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