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L’Usot attacca frontalmente il governo

da Redazione

L’Unione sammarinese operatori del turismo (Usot)  a gran voce contro il governo: “Nessun intervento a favore del settore turistico-commerciale, nessuna misura urgente per il rilancio, mentre in parallelo si aggiungeranno nuove tasse (patrimoniale più Iva) che rischieranno di affossare i consumi e quindi, l’intero comparto”.

 

L’Unione sammarinese operatori del turismo (Usot a gran voce contro il govrerno: “Nessun intervento a favore del settore turistico-commerciale, nessuna misura urgente per il rilancio, mentre in parallelo si aggiungeranno nuove tasse (patrimoniale più Iva) che rischieranno di affossare i consumi e quindi, l’intero comparto”. L’Usot dichiara “inaccettabile questa maniera di procedere in un momento in cui al Paese non è stata fornita alcuna visione di sviluppo futuro”. “Inopportune” vengono definite Iva e patrimoniale, che non può, quest’ultima, “pesare sulla testa delle attività produttive per sostenere un apparato pubblico costoso e inefficiente”. “Ora basta! Prima di nuove tasse gli operatori turistici ribadiscono la necessità di mettere in atto una lunga lista di provvedimenti che vanno dalla riduzione della spesa pubblica agli sgravi contributivi, dalla definitiva risoluzione degli annosi problemi legati a flussi parcheggi- accoglienza, al bando per la riqualificazione di cava degli Umbri e cava Antica da destinarsi ad area di benessere e termale, dall’apertura di una sala per giochi d’azzardo, alla realizzazione del progetto “Arte – grandi mostre” e dei progetti vincitori del concorso di idee per la riqualificazione del cinema Turismo. L’Usot “si aspetta che questi interventi vengano attivati rapidamente: molte misure sono solo semplici decisioni, non costano nulla e possono essere prese in poche settimane. Solo e dopo aver iniziato un percorso di riduzione della spesa corrente e di rilancio economico si può pensare di introdurre nuove tasse, destinate a finanziare interventi sul territorio e che non siano, quindi, dei miseri contributi per sopperire ad una spesa pubblica ormai fuori controllo e insostenibile”.

 

 

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