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Sintesi della sessione pomeridiana del CGG

da Redazione

La seduta pomeridiana del Consiglio grande e generale si è aperta con la nomina del segretario di Stato con delega al Turismo e ai rapporti con l’Aass. Con 33 voti a favore e 22 contrari, è stato designato Teodoro Lonfernini, consigliere del Pdcs che ha poi compiuto giuramento. A seguire, il giuramento di Mariella Mularoni, subentrata per la sostituzione di Lonfernini tra i consiglieri del Pdcs.

 

SI è poi proceduto ad alcune nomine, tra cui la sostituzione dell’attuale Capitano Reggente, Antonella Mularoni nella commissione consiliare Affari esteri. Al suo posto Ap ha designato Nicola Renzi. Mariella Mularoni è stata invece indicata come sostituta per il Capitano Reggente Denis Amici, da membro del gruppo presso l’Unione interparlamentare e da membro del Consiglio dei XII per il semestre in corso. Con l’intervento del segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, é quindi iniziato il dibattito sul progetto di legge in seconda lettura”. Differimento dei termini per l’esercizio della delega prevista dall’articolo 36 della legge 21 dicembre 2012, n. 150″, volto a posticipare l’emissione del decreto per l’introduzione dell’imposta straordinaria sugli immobili. Al dibattito sono previsti 40 interventi: il voto è atteso in seduta notturna.

 

Di seguito una sintesi del dibattito.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Oggi siamo qui per differire i termini dell’applicazione della Patrimoniale (imposta straordinaria su immobili) entro il 30 aprile. Ma non solo. Discuteremo di tre decreti. L’obiettivo del primo decreto è quello di istituire l’imposta di bollo da applicarsi sulle assicurazioni contro danni (veicoli, beni mobili, beni immobili etc.), nella misura del 4% dell’imponibile. Soggetti passivi dell’imposta sono le imprese assicurative sammarinesi o le compagnie assicurative estere. L’aumento a carico delle compagnie assicurative non deve diventare un aumento del carico fiscale per le agenzie o i loro clienti. Il secondo decreto è sul riconoscimento ai lavoratori frontalieri di un rimborso da effettuarsi su smart card. E’ una risposta alle istanze che i lavoratori hanno posto e un segnale di distensione nel rapporto bilaterale in cui veniva contestato il trattamento disomogeneo tra i lavoratori frontalieri e sammarinesi: con questa norma riconosciamo uno sgravio fiscale ai lavoratori frontalieri, con riferimento al periodo di imposta 2011. Terzo decreto: l’imposta straordinaria sugli immobili, le cui previsioni d’introito iniziale sono state dimezzate, grazie a una riduzione della spesa della pubblica amministrazione. Oggi con questo decreto puntiamo a raggiungere un introito che può attestarsi intorno ai 10 milioni di euro. Un intervento straordinario nella sua tempistica e nella sua applicazione che risponde però a logiche di equità. Un’imposta nuova ma un contributo non irragionevole in momento così delicato. Abbiamo riconosciuto una serie di detrazioni che garantiscono le famiglie con esenzione sulla prima casa. Chi insomma dovesse vivere in abitazione di 80 metri quadri è sostanzialmente esentato dal pagamento. Chi da questo livello sale, paga l’imposta con la possibilità però di ottenere delle detrazioni. Abbiamo affrontato anche il problema dei terreni agricoli, distinguendo tra agricolo-amatoriale e agricolo-professionale. La patrimoniale è imposta straordinaria. Associazioni di categoria e sindacati hanno partecipato senza pregiudiziali al dibattito. Stiamo vivendo un passaggio piuttosto delicato, da una fase di economia florida a un momento di crisi. Riteniamo ragionevole in questa particolare fase applicare questa imposta. Cosa significa per la famiglia? Considerando le detrazioni, ai cittadini rimane da pagare una bolletta del gas in più all’anno, mi pare un sacrificio che si può fare”.

Marco Gatti, Pdcs: “Il dibattito che sta nascendo non è tanto sul provvedimento ma sugli effetti che produce, su tre decreti delegati che trattano le materie illustrate. Il dibattito si articolerà sull’analisi di questi tre provvedimenti. Il primo riguarda il discorso dei frontalieri, che da qualche anno tiene banco nel dibattito politico. Stiamo parlando di detrazioni d’imposta al lavoro subordinato, eliminate a coloro che non sono residenti. Questo è stato fatto in ragione di esigenze di bilancio e perchè i non residenti sono soggetti alla fiscalità del Paese di origine. Il governo precedente e quello attuale hanno iniziato a ragionare per far sì che non si compisse una discriminazione e in favore dell’equità. Se non sarà possibile per il lavoratore recuperare l’imposta pagata a San Marino, potrà chiedere che la differenza non riconosciuta possa tornargli indietro. E’ un provvedimento giusto, non vedo perchè il nostro Stato possa regalare interamente a un altro Stato l’imposta. Anche il decreto sulle assicurazioni va a istituire giustamente un’imposizione fiscale che esiste in tutto il mondo meno che a San Marino. Il fatto di andare a toccare il settore assicurativo lo riteniamo importante, rispettando però quei criteri che vanno verso la bassa fiscalità. Si sta parlando di applicare infatti il minimo previsto rispetto gli altri Stati europei. Sul discorso patrimoniale condivido il provvedimento straordinario, perchè non ci piace, ma c’è un dovere che è quello di mantenere un equilibrio di bilancio, senza andare a tagliare i servizi. Deve essere un’imposta equa, ciò significa che si deve pagare tutti, anche i manufatti”.

Marino Riccardi, Psd: “Sul decreto sulle assicurazioni sono d’accordo con il consigliere Gatti. Perchè dovremmo rinunciare a un’imposta mai effettuata, che non ricade nè su chi usufruisce sulle assicurazioni, nè sulle nostre agenzie? L’altro argomento è quello dei frontalieri. Allo stesso modo, perchè dovremmo rinunciare a una parte di tassazione che l’Italia imponeva ai lavoratori frontalieri?

Credo sia però giusto restituire la parte in eccedenza. Esprimo solo un pizzico di rammarico perchè come tempistiche poteva essere posticipata con la conclusione dell’accordo italo sammarinese sulle doppie imposizione, viste le difficoltà delle casse sammarinesi. Sulla patrimoniale: è straordinaria, si è tenuto conto delle famiglie, di coloro che svolgono attività economica, i terreni hanno un abbattimento del 90% per i coltivatori agricoli, del 50% per chi non svolge l’attività agricola in modo professionale. C’è stata quindi una forte sensibilità per arrivare a un punto di equilibrio. Si è cercato di colpire tutti i fabbricati sul territorio, la casistica è molto ampia, si è deciso per applicare un imposta indipendentemente dalla potenzialità edilizia. Dal momento in cui il provvedimento è in fase di ulteriore elaborazione, vorrei suggerire di prevedere una tassazione degli immobili dei residenti che sono fuori territorio. La situazione è drammatica e così non é possibile andare avanti. Oggi pensionati e dipendenti pubblici non hanno sentito minimamente la crisi, tutti gli altri hanno subito sulla loro pelle le conseguenze, quindi bisogna trovare un punto di incontro”.

Simone Celli, Ps: “L’esigenza riconosciuta da maggioranza e opposizione è quella del riequilibrio strutturale del bilancio dello Stato e i decreti sono frutto di questa esigenza. Servono 30/40 milioni di euro e per portare il bilancio a pareggio, occorre trovare risorse. Si è deciso dunque di portare avanti politiche fiscali ma noi abbiamo una visione opposta. Intesa per il Paese ha sostenuto la contrarietà alle imposte straordinarie perché rappresentano una strada inadeguata a nostro avviso. Le abbiamo valutate negativamente perché hanno un impatto pessimo sul piano economico e sociale. Così oggi ribadiamo la nostra ferma opposizione all’imposta straordinaria sugli immobili. Le conseguenze sulle attività economiche e sulle famiglie ci preoccupano e possono determinare effetti recessivi. Non è la linea politica da seguire per tirare fuori il Paese dalla crisi economica. Noi avevamo individuato un exit-strategy rispetto alla Patrimoniale: riaprire il confronto sulla riforma del Catasto, attendere gli esiti dei lavori della commissione per la spending review (l’impatto dell’imposta poteva essere inferiore persino a 10 milioni di euro) e infine si affronti in maniera serena e laica la proposta di una sanatoria edilizia. Il tema vero poi sarà quello di creare condizioni per permettere a San Marino di essere Paese un competitivo e attrattivo: quello di rilanciare lo sviluppo di San Marino sarà la sfida più grande”.

Alessandro Rossi, Su: “Ringrazio il governo per il metodo che inizia a farsi più disponibile coinvolgendo l’opposizione. Il dato politico da sottolineare però è quello di una certa lentezza da parte di esecutivo e maggioranza nell’affrontare una crisi che pare non tocchi il Paese. Rispetto ai decreti, per quello che abbiamo visto, sulla patrimoniale non c’è nessuna progressività sugli immobili, oltre la soglia di esenzione per chi ha maggiori patrimoni. Ricade equamente, ma è un intervento lineare senza adeguamenti in direzione di una vera equità. E’ un intervento che, da parte nostra, doveva calmierare la speculazione immobiliare molto tempo fa, ma le forze attuali di maggioranza non l’hanno mai voluta introdurre. L’ imposta non deve servire solo a recuperare gettito ma anche come elemento di equilibrio in un settore in cui si è lasciato libero spazio agli squali, che avevano anche le infiltrazioni del caso e non si è mai voluto intervenire. Non ci fa piacere che si intervenga per necessità. Noi siamo per l’introduzione di una patrimoniale costante. Con questo intervento, non collegato ad altri di revisione della spesa corrente, si ha la percezione che serva a mantenere una situazione disequilibrata”.

Pier Marino Mularoni, Upr: “Siamo al quinto mese dalle elezioni e di provvedimenti ne abbiamo visti pochi. E’ vero, sono stati istituiti tavoli e altri strumenti, ma ancora oggi vediamo ben poco su cui ragionare rispetto all’emergenza in cui vivono i cittadini. Sui tre provvedimenti: uno riguarda la scelta sciagurata della tassa etnica. Poi quello sulle assicurazioni. Oggi le compagnie sammarinesi possono operare solo a San Marino, manca reciprocità. Siamo contrari a un’imposta straordinaria come la patrimoniale. Questo tipo di imposte non risolvono il problema e non hanno intenti di equità ma sono dettate solo da necessità di fare cassa. A tutti i cittadini si chiedono sacrifici per coprire un buco di bilancio. Ma l’aumento della pressione fiscale ha effetti recessivi. Riduce il potere d’acquisto e a sua volta riduce l’introito per le casse dello Stato.

E’ necessario terminare la stagione delle imposte straordinarie e avviare una vera riforma fiscale equa per i cittadini. E’ prioritaria la riforma del catasto che l’Upr ha proposto più volte. E’ ora di mettere in campo idee e progetti per lo sviluppo del Paese e attirare nuovi investitori”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Occorre accompagnare la Patrimoniale con tagli alla spesa e agli sprechi. Inoltre dobbiamo applicare tutte le conquiste conseguite per diminuire la spesa corrente: chiediamo si dia applicazione immediata al rinnovo del contratto di lavoro per i pubblici dipendenti. Sulle assicurazioni chiediamo al Governo che l’imposta non ricada sui cittadini ma sulle compagnie assicurative. Tornando alla Patrimoniale, dobbiamo riconoscere che se le norme sono fatte bene e i controlli sono efficaci, siamo dinanzi a una tassa che non consente l’evasione. E’ un intervento che colpisce tutti i cespiti immobiliari e anche gli eco-mostri”.

Elena Tonnini, Rete: “Questa patrimoniale è ancora sommaria, così non va bene e si rischia di aumentare la povertà. Anche perché non ci sono dati concreti per garantire l’equità. Risulta insomma un intervento punitivo che colpisce chi paga le tasse e ha un patrimonio visibile, a pagare saranno sempre i soliti, mentre il governo tutela i debitori dello Stato. Il segretario di Stato Felici ha ammesso che sulla monofase il mancato pagamento è dovuta alla mala efficienza dell’amministrazione. Ma chi sono i responsabili?

Nell’imposta manca progressività e quindi equità, occorre esentare la prima casa e tassare le grandi ricchezze, colpire i soliti furbi. Deve emergere il sommerso su cui c’è stata estrema tolleranza. Il governo è incapace di scalfire gli interessi dei finti poveri. La patrimoniale va inserita in una pianificazione più ampia, con una riforma reale della Pa. Ora si basa su due elementi che non esistono: la lealtà dei contribuenti e l’efficienza della Pa. Potrebbe essere la ciliegina in un sistema fiscale efficiente”.

Luca Santolini, C10: “Sono state recepite quasi tutte le indicazioni avanzate dai partiti e dalle associazioni: per esempio esenzioni importanti sulla prima casa e pagano anche banche, finanziarie e cantieri aperti. Servirebbe progressività per incidere sui grandi possessori. Restano l’assenza della riforma del catasto e il fatto che alle una tantum non corrispondano altri interventi per chiudere i rubinetti. E’ necessaria una razionalizzazione della spesa. In questa imposta non c’è un obiettivo tangibile come per una tassa di scopo. Dovrebbe essere: ‘Tamponare il mancato coraggio della politica sulla riduzione della spesa'”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Sta proseguendo una polemica politica. Sono d’accordo che il sistema tributario è ingiusto. La riforma tributaria sarebbe stata importante per introdurre un vero attacco alle enormi sacche di elusione fiscale. Tanti evadono, a non ci sono gli strumenti per i controlli.

Posso essere d’accordo sulla pubblicazione dei morosi dello Stato, si tutelerebbero i cittadini onesti e si darebbe informazione. Ma oggi parliamo di un fattore diverso. Secondo lo schema della patrimoniale le cifre non preoccupano, se non al massimo chi ha capitali importanti. L’incidenza sarà tra lo 0,1% e lo 0,2% del valore dell’immobile e l’imposta non colpirà indiscriminatamente. La stragrande maggioranza dei cittadini rientra nelle esenzioni, per cui pagheranno lo 0,01%. L’incidenza su un reddito da 30 mila euro sarà minima, tra i 100 e 200 euro. La dialettica politica è importante, ma si parla di qualcosa che non si conosce e si enfatizzano i toni. Il rapporto rispetto all’Imu sarà 1 a 8, 1 a 10. Siamo ancora un Paese fortunato che può puntare anche sulla competitività fiscale. Questo è un passaggio che serve alla liquidità dello Stato, temporaneo, in attesa di una riforma tributaria equa, che colpisca le sacche di evasione, con più controlli e sanzioni. Non parliamo sempre di incapacità “.

Federico Pedini Amati, Ps: “Il segretario Felici ci ha fatto consegnare una bozza del decreto per la patrimoniale su cui discuteremo e che voteremo. Ma l’introduzione di una nuova tassa si critica perchè da tempo, come partito, abbiamo detto che se nuove tasse servono, se serve una riforma fiscale, allora affianchiamo a questa nuova pressione fiscale un progetto di rilancio economico del Paese. Questa è l’anomalia, dal 2011 oggi abbiamo discusso solo di introduzione di nuove tasse. Il capitolo su cui intervenire subito è la Pa, abbiamo chiesto sacrifici alla cittadinanza tutta, ci sta che, non toccando stipendi più bassi, chi ha usufruito di agevolazioni, faccia uno sforzo in più. C’è da fare tanto, ma a parte le tasse, riforme vere non si sono fatte. Saremmo dovuti venire qui a discutere di patrimoniale con una riforma del catasto già fatta, invece se ne parla dal 2011”.

William Giardi, Upr: “L’imposta sulla casa è una delle tasse più odiate e inique che giammai i governi di centro si sono mai sognati di fare. perchè va a toccare una proprietà intima. In Germania non è presente da oltre 20 anni.Tuttavia è uno strumento legittimo per un governo. La patrimoniale se deve comunque essere fatta, dovrebbe colpire i patrimoni veri, non la casa. Che colpisce tutti. Manca una direttrice. Senza sminuire i tavoli per lo sviluppo e per la spending review, la direttrice dovrebbe essere presente nelle linee di governo”.

Ivan Foschi, Su: “Si fa presto a dire patrimoniale, ma bisogna capire cosa si intende per patrimoni. Dal momento che si fanno sacrifici, si devono chiedere a chi ha maggiori possibilità. Per questo bisogna porre dei limiti. Invece qui viene considerato patrimonio l’abitazione, e anche la seconda casa se intesa come investimento per i figli. Condivido quindi che il provvedimento manca di progressività. Si poteva operare in modo diverso, in modo progressivo per esempio sul numero di immobili. Mi chiedo perchè non sia mai stata applicata un’imposta per gli immobili sfitti. Ci avrebbe potuto evitare il ricorrere allo stratagemma attuale.Poi con questa patrimoniale non si fanno distinzioni di reddito”.

Paolo Crescentini, Ps: “Se non arrivano provvedimenti di legge tesi a rilanciare l’economia del Paese ci troviamo ad esaminare purtroppo solo provvedimenti che introducono tasse, come la patrimnoniale che altro non fanno che indebolire il Paese e le famiglie. Sarebbe stato meglio poter discutere di patrimoniale con la fine del lavoro della spending review. Oggi chiedo al governo a cosa servano i 10 milioni che andiamo a reperire, servono a coprire il buco di bilancio, a pagare gli stipendi? Auspichiamo veramente sia una tassa una tantum, ma non vorremmo ritrovarci il prossimo anno a discutere di una nuova patrimoniale. Sarebbe stato più opportuno introdurre una riforma del catasto. Sono convinto che questo testo sia stato più volte modificato e di qui ad aprile-maggio vedremo altri interventi. I cittadini ancora una volta faranno fronte anche a questa legge, dimostrando una disponibilità al sacrificio, purchè non si continui a raccogliere con il cucchiaino e a buttar via con il badile, dato che non sappiamo neanche quanto ammontano i crediti non riscossi di monofase nei decenni passati”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Sulle assicurazioni il governo interviene per cercare di aiutare il consumatore ad avere un prezzo migliore. Suoi frontalieri si ripristina la franchigia e in parte si potenzia la Smac card. Ma il tema della giornata è l’imposta sugli immobili. Purtroppo per esigenze di bilancio ci troviamo costretti a portare avanti un provvedimento di questo tipo, rivisto rispetto al passato,dato che l’introito è stato dimezzato. Può essere sempre migliorato, ma la patrimoniale deve essere posta a certi limiti. Nei prossimi mesi abbiamo infatti l’obbligo importante di intervenire sulla spending review. La Pa può essere migliorata, ma bisogna avere coraggio. Bisogna fare inteventi strutturali e di crescita per il Paese. Vanno fatti investimenti per far trovare lavoro ai giovani. Poi sul tavolo per lo sviluppo: se San Marino vuole crescere deve aprirsi. Quindi la riforma tributaria: prevediamo che l’imposta sugli immobili riguardi solo questo esercizio e con la riforma questo interveno non servirà più. Certamente, dovrà seguire principi di equità e trasparenza. Facciamo vedere che la politica sa lavorare per il Paese e sa farlo andare avanti e crescere”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Ho sentito un malcontento diffuso in reazione alla patrimoniale. Non pochi dicono che, in un contesto in cui non si è fatto pagare la monofase per 20 anni, per 170 mln di euro, non vogliono pagarla. Per avere una credibilità con i cittadini e chiedere sacrifici si deve fare in modo che chi chiede il sacrificio sia considerato un tutore della trasparenza. Credo che il malcontento diffuso debba riguardare una condivisione con la cittadinanza su quello che si sta facendo. Una classe politica che avesse dimostrato di aver fatto di tutto per cercare l’equità, potrebbe andare a testa alta nel Paese. La popolazione non crede nelle riforme fatte perchè questa classe politica ha dato dimostrazione di non operare in favore dell’equità”.

Franco Santi, C10: “Stiamo discutendo di un provvedimento che deve trovare risorse perchè siamo in grandi difficoltà legate ad errori e situazioni che abbiamo approfondito nel dibattito dell’Fmi. Dobbiamo fare uno sforzo per riportare questo provvedimento in una situazione generale di grandissima difficoltà. Serve uno sforzo da parte di tutti per cercare insieme una via per uscire da questo grave disagio, significa che non possiano continuare a ragionare in termini di tornaconto personale, del singolo movimento politico e di singole categorie. Bisogna essere realisti, significa interrogarsi su quali vie intraprendere per porci come obiettivo prioritario la ripartenza di San Marino. Possiamo razionalizzare quanto vogliamo, ma dobbiamo trovare risorse. Quando si affrontano discorsi come questi sulla patrimoniale dobbiamo quindi essere concreti”.

Augusto Michelotti, Su: “La casa è un diritto e ogni cittadino ha diritto ad avere un tetto sulla testa. Lo Stato deve agevolare questo diritto. Invece la legge sull’imposta straordinaria sugli immobili è complessa e farraginosa, poco comprensibile dai sammarinesi. Come Gruppo avevamo inoltre richiesto di applicare una tassa sulle case sfitte (per disincentivare ulteriori edificazioni) ma siamo rimasti inascoltati”.

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