Home NotizieItalia Chi è Mario Monti. Economista di spicco, per 10 anni Commissario Europeo

Chi è Mario Monti. Economista di spicco, per 10 anni Commissario Europeo

da Redazione

Mario-Monti


Chi è Mario Monti, l’uomo che il Presidente Giorgio Napolitano ha appena nominato Senatore a vita, il probabile successore di Silvio Berlusconi alla guida del Governo?

Nato a Varese il 19 marzo del 1943, Monti è considerato uno degli economisti di spicco in campo europeo. Laureato alla Bocconi (1965), specializzatosi a Yale, dove ha studiato con il famoso James Tobin (lo stesso Tobin della Tobin Tax), nel 1970 inizia la carriera di docente universitario, a Torino. Nel 1985 assumerà l’incarico di Rettore dell’Istituto di Economia Politica presso la Bocconi.

 

LA CARRIERA IN POLITICA. DA TECNICO

Nel 1994 Silvio Berlusconi, appena diventato Premier, gli offre l’incarico di Commissario Europeo. Avrà le deleghe per il mercato interno, i servizi finanziari e la fiscalità. L’incarico gli viene confermato – e questo è un dato significativo – anche dal Governo D’Alema, che gli affida la delega per la concorrenza.

Sotto la sua direzione, la Commissione Europea dà vita ad uno dei suoi atti più clamorosi, la multa record inflitta a Bill Gates e alla Microsoft (497 milioni di euro) per aver violato le norme antitrust.

La sua carriera da Commissario Europeo si chiude dopo dieci anni esatti, nel 1994, quando Berlusconi non gli conferma l’incarico per offrirlo a Rocco Buttiglione, che peraltro fu stoppato dal Parlamento Europeo per le sue dichiarazioni anti-gay.

 

LE POSIZIONI ECONOMICHE DI MONTI

Le posizioni economiche di Mario Monti sono cosa nota. Non fosse altro che le ha scritte e riscritte sul Corriere della Sera, di cui è editorialista. Tra i suoi cavalli di battaglia le liberalizzazioni e la necessità di adottare un rigore asburgico nei confronti dei conti pubblici. Sua l’idea, in tempi non sospetti, di porre un tetto ai rendimenti dei titoli di Stato, un freno all’autoalimentarsi del debito.

È forse inutile dire che Monti ha già incassato il parere positivo dell’Unione Europea, che lo vede forse come l’unico in grado di districare il ginepraio della crisi economica italiana. Un uomo forte che ha dalla sua idee e convinzioni economiche di tutto rispetto, e non interessi di parte da portare avanti.

E in effetti forse sarebbe stato il candidato ideale anche per la carica di Ministro alle Finanze, se qualcuno avesse avuto il coraggio di silurare Tremonti una volta capitosi che non c’era modo di fargli intraprendere la strada delle riforme.

 

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