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Imola: Max Biaggi si laurea campione del mondo delle Superbike

da Redazione

Grande festa a Imola, dove Max Biaggi su Aprilia si è laureato campione del mondo Superbike con una Gp d’anticipo, grazie ai 63 punti di vantaggio sul secondo, Leon Haslam. Quasi 70.000 spettatori hanno assistito alle gare sul circuito sul Santerno per festeggiare il pilota romano ed applaudire la doppia vittoria di Carlos Checa su Ducati.

Ha aspettato la gara di casa, Max Biaggi. Ha aspettato di correre a Imola per arrivare in cima al mondo delle Superbike: a 39 anni il centauro romano ha vinto il quinto titolo iridato tredici anni dopo l’ultimo trionfo in 250: tre di queste con la stessa Aprilia, per la prima volta regina delle derivate dalla serie. Imola però è stata una faticaccia, perché l’unico inseguitore Leon Haslam si è arreso soltanto all’undicesimo giro di gara-due a causa del cedimento del motore della Suzuki. Ma in quel momento, però, Biaggi, che viaggiava al terzo posto, aveva già risolto la pratica da solo contro un Haslam retrocesso in sesta posizione per un errore alla Variante Bassa. Uscito di scena il 27enne britannico Biaggi ha tirato i remi in barca concludendo in quinta posizione. In gara 1 il pilota spagnolo ha preceduto altre due Ducati, quella di Lorenzo Lanzi e e di Noriyuki Haga, quinto posto per la Suzuki di Leon Haslam, unico rivale di Max Biaggi per il mondiale e undicesimo posto per il pilota romano. In gara 2, altra vittoria per Carlos Checa che ha preceduto Noriyuki Haga e Cal Crutchlow (Yamaha) e Tom Sykes, che ha regalato alla Kawasaki il miglior risultato stagionale. Quinto posto per Max Biaggi che, dato il contemporaneo ritiro per rottura del motore di Leon Haslam, si è laureato campione del mondo. Il primo italiano nella storia della categoria. Ecco la gioia di Max a fine una cosa pazzesca, il mio sogno più grande, che non avevo mai nascosto gara: "È un sigillo che mi ripaga di tanti sforzi. Aprilia, e mai messo nel cassetto. È Biaggi, la mia squadra: mi pare di essere tornato a 15 anni fa. Una risposta a qualcuno? No, io non cercavo il potere, ma un sogno che è diventato realtà, grazie alla squadra, alla mia compagna, a mia figlia. Non posso chiedere di più alla vita".

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