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San Marino, in vigore il calo della monofase

da Redazione

E’ scattato, a San Marino, l’abbassamento di 2 punti percentuali dell’imposta Monofase, dal 17 al 15%. Il differenziale con l’Iva italiana è giunto dunque a quota 5 punti. Eppure per la politica sammarinese siamo arrivati al punto in cui anche l’abbassamento delle tasse è visto con perplessità e scetticismo: il provvedimento è stato criticato da più parti, dalle associazioni categoria e dallo Sportello Consumatori.

E’ scattato, a San Marino, l’abbassamento di 2 punti percentuali dell’imposta Monofase, dal 17 al 15%. Il differenziale con l’Iva italiana è giunto dunque a quota 5 punti, una differenza sostanziale, a cui si devono sommare, in alcuni settori specifici, gli sconti previsti dalla SMaC, la San Marino Card.
Il provvedimento è stato adottato dal Governo nell’ambito della manovra d’inverno come strumento per contrastare la crisi e risollevare l’economia inducendo un aumento dei consumi interni, provocato a sua volta dall’abbassamento (teorico) dei prezzi. Ma ciò che sulla carta appare scontato, non sempre si realizza come dovrebbe: la percezione di San Marino come Repubblica degli acquisti convenienti (com’era in passato) non è più tale.

Il calcolo della Segreteria di Stato alle Finanze è piuttosto semplice: ogni punto percentuale di monofase in meno corrisponde un’entrata di 4 milioni di euro in meno per lo Stato, due punti di calo della monofase equivalgono a 8 milioni in meno. Ma l’auspicio – o la convinzione, a seconda della prospettiva di chi guarda – è che il calo si tramuti in una crescita, in virtù appunto del fatto che, soprattutto per alcuni settori, il vantaggio economico per l’acquirente dovrebbe essere consistente e l’impulso all’acquisto (in territorio anziché in Italia, soprattutto per i sammarinesi) sempre maggiore. Per l’esecutivo, come già spiegato nei giorni scorsi, i settori che potrebbero beneficiarne maggiormente sono quello dell’automobile (il 5% in meno rispetto all’Italia è valido solo per gli acquirenti sammarinesi, ma il mercato interno è comunque importante), per l’oggettistica per la casa e per l’elettronica.

Eppure la risposta delle categorie al provvedimento è stata tiepidina, o peggio: a San Marino per la classe politica di oggi ormai non è popolare neanche abbassare le tasse…
“I benefici ci saranno ma non si vedranno domattina” ha affermato ai microfoni della Tv di Stato Carlo Lonfernini, presidente dell’Unione Sammarinese Commercianti. Osla invece sostiene che il calo del 2% rischia di non arrivare, comunque non come messaggio chiaro, al consumatore, e punterebbe più sulla SMaC, aumentando ulteriormente la scoutistica. E poi c’è l’ANIS: le perplessità sull’efficacia del provvedimento sono state riportate nelle ultime due settimane proprio dalle colonne del nostro settimanale San Marino Fixing (“Servono misure più coraggiose”, sostengono gli industriali) e per di più c’è la rabbia per la decorrenza infra-mensile del provvedimento (adottato appunto a partire dal 20 di settembre) cosa che, in maniera cervellotica e illogica, costringe gli operatori ad un maggiore peso burocratico e di conseguenza anche economico per gestire l’amministrazione.

Infine anche lo Sportello Consumatori boccia l’abbassamento della monofase, facendo un altro calcolo rispetto a quello delle Finanze (per il Presidente Olga Zanotti avrà come costo sociale un calo di 6,5 milioni di euro per il Bilancio dello Stato). Soprattutto, Sportello Consumatori dubita che dopo il 20 settembre si avrà realmente un calo dei prezzi dei diversi generi e prodotti di consumo. Anche perché “già oggi la monofase sammarinese è inferiore di tre punti rispetto a quella italiana, ma questo differenziale non si è tradotto in una diminuzione dei prezzi rispetto alla stessa Italia”. La controproposta di Donatella Zanotti sarebbe stata quella di un’imposizione, da parte dello Stato agli esercizi commerciali, di trasferire obbligatoriamente questa riduzione della monofase sui prezzi, per abbassarli a favore dei consumatori”. L’auspicio dello Sportello Consumatori è che si attivino almeno “controlli molto puntuali sull’andamento dei prezzi, affinché il provvedimento possa produrre realmente una diminuzione”.
 

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